
Anche nella Città Eterna l’esile vescovo brasiliano mantiene la consolidata abitudine: punta la sveglia a mezzanotte, si alza, prega, legge, riflette, scrive; dopo 3 ore si riaddormenta sulla sedia e alle 5 si sveglia definitivamente per dare inizio alla sua giornata. Così, nel pieno della notte, sono nati gli straordinari testi pubblicati in questo volume, lettere agli amici in Brasile che venivano resi partecipi dei lavori conciliari, degli incontri con personalità di spicco, di meditazioni poetiche di forte tensione spirituale, di riflessioni sulla storia e l’economia, sul cinema, la scienza, l’arte, in definitiva su ogni argomento di pertinenza dell’essere umano.
A quarant’anni di distanza, le parole di Dom Helder colpiscono ancora per la loro straordinaria attualità. Il profeta annuncia e denuncia, e Dom Helder non viene mai meno a questo duplice impegno affidandosi con fiducia alla forza della verità. In sua compagnia il lettore ripercorrerà i quattro anni più significativi della Chiesa Cattolica nel XX secolo. La scoperta più grande sarà la straordinaria ricchezza di un uomo dall’apparenza modesta, ma dotato di un’umanità e di una spiritualità imponenti.
Destinatari
Un ampio pubblico di credenti e non credenti.
L’autore
Helder Pessoa Camara nacque a Fortaleza nel Nordest brasiliano il 7 febbraio 1909, undicesimo di tredici figli. È universalmente noto come una delle più grandi figure cattoliche del Novecento. Il Sunday Times lo definì “l’uomo più influente dell’America Latina dopo Fidel Castro”. Precursore della Teologia della liberazione, egli una volta ebbe a dire di sé: “Quando do da mangiare a un povero tutti mi chiamano santo, ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora tutti mi chiamano comunista”. Ha lasciato la diocesi il 2 aprile 1985, per raggiunti limiti di età, vivendo sempre nell’appartamento popolare in cui si era trasferito all’inizio del suo ministero episcopale, a Recife, fino alla morte, avvenuta il 27 agosto 1999.
La figura esile di dom Hélder Câmara contrasta a prima vista con la grandezza del suo pensiero e della sua opera. Questo libro vuol riportare - a pochi mesi dall'apertura del processo di beatificazione - la giusta attenzione su una figura anticipatrice della Chiesa bergogliana, divenuta simbolo di tante battaglie per la giustizia, la pace e il riscatto dei più poveri. Si tratta di un'antologia di brani, soprattutto poetici, che permettono al lettore di cogliere il cuore del pensiero dell'arcivescovo di Recife, che di se stesso soleva dire "sono una creatura umana che si considera fratello nella debolezza e nel peccato con tutti gli uomini di tutte le razze e di tutte le regioni del mondo, un cristiano che si rivolge a cristiani, ma col cuore aperto, ecumenicamente, verso gli uomini di ogni credo e di ogni ideologia, un vescovo della Chiesa cattolica che, a imitazione di Cristo, non viene per essere servito, ma per servire".
Il mondo degli affari e il mondo della religione sono davvero distanti come qualcuno vuol far credere? Un originale e appassionato commento alla Vocazione di Matteo, dipinta dal Caravaggio per la chiesa romana di San Luigi dei Francesi (1599-1600), consente di approfondire una tematica anticonformista, nella convinzione che la chiamata vocazionale alla santità è davvero universale.Eduardo Camino è docente di Morale economica nella Pontificia Università della Santa Croce, a Roma. Avvocato, prima del dottorato in Teologia ha lavorato in Borsa per conto di una Merchant Bank internazionale (pp. 168).
Gli scritti di Giovanni Battista Montini e il pontificato di Paolo VI testimoniano una costante attenzione al messaggio dell'arte, all'atto creativo come espressione di trascendenza divina e alla bellezza, "splendore di verità". La riflessione di Massimo Camisasca presenta le tappe più significative di questo rapporto: l'incontro con gli artisti nella Cappella Sistina, il 7 maggio 1964 ("Noi dobbiamo ritornare alleati, noi abbiamo bisogno di voi") e il messaggio che il papa rivolse loro alla chiusura del Concilio Vaticano II, l'8 dicembre 1965. Completano il volume una analisi di Roberto Filippetti delle opere in cui Caravaggio si dimostra capace di "carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori" (per usare una espressione montiniana) e una testimonianza della scultrice Paola Ceccarelli sull'importanza del messaggio di Paolo VI per la sua ricerca della bellezza.
La Dottrina sociale della Chiesa non ha esaurito la propria funzione storica, ma è al contrario chiamata ad affrontare i nuovi scenari del XXI secolo.
Nella sequenza dei capitoli il volume espone l’apporto che viene alla Dottrina sociale dal «movimento cattolico», dalla discussione sui «modelli di società», dal pensiero politico cattolico, dal modo in cui si è progressivamente precisata la valutazione cattolica del capitalismo. Nell’ultimo capitolo vengono indicati i temi nuovi che la Dottrina sociale deve mettere oggi all’ordine del giorno.
L’intento dell’autore è soprattutto quello di porre in evidenza alcune essenziali questioni di metodo, legate al contesto storico della formazione graduale, nel tempo, del corpus del magistero sociale della Chiesa e, soprattutto, al rapporto fra Dottrina sociale e scienze umane, rapporto che rischia di essere lasciato in ombra da un approccio eccessivamente auto-referenziale.
Sommario
Premessa. Introduzione. Il magistero sociale della Chiesa nella realtà contemporanea. 1. Origine e sviluppo del magistero sociale della Chiesa. 2. Dottrina sociale e movimenti storici. 3. Dottrina sociale e modelli di società. 4. Dottrina sociale e pensiero politico cattolico. 5. Dottrina sociale e teorie economiche. Il problema del capitalismo. 6. Nuove frontiere della Dottrina sociale. Conclusione. Unità di fede, mediazioni antropologiche, opzioni politiche. Il ruolo della Dottrina sociale della Chiesa. Indici.
Note sull'autore
Giorgio Campanini già professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia università lateranense e la Facoltà teologica di Lugano. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell’Ottocento e del Novecento. Ha approfondito in particolare le tematiche etiche e il rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È socio, dalla fondazione, dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) e collabora a varie riviste, tra cui la Rivista di teologia morale del Centro editoriale dehoniano. Delle sue pubblicazioni ricordiamo A. Rosmini e il problema dello Stato (1983) e, fra le più recenti, Politica e società in A. Rosmini (1997), La convivialità familiare (1999), Il pensiero politico di L. Sturzo (2001) e La fatica del cammello. Il cristiano fra ricchezza e povertà (2002). Per le EDB ha pubblicato: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come “luogo teologico” (1996, 22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999, II ed. aggiornata e ampliata 2004), Le parole dell’etica. Il senso della vita quotidiana (2002), Dossetti politico (2004) e Antonio Rosmini fra politica ed ecclesiologia (2006).
Descrizione dell'opera
L'enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate - la più ampia in assoluto tra le encicliche sociali - certamente rappresenterà a lungo un punto di riferimento essenziale sia per gli studiosi di dottrina sociale sia per quanti si assumeranno il compito di tradurla, svilupparla, riprenderla in vista dell'auspicato «nuovo corso» della civiltà nella stagione della globalizzazione, dell'impetuoso sviluppo della tecnica, della difficile ricerca della pace e della giustizia fra i popoli.
A motivo della complessità dei temi affrontati, il documento può risultare non a tutti di facile lettura. Vi si intrecciano riflessioni propriamente teologiche, analisi economiche, implicazioni di ordine politico, soprattutto di politica internazionale e non mancano cenni a questioni scottanti come la promozione della pace e la salvaguardia del creato. Le riflessioni di Campanini, che precedono il testo dell'enciclica, rappresentano una «guida», in vista della comprensione dei punti nodali del documento e una sollecitazione a una lettura personale e approfondita.
Sommario
Introduzione. 1. Caritas in veritate: la conclusione di un «trittico». 2. Un «nuovo statuto» della dottrina sociale della Chiesa? 3. La «questione antropologica». 4. Potenzialità e rischi della globalizzazione. 5. Le nuove frontiere dell'economia. 6. Il problema ecologico. 7. Aiuti allo sviluppo e giustizia internazionale. Conclusione: la «riabilitazione» della politica. Caritas in veritate.
Note sul curatore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche all'Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia università lateranense e la Facoltà teologica di Lugano. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell'Ottocento e del Novecento. Ha approfondito in particolare le tematiche etiche e il rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È socio, dalla fondazione, dell'Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) e collabora a varie riviste, tra cui la Rivista di teologia morale del Centro editoriale dehoniano. Delle sue pubblicazioni ricordiamo A. Rosmini e il problema dello Stato (1983) e, fra le più recenti, Politica e società in A. Rosmini (1997), La convivialità familiare (1999), Il pensiero politico di L. Sturzo (2001) e La fatica del cammello. Il cristiano fra ricchezza e povertà (2002). Per le EDB ha pubblicato: Il cristiano fedele alla terra. Contributi ad una «teologia del mondo» (1984), Personalismo e democrazia (1987), Don Primo Mazzolari fra religione e politica (1989), Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come "luogo teologico" (22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999, II ed. aggiornata e ampliata 2004), Le parole dell'etica. Il senso della vita quotidiana (2002), Dossetti politico (2004), Antonio Rosmini fra politica ed ecclesiologia (2006) e La dottrina sociale della Chiesa: le acquisizioni e le nuove sfide (22009); e ha curato: G. Fregni, L'amore di Dio nella casa degli uomini. Scritti di spiritualità familiare (2009).
Grazie all’apprezzamento dei lettori, a cinque anni dalla prima uscita (1999) vede ora la luce la seconda edizione assai ampliata di un volume che fa il punto sulla prolungata riflessione in materia di laicità sviluppatasi a partire dagli anni ’30 del XX secolo. Perché il maggior spazio accordato ai laici nella Chiesa non si limiti a un ruolo di supplenza per i vuoti lasciati da presbiteri e religiosi, l’autore ritiene urgente riprendere e allargare la riflessione sull’argomento. Muovendo dalla ricognizione dei fedeli laici come Chiesa nel mondo, egli ripercorre il cammino della laicità, illustra le principali coordinate dell’impegno dei laici nella storia, individua le forme di “ministerialità laicale” (dall’esercizio della teologia ai “nuovi ministeri”) suscettibili di più ampi sviluppi.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia Università Lateranense e la Facoltà teologica di Lugano, approfondendo in particolare le tematiche etiche. Per le EDB ha pubblicato, in anni recenti: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come «luogo teologico» (1996, 22000), Le parole dell’etica. Il senso della vita quotidiana (2002); Dossetti politico (2004). Fra i suoi lavori più recenti, La convivialità familiare, Mondadori, Milano 1999; Il pensiero politico di L. Sturzo, S. Sciascia, Caltagirone-Roma 2001; La fatica del cammello. Il cristiano fra ricchezza e povertà, Paoline, Milano 2002. È socio, dalla fondazione, dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) e collabora a varie riviste, tra cui la Rivista di teologia morale del Centro editoriale dehoniano.
Il concetto di bene comune, categoria-chiave del pensiero politico e dell'insegnamento sociale della Chiesa, stenta oggi a essere assunto come punto di riferimento nelle società occidentali. Dopo la grande stagione solidaristica del secondo dopoguerra, l'accentuato individualismo che caratterizza la post-modernità tende a enfatizzare le rivendicazioni autoreferenziali e a ridimensionare l'intervento pubblico, interpretato come ostacolo nei riguardi del libero agire dei singoli. Confinato tra i concetti gloriosi di stagioni passate, anche a causa della frattura intervenuta tra etica e politica, il bene comune è tuttavia un'istanza destinata a riproporsi in uno scenario deturpato dall'esasperazione dei personalismi, dalle chiusure identitarie e corporativistiche e da una rete di privilegi riservati a pochi. Anche l'emergere di nuove problematiche, a partire da quelle ambientali, che non possono essere affrontate a livello locale ma esigono una visione globale, richiede di ripensare il concetto in una prospettiva universalistica capace di ricollocare l'uomo al centro della riflessione. Rivisitata in una nuova prospettiva, l'antica categoria di bene comune si presenta, in questo modo, come un fondamentale banco di prova dei diritti umani.
«La Dottrina Sociale non è una premessa di carattere moralistico, entra nel vivo dei problemi che sono in questione e porta un orizzonte, un occhio, una preoccupazione che rende più concreta la lettura dei fenomeni e la loro eventuale soluzione (…) occorre recuperare il protagonismo della perso- na in tutte le sue articolazioni, anche la vita delle società è una articolazione della persona per la Dottrina Sociale, perché la società nasce dall’esercizio che le persone e i gruppi fanno dei loro diritti fondamentali quindi la società non è un dato meccanico che precede la persona, la società è il frutto dell’esercizio che la persona fa dei suoi diritti fondamentali a capo dei quali sta la libertà».
S.E. Mons. Luigi Negri (tratto dalle Conclusioni)
Democrazia, politica, rapporti tra Stato e Chiesa; condizione culturale, sociale e politica del Mezzogiorno; famiglia tra spiritualità, educazione, attualità; impegno civile dei cristiani oggi, tra pace e diritti umani, alla luce degli insegnamenti del Concilio Vaticano II: sono alcuni dei temi contenuti in questa raccolta di saggi. Le profonde competenze dell'autore sui temi affrontati si fondono con la sua lunga esperienza in ambito pastorale, offrendo pertanto un contributo di grande valore nei contenuti e, al tempo stesso, accessibile a tutti.
Contenuti, interpretazione e attualità del Concilio Vaticano II. Sono gli ingredienti di questa nuova pubblicazione, che raccoglie i contributi di studiosi di varia specializzazione, accomunati dall'obiettivo di restituire all'evento più importante per la Chiesa nel XX secolo il valore di "bussola per il Terzo millennio".
Il libro consta di due parti: la prima, che ha come titolo "Il Concilio davanti a noi", tenta un'ermeneutica del Concilio, tra risorse e problemi aperti; nella seconda parte, "Non c'è continuità senza rinnovamento", vengono affrontate diverse questioni specifiche, dalla libertà religiosa al ruolo dei laici, dai giovani alla povertà della Chiesa.
Gli autori: Luigi Bettazzi, Giorgio Campanini, Piero Coda, Piergiorgio Grassi, Luigi Lorenzetti, Franco Miano, Gilles Routhier, Brunetto Salvarani, Giuseppe Savagnone, Giovanni Tangorra, Marco Vergottini.
L'opera propone anche i discorsi di apertura e chiusura del Concilio Vaticano II, pronunciati rispettivamente da Giovanni XXIII e Paolo VI.