
Si può essere felici senza Dio? Si può essere felici con Dio? Quasi in risposta alla prima domanda, degli atei inglesi hanno recentemente promosso una campagna pubblicitaria, facendo apparire sugli autobus la scritta: "Probabilmente Dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita". Da parte nostra non ci sentiremmo così sicuri, perché vediamo attorno a noi molte inquietudini e smarrimento. Alla seconda domanda rispondiamo dicendo che, pur in mezzo a nebbie e incertezze, siamo al corrente di numerose testimonianze che permettono di dare una risposta positiva. Il titolo dato a queste pagine, "Si può essere felici con Dio? Alla ricerca della gioia", è piuttosto provocatorio, dal momento che la gioia non viene quando la ricerchi, ma quando la accogli come dono e la coniughi come tale. Ma questo dono si inserisce nella ricerca umanissima dell'autorealizzazione e nella ricerca del benessere personale e comunitario. Il presente lavoro, centrato sulla parola di Dio, mette a disposizione dei commenti di san Francesco di Sales, maestro di una vita cristiana improntata alla gioia.
Contemplare è gustare la dolcezza della Parola, gioire della Parola. La lectio divina è il rinnovarsi della gioia per l’incontro con l’Amico, con lo Sposo. Non è una gioia superficiale, ma la possibilità di abbeverarsi alle sorgenti della Vita: è gustare una Bellezza che rigenera. Il frutto maturo della contemplazione è la trasformazione dell’orante nel tempio vivo che custodisce e comunica la Parola di vita: «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). La contemplazione, poi, coincide con l’evangelizzazione, perché il cammino fedele e costante della lectio divina ha reso l’orante trasparenza e icona del volto di Cristo Signore.
Come in uno specchio si propone di appassionare all’esperienza della Parola, di suscitare o incrementare il desiderio dell’incontro con il Verbo. Essere attratti dalla parola divina non è, dunque, un requisito necessario per avviarsi alla lettura, ma piuttosto la meta cui il libro tende; essere appassionati non è la condizione imprescindibile per mettersi in marcia, bensì l’esito sperato di un incontro che segna in maniera indelebile. Il lettore che deciderà di avventurarsi lungo i percorsi della Scrittura, magari invogliato da queste pagine condivise, intraprenderà un cammino che non avrà fine. Se essere sedotti è il traguardo cui vorremmo giungere, è facilmente intuibile che la conclusione del viaggio coinciderà con una nuova partenza.
DESTINATARI
Un pubblico colto di religiosi e laici.
AUTRICE
Benedetta Rossi, suora Missionaria di Maria, laureata in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Pisa, licenziata in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico, è attualmente dottoranda di ricerca in Scienze Bibliche presso lo stesso Istituto e docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Arezzo. Membro del Settore di Apostolato Biblico nazionale, collabora con Caritas Italiana e l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia nell’ambito della formazione biblica. Ha pubblicato Voci nel deserto. Percorsi biblici che educano l’incontro, Roma, Città Nuova, 2010.
Dopo Grembiule ai fianchi, lectio divina sul testo della lavanda dei piedi (Gv 13,1-20), l'autore ci propone altre due lectio sul Quarto vangelo. La prima è inerente alle parole pronunciate da Gesù dall'alto della croce: Signora, vedi, tuo figlio. Figlio, vedi, tua madre, la chiesa (Gv 19,25-27). La seconda concerne Il comandamento nuovo identificativo (Gv 15,9-17), quello ultimo, definitivo: Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato.
I tre brani si richiamano e s'illuminano a vicenda e sono certamente tra i doni più preziosi - anche se non sono esaustivi - dell'eredità lasciataci dal Maestro.
«Questo volumetto è un vero invito alla lectio divina; mentre ne spiega l'importanza, ne suscita il desiderio; mentre ne indica il metodo, ne fa pregustare il frutto, senza nascondere che il tempo del raccolto deve essere preceduto da quello della faticosa semina e della paziente attesa» (dalla Prefazione).
Dopo aver precisato che la lectio non è né un'opera intellettuale né una pia pratica di pietà, l'autore la presenta come una porta che immette nel mondo di Dio, nutrimento dell'anima, dialogo con il Signore intessuto di ascolto e di silenzio. In quattro capitoli, egli ripercorre poi i quattro gradini della lectio divina, seguendo la famosa "piccola scala" che, proposta nel XII secolo da Guigo il certosino, è ancor oggi valida guida per accostarsi alla Sacra Scrittura.
Sommario
Prefazione (A.M. Cànopi). I. INVITO ALLA LECTIO DIVINA. 1. Le Tre incarnazioni. 2. La semina della lettura. 3. Mettere radici: la meditazione. 4. Marcire davanti a Dio: la preghiera. 5. Riposare stanca: la contempl-azione.
Note sull'autore
MICHAELDDAVIDE SEMERARO OSB, nato a Fasano (BR) nel 1964, è entrato in monastero benedettino dal 1983 ed è stato ordinato presbitero nel 1998. Ha completato la formazione monastica nei monasteri francesi di Tamié e de La Pierre-qui-Vire, e la formazione teologica alla Pontificia Università Gregoriana con il dottorato in teologia spirituale. Attualmente risiede presso il monastero di Dumenza ed è impegnato nell'animazione spirituale che ha nel monastero il suo punto di riferimento materiale e nella Parola il riferimento interiore. Ha pubblicato: Le donne di san Benedetto, La Meridiana, Molfetta 2005; Etty Hillesum: Dio matura, La Meridiana, Molfetta 2005; presso le EDB: Con Gesù in compagnia di Luca. La Parola festiva nell'anno C (2006); Cantico dei Cantici. L'amore non s'improvvisa (2006); Con Gesù in compagnia di Matteo. La Parola festiva nell'anno A (2007); Facciamo l'uomo! Invecchiare e morire: un'iniziazione possibile (2007); Con Gesù in compagnia di Marco. La Parola festiva nell'anno B (2008); L'altra Mensa: la Parola nella liturgia (2008). È inoltre autore delle riflessioni alle letture del volume mensile Messa quotidiana, dei volumi a caratteri grandi Accompagnati dalla Parola (per i tempi di Avvento e di Quaresima) e del Messale quotidiano (2010).
Il volumetto Baciami! Lectio divina sul Cantico dei Cantici, è nato dal desiderio dell’Autore di condividere la preghiera personale suscitata da questo libro biblico. Gli appunti sono stati poi ordinati in modo da essere traccia di eventuali esercizi spirituali. Lo schema di ogni capitolo segue i quattro momenti della “lectio divina”: lectio, meditatio, oratio e contemplatio. Il momento della lectio è ridotto al minimo, a volte addirittura si passa direttamente all’attualizzazione della meditatio. Per l’oratio, normalmente, si propone la preghiera d’un salmo; mentre per la contemplatio, l’Autore si lascia ispirare dal testo biblico, per esprimere, in modo “poetico”, i sentimenti di chi sa identifi carsi con la sposa del Cantico.
Salvatore Piga
Nato a Sassari nel 1944; ha emesso la prima professione monastica nell’Abbazia Trappista delle Tre Fontane (Roma) nel 1968, dove è stato ordinato presbitero nel 1973. Ha conseguito la licenza in teologia spirituale alla Pontifi cia Università Gregoriana nel 1978. Divenuto, dal 1981, membro della Comunità benedettina di San Pietro di Sorres, lì ha svolto un pluriennale ministero di predicazione di esercizi spirituali, sempre con il metodo della “lectio divina”. Attualmente è penitenziere della Basilica papale di San Paolo Fuori le mura. Ha pubblicato un libricino sui Salmi delle ascensioni, dal titolo Cammino di libertà, Edizioni la Collina. Collabora dal 2004 ai fascicoli mensili dell’Ed. ART, Messa meditazione. Durante l’anno paolino ha contribuito regolarmente con le sue “lectio” agli inserti del mensile Paulus, raccolti ora nel volume Paulus, epistolario di Paolo, Edizioni Società San Paolo.
Il volume offre, dopo una rapida introduzione alla Lectio divina, 73 ampie proposte di meditazione sulla Parola del Signore: una meditazione per ciascuno dei 73 Libri che compongono la Bibbia. Offre in sostanza l'opportunità di verificare e vivere di persona - su testi di un certo spessore - quella realtà spirituale, vera ricchezza della Chiesa, che è la Lectio divina. E che la Chiesa raccomanda ai cristiani con insistenza sempre maggiore. Il volume è nato da esperti cattolici e con la collaborazione fraterna dell'Alleanza Biblica Universale. I brani delle meditazioni sono tratti dalla Bibbia Parola del Signore, cioè la Tilc, Traduzione interconfessionale in lingua corrente: una Bibbia aperta e a pieno titolo ecumenica.
L'autore affronta i capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo, che tramandano il racconto della passione. Descrivendo i fenomeni straordinari che accompagnano la morte di Gesù, l'evangelista vuole comunicare al lettore che ci si trova di fronte a un nuovo inizio. Allusioni verbali e immagini presenti nel testo obbligano a leggere il racconto in due direzioni: quella della teofania e quella della nuova creazione. Dio si rende presente in modo visibile, il creato assume un significato nuovo.
Il volume propone non un'esegesi, ma una lectio divina: un cammino che comporta una particolarissima apertura del cuore e della mente, per lasciarsi interpellare dalla Parola e quindi trasformarla in preghiera.
Ma perché Dio va incontro alla sua sconfitta? Camminando con Gesù, verso la meta finale del Calvario, i discepoli scoprono un volto di Dio come mai l’avrebbero immaginato. Lo sconcerto e la paura invadono il loro cuore. Ma poco alla volta tutto si rasserenerà per far emergere la fede e l’amore. Di trionfare a Dio non importava nulla. La sua vittoria è regalare all’uomo un cuore che ama.
Può un giurista di professione passare abilmente dal rigore applicativo della legge ai voli della poesia? Sicuramente sì, se a muoverlo è una fede fortemente posseduta, assimilata pensando a Dio e al destino eterno dell’uomo. Fernando Santosuosso, con uno stile tutto personale, ci fa dono di un libro definito dallo stesso “un sommesso canto del cigno estraneo alla terra dei poeti… tenue traccia di dialogo intimo con l’invisibile”.
Quella di In paradiso insieme è infatti una poesia del dolore, proprio e di tutti: quello che produce la solitudine, la paura, l’attesa, il giudizio e dunque la morte, l’altra vita e l’eterno. Ma è anche poesia di speranza e di luce, che vede nell’amore che gratuitamente si dà il più profondo senso della vita e della morte.
Con una forma estranea al comune versificare, sgombra di ogni schematismo precostituito, Fernando Santosuosso sa giocare sui tasti del comune sentire, dell’innato e agognato desiderio della felicità, e infondere nel lettore quella consapevolezza in cui vuole pertinacemente credere. “La vita è più del comune morire”, scrive in Non omnis moriar.
Il volume si concentra sull’attualizzazione della Parola, sul richiamo dell’autentico spirito cristiano e sul senso liturgico di questo tempo forte, proponendo anche un invito alla preghiera dei fedeli da celebrare nelle comunità, nelle famiglie e nei gruppi biblici e nelle varie assemblee liturgiche. Il richiamo ad alcuni testimoni ha lo scopo di mettere in discussione la nostra fede, il modo con il quale viviamo i valori del Vangelo e facciamo nostro il realismo dell’incarnazione.
l’autore
Edoardo Scognamiglio, dottore in teologia e in filosofia, insegna Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli) e si occupa di dialogo interreligioso e dell’islam presso la Pontificia Università Urbaniana. Presso il Convento San Francesco in Maddaloni (Caserta) dirige il Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture. Collabora a molte iniziative editoriali, a riviste e giornali, ed è tra i massimi esperti dell’opera letteraria di Kahlil Gibran. Tra le sue numerose pubblicazioni a carattere scientifico ricordiamo: Catholica. Cum ecclesia et cum mundo (Messaggero, 2004); Henri-Louis Bergson. Anima e corpo (Messaggero, 2005); Volti dell’islam post-moderno (PUU, 2006); Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trinitaria, in due volumi (San Paolo, 2006-2007).
L’autrice prende in considerazione molti passi dei quattro Vangeli che riguardano l’incontro di Gesù con diverse persone ed evidenziano il suo amore attraverso lo sguardo: Sguardo che chiama (Andrea e Simone, Filippo, Natanaele, giovane ricco), Sguardo che scruta (l’emorroissa, uomo dalla mano inaridita), Sguardo di compassione (moltiplicazione dei pani, sordomuto, Lazzaro), Sguardo che converte (adultera, Pietro che rinnega tre volte), Sguardo orante (durante l’ultima cena), Sguardo che soffre (pianto di Gesù su Gerusalemme e nel Getsemani), Sguardo sulla Madre e sulla Chiesa (a Cana e ai piedi della croce), Sguardo del Risorto (Maria Maddalena).
Punti forti
La fama dell’autrice rendono il libro un testo molto atteso, correlato da un ricco commento inserito in una lectio divina agile e profonda.
Destinatari
Diretto al larghissimo pubblico, poiché la collana, secondo quanto indicato negli Orientamenti pastorali dei vescovi italiani, vuole valorizzare la pratica della lectio divina sia a livello personale che comunitario.
L’autrice
Anna Maria Cànopi è abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di San Giulio (Novara). Già conosciuta e apprezzata per la sua collaborazione all’edizione della Bibbia Cei e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici, è voce autorevole nell’ambito della spiritualità biblica, liturgica e monastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respiro ecclesiale. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato molti testi, fra i quali recentemente: La Grande Settimana (20072), La santa Messa (2008), oltre ai sedici volumetti di lectio divina nella collana Coltivare la Parola.