
Una sintesi e una preziosa guida di lettura del Nuovo Testamento. Il Nuovo Testamento ha influenzato nel corso dei secoli la cultura occidentale e ancora oggi la impregna di se. Il libro, seguendo la cronologia della loro redazione, presenta il contenuto dei diversi scritti che compongono il Nuovo Testamento, li ricolloca nel contesto storico della chiesa nascente, espone i loro orientamenti teologici, ripercorre le tappe della formazione del canone e la storia delle traduzioni. Una sintesi e una preziosa guida di lettura.
Una indagine storica che racconta la figura affascinante e misteriosa di Saulo di Tarso, destinato a divenire San Paolo. San Paolo spesso ce lo immaginiamo come l'uomo che, sulla via di Damasco, ha una visione di Cristo e cade da cavallo. Ma, al di la dell'agiografia e dell'iconografia, come restituire al lettore l'immagine autentica del destino dell'ebreo Saulo di Tarso che si autodefiniva Paolo, l'apostolo di Cristo Gesu"? Come far conoscere e comprendere questo personaggio appassionato del primo secolo della nostra era, dal pensiero vigoroso e dall'attivita missionaria intensa? Per "
L'autore descrive le radici storiche e storico-religiose dei profeti biblici e spiega la tradizione letteraria dei profeti nel loro contesto storico.
L'Autore va alla ricerca del Mose' storico e spiega come la sua persona sia diventata nei racconti biblici il punto di cristalizzazione dell'identita' ebraica, identita' che dovette affermarsi contro le potenze egemoniche degli assiri, dei babilonesi, dei persiani e dei greci.
Introduzione di Donald A. Hagner
Wenham indaga a fondo le lettere di Paolo, i vangeli e il libro degli Atti degli apostoli alla ricerca delle prove di una tradizione orale – e scopre sorprendentemente una trasmissione solida ed estesa, dal carattere tutt’altro che aleatorio, preservata con cura dalla chiesa primitiva. Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico degli albori, e persino a ripensare non pochi snodi cruciali degli studi biblici, come per esempio la questione sinottica.
Descrizione
La buona novella di Gesù si diffuse rapidamente in tutto l’Impero romano nei decenni intercorsi fra la sua morte e la stesura dei primi vangeli. Ma in che modo ciò avvenne? Che cosa veniva detto esattamente ai primi cristiani su Gesù? Si comunicavano storie ridotte all’osso, notiziole e aneddoti occasionali, oppure circolava una tradizione orale significativa, solida, estesa? E soprattutto, data la naturale “flessibilità” di un racconto orale, quelle testimonianze erano da considerarsi davvero affidabili?
Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico agli albori.
I rotoli del mar Morto, sin dal loro ritrovamento nel 1947, sono stati al centro di un tumultuoso susseguirsi di dispute e controversie (per qualcuno, vere e proprie cospirazioni), volte a ottenere la possibilità di accedere a questi documenti "arcani". Tutto questo ne ha fatto un'icona culturale che trascende la loro stessa natura di manoscritti di origine giudaica. E ha alimentato una letteratura inesauribile sui loro segreti - una produzione tanto scientifica quanto romanzesca -, dalle sorprendenti conseguenze. In questa eccellente introduzione, breve ma approfondita, uno studioso fra i più autorevoli e apprezzati, Timothy Lim, fa luce su tutta la vicenda: traccia le coordinate geografiche della scoperta e ripercorre le tappe dello studio del sito archeologico; ricostruisce l'identikit dei proprietari dei rotoli e le convinzioni teologiche delle loro comunità; analizza con competenza le composizioni letterarie (bibliche e settarie) gettando una luce sul loro contributo alle nostre conoscenze riguardanti il testo e il canone della sacra Scrittura... Insomma, Lim guida ai contenuti e al significato degli scritti di Qumran - antichi documenti di grande importanza in campo biblico e religioso -, nella forma di un affascinante racconto, da leggere tutto d'un fiato.
«L’archeologia biblica è un campo vasto e complesso, ma Cline riesce a realizzare un’introduzione attendibile, piacevole e istruttiva. I suoi giudizi sono equilibrati e obiettivi. Gli esploratori del mondo biblico, stando seduti comodamente in poltrona, avranno da imparare un sacco di cose» Donald Senior; Catholic Theological Union, Chicago.
Descrizione
Una vigorosa introduzione al mondo affascinante dell’archeologia biblica, in cui religione antica e scienza moderna si incontrano.
Cline, da fine studioso, offre una panoramica completa, attendibile ed equilibrata di questo campo di ricerca. Racconta dei primi pionieri, delle origini dell’archeologia biblica come disciplina e delle principali controversie che spinsero gli esploratori a cercare elementi che “confermassero” la Bibbia. Egli, poi, illustra la situazione così com’è ai giorni nostri: prende in esame i siti, i ritrovamenti, i reperti archeologici che gettano nuova luce sulla Bibbia ebraica e sul Nuovo Testamento; tratta la questione di possibili frodi e probabili falsi, come l’Ossario di Giacomo e la Tavoletta di Ioas; spinge infine lo sguardo alle nuova prospettive che questo campo di studi dischiude.
«Questo è un libro essenziale: ci mette in guardia contro ogni pretesa di crescere “fuori dal terreno”, come se non avessimo radici, come se non fossimo stati generati nel corso di una lunga storia che non ha ancora finito di partorirci» (Marion Muller-Colard).
Una lettera d’amore ai nostri “fratelli maggiori”. Un libro che, con passione e umiltà, riconosce il debito dei cristiani verso Israele: una eredità positiva, gioiosa, da condividere.
Descrizione
«Credo alle radici ebraiche perché credo che Gesù di Nazaret sia la realizzazione di un’attesa espressa da generazioni di credenti», spiega con calore il biblista Antoine Nouis. «E se Gesù non è il frutto di questa attesa, tutto il Nuovo Testamento è menzogna».
Questo agile libro ci invita così a ritrovare le nostre profonde radici ebraiche, in maniera tale da farci riscoprire tutta l’importanza del Primo Testamento (non chiamiamolo “Antico”, che evoca qualcosa di desueto), autentico fondamento dei vangeli. Ancora di più: la conoscenza della tradizione ebraica, del Talmud e del pensiero rabbinico ci fa entrare in una formidabile eredità che viene a nutrire il nostro pensiero e la nostra umanità, tanto quanto a dare spessore alla nostra fede.
«Ho scritto questo libro per condividere una convinzione: la prima parte delle nostre Bibbie non rientra tanto in ciò che è “antico”, perciò desueto, quanto in ciò che è “primo”, dunque fondamentale».
È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura...
Il rapporto tra la Maddalena e il Verbo incarnato ha fatto prosperare più di un mito e ha alimentato numerosi dibattiti. Chantal Reynier si avvicina in modo accurato e preciso al paradosso dell'intimità di Maria di Magdala con Gesù di Nazaret. E dapprima decifra l'enigma di quella donna singolare così come si presenta nei vangeli, poi lo segue nell'accoglienza che ha ricevuto nella cultura occidentale lungo i secoli fino ad oggi: nella pittura, nella letteratura e anche nel cinema. Ne esce una sintesi che a quella figura restituisce spessore e singolarità. Perché Maria di Magdala è una persona così viva che il suo percorso accanto a Cristo resta essenziale anche e soprattutto per le cristiane e i cristiani del XXI secolo.