
Sono note le non poche difficoltà teoriche e pratiche cui da decenni va incontro la realizzazione dell’autorevole invito rivolto dal Concilio Vaticano II: «Si promuova molto una congrua conoscenza delle lingue della Sacra Scrittura e della Tradizione». A tale desiderio e necessità vuole rispondere Theotókos, questo originale tentativo di introdurre allo studio del greco biblico-patristico facendone cogliere la bellezza e assaporare il gusto. Lo studente percorre un viaggio ideale e avvincente, punteggiato di soste e dialoghi, e quasi senza accorgersene, assimila vocaboli isolati e in contesto, espressioni e intere frasi o proposizioni. Il sussidio ha cura di proporre non solo l’apprendimento dei vocaboli, ma introduce progressivamente lo studente alle regole grammaticali e, dove richiesto o opportuno, alle nozioni fondamentali di sintassi che permettono di progredire nella conoscenza e nella percezione gustosa e gratificante della lingua greca (G. Claudio Bottini, ofm, Preside emerito dello Studium Biblicum Franciscanum – Gerusalemme).
«L’orazione prima di tutto, sopra tutto, vita di tutto»: questo il motto che ispirò la vita e le opere di don Alberione, fondatore e beato. Sin dall’inizio delle sue fondazioni, si era proposto di “dare un’anima” ai freddi canoni giuridici e alle strutture apostoliche, con la composizione di orazioni, la cui recita «a poco a poco facesse entrare nell’animo lo spirito della congregazione». Il primo formulario, risalente al 1922, fu seguito da una ventina di edizioni, sempre curate e successivamente aggiornate dallo stesso fondatore, fino alla vigilia della morte.
Il presente volume propone una rassegna critica, e per quanto possibile completa, di tutte le formule di preghiera da lui redatte. Il testo si articola in una ventina di sezioni, in tre parti e una appendice, divise secondo le tematiche dei contenuti, che spaziano dalla pietà sacramentale alla supplica per le esigenze dell’apostolato specifico. E tutto per fomentare la vita teologale dei singoli e lo spirito apostolico delle comunità.
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi, si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l’adorazione eucaristica, ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e, il 9 aprile 1908, conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
Manuale di introduzione alla patrologia e piccola antologia di testi di autori dei primi secoli cristiani organizzati secondo un ordine cronologico (I-III secolo).
L'autore
RUDOLF BRÄNDLE, già Professore di Nuovo Testamento e di Storia della Chiesa antica presso l'Università di Basilea, si occupa di Giovanni Crisostomo da più di trent'anni. Tra le sue opere: Matth. 25, 31-46 im Werk des Johannes Chrysostomos (Tubinga, 1979), la voce "Johannes Chrysostomus I" nel Reallexikon für Antike und Christentum, e gli Studien zur Alten Kirche (Stoccarda, 1999).
Il libro
Come monaco, poi sacerdote e predicatore di primo rango di Antiochia, Giovanni Crisostomo venne nominato, nel 397, vescovo di Costantinopoli, entrando in conflitto con Teofilo, il patriarca di Alessandria, e con l'imperatrice Eudossia. Destituito dal cosiddetto «sinodo della Quercia» nel settembre del 403, fu costretto ad andare in esilio. Il 14 settembre 407, 1600 anni fa, morì al confine tra Armenia e Georgia mentre stava marciando, spinto dai soldati, verso la città dell'esilio.
Il volume ripercorre i passi della vita di Giovanni in modo avvincente. Pubblicato per la prima volta in lingua tedesca nel 1999, esso è stato tradotto nel frattempo in francese, inglese, russo e ora anche in italiano. Una biografia, frutto di grande empatia, che rappresenta al contempo un libro di storia politica, sociale, religiosa e intellettuale.
Pochi finora sono stati gli studi scientifici che hanno tentato di leggere, in senso teologico, un carisma straordinario e appassionante che ha messo al centro la vita nascosta di "Gesù di Nazaret".
Charles de Foucauld e René Voillaume hanno definitivamente valorizzato Nazaret non come la "parte umana" del mistero dell'Incarnazione, quasi l'involucro meno importante e provvisorio rispetto alla divinità del Figlio.
Nazaret è la dimensione essenziale dell'Incarnazione, Nazaret è la vita di Gesù e non solo la sua prefazione, è missione di redenzione in atto, è forma storica della kenosi del Figlio che si compirà pienamente sul Calvario.
Sussidio alla lettura e allo studio dei 200 volumi della collana Testi Patristici, questo Prontuario enuclea le tematiche che meglio rappresentano la visione dei Padri riguardo l'uomo e l'esistenza in rapporto all'"evento" cristiano. Dalla teologia all'esegesi, dalla morale all'ascesi, dalla vita ecclesiale a quella sociale, le scelte tematiche mostrano l'attenzione dei Padri della Chiesa a ogni aspetto della vita spirituale e quotidiana del loro tempo, e spingono ad una lettura sempre più attenta degli autori della letteratura cristiana antica.
Opera letteraria di notevole valore formale ed interessante pagina di storia ecclesiastica
Viene pubblicato la traduzione integrale dell'Autobiografia del Nazianzieno, scritta originariamente in versi, e con essa un'opera in prosa, La fuga, un'orazione sul sacerdozio.
In queste omelie Origene esprime, piu che altrove, i sentimenti legati alla responsabilita di edificare la Chiesa in ogni anima.
Questa e l'opera piu importante di Gregorio sull'argomento ed e la piu indicativa della sua teoria esegetica in merito al libro dei Salmi.
Composti intorno al 364-367 d.C., i Commenti ai Salmi di llario di Poitiers rappresentano il primo commento in lingua latina che l'antichità cristiana abbia lasciato del Salterio. Scritto al rientro dall'esilio in Asia Minore, dove Ilario era entrato in contatto con l'universo teologico orientale e con la tradizione esegetica origeniana, il presente commento si ispira, ma con un atteggiamento libero e originale, all'imponente lavoro esegetico di Origene sui Salmi, andato perduto. Secondo il metodo allegorico dell'Alessandrino e con l'intento di offrire spunti significativi di insegnamento, Ilario legge il Salterio mettendòlo in relazione con l'annuncio evangelico in modo che «con la voce di qualunque persona lo spirito. profetico abbia parlato, tutto sia riferito in ogni caso alla conoscenza della venuta del Signore» come egli stesso precisa nel Prologo.
Il paradigma dialogico è un elemento cruciale nell'intera opera di Agostino: intimamente convinto che la disputatio e l'esercizio dialettico dell'interrogazione e della risposta siano il modo più adatto per cercare e trovare la verità che risiede nell' animo umano, egli elabora un paradigma di pensiero vissuto e condiviso che non cotraddistingue soltanto lo specifico genere letterario dei dialoghi giovanili, ma attraversa tutta la produzione della maturità. La funzione maieutica del dialogo non soddisfa del tutto la ricerca: è necessario che la mente, anzichévolgersi fuori di sé, diriga la propria attenzione verso i suoi contenuti più nascosti. Ed ecco che il dialogo in Agostino riaffiora nella forma inedita di un colloquio dell'io con se stesso, con Dio e con gli altri, alimentando ininterrottamente con la sua linfa l'intero pensiero occidentale. Il presente studio intreccia un duplice percorso di approfondimento e di analisi intorno al tema della ricerca filosofica intesa come dialogo, da un lato approfondendo il paradigma agostiniano nelle sue diverse sfaccettature e influenze, dall' altro disegnando un percorso tematico parallelo in cui il confronto con Agostino si colloca sullo sfondo. Nel panorama ricco e articolato che ne risulta, emerge da un lato l'idea.

