
Con la sua nomina a "Dottore della Chiesa" papa Francesco ha richiamato l'attenzione sul pensiero di Ireneo di Lione. La riscoperta di una linea portante della sua teologia, ossia l'approccio sistematico alla creazione, permette al lettore moderno di gustare l'inaspettata fecondità dei suoi scritti. Il libro si divide in due saggi: un'introduzione alla sua "teologia della creazione", in chiave di teologia dogmatica e alla sua "teologia dalla creazione", in chiave teologico-fondamentale. Nel primo si espone l'azione del Dio Uni-Trino nei confronti della creazione, e quindi la vocazione salvifica di questa; nel secondo, in direzione contraria, si segue Ireneo nel partire dall'esperienza della creazione e della sua storia di salvezza come via per entrare nel mistero di Dio.
Londra, luglio 1535. In una cella della Torre di Londra, Tommaso Moro attende la propria esecuzione capitale. Nelle ore che precedono la sua fine, scrivendo dove può, si dedica all'incontro ormai prossimo con la Divinità, ma anche a distruggere l'immaginetta sacra che di lui - ne è sicuro - faranno i posteri, passando al pettine fitto del rigore morale la sua vita. In un serrato ma dolce dialogo con se stesso, contrappone così le sette virtù cristiane, con le quali lo incoroneranno i posteri, ai sette vizi capitali che la sua retta coscienza invece gli rimprovera. L'autore ne interpreta lo struggimento, suggerendo che ognuno - si chiami o no Tommaso Moro, muoia per mano di boia o col capo affondato in guanciali di trine - nell'attimo che precede il salto nell'ignoto ha la certezza di poter urlare tutto il suo bisogno, nitido e confidente, di misericordia divina.
Prosegue il cammino di Mauro Neri sulle tracce degli eremiti nella storia della Chiesa trentina. Con questo libro l'autore presenta altri venticinque racconti, nati percorrendo gli antichi tratturi che conducevano nel folto dei boschi, o in vetta ai dossi, oppure ancora aII'ombra delle rocce, là dove una minuscola chiesa veniva curata, tenuta pulita e aperta ai viandanti da un eremita che abitava nei paraggi. La figura del "solitario" che si ritira a vita isolata, trovando nel silen- zio della meditazione il motivo di una vita intera, ha stimolato la fantasia dei nostri avi, lasciando tracce nei racconti leggendari nati nei filò o nelle cronache spicciole di paese. Neri ha raccolto questi "semi" e li ha rivestiti di fantasia verosimigliante per far tornare in vita - quanto meno lettera- ria - queste figure che nella maggior parte dei casi rivelano una predisposizione all'aiuto, aII'accogIienza, al chinarsi sui poveri e sugli abbandonati. Valori anche oggi quanto mai in- dispensabili per realizzare un mondo di pace.
Si propone la traduzione italiana, seguita dal testo originale inglese, del Sermone Sincerità e Ipocrisia diH. Newman, figura autorevole per santità di vita. Il Sermone, che interpella quanti desiderano interrogarsi e sincerarsi sul proprio cammino di fede, è preceduto da un sua presentazione, corredata da alcune riflessioni che ne colgono l'attualità.
Maria Filippa Lombardi, consacrata dell'Ordo Virginum, si è laureata in Filosofia; ha conseguito Diplomi in Scienze Religiose e in Ecumenismo; ha insegnato Religione nelle Scuole secondarie di Secondo grado. Formatasi nell'ambito dell'Azione Cattolica, ha sempre lavorato e tuttora lavora in ambito catechistico. È impegnata nella pastorale ecumenica della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
Una raccolta di detti, storie e parabole tramandate dai Padri del Deserto, gli eremiti cristiani che, tra il III e il VI secolo, scelsero la solitudine del deserto per dedicarsi alla ricerca di Dio. Attraverso aneddoti incisivi e aforismi profondi, il volume offre una guida essenziale alla spiritualità , resa accessibile anche ai principianti. Con uno stile semplice, ma ricco di saggezza, le parole dei Padri insegnano l'umiltà , la pazienza e la capacità di guardarsi dentro, ispirando un percorso di crescita interiore che, pur nato nel deserto, risuona ancora oggi nella vita quotidiana.
Siniscalco, fine filologo e profondo storico del cristianesimo antico, nel suo percorso umano e scientifico ha tratto frutto dalla giovanile frequentazione di grandi maestri, mantenendo poi nella sua lunga e fortunata carriera un approccio aperto e curioso delle diversità, incentrato sull'incontro umano e intellettuale. Interessato all'interazione fra diverse tradizioni culturali e religiose, ha sempre guardato al fenomeno cristiano come una storia "in cammino", sensibile al contributo dei contesti via via attraversati. I suoi studi si sono così concentrati sulla diffusione del cristianesimo nell'Impero romano, sull'emergere delle Chiese orientali, sulla laicità e il martirio, e tanto altro ancora. In questo volume colleghi, amici e allievi si sono soffermati ciascuno su uno specifico profilo dell'uomo e dello studioso. Ne emerge un ritratto sfaccettato ed al tempo stesso unitario, che si spera possa consentire al lettore di cogliere la sapienza e la profondità del suo magistero.
Le Lettere cristologiche di Atanasio, redatte tra 370 e 372, sono pietre miliari della storia della teologia. La Lettera a Massimo è un limpido sommario del pensiero atanasiano. L'unicità e lo scandalo dell'incarnazione e della croce assumono senso solo considerandone il fine: la salvezza. Solo Dio, non un altro uomo o una creatura, poteva salvare l'uomo, cioè divinizzarlo. E solo avendo un corpo umano, Cristo poteva offrirlo al Padre per tale fine. Con riferimento al culto, invece, la Lettera ad Adelfio afferma la distinzione e l'inscindibilità, in Cristo, di umanità e divinità. Infine, la Lettera a Epitteto, la più famosa delle tre, espone un catalogo di undici opinioni cristologiche dibattute e qui contestate da Atanasio, costituendo il punto più alto a cui si è spinta la sua cristologia. Testo originale a fronte.
Il mondo invoca costantemente la pace, che in questi tempi difficili sembra sempre più un miraggio. Ma il cristiano sa bene che la pace vera è dono di Cristo e che, per ottenerla, è necessario un cuore purificato e totalmente aperto all'amore salvifico del Figlio di Dio. Questo è l'insegnamento dei nostri padri nella fede: essi, infatti, non sono mai venuti meno alla loro fedeltà al signore, nemmeno durante le più violente persecuzioni. I Padri della Chiesa hanno esplorato in particolare la pace del cuore, cercandola e trovandola nella scrittura e nella tradizione della Chiesa. Questo libro propone di ripercorrere le loro orme, affinché possiamo anche noi cercare e infine trovare il riposo nel cuore dell'agnello immolato vincitore del Male.
"Sono un figlio di Sant'Agostino, agostiniano. Con voi sono cristiano e per voi vescovo", ha affermato Papa Leone XIV nel discorso pronunciato la sera dell'8 maggio 2025, dalla loggia della basilica vaticana in occasione della sua prima benedizione Urbi et Orbi a coronamento dell'elezione a 267° successore di Pietro citando una frase del grande filosofo e Dottore della Chiesa. Anche nell'omelia di intronizzazione di domenica 18 maggio il nuovo pontefice ha esposto più volte alcuni pensieri di sant'Agostino. Don Marcello Stanzione - sacerdote, autore, con oltre 200 libri pubblicati a carattere religioso e tradotti anche all'estero - presenta la vita di Santa Monica e quella del figlio Sant'Agostino. Conoscendo a fondo la vita di entrambi e il pensiero filosofico e teologico di Agostino si potrà comprendere meglio l'impostazione dottrinale e morale che regge il pontificato di Papa Leone XIV. Completano il libro le preghiere e le Novene ai due Santi.
Scrive molto bene in queste pagine il nostro confratello padre Richard presentando Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo alla luce del fondamento biblico della sua "piccola via", un aspetto cruciale per definire questa sua intuizione che la rende "apripista" per molti che anelano a imboccare la strada della pace e della gioia per giungere al Sole della vita. Amica e compagna, esperta di deserti e di pozzi, che nella Parola di Dio ha trovato e compreso sé stessa, la sua vocazione, il suo presente, la storia, la Chiesa, il destino del mondo. Si lasciò trovare, incontrare, lavorare dalla Parola, e divenne "parola" per altri, per tutti, mano tesa e amorevole per tanti che cercano di decifrare il proprio vissuto interiore. Dalla prefazione di padre Miguel di Maria Márquez Calle & madre Maria Costanza dell'Eucaristia.
Il settantesimo Convegno del Centro Studi Bonaventuriani (2024) celebra due importanti ricorrenze: il settecentocinquantesimo anniversario della morte di Bonaventura da Bagnoregio (avvenuta nel 1274 a Lione, durante il Concilio ecumenico convocato dal papa Gregorio X) e i cento anni della prima edizione (Parigi, 1924) de La philosophie de saint Bonaventure di Étienne Gilson, un testo che, com’è noto, ha profondamente segnato gli studi bonaventuriani del Novecento. La prima ricorrenza è messa a fuoco attraverso alcuni suoi importanti segmenti: il contesto del Concilio di Lione, gli ultimi due anni di vita di Bonaventura, il tema della morte nel pensiero di quest’ultimo.