
Descrizione
La seconda Enciclica di Papa Francesco, "è rivolta a tutti". Lo ha precisato lo stesso Pontefice esortando i fedeli che gremivano piazza San Pietro "a pregare perché tutti possano ricevere il suo messaggio e crescere nella responsabilità verso la casa comune che Dio ci ha affidato". "Invito ad accompagnare questo avvenimento - ha concluso - con una rinnovata attenzione alle situazioni di degrado ambientale, ma anche di recupero, nei propri territori".
Ben noto fin dall’inizio del Pontificato è il magistero di Papa Francesco in tema di salvaguardia del creato. Un magistero incentrato soprattutto su due concetti chiave. La necessità della custodia, da un lato, e la lotta alla cultura dello scarto dall’altro. In pratica di fronte all’evidenza che l’azione incessante dell’uomo – specie negli ultimi 150 anni – ha avuto un impatto fortissimo sulla natura e potrebbe avere conseguenze dagli esiti potenzialmente disastrosi, il Papa in questi due anni ha richiamato tutti alle proprie responsabilità.
Francesco ha indicato all’uomo contemporaneo un comportamento da tenere e una condotta da evitare. Il primo è appunto l’atteggiamento del custode, di chi si prende cura, di chi non considera il creato e le creature come risorse da sfruttare in maniera intensiva e sciagurata, ma come un giardino da coltivare. La seconda è la tendenza di chi invece scarta tutto ciò che non gli serve.
"Laudato si', mi' Signore", cantava san Francesco d'Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l'esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: "Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba". Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c'è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell'acqua, nell'aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c'è la nostra oppressa e devastata terra, che "geme e soffre le doglie del parto" (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Il Concilio Vaticano II, per manifestare la realtà teologica che la famiglia cristiana rappresenta, fece ricorso alle endiadi "chiesa domestica" (cf "Lumen Gentium", n. 11). Nella riflessione ecclesiale si riaprì una prospettiva per lo studio e per la comprensione più approfondita di questa realtà. Da quella pietra miliare, nel magistero e negli scritti di molti autori che trattano della famiglia cristiana, l'appello all'ottica ecclesiologia nella formulazione della sua identità e dei suoi compiti è stato, innegabilmente, favorito. Tuttavia, alcuni autori mettano ancora in discussione la possibilità o, almeno, la convenienza, di riferirsi alla famiglia cristiana in questi termini. La questione non è, quindi, del tutto risolta. Anche i "Lineamenta" per la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si domandano come concepire la famiglia quale "chiesa domestica" (cf "Domande", n. 13).
Questo volume intende offrire un contributo sull'argomento, cercando di aiutare ad approfondire la comprensione della famiglia cristiana come "chiesa domestica", di proporre alcuni spunti per la proclamazione del progetto di Dio sulla famiglia e di favorire una fondazione teologica della pastorale familiare.
Il testo fa un bilancio di quanto, nel corso degli ultimi anni, è stato detto su questa particolare caratterizzazione della famiglia cristiana, affinché non si perda una preziosa memoria storica e si trovino fecondi stimoli per ulteriori riflessioni e si avvertano anche alcune devianze. esso avrà raggiunto il suo obiettivo se contribuirà alla riflessione teologica sulla famiglia e aiuterà i lettori ad approfondire con rinnovato interesse questi temi o a prepararsi più adeguatamente al servizio pastorale.
La Terra è la nostra casa comune, è sorella, come ricordava san Francesco d'Assisi. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale. È fondamentale che le Chiese, e la Chiesa cattolica in particolare, chiarifichino la responsabilità dell'uomo di fronte alla Creazione, per riprendere il linguaggio dei credenti. L'uomo è presente in questo mondo non per dominare la natura, ma per custodirla e rispettarla. L'enciclica è composta da sei capitoli e termina con due belle preghiere: per la nostra terra e con il creato.
La storia, la teologia, l'esegesi biblica, l'economia, l'ecologia, la filosofia, la pedagogia, i riferimenti letterari e la rilevanza mediatica di un testo che ha al centro un tema cristiano per eccellenza: il creato. "Un'enciclica per i cattolici, certo, ma in grado di parlare veramente a tutti, perché la nostra casa comune riguarda ogni persona umana e nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità verso di essa [...] un dono e una provocazione all'umanità intera, a cui mi sembra nessuno potrà moralmente sottrarsi. Come il santo di cui porta il nome, papa Francesco ha saputo dar voce in queste pagine alla famiglia umana" (Bruno Forte). Commenti all'enciclica di: Piero Stefani, Roberto Rusconi, Salvatore Natoli, Dario Antiseri, Fulvio De Giorgi, Giovanni Santambrogio, Piero Gibellini.
L'umanità non vivrà in pace finché la fame non sarà sconfitta, finché coesisteranno coloro che banchettano quotidianamente e coloro che, alla loro porta o all'altro capo del pianeta, muoiono di fame". Il Papa ha chiesto a un gruppo di esperti di lavorare a un testo sulla difesa dell'ambiente, tema che occuperà una parte importante della seconda enciclica del suo Pontificato. L'enciclica "Laudato si'" si occupa del tema della povertà con ampio spazi per un forte messaggio in difesa dell'ambiente.
"In larga parte è l'uomo che prende a schiaffi la natura, continuamente. Noi ci siamo un po' impadroniti della natura, della sorella terra, della madre terra. Un vecchio contadino una volta mi ha detto: 'Dio perdona sempre, noi gli uomini - perdoniamo alcune volte, la natura non perdona mai', se tu la prendi a schiaffi lei lo fa a sua volta. Credo che noi abbiamo sfruttato troppo la natura". (Papa Francesco) Con coraggio e lungimiranza, papa Francesco affronta in questa nuova, attesa enciclica, la seconda del suo pontificato, un tema di tipo sociale ed ecologico, oltre che di fede: la tutela dell'ambiente e del Creato. Su questi temi di grande attualità, la Chiesa viene giustamente considerata la voce più forte ed eloquente in materia, punto di riferimento anche dei trattati internazionali e delle conseguenti fonti normative, comunitarie e nazionali. Un argomento caro a Bergoglio che più volte si è espresso in materia con grande forza: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo 'custodi' della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!". La seconda enciclica di papa Francesco, dedicata al tema dell'ambiente e del Creato è qui presentata con l'introduzione di Carlo Petrini.
"In larga parte è l'uomo che prende a schiaffi la natura, continuamente. Noi ci siamo un po' impadroniti della natura, della sorella terra, della madre terra. Un vecchio contadino una volta mi ha detto: 'Dio perdona sempre, noi gli uomini perdoniamo alcune volte, la natura non perdona mai, se tu la prendi a schiaffi lei lo fa a sua volta. Credo che noi abbiamo sfruttato troppo la natura". (Papa Francesco) Con coraggio e lungimiranza, papa Francesco affronta in questa nuova, attesa enciclica, la seconda del suo pontificato, un tema di tipo sociale ed ecologico, oltre che di fede: la tutela dell'ambiente e del Creato. Su questi temi di grande attualità, la Chiesa viene giustamente considerata la voce più forte ed eloquente in materia, punto di riferimento anche dei trattati internazionali e delle conseguenti fonti normative, comunitarie e nazionali. Un argomento caro a Bergoglio che più volte si è espresso in materia con grande forza: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo "custodi" della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!". La seconda enciclica di papa Francesco, dedicata al tema dell'ambiente e del Creato è qui presentata con l'introduzione di Carlo Petrini.
Un contributo sintetico, ma particolarmente autorevole - l'autore è presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia -, per affrontare i temi decisivi della pastorale familiare, mostrando l'orizzonte ampio in cui si colloca la questione specifica della comunione eucaristica alle coppie dei divorziati risposati. In densi e articolati paragrafi si toccano con chiarezza dottrinale i "temi caldi" del dibattito sviluppato al Sinodo sulla Famiglia, dando punto per punto elementi di riflessione che, raccolti insieme, delineano una prospettiva precisa sulla strada da percorrere: la coerenza e la perfettibilità della prassi pastorale autorizzata finora; la varietà delle proposte di cambiamento e le obiezioni contro di esse; l'incapacità della cosiddetta legge di gradualità a suggerire criteri generali per l'ammissione dei divorziati risposati e dei conviventi all'Eucaristia; il caposaldo dell'indissolubilità del matrimonio cristiano; l'oblatività dell'amore in relazione alla validità del matrimonio; l'autenticità evangelica per la fecondità missionaria...
Alla domanda di significato che accompagna l'uomo di ogni tempo risponde Dio nella Sacra Scrittura. A colui che si costruisce i propri idoli e i miti per spiegare i misteri dell'esistenza si fa incontro Gesù incarnato nella storia. Il cardinale Ennio Antonelli racconta in questo volume, che ha il sapore del diario intimo, le buone ragioni della fede, che lo hanno portato giovanissimo a farsi sacerdote, contribuendo alla sete di assoluto di ciascuno. Pagina dopo pagina siamo accompagnati a riconoscere attraverso i secoli e la creazione la presenza discreta e costante di Dio, che si fa carne nei Vangeli e che rimane accanto nella vita di ciascuno nei Sacramenti e nel soffio dello Spirito. Nelle apparizioni della Vergine e nella comunione dei santi l'autore ci mostra come l'eterno di Dio appartenga già al tempo finito degli uomini, chiamati generazione dopo generazione a una vita buona nel cammino di santità. Il premio? Il Paradiso.
Il pensiero di papa Francesco ha radici lontane. Attraverso la selezione di testi, discorsi e omelie di Jorge Mario Bergoglio, prima provinciale dei Gesuiti, poi Rettore dell'Università di San Miguel, quindi arcivescovo di Buenos Aires e infine pontefice, questo volume mette in luce una continuità di pensiero tra gli scritti degli anni Settanta e il "pontificato della tenerezza e della misericordia", come è stato definito da autorevoli commentatori. Questa antologia vuole offrire ai lettori una rassegna sul pensiero sociale e politico del primo pontefice latinoamericano, che mette al centro della sua riflessione i poveri e l'esercizio della politica come costruzione del bene comune: l'indignazione profetica urlata a Lampedusa contro la "globalizzazione dell'indifferenza" è la stessa manifestata nella Piazza Constitución a Buenos Aires contro la tratta di persone e il lavoro in schiavitù. Il pensiero umanistico di Bergoglio, fortemente incentrato sulla difesa della persona umana, rivela anche la ricchezza del pensiero della Chiesa latinoamericana, poco conosciuto e pervaso di stereotipi culturali.
Dal destino dell'anima alle sfide per la pace, dalla famiglia di oggi al precariato dei giovani. I dubbi e le paure si confrontano con la fede e la speranza. Questi i temi affrontati dall'arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini che, a colloquio con il giornalista Giovanni Panettiere, ripercorre in questo libro le tappe della sua vita. Umana prima ancora che pastorale. Lui, il vescovo anti ndrangheta, il ministro del Welfare della Conferenza episcopale italiana, l'ex seminarista operaio... Soprattutto il pastore che crede nell'ascolto dell'altro, nel dialogo tra la terra e il cielo.

