
La Regola dell'Ordine monastico-cavalleresco del Templari e il trattato De laude novae militiae scritto in suo favore da San Bernardo di Clairvaux, santo e dottore della Chiesa.
La misericordia è il balsamo che si effonde con il nome di Gesù, è il nome di uno dei piedi di Dio, l’altro piede è la giustizia; il loro passaggio lascia nell’anima la traccia della speranza e del timore. La misericordia è il dono del Padre per le molte miserie dell’umanità, è il carattere che distingue la persona di Cristo, è il manto della Madre di misericordia, è il frutto del dono dello Spirito.
Nel volume cui il lettore si accosta viene seguito il filo rosso di questo tema in testi biografici su san Bernardo, in qualche sua lettera, nelle prime opere sull’umiltà, in alcuni sermoni sul Cantico della maturità e, infine, in altri sermoni liturgici dove la misericordia diventa il pane quotidiano; tutti modi di orchestrare un unico pensiero.
I testi qui presentati, tutti tradotti in italiano, costituiscono una piccola antologia ragionata del pensiero di san Bernardo sulla misericordia nell’anno santo ad essa dedicato.
Negli anni immediatamente successivi all'ultima assise conciliare, la vita religiosa è stata attraversata da un movimento generale di approfondimento e riscoperta dello spirito e delle finalità che avevano animato i rispettivi fondatori (cf. Perfectae caritatis, 2b). Questo ha significato un rinnovato fervore di studi sulle regole o sulle costituzioni da essi redatte e, insieme, un approfondimento delle loro vite, nelle quali era progressivamente germogliato il dono singolare ricevuto dallo Spirito per la formazione delle loro famiglie religiose. Una «regola di vita», infatti, è sempre il frutto maturo e la cristallizzazione di un'«esperienza di vita». Questa intuizione costituisce il filo rosso che ispira le pagine della madre Monica Della Volpe nella sua rilettura della Vita di san Benedetto nell'unica testimonianza scritta che ce l'ha trasmessa, il Libro II dei Dialoghi di san Gregorio Magno, un testo relativamente trascurato se messo a confronto col proliferare quasi incalcolabile di studi analitici e d'insieme sulla Regola di Benedetto. Risultato di una vera e propria lectio svolta all'interno di un contesto comunitario dove san Benedetto è pneumaticamente ancora presente - un po' come i sermoni di san Bernardo o di altri eminenti cistercensi medievali nacquero dalla predicazione alla comunità -, il libro che la madre Monica ci consegna, va ad arricchire la non abbondantissima letteratura contemporanea sul testo gregoriano.
Nei primi secoli del cristianesimo, la riflessione degli scrittori cristiani e dei padri della Chiesa ha interpretato in maniera non sempre univoca la figura di Gesù Cristo e il suo rapporto con Dio padre. Fino a che punto la natura umana e la natura divina co esiste va no nella persona di Gesù? Se Gesù era figlio di Dio, c’è stato un momento in cui c’era solo Dio padre? E qual era il rapporto tra Gesù e lo spirito Santo? Questo volume prova a tracciare un percorso storico interpretazione di Gesù da parte degli autori cristiani nei primi tre secoli. Si tratta di un prezioso strumento dedicato agli studenti di cristologia, di patristica, di storia del cristianesimo. L’opera prevede la pubblicazione di altri due volumi, che prenderanno in esame i secoli successivi fino alle soglie del Medioevo.
Sant'Agostino, eccezionale testimone e maestro di bellezza, ce ne tratteggia il triplice volto: quello della bellezza fisica, definita "estetica" appunto perché "percepita" dai sensi, a partire dagli occhi e dall'udito; quello della bellezza interiore, costituita dalle virtù, in particolare dalla giustizia, dalla sapienza, dall'amore, dalla verità, intercettata dalla mente; quello della bellezza escatologica, cioè della bellezza che caratterizza l'essere umano nel mondo dei risorti anche nel suo corpo, svelata dalla Parola di Dio. Ma ad Agostino sta a cuore segnalare il Mistero della Bellezza, personificazione e fonte della bellezza, in Dio Trinità, di cui le bellezze create sono una sorta di sacramento.
In questo volume, della collana dedicata all'Epistolario di San Ludovico da Casoria, sono raccolte in ordine cronologico tutte le lettere che ha scritto al suo fedele amico, Ignazio Maresca, diventato poi padre Bonaventura di San Francesco dei Frati Bigi di cui si troverà, all'interno, una piccola presentazione e una biografia tratta da "L'Orfanello e La Carità" del 1917.
Un momento irrinunciabile della conformità e del discernimento è conoscere qual è la Volontà di Dio. Però già questa pretesa sembra molto azzardata. Può l’essere umano conoscere qualcosa della Volontà Divina? Essendo una realtà così fuori portata dall’uomo, non sarà totalmente impossibile conoscere anche qualche aspetto minimo di essa? Allora, in questo ultimo caso, non potendo conoscerla, siamo dunque in balia del caso, del destino, del fatum come per i greci? La stessa riflessione sulla possibilità dell’uomo di conoscere la Volontà di Dio diventa un grande problema, però siamo consapevoli che Dio si è fatto presente, Dio si è rivelato, e addirittura in una Rivelazione personale: il Cristo. Un altro discorso è sapere in cosa consiste questa Volontà, di che tipo sia, fino a che punto la possiamo conoscere, quali sono i limiti, e insieme a queste domande, rimane sempre una incognita: sapere fino quanto è vincolante, cioè, una volta conosciuta la Volontà di Dio, quanto è obbligante. Lungo la storia del Cristianesimo è stato questo lo scopo: cercare di capire cosa vuole Dio dall’uomo, dalla Chiesa e dal mondo. In questa indagine abbiamo cercato autori che hanno affrontato con schiettezza questa tematica. Tra loro, in un modo privilegiato, accompagneremo Santo Tommaso d’Aquino nella sua indagine, facendo tesoro di tutto il bagaglio della Patristica, sempre fondato nella Sacra Scrittura. L’Aquinate cerca di fare una sintesi di tutto il sapere su questo argomento fino quel momento, e lo fa in un modo sistematico e affrontando le obiezioni più complicate. Però, la tematica non si esaurisce con questo autore, nel secolo XIV appare un modo diverso di vedere la Volontà di Dio, principalmente con Guglielmo d’Ockham, che porterà la riflessione teologica in altra direzione.
Alberto Mestre, LC, dottore in teologia, laureato in filosofia nella Pontificia Università Gregoriana, laureato in Bioetica (APRA) e laureato in “Filosofia e scienze dell’Educazione” nella Università di Barcellona, è professore stabile di Teologia Morale presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; professore di teologia morale fondamentale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Ha pubblicato: La conformidad de la voluntad humana con la voluntad de Dios desde la perspectiva moral en Santo Tomás de Aquino, Roma (2012); e diversi articoli sull’argomento: El discernimiento espiritual como distinción prudencial vivida teologalmente, Roma (2021); La Legge Nuova e la conformità con la Volontà di Dio, Roma (2020); «Neanch’io ti condanno Gv.8,11»: La coscienza in rapporto con la verità, la giustizia e la misericordia, Roma (2019); Robert Spaemann: ética de la responsabilidad cristiana, Roma (2007), ecc.
Charles de Foucauld è santo. E così si accendono i riflettori sulla sua biografia e sulla sua spiritualità, si cercano testimonianze e scritti, magari inediti. E, talvolta, viene da sorridere pensando che, in realtà, la maggioranza dei nuovi santi ha privilegiato il silenzio e il nascondimento. Non fa eccezione Charles di Gesù, l'eremita del deserto, che ha declinato il suo anelito alla "fraternità universale" nelle relazioni quotidiane, senza clamore, stando a fianco dei più piccoli e degli emarginati della terra. Abitando frontiere dimenticate, egli ha scoperto l'imitazione di Gesù a Nàzaret e ne ha fatto una via di santità accessibile a tutti. Di questo orizzonte esistenziale la Chiesa ha più che mai bisogno. Un volume che tratteggia la biografia di san Charles de Foucauld, evidenziando gli snodi più significativi della sua umanità e spiritualità, con grande attenzione ai testi, citati con abbondanza e offerti anche in vista di due momenti di preghiera comunitari.
La corrispondenza di Charles de Foucauld con la sorella Marie, che chiama affettuosamente Mimì, è impregnata di speranza, di fede e di gratitudine verso Dio per le grazie che Egli sa diffondere in coloro che lo cercano e si affidano alla sua bontà. In questi testi è evidente il desiderio di Charles di far sì che la sua esperienza spirituale elevi lo spirito della sorella, plasmi le scelte della sua famiglia e la renda desiderosa di condividere l'amore di Dio con altri fratelli e sorelle, secondo lo spirito della fraternità universale, inaugurato da Frère Charles come una promettente e luminosa speranza.
"Giovanni della Croce si presenta come un teologo atipico, tra quelli che per parlare di Dio preferiscono ricorrere al linguaggio della poesia, piuttosto che a quello della definizione dogmatica, riallacciandosi così a un'antichissima tradizione che vede in Efrem il Siro uno dei migliori esempi, non a caso dichiarato dottore della Chiesa universale poco prima di Giovanni, nel 1920. Due teologi che prediligono l'immagine, il paradosso, la metafora, come peraltro il loro Maestro che, catturato dalle realtà più semplici e quotidiane, ne faceva parabole del Regno. Maria Tondo, nelle appassionate pagine che seguono, entra in dialogo con questo gigante del passato, non per volgersi indietro, ma quasi per invitarlo a dialogare con il nostro mondo, con le sue sfide e le sue opportunità. Intessendo così un dialogo di riconoscenza, in cui l'autrice dice di voler rendere conto di un incontro avvenuto tanti anni or sono, ma ancora vivo e fecondo." (Dalla Prefazione di Sabino Chialà)
Alcune donne e alcuni uomini, vissuti dalle origini del cristianesimo all'epoca contemporanea, sono stati dichiarati dottori della Chiesa dai papi, dalla fine del sec. XIII ad oggi. Se ne contano trentasette, metà dei quali sono padri della Chiesa che hanno operato entro il sec. VIII. I loro testi continuano ad arricchire il magistero della Chiesa e a nutrire lo spirito di innumerevoli lettori. I dottori della Chiesa con i loro scritti costituiscono un patrimonio che merita di essere condiviso con chiunque voglia conoscere il pensiero cristiano e ricevere insegnamenti spirituali. La peculiarità di questo testo è di presentare tutti i dottori in un unico agile volume, insieme ai padri della Chiesa dei primi secoli.

