
L'Azione Cattolica Ambrosiana, realtà tradizionalmente attenta alla formazione dei laici, e la Formazione Permanente del clero, istituzionalmente preposta alla cura della formazione dei sacerdoti, insieme, riflettono sulla necessità di approfondire dentro la Chiesa ambrosiana una spiritualità di comunione e di corresponsabilità. Una sfida e un impegno che si inseriscono nel profondo cambiamento ecclesiale in atto, con la nascita delle Comunità pastorali, e che chiedono non semplicemente un riassetto organizzativo della pastorale ma la costruzione di nuove relazioni tra le diverse vocazioni. Nella crescita di un rapporto di comunione ecclesiale tra fedeli e pastori c'è poi un contributo specifico portato dall'Azione Cattolica, in forza della sua storia e del suo impegno di riflessione in tal senso.
Il presente saggio intende rivisitare un testo latino della fine del IV secolo. Viene confermata la non paternità eusebiana. "Amicus Eusebius, sed magis amica veritas" commentò, a suo tempo, Michele Pellegrino! Si tratta di una sorta di "manuale" destinato ai catechisti che avevano il compito di istruire i catecumeni presentando loro i contenuti essenziali della fides nicena.
Dopo decenni di silenzi e nonostante l’omertà delle gerarchie ecclesiastiche, è esploso in tutta la sua virulenza lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico. Centinaia di migliaia di vittime accertate in tutto il mondo testimoniano un fenomeno dalle dimensioni inquietanti, paragonabile a uno sterminio. Un crimine, quello degli abusi del clero sui bambini che non ci fa trascurare il fatto che le violenze pedofile avvengono spesso nell’ambito della cerchia familiare. Senza dimenticare qui anche la dimensione internazionale che hanno assunto il cosiddetto “turismo sessuale” e la pedopornografia on-line. Reati disumani che a loro volta alimentano altri reati disumani, a cominciare dalla tratta dei minori. Che non risparmia nessuna popolazione nel globo. Ma riguardo al fenomeno pedofilia nella Chiesa si segnala un fatto nuovo: dal modo in cui i media stranieri hanno trattato la vicenda della Santa sede, alla reazione dell’opinione pubblica sembra infatti trapelare un nuovo atteggiamento. Che è di totale indignazione. Cosa è cambiato? Per dare una risposta a questa domanda, il libro indaga la storia del pensiero che ha fatto da matrice all’azione e ha garantito l’impunità dei pedofili. Si parte dall’analisi delle radici culturali della pedofilia, un crimine che in Occidente si consuma da 2500 anni sotto la copertura culturale che comincia con Platone, Socrate e Aristotele. Una cultura e un modo di pensare il bambino che segna 20 secoli di cattolicesimo e che nel Novecento ha trovato nuova velenosa linfa in Freud, padre di quell’idea violenta e assolutamente infondata che il bambino abbia già una sessualità. Sino ad arrivare al pensiero, anche sessantottino, per cui in fondo al bimbo piacerebbe essere violentato fisicamente e psichicamente dall’adulto. Lo sosteneva Foucault, proprio negli anni in cui la Chiesa emanava il testo segreto Crimen sollicitationis. E d’accordo con questo pensiero criminale del filosofo francese si sono detti intellettuali e politici, italiani e stranieri. Da Cohn-Bendit fino a Vendola.
Autore:
Federico Tulli è giornalista professionista, frequenta da anni il settore scientifico. È autore di numerose inchieste sul mercato dei farmaci, sui finanziamenti pubblici alla ricerca scientifica, sulla tratta delle schiave del terzo millennio, solo per citarne alcune. Ha lavorato con diverse testate giornalistiche, tra cui l’agenzia stampa Il Velino e il mensile della cooperazione Ilaria. Collaboratore del settimanale Avvenimenti e di Left che ne ha raccolto e rinnovato l’eredità, è redattore del quotidiano Terra.
Che i casi di abusi sessuali su minori - da parte di preti, frati e monaci - vengano trattati apertamente dai mezzi di informazione è senz’altro un dato positivo. Sarebbe, però, un’occasione sprecata se ci si fermasse alla denuncia. Se non si scavasse per cogliere le ragioni profonde di questi episodi e schizzare alcune linee per una terapia radicale atta ad evitarne il riprodursi. La storia, la psicologia, la sociologia, il diritto, la filosofia, come anche la teologia, hanno un ruolo da giocare: è arrivata l’ora di dare il via al compito ormai indifferibile. “Lasciate che i bambini vengano a me” diceva il Maestro di Nazareth: questo libro nasce dalla speranza che, in un futuro prossimo, anche i suoi “ministri” possano riprendere ad accogliere bambini senza che i genitori debbano sospettare e temere.
Una testimonianza della devozione del popolo maltese nei confronti di San Paolo, ma anche un documento sullo sviluppo storico, sociale ed artistico di Malta dopo l'approdo dell'Apostolo sulle coste dell'isola 1950 anni fa. In lingua inglese e maltese. Il testo, scritto in inglese e maltese, si divide in tre parti: la prima prende in esame le tradizioni del popolo maltese e il contesto storico del soggiorno di S.Paolo sull'isola, la seconda e la terza descrivono 15 Chiese e Cappelle di Malta e Gozo e le loro raffigurazioni artistiche. Il volume è arricchito da numerose fotografie ed illustrazioni a colori.
Nei suoi duemila anni di vita la Chiesa cattolica si è prodigata nel combattere il vizio e nel punire con la scomunica e in molti casi con la morte chiunque fosse accusato di non attenersi alla morale cristiana. Ma coloro che tuonano contro i peccatori sono immacolati e irreprensibili? Claudio Rendina ripercorre la storia della Chiesa e svela tutti i vizi capitali, i peccati e le colpe di cui si è macchiata nel corso del tempo, dalla strage dei musulmani e degli Albigesi nelle sante crociate, alla persecuzione degli ebrei e delle streghe fino agli scandali contemporanei. Un percorso peccaminoso che parte dall’assunzione sacrilega del potere temporale e prosegue con le lotte per il trono pontificio, passando per il nepotismo, il traffico delle reliquie e la simonia. Una sequela di misfatti e riprovevoli vizi che non si è conclusa, come dimostrano i tanti casi di pedofilia di cui si parla ancora troppo poco. Svelando senza più censure i segreti e le malefatte del Vaticano, Rendina offre un’analisi chiara, sistematica e coraggiosa, al termine della quale suonerà quanto mai ironica la sentenza del Dictatus Papae emesso da Gregorio VII nel 1075 e mai abrogata fino a oggi: «La Chiesa romana non ha mai sbagliato né mai in futuro sbaglierà, come testimonia la Sacra Scrittura».
Seconda metà del Settecento. A pochi chilometri da Bergamo, un paesino della Bassa Val Brembana, Sorisole, divenne meta ininterrotta di folle innumerevoli di devoti, di ogni età e ceto sociale. Il motivo di tale afflusso era la presenza umile e pur carismatica di un semplice prete, il parroco don Giovanni Antonio Rubbi (1693-1785), che guidò quella comunità per ben 45 anni. Nel suo servizio di apostolato discreto ed efficace, aveva guadagnato fama di santità, non solo per le sue virtù, ma anche per un dono speciale di Dio che gli permetteva di operare guarigioni miracolose. In un tempo in cui i medici erano soprattutto cosa per ricchi, don Rubbi ebbe particolare predilezione per gli ammalati poveri, dedicandosi con slancio e generosità. Fu chiamato il "Prevosto Santo".

