
Tra le varie tematiche che generalmente vengono approfondite dagli studi sul Concilio Vaticano II, questo volume ne prende in esame una insolita, a cui il Concilio non dedica un documento apposito, ma ne attraversa molti, cioè la Vita Cristiana. L'Autore nota la preoccupante perdita di entusiasmo da parte dell'uomo contemporaneo nel seguire la dottrina cristiana, vista da molti credenti come un macchinoso insieme di regole morali da seguire faticosamente, e con questo testo intende dimostrare ai fedeli che i documenti conciliari presentano una vita cristiana bella", di qualità, in quanto l'iniziativa di fare del bene non è del cristiano ma direttamente di Dio. "
La chiesa cattolica si appresta a divenire la sovrastruttura religiosa della società occidentale, per questa via, dell’economia globalizzata. Questa vocazione universalistica discende dal fatto che i pontefici si autopongono come vicari di Dio, in quanto tali, sovrani del mondo. L’assolutismo pontificio e quello della oligarchia capitalistica, il loro universalismo sembrano avviarsi verso una progressiva integrazione, qualitativamente non diversa da quella che ebbe luogo tra la Chiesa stessa e l’oligarchia latifondista romana, prima e feudale poi. Si prospetta così, vichianamente un ricorso storico, un neofeudalismo capitalistico, un secondo Medioevo. Il saggio descrive lo stato attuale di questo percorso convergente al fine di scongiurarne la compiuta attuazione.
Un libro che ripercorre l'affascinante evento conciliare attraverso uno dei suoi protagonisti più autorevoli, giacomo Lercano.
Procedendo in una approfondita analisi degli interventi pronunciati in Concilio dal Cardinale,
Richiamandosi al Concilio Vaticano II si è operata una demolizione sistematica di quasi tutta la ricchezza musicale della tradizione cattolica in favore di musica profana entrata di prepotenza in chiesa. Questa svolta è stata operata in contrasto con gli insegnamenti ininterrotti della Chiesa, che il Concilio non ha smentito, che Giovanni XXIII ha riaffermato con chiarezza e che Paolo VI ha continuamente richiamato e autorevolmente spiegato. I primi a soffrirne sono i fedeli, che dalle contrapposizioni e dai relativi dissidi escono frastornati e ulteriormente provati nella spiritualità liturgica e forse anche nella fede. Questo timido e provvisorio bilancio relativo alla musica liturgica post-conciliare potrà servire alle generazioni future per realizzare quell’armonia che le nostre generazioni, immediatamente post-conciliari, non hanno conosciuto.
In molti paesi, la donna e ancora discriminata, sfruttata. Oggi pero le donne passano dal silenzio e dalla passivita, alla denuncia e alla lotta contro l'oppressione. Ci sono voluti secoli prima che i diritti umani delle donne fossero riconosciuti, almeno teoricamente, come diritti umani universali. Di fatto ancora oggi, in molti paesi, la donna e`discriminata, sfruttata e vittima di violenza. Partendo dalla dichiarazione universale dei diritti umani, attraverso l'analisi dei percorsi ideolo gico-guiridici delle conferenze mondiali su ambiente e sviluppo (rio de janeiro), sui diritti umani (vienna), su popolazione e sviluppo (il cairo) e delle tre conferenze mondiali delle donne (citta del messico, copenaghen, nairobi), lo studio seleziona precisi contenuti di storia del diritto, fino a comprendere la iv conferenza di pechino, con particolare riferimento al forum parallelo delle ong. La conferenza di pechino si pone come una tappa importante di un lungo percorso che ha visto le donne passare dal silenzio e dalla passiva accettazione dell oppressione all assunzione di forme di denuncia e di lotta, di progettualita e di organizzazione, di solidarieta sud/nord e nord/sud.
Dopo aver a lungo lavorato sulle diverse fasi del concilio, il gruppo internazionale di studiosi che promuove la "Storia del Vaticano II" propone una serie di studi sulle fasi finali di quell'evento cruciale per le chiese e le società. I saggi qui raccolti, presentati nel colloquio di Klingenthal (Strasbourg) nel 1999, esaminano il passaggio conclusivo del Vaticano II, le valutazioni teologiche che prendono forma nel 1965 e i programmi "in fieri" per l'imminente post-concilio. Grazie a fonti di prima mano e per lo più inedite, vengono in luce i diversi volti della fine del concilio: preoccupazione e speranza, sollievo e delusione, agitano i protagonisti del concilio e predispongono gli elementi di quella che sarà la ricezione. I saggi di Giuseppe Alberigo (Bologna), José Oscar Beozzo (Sao Paulo), André Birmelé (Strasbourg), Joseph Famerée (Louvain-La-Neuve), Peter Hünermann (Tubingen), Joseph A. Komonchak (Washington DC), Pierre C. Noel (Québec), Gilles Routhier (Québec), Giuseppe Ruggieri (Catania), Silvia Scatena (Bologna), Claude Soetens (Louvain-La-Neuve), sono raccolti dai due curatori, cui si deve la stesura dell'introduzione e delle conclusioni.
Il Concilio Vaticano II rappresenta indubbiamente il più grande avvenimento della storia contemporanea celebrato dalla Chiesa Cattolica. Protagonisti dell'Assise furono non solo i due pontefici, Giovanni XXIII e Paolo VI, che rispettivamente ne annunciarono la convocazione e ne portarono a conclusione i lavori, ma soprattutto gli oltre tremila padri che in qualche modo offrirono il loro contributo alla buona riuscita dell'evento. Nel presente libro l'autore ha ripercorso i principali momenti e le varie fasi di quella indimenticabile stagione a partire dalla elezione di papa Roncalli fino al discorso di chiusura di Paolo VI dell'8 dicembre 1965.
Nel corso degli ultimi settant'anni la Chiesa cattolica ha elaborato una specifica dottrina sulla comunicazione sociale, che si è andata arricchendo attraverso Encicliche, Decreti, Istruzioni e Messaggi. Il Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica del 4 dicembre 1963, ha inserito la riflessione sugli strumenti della comunicazione nell'ambito del rinnovamento della Chiesa e del rinnovato rapporto con il mondo contemporaneo. Ha fatto seguito una lunga serie di Istruzioni, Decreti e Messaggi, per un totale di oltre ottanta documenti. La riflessione ecclesiale sugli strumenti di comunicazione è stata, dunque, notevole e ha impegnato molte energie, ma non può dirsi terminata perché lo sviluppo tecnologico permette nuove forme comunicative e genera nuovi effetti sull'essere umano. Perciò il discernimento su questi temi è sempre un work in progress. Il presente lavoro scruta il Magistero già consolidato per fare il punto sullo "stato dell'arte" e analizza alcuni elementi sui quali non ancora si è fatto un discernimento approfondito.
L'Enchiridion, raccoglie i testi del Concilio Vaticano II, del Magistero pontificio (da Giovanni XXIII a Francesco), quelli di alcuni organismi della Curia romana (Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Pontificio Consiglio per la Cultura, Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Commissione Teologica Internazionale), di raggruppamenti di Chiese continentali (Federation of Asian Bishops' Conferences, Consejo Episcopal Latinoamericano) e, finalmente, quelli dei Sinodi dei Vescovi d'Africa. In questi testi viene affrontato il rapporto del vangelo con la cultura e le culture - progressivamente espresso con il termine "inculturazione" - focalizzando i suoi presupposti, fondamenti e implicazioni teoretiche e pratiche allo stesso tempo, nel quadro dei processi di comunicazione della fede, una questione decisiva per la vita della Chiesa e per la sua missione evangelizzatrice.
Volume cartonato con sovraccoperta di grandi dimensioni che raccoglie gli interventi di Papa Giovanni Paolo II sull'arte e i beni culturali. Lungo tutto l'arco del suo pontificato, Giovanni Paolo II ha sempre avuto molta attenzione per l'arte e gli artisti, per i beni culturali e per la bellezza. Definì gli artisti geniali costruttori di bellezza" e sottolinò come "i beni culturali possono aiutare l'anima nella ricerca delle cose divine e costruire pagine interessanti di catechesi e di ascesi".. Un atto fondamentale fu, d'altronde, la costituzione nel 1988, attraverso la Pastor Bonus, della Pontificia Commissioneper la Conservazione del Patrimonio Storico e Artistico del per la Conservazione del Patrimonio Storico e Artistico del "
Riflessioni sulla straordinaria opportunità offerta dalla crisi globale per recuperare sobrietà e rispetto per la natura, cura dei beni comuni e utilizzo sostenibile delle limitate risorse del pianeta. Quelle che noi oggi chiamiamo fonti rinnovabili di energia sono quelle di cui parla san Francesco nel "Cantico delle creature": frate Sole, frate Vento, sor'Acqua, e sora nostra matre Terra. Questo libro nasce proprio da un confronto di idee che, a partire dal grande messaggio di san Francesco, propone uno stile di austerità, povertà e fraternità cosmica.