
"Le cento e dieci divine considerazioni" è l'opera più rappresentativa e importante per conoscere la teologia e la spiritualità del XVI secolo. Lo spirito tollerante, l'originalità del pensiero, la capacità di comunicazione e di introspezione dell'animo e il fascino personale fecero l'immensa fortuna del Riformatore.
L’archeologia cristiana è quel settore della scienza che studia le testimonianze dei primi tempi del cristianesimo, concentrandosi sul patrimonio storico determinato dall’evento della fede in Cristo: edifici di culto, monasteri, catacombe, fonti letterarie e quanto contribuisce a conoscere la vita di una communitas che ha vissuto all’insegna del cristianesimo. L’intreccio tra queste testimonianze permette di cogliere una sinergia i cui risvolti denotano orizzonti ampi in ordine alla cultura e a quanto concerne una più attenta conoscenza del passato. Inoltre, la conoscenza di quei dati permette di cogliere elementi specifici che testimoniano una presenza, un pensiero e, spesso, un adattamento di elementi di fede allo specifico contesto locale, evidenziando d’altronde la continuità di linguaggi che certificano modalità di manifestazioni della fede.
Il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis ha patrocinato la presente opera nella collana Flumina ex Fontibus: il flumen della cultura classica e cristiana è costituito dalla conoscenza della storia e dei documenti che la certificano; sono queste le fontes cui è doveroso attingere perché l’orizzonte in cui si sviluppa e cresce il patrimonio culturale dell’umanità non dimentichi ciò che sta all’origine o che costituisce l’asse portante di una continuità che talora si interrompe.
Esistono in commercio molte edizioni di Storia di un’anima. La presente edizione, grazie al lavoro di anni del più grande studioso di Santa Teresa, Conrad De Meester, riproduce il testo originale trascritto integralmente dai manoscritti teresiani conservando tutte le caratteristiche ortografiche e di stile dell’autrice, normalmente aggiustate e addirittura cancellate nelle altre edizioni in commercio. Si tratta perciò della prima edizione integrale autentica, così come fu scritta da Sant Teresa stessa. Il volume comprende: Manoscritto A(GNESE); Manoscritto G(ONZAGA); Manoscritto M(ARIA); Epilogo: Offerta all’Amore Misericordioso. I manoscritti sono tutti introdotti singolarmente da De Meester. I fondo al volume: 1.Esempi di scrittura di Teresa. 2.Orario del Carmelo di Lisieux. 3.Genealogia della famiglia Martin. 4. Cronologia di Teresa. 5. Riferimenti agli autori principali.
Curatore
Conrad De Meester, nato nel 1936 a Lochristi (Fiandra, Belgio) appartiene all’ordine dei Carmelitani Scalzi. Dottore in teologia presso il Tersianum di Roma, maestro dei novizi, priore, assistente spirituale, ha fondato una rivista pubblicata in tre lingue. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Teresa di Lisieux. Dinamica della fiducia (1996).
Allo scopo di far conoscere il pensiero di sant'Antonio, fornendo un primo orientamento a chi si accosta alla non facile lettura dei 'Sermoni' antoniani, è stato preparato questo strumento di consultazione, che certamente non esaurisce la vastità della dottrina teologica, morale e spirituale contenuta nei 'Sermoni', ma ne permette un utilizzo mirato, quasi dando al lettore una mappa per districarsi nell'intreccio complesso della grande opera antoniana.Il dizionario contiene 39 voci che toccano in prevalenza argomenti morali (vizi e virtù del cristiano) nonché la vita sacramentale (in particolare la confessione e l'eucaristia), la preghiera, la penitenza, la concezione della vita umana e una chiara visione circa il destino ultraterreno che la fede e la speranza indicano come la meta ultima del pellegrinaggio terreno.
Destinatari
Opera di prima consultazione, necessaria agli operatori pastorali e a quanti vogliono conoscere la vita e la dottrina del Santo superando i luoghi comuni.
Autore
Gli autori delle varie voci sono tutti esperti degli studi francescani e antoniani, docenti nelle varie Facoltà Teologiche italiane, soprattutto di Padova e Roma.
˛ˇ L ' a u t o r e
V I N C E N Z O N O J A , Ë u n l a i c o c o n s a c r a t o a l l a r i c e r c a d i D i o e d e l l a V e r i t ‡ u l t i m a . D a m o l t i a n n i s i d e d i c a a l l o s t u d i o d e i T e s t i m i s t i c i e d e l l a s p i r i t u a l i t ‡ i n t e r r e l i g i o s a . » a u t o r e d i a l c u n e d e c i n e d i o p e r e e t r a d u z i o n i ( M e i s t e r E c k h a r t , S . I l d e g a r d a d i B i n g e n , M . B u b e r , F . P o l l i e n , c e r t o s i n o ) . H a c u r a t o l ' e d i z i o n e i t a l i a n a , i n s e t t e v o l u m i , d e l l e o p e r e r e l i g i o s e d e l p o e t a r o m a n t i c o C l e m e n s B r e n t a n o , r i g u a r d a n t i l a B e a t a A n n a K a t h a r i n a E m m e r i c k , n o n c h È a l c u n e a n t o l o g i e d i m i s t i c a .
I l l i b r o
D u e e m i n e n t i m i s t i c i , i l t e o l o g o m u s u l m a n o S u f i A b k H m i d a l G a z l i e i l c e r t o s i n o f r a n c e s e F r a n Á o i s P o l l i e n , d i m o s t r a n o l ' i n u t i l i t ‡ d e l l e p r a t i c h e c u l t u a l i s e d i s g i u n t e d a u n a p r o f o n d a v i t a i n t e r i o r e e s p i r i t u a l e , p o i c h È i l f i n e d e l l ' u o m o c o n s i s t e n e l l ' u n i r s i m i s t i c a m e n t e a D i o n e l l ' a m o r e . L ' A m o r e d i D i o s a r ‡ c o n c r e t o e a s s u m e r ‡ i m p o r t a n z a c e n t r a l e n e l l a v i t a d e l c r e d e n t e s o l o s e q u e s t i s a p r ‡ s a n t i f i c a r l o f a c e n d o l a S u a v o l o n t ‡ , c o n s a c r a n d o s i c o n s e r i o i m p e g n o a l l a p r a t i c a d e l d i s t a c c o d a l l e s e d u z i o n i d e l m o n d o , a l l a p r e g h i e r a c o n t i n u a , a l l a p u r i f i c a z i o n e d e l c u o r e e d e l l a m e n t e , a l l e b u o n e a z i o n i e a l l a l e t t u r a c o n t e m p l a t i v a d e l l a S c i e n z a c e l e s t e , t r a s f o r m a n d o i n t a l m o d o l a v i t a q u o t i d i a n a i n v i t a d i v i n a e c e l e s t e g i ‡ s u l l a t e r r a .
N e l l a s t o r i a s p i r i t u a l e d e l c r i s t i a n e s i m o , c o m e a n c h e i n q u e l l a n o n c r i s t i a n a , s i a f f o l l a n o n u m e r o s i o r a n t i e p u r i e s t a t i c i ; q u e s t o p r e z i o s o e u t i l i s s i m o m a n u a l e d i l e t t u r e m i s t i c h e n e r i p o r t a u n a c i n q u a n t i n a i n p r e c i s o o r d i n e c r o n o l o g i c o , a f f i n c h È , a t t r a v e r s o l o s v o l g e r s i d e l l e v a r i e e p o c h e , v e n g a m e g l i o c o m p r e s a l ' a p e r t u r a a l D i v i n o e a l l a s u a g r a z i a . A t t r a v e r s o l e s u e p a g i n e i l l e t t o r e r i p e r c o r r e , q u a s i a v o l o d ' u c c e l l o , d u e m i l a a n n i d i e s p e r i e n z e m i s t i c h e e a s c e t i c h e c o n s e g n a t e a i T e s t i d e i m a e s t r i d e l l o S p i r i t o . L a p r e s e n t e A n t o l o g i a Ë s t a t a c o n c e p i t a c o n i l f i n e d i a c c o m p a g n a r e c o l o r o c h e c e r c a n o l ' e s p e r i e n z a d i D i o n e l d i f f i c i l e c a m m i n o d e l l e S u e v i e . L ' u n i o n e c o n D i o , l ' o r a z i o n e , l a p r e g h i e r a d e l c u o r e , l a c o n t e m p l a z i o n e , l ' e s i c h i a , l u m i l t ‡ , l a m e d i t a z i o n e d e l i a m o r t e , s o n o a l c u n i d e i t e m i p i ˘ t r a t t a t i .
L'autore
VINCENZO NOJA è un laico consacrato alla ricerca di Dio e della Verità ultima. Da molti anni si dedica allo studio dei testi mistici e della spiritualità interreligiosa. È autore e curatore di circa trenta opere e traduzioni: Meister Eckhart, Ildegarda di Bingen, Martin Buber, François Pollien (certosino) e l'edizione italiana in sette volumi delle opere religiose del poeta Clemens Brentano riguardanti la Beata Anna Katharina Emmerick. Ha curato alcune antologie di mistica, tra le quali, recentemente, Testi mistici per la contemplazione di Dio (Borla, 2006), Esperienze mistiche negli scritti dei grandi Maestri (2008) e i Discorsi Mistici di Beato Giovanni Taulero (2008).
Il libro
Le donne mistiche partecipano alla natura divina (2 Pietro 1,4) vivendo lo stato di amore e di compassione universale; esse si contraddistinguono per tre virtù spirituali: il distacco da tutte le cose e da se stesse, fino all'annichilimento, l'umiltà profonda e la carità profusa.
I testi delle scrittrici mistiche sono, seppur con differenti sfumature, quasi tutti legati da una continuità spirituale basata sulle virtù sopracitate. In questa antologia risplendono le parole di una trentina di mistiche cristiane, di alcune dell'Isiam antico - come Rabi'a di Bassora, Fatima bin al Abbas, denominata «santa Ildegarda dell'Oriente», e la Sufi Ruqayya di Mosul - e di altre dell'India moderna. Donne di saggezza e di luce spirituale accomunate dalla misteriosa comunione con Dio, poiché nella ricerca dell'Assoluto non esiste un tempo, uno spazio, un confine. I loro scritti evidenziano come l'anima non abbia sesso e come la mistica femminile, intesa come spiritualità particolare, in realtà non esista, eccezion fatta per la libertà di linguaggio con cui le donne si rivolgono a Dio, una libertà impensabile per i mistici.
Testi mistici delle donne di Dio, nella propria autonomia di lettura, integra Testi mistici per la contemplazione di Dio (Borla 2006), e viceversa. I due volumi offrono un vasto panorama della mistica concepito, nelle intenzioni del curatore, come nutrimento spirituale per coloro che sono alla ricerca dell'esperienza di Dio.
«Solo Dio, cerca Dio solo, non lasciarti arrestare dalle cose create. Quando parli, comportati come se tu fossi in silenzio, quando vedi qualcosa agisci come se tu fossi cieca; quando odi qualcosa consi¬derala come se tu fossi sorda. Dio solo è tutto, le creature sono nulla, sono contaminate dal peccato. Tutte le cose della terra sono transeunti; tutto passa nulla rimane. Quando la morte si avvicinerà, ci dispiacerà di non aver usato meglio il tempo» (MIRIJAM DI ABELLIM, la piccola araba della Galilea).
Una rilettura della teologia sacramentaria dell'Angelico, operata tramite un confronto serrato con le più autorevoli voci del panorama teologico novecentesco, riscopre l'attualità di un Tommaso sorprendentemente attento al ruolo della sensibilità e della corporeità nell'esperienza sacramentale della fede.
Una raccolta sistematica dell'epistolario di Santa Caterina, in una nuova traduzione in italiano corrente. L'interesse attorno alle Lettere di Caterina da Siena è sempre vivo. Lo dimostra la loro continua riedizione prima manoscritta e, dal 1500 in poi, stampata nelle lingue principali. La presente edizione delle Lettere in lingua corrente risponde al desiderio di rendere con un raffinato lavoro editoriale - la sua ricchissima spiritualità più accessibile e vicina agli uomini del nostro tempo conciliando fedeltà al messaggio e attualità della sua espressione. La freschezza del linguaggio diretto, espressione di una straordinaria e autentica esperienza interiore, e l'attenzione costante al mistero dell'uomo rendono la lettura di questo libro attuale e di piacevole lettura.
Magister regens di teologia a Parigi dal 1305, Giovanni Duns Scoto (1265/66-1308) si impegna nell'elaborazione di una terza versione del suo Commento alle Sentenze, nota con il titolo di Ordinatio. Il Prologo a quest'opera è una ricca introduzione alla complessità del pensiero scotiano. Come viene evidenziato da un confronto con i Prologhi delle due precedenti versioni, la Lectura e i Reportala Parhiensìa, in queste pagine Scoto condensa e puntualizza molti temi nodali della sua speculazione (il rapporto tra teologia e filosofia, il carattere scientifico-pratico del sapere teologico, la conoscibilità di Dio), con un approccio chiarificatore che testimonia l'avvenuta maturazione del suo pensiero. In quanto scienza pratica, la teologia estende le proprie competenze fino a includere la determinabilità dei contingenti da parte della volontà divina. I limiti dell'intelletto umano impongono però, rispetto alla maggiore apertura razionalistica documentabile nei Reportata, una subordinazione radicale della conoscenza teologica alla adesione per fede ai contenuti della rivelazione scritturale. Solo l'apertura alla dimensione soprannaturale del sapere consente di evitare lo scacco delle argomentazioni razionali e apre per l'intelligenza la possibilità dell'accesso a una visione estatica del vero, che per Scoto costituisce il massimo grado di certezza possibile. V.Ordinatio ha goduto di ampia fortuna presso le successive generazioni di teologi, in special modo per l'accento posto sui temi dell'accesso conoscitivo dell'homo viator al soprannaturale e per la valorizzazione della teologia come scienza pratica. Le novità del pensiero scotiano condizionarono infatti il successivo dibattito speculativo, non solo a Parigi (a partire dal commento sentenziarlo di Enrico di Harclay) ma anche a Oxford (da Guglielmo di Alnwick a Giovanni di Reading, a Guglielmo d'Ockham e i suoi seguaci).
Da dove viene l'anima di ciascuno di noi? Questo enigma è al centro del De anima et eius origine, un'opera di Agostino ingiustamente trascurata e qui riproposta in una nuova traduzione annotata. L'opera in quattro libri fu composta tra il 419 e il 420, in risposta alle critiche di un giovane cattolico ex rogatista di nome Vincenzo Vittore. Agostino (354-430) espone le proprie convinzioni mature intorno all'anima umana coniugando sapientemente argomentazione razionale ed esegesi scritturistica, da un lato rivendica la propria certezza sulla natura incorporea dell'anima creata da Dio, dall'altro sottolinea come sia necessario sospendere prudentemente il giudizio sulla questione, secondaria ai fini della salvezza, della sua origine.
Il pensiero di Marcello di Ancira (vescovo nel 314-374) può essere paragonato al fenomeno denominato in astrofisica dei "buchi neri": non sono visibili e tuttavia la loro presenza influisce sulla traiettoria degli astri visibili. Fu al centro di mille polemiche: il conflitto tra avversari e sostenitori ha contribuito ad acuire, nel IV secolo, il divario tra le Chiese di Oriente e di Occidente e nel Credo niceno-Costantinopolitano, a tutt'oggi comune a tutte le Chiese, è addirittura entrata una formula diretta contro di lui. A distanza di secoli, a una visione storica equanime appare come uno dei pensatori più creativi, in un'epoca in cui l'ortodossia trinitaria era in fase di costruzione. Il volume presenta tutte le opere a lui attribuite con sicurezza (Lettera a papa Giulio; Frammenti teologici; Sulla santa Chiesa) un patrimonio in gran parte solo frammentario, che presenta una seria proposta teologica alternativa a quella risultata vincente nella storia della Chiesa.
Cosa sappiamo, davvero, del pensiero teologico dei pauliciani? Come rispondere alla "sfida" da loro lanciata all'ortodossia? Le tre omelie contro i pauliciani di Pietro Siculo, qui proposte in una nuova edizione critica, tradotte e commentate, cercano di offrire una risposta a queste domande. Basandosi sull'analisi di alcuni passi scelti tratti dalle scritture, attingendo alla tradizione antiereticale cristiana dei primi secoli e alla riflessione patristica d'argomento antimanicheo, Pietro Siculo, con uno stile sobrio ma ricercato, si impegna nel confutare i più controversi assunti teologico-dottrinali dei propri avversari offrendo strumenti utili per controbatterne gli insegnamenti.