
Questo primo volume degli "Scritti di Ugo Bianchi" - "Religions in Antiquity" - raccoglie contributi relativi a temi e problemi del cristianesimo antico. Con esso si realizza un progetto, formulato in anni lontani (1983) dallo stesso autore, che contemplava varie sezioni di cui l'ultima - "Christiana" comprendeva i saggi che costituiscono la prima metà del volume; a questi ne sono stati aggiunti altri, sulle medesime tematiche, che risalgono ad anni successivi. Precede i saggi un contributo di carattere metodologico ("Tipologia storica delle religioni e comparazione: il caso del dualismo"). "Ugo Bianchi, nel suo lungo itinerario scientifico che abbraccia alcune delle più significative aree del vasto panorama delle esperienze religiose della storia umana, non ha mai proposto una "teoria" interpretativa generale e onnicomprensiva di esse, quale molto spesso - con esiti e fortune diversi hanno fatto tanti storici delle religioni. Egli, al contrario, ha mostrato riserbo o vera e propria diffidenza nei confronti di tali "teorie" che il progresso della ricerca e la riflessione critica hanno sempre in varia misura smentito o ridimensionato. Di fatto, lo studioso ha costantemente riconosciuto la debolezza intrinseca di tali tentativi alla luce delle mobili e differenziate realtà che la storia ci consegna e che solo a prezzo di un'analisi comparativa condotta con duttilità e rigore..." (dall'Introduzione Giulia Sfameni Gasparro)
I frammenti esegetici pubblicati sono stati trasmessi anonimi in un codice della Biblioteca Ambrosiana di Milano, l'Ambrosianus I 101sup, proveniente da Bobbio, codice particolarmente prezioso per la storia del cristianesimo perché tramanda anche il cosiddetto Frammento Muratoriano. Essi contengono una interpretazione di alcune porzioni di testo del Vangelo secondo Matteo e precisamente: parte della pericope escatologica (Mt 24,20-42), letta in una prospettiva moderatamente millenarista, di stampo spirituale; la parabola del regno dei cieli paragonato al lievito (Mt 13,33); una argomentazione relativa all'apostolo Pietro incentrata sull'uso della spada che egli fece al momento della cattura di Gesù e sul suo successivo rinnegamento del Maestro (Mt 26,51-53.72-75). I frammenti fanno dunque emergere l'interesse dell'autore per gli ultimi tempi: lo sguardo rivolto alla parusia del Signore sollecita l'agire dell'uomo nell'oggi della storia, di fronte alle diverse circostanze che lo interpellano (rapporto con il potere politico, con le osservanze religiose, con le esigenze derivanti dall'adesione a Cristo). Il contesto storico e dottrinale che traspare dall'opera consente di ambientarla nella seconda metà del IV secolo. Essa manifesta significative corrispondenze con i Commentari paolini e le Quaestiones Veteris et Novi Testamenti dell'Ambrosiaster, tali da indurre a ritenere che sia uscita dalla sua mano.
Questa 53a settimana di spiritualità si pone l'obiettivo di dimostrare che Teresa di Gesù, pur essendo vissuta quasi cinque secoli fa, ha un suo contributo da offrire al dibattito odierno. Facendo leva su una delle caratteristiche più attraenti di Teresa, la capacità comunicativa, i vari saggi analizzano non solo ciò che lei stessa ha detto, ma anche ciò che la sua esperienza e i suoi scritti hanno suggerito e continuano a suggerire a coloro che l'hanno avvicinata e la avvicinano. Si indagano in questo modo sia il nucleo ricco e composito del messaggio teresiano, che le modalità e le strategie comunicative da lei messe in atto per raggiungere i suoi interlocutori.
Qui viene presentata, chiara e luminosa, agli occhi dei fedeli la dolce figura di Edith Stein, cioè di suor Teresa Benedetta della Croce, santa dei nostri giorni, martire di Cristo: vergine prudente e sapiente; innamorata del suo popolo ebraico; fatto oggetto di particolare ferocia e persecuzione; diventata cristiana e consacrata interamente a Cristo.
La Somma Teologica è l'opera più celebre di san Tommaso ed anche la più utile. Lo scopo della Somma Teologica, nell'intenzione dichiarata dell'autore, è di esporre ai principianti la sacra doctrina - termine con cui Egli indica la teologia che parte dalla rivelazione, in opposizione alla teologia filosofica - con chiarezza e brevità: il che richiede di procedere in modo ordinato, evitando ciò che è inutile e ripetitivo. Il volume 1 corrisponde alla Prima Parte dell'Opera e comprende le famose cinque vie dell'esistenza di Dio, il trattato su Dio, cioè i suoi attributi di semplicità, perfezione, bontà, infinità, ubiquità, immutabilità, eternità, unità, onniscienza e onnipotenza, amore, giustizia, provvidenza, predestinazione, potenza e beatitudine. Poi il trattato sulla Trinità delle persone divine, la creazione, il mondo corporeo, gli angeli, gli uomini, l'anima umana e il corpo umano, e infine il governo di Dio sul creato. Perché una nuova edizione? Perché è un testo classico di riferimento per il pensiero cristiano e per il pensiero europeo in generale, quasi un'enciclopedia della cristianità; perché abbiamo rivisto integralmente la traduzione italiana. Anzitutto, in alcuni punti l'abbiamo rifatta per migliorarne la comprensione. In secondo luogo abbiamo tradotto i brani biblici citati da Tommaso non sulla base delle traduzioni CEI, ma sulla base della Bibbia latina nella versione Vulgata, che Tommaso cita alla lettera o a memoria, integralmente o con allusioni.
La Summa Theologiae è l’opera più celebre di san Tommaso ed anche la più utile. Lo scopo della Somma Teologica, nell’intenzione dichiarata dell’Autore, è di esporre ai principianti la sacra doctrina (termine con cui Egli indica la teologia che parte dalla rivelazione, in opposizione alla teologia filosofica), con chiarezza e brevità: il che richiede di procedere in modo ordinato, evitando ciò che è inutile e ripetitivo.
Il Volume 2 corrisponde alla Seconda Parte, Prima Sezione (I-II) dell’Opera e tratta dell’attività morale, cioè libera, volontaria e virtuosa, in forza della quale l’uomo raggiunge la somiglianza con Dio. In particolare i temi sono: il fine ultimo dell’esistenza umana, cioè la felicità o beatitudine, gli elementi che costituiscono l’atto umano (cioè l’oggetto, il fine e le circostanze), la scelta e la decisione, la bontà e la malizia degli atti, le passioni dell’animo, le virtù e i vizi, il peccato delle origini e il peccato personale, la legge morale e la grazia santificante.
Testo latino critico dell'Edizione Leonina, traduzione italiana e Introduzione
Introduzione di Giuseppe Barzaghi
Traduzione di Tito Sante Centi, Roberto Coggi, Giuseppe Barzaghi e Giorgio Carbone
Sezione Monografica I. La controversia origenista: un affare mediterraneo / The Origenist Controversy: a Mediterranean Affair, a cura di R. Alciati - F. FattI.- Introduzione (R. Alciati - F. Fatti); - From Methodius to Epiphanius in Anti-Origenist Polemic (J.F. Dechow); - Pontifex tantus. Giovanni, Epifanio e le origini della prima controversia origenista (F. Fatti); - L'uso ?politico' delle traduzioni nella crisi origenista (382-402) (A. Monaci Castagno); - Eusebio di Cremona e Gerolamo: dalla controversia origenista all'ultima comunione del santo (R. Lizzi Testa); - Satan and the Bishops: Origen, Apokatastasis, and Ecclesiastical Politics in Sulpicius Severus' Dialogi (R.J. Goodrich); - Origene, gli antropomorfi ti e Cassiano: le ragioni di una relazione istituita (R. Alciati); - La controversia origenista tra IV e V secolo: la testimonianza di Palladio.Riflessioni a margine di una lettura del Dialogo sulla vita di Giovanni Crisostomo (A.M. Grosso); - Theophilus against John Chrysostom: the fragments of a lost liber and the reasons for John's deposition (P. Van Nuffelen); - What the Bishop Wore to the Synod: John Chrysostom, Origenism, and the Politics of Fashion at Constantinople (S. Elm); - De diversis quaestionibus ad Augustinum: Simpliciano e l'origenismo milanese (M. Belcastro); - La visione di Isaia nella controversia origenista: note sull'In Habacuc di Gerolamo (S. Mantelli).
Il profondo insegnamento dei Padri del deserto intrisi di saggezza umana e sapienza evangelica.
Abbandonano la città e la frenesia della vita sociale per la pace e la solitudine. Sono i Padri del deserto, monaci vissuti nel IV secolo d.C. in Palestina, Egitto, e Siria. Testimoni di una fede cristiana vissuta nella semplicità e nella radicalità. Di loro ci sono giunti brevissimi testi, i “detti”, intrisi di saggezza umana e sapienza evangelica. Fabio Ciardi raccoglie e riscrive alcuni detti che attribuisce ad apa Pafnunzio, la cui identità rimane indefinita. Brevi racconti, spaccati di una vita immersa nella contemplazione e nella ricerca di Dio, scritti in una prosa raffinata e piacevole. Pagine che offrono agli uomini e alle donne di oggi un’oasi di pace, di riflessione e di serenità nel frastuono della vita quotidiana.
Niccolò Cusano scrive questo breve trattato nel 1453 per accompagnare il dono ai monaci benedettini del monastero tedesco del Tegernsee di un dipinto, raffigurante il volto di Cristo, che dava l'impressione di seguire con lo sguardo l'osservatore. A partire da questa immagine egli tratta del tema della visione di Dio in una duplice direzione: quella dello sguardo con cui Dio guarda all'uomo e quella dello sguardo con cui l'uomo guarda a Dio. Ben presto la riflessione filosofico-teologica cede il passo a una preghiera di singolare bellezza e profondità, intonata sul tema del rapporto filiale cui Dio chiama l'uomo. È il mistero della filiazione divina, la quale ha in Cristo, vero uomo e vero Dio, la propria forma e il fondamento della propria possibilità. La singolarità dell'approccio di Cusano a questo tema fa di quest'opera un episodio particolarmente interessante della letteratura teologica della prima età moderna, oltre che uno dei frutti maturi della tradizione mistica tedesca. Dal punto di vista letterario, inoltre, essa costituisce uno dei testi più affascinanti e ricchi della produzione latina del suo tempo.
Attingendo agli appunti del poeta Clemens Brentano, che mise per iscritto le visioni di Anna Katharina Emmerick sulla vita pubblica di Gesù, questo volume aiuta a cogliere e valorizzare molti aspetti del ministero del Signore, la fatica che egli visse, il ruolo dei suoi compagni, in particolare le pie donne, l'opposizione incontrata dai Farisei. Un cammino per seguirlo più da vicino, specialmente ma non solo, in Quaresima. "Con la sua dote di veggenza Anna Katharina Emmerick scrisse nuovamente il vangelo, che è così povero di particolari, anche quello di Marco; e al tempo stesso lo disseminò di piccoli eventi e lo illuminò attraverso i simboli. Se si leggono i suoi testi, si potrebbe credere che ella abbia preso parte alla passione di Cristo come se fosse stata al cinema. Il suo racconto della passione (che ha contribuito alla conversione di Paul Claudel) è più sconvolgente della lettura dei testi evangelici o addirittura dell'ascolto della Passione secondo Giovanni di Bach? È evidente che Anna Katharina Emmerick dovrebbe interessare tutti coloro che, dopo Kant e Einstein, si chiedono che cosa significhino le parole "spazio e tempo." (Jean Guitton)