
Quali sono i fattori che nel corso dei secoli hanno favorito la diffusione della pedofilia nel clero? Perché la Chiesa non ha voluto o potuto fronteggiare lo scandalo degli abusi sessuali? Come sono cambiati il giudizio e la percezione di questi reati? Domande complesse a cui si dà risposta con una storia della violenza subita o commessa, talvolta in forma esplicita, più spesso in modo insidioso, attraverso rapporti di intimità fatti di confidenze, prossimità, condivisioni. Le strategie messe in atto per tenere in segreto i crimini o per punire i criminali, per tutelare la Chiesa o le vittime degli abusi, per denunciare i fatti anche a costo di ingigantirli, o minimizzarli anche a costo di insabbiarli, sono indagate tenendo insieme norma e prassi, enunciati e pratiche, precetti e comportamenti, reati e peccati. Episodi e casi concreti del passato e del presente, ricostruiti con rigore interpretativo e con un'attenta analisi dei documenti, aiutano così a far luce sull'evoluzione storica dei crimini sessuali del clero.
All'inizio di tutto, quando non c'era nulla se non quell'Inizio, c'erano l'amore, la gratuità, la comunione Tutti ci chiediamo: possiamo vivere assieme in questa epoca di individualismo assoluto? Quali relazioni stabilire? Da dove può nascere la speranza di una vita in comune? Quali sono le forze che possono purificare l'amore e renderlo costruttivo? L'autore di questo breve ma profondo libro ci aiuta a ricercare, in una visione antropologica e biblica, le radici della nostra convivenza su questa terra.
Le famose Losungen, testi biblici e meditazioni giornaliere, preparate ogni anno, a partire dal 1731, dalla Chiesa evangelica dei Fratelli Moravi (Unità dei Fratelli di Herrnhut). La presente edizione, tradotta e adattata per il lettore italiano, è la 293a. Introduzione di Paolo Ricca. In appendice il Lezionario comune riveduto (Revised Common Lectionary) per il 2023.
Guardare il giornalismo in generale e magari criticarlo è troppo semplice quanto riduttivo. Il giornalismo spesso risulta errante, perché ascolta poco o male e, con altrettanta frequenza, fa scarso uso delle orecchie del cuore. Gli autori offrono alle Chiese locali ed ai rispettivi operatori un supporto tascabile con spunti di riflessione e un glossario che gli stessi hanno elaborato a seguito della lettura del Messaggio 2022 del Papa in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, qui proposto in versione integrale.
La vicenda umana e spirituale di don Tonino Bello ripropone in chiave profetica la promozione di un laicato maturo nella Chiesa. Affidando all’Azione cattolica l’impegno della testimonianza laicale,
la invita ancora oggi a percorrere la via della santità «fino in cima», senza esitazioni o compromessi.
La nuova edizione del volume, arricchita da una prefazione di Marcello Semeraro, custodisce un tesoro prezioso di discorsi e documenti che don Tonino ha rivolto a giovani e adulti di Ac, divenendo strumento per la vita spirituale di chi ha responsabilità educative e patrimonio vivo per le generazioni future.
Un ampio quadro della teologia di Ireneo di Lione, recentemente proclamato dottore della Chiesa per il suo contributo all'unità nella fede, apre la raccolta con l'intento di far conoscere una esemplare sintesi e lezione di metodo teologico. Seguono poi studi su Ambrogio (il paradiso terrestre, la creazione dell'uomo e della donna), Girolamo, Gregorio Magno e Agostino letto dai medievali; completano la raccolta due questioni pastorali: il senso della domenica e l'arte di evangelizzare.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Scrivere Kirche und Kultur è per Tillich tutt'altro che un esercizio di delimitazione di campi opposti o contigui. In gioco vi è molto di più: il superamento del dualismo tra sacro e profano che sembra bloccare ogni possibilità di dialogo e di integrazione. Tanto più affascinante è la via scelta dall'autore, il quale, senza negare l'esistenza di sacro e di profano, traccia un percorso di (ri)fondazione di una filosofia della cultura adeguata alla temperie teologica del ventesimo secolo. L'oggettivazione di ciò che è per natura paradossale ma che come paradosso, appunto, non può essere affrontato in termini tecnicamente filosofici: questo è il rischio che secondo Tillich occorre prendersi affinché "ovunque l'incondizionatezza del divino faccia breccia".
Don Michele Munno offre questa nuova biografia del giovane Carlo Acutis – arricchita da testimonianze inedite dei familiari di Carlo e da preziosissime pagine tratte dall’agenda del giovane – come uno strumento stratificato. Nei 15 capitoli, 15 come gli anni di vita del Beato, sono presentati innanzitutto gli episodi più salienti della sua esistenza e, a un capitolo di carattere narrativo, si fa seguire un capitolo nel quale si tenta di scendere in profondità, nell’intimo di Carlo, cogliendo le motivazioni profonde del suo agire e la “Fonte” della sua straordinarietà. Tra un capitolo e l’altro si trova una sezione intitolata “la bussola” che contiene un brano tratto dalle Scritture: questo è infatti il modo in cui Carlo chiamava la Parola di Dio, una “bussola” per i nostri passi. Completa il volume una seconda parte dedicata all’iter per la beatificazione di Carlo e alle preghiere. Questa biografia ci regala pagine preziose per conoscere Carlo, capire il suo segreto e provare a seguire i suoi passi!
Il presente volume vuole essere un esame approfondito di due lettere di San Paolo che presentano notevoli spunti di riflessione su argomenti che toccano da vicino alcuni tra i maggiori problemi di ordine morale ed esistenziale: la lotta tra le forze del bene e quelle del male, il senso della sofferenza e delle prove della vita, il valore della fede in Cristo, la via della salvezza, il giudizio finale, il trionfo di Cristo, l’avvento del Regno alla fine dei tempi. Certamente il tema escatologico costituisce il motivo dominante delle due lettere e si innesta nel fine parenetico e consolatorio delle epistole. La comunità di Tessalonica è provata dalla persecuzione, dall’ostilità e dall’avversione dell’ambiente in cui vive. L’Apostolo vuole infondere fiducia e coraggio. Esorta alla pazienza e alla fermezza, invita ad operare con sollecitudine per la diffusione del Vangelo, incita all’esercizio delle virtù cristiane per una vita integra e santa che sia di testimonianza e di sprone alle altre comunità e al mondo, e non tralascia di lodare i Tessalonicesi per i traguardi lusinghieri che hanno raggiunto nella vita spirituale e nella testimonianza evangelica. Rinfranca quindi gli sfiduciati e i dubbiosi rassicurandoli della venuta prossima del Signore e del ricongiungimento con i fratelli che nel frattempo hanno lasciato questo mondo. Le due lettere sono dunque percorse da una vena di speranza e da un anelito verso la patria beata e l’eterna unione con Cristo. Si avvicina sì il giorno del giudizio, ma coloro che vivono secondo l’insegnamento di Gesù nella fede e nella carità, non hanno nulla da temere, il giudizio finale sarà una sentenza di benevolenza e l’annuncio del premio atteso e sperato da chi con solerzia e fedeltà ha accolto e vissuto il Vangelo di Cristo e ha vinto le forze del male e delle tenebre con la luce intramontabile dell’Amore e della Verità del Signore Gesù.
Quale futuro per la Chiesa cattolica in Europa? Tra il 1986 e il 1993, mentre l'Europa cambiava il proprio assetto politico, Carlo Maria Martini fu presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e cercò di rispondere a questa domanda insieme ai vescovi di alcune grandi città europee, tra cui Godfried Danneels, Basil Hume e Karl Lehmann. Il libro, attraverso documenti inediti, traccia il dibattito interno alla Chiesa cattolica europea su tre grandi temi: il dialogo ecumenico, il significato di "nuova evangelizzazione" dell'Europa, l'attuazione della collegialità episcopale. Martini e il gruppo di San Gallo trovarono infatti nel Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa un luogo dove elaborare un progetto di Chiesa in dialogo con la modernità, senza atteggiamenti di condanna, capace di proporre una fede vissuta da cattolici adulti in una società plurale. Quella del gruppo di San Gallo rimase però una linea minoritaria, che trovò crescenti opposizioni nella curia romana fino a essere scartata come opzione per il futuro della Chiesa in Europa.