
La malattia è portatrice di sofferenza, ma la fede è un balsamo capace di lenire le ferite e schiudere orizzonti di speranza. San Giacomo apostolo esorta: «Chi tra voi è nel dolore, preghi… Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui… E la preghiera fatta con fede salverà il malato… Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto» (Gc 5,13-16). Fedele a questo insegnamento, padre Adriano Scalini ha selezionato una vasta gamma di preghiere. Per chi sta vivendo la malattia c’è la sezione preghiere del malato, mentre chi la vede riflessa negli altri trova tantissimi spunti nella parte preghiere per il malato. Inoltre, l’Autore propone preghiere per tutti i giorni, la Via Crucis, il Rosario. Padre Scalini introduce il tema della malattia con una piccola antologia, dove sono riportate le parole dei Papi sull’argomento, presenta anche alcune vite di santi, beati e servi di Dio che hanno vissuto la malattia o si sono posti al servizio dei malati con una fede esemplare. La preghiera dei malati e per i malati è frutto di quella carità che non conosce confini e di quella fede convinta che «nulla è impossibile a Dio».
San Bernardo è il primo cistercense a scegliere deliberatamente di scrivere e pubblicare i suoi scritti e di non limitarsi a redigere regolamenti interni e istituzionali per il giovane Ordine. Nella sua prima opera, Bernardo si chiede infatti se abbia il diritto di parlare al mondo, essendo un monaco e un abate. La scrittura può avere spazio nella sua vita comunitaria e silenziosa? La risposta è affermativa: un monaco ha dei doveri verso il mondo fuori dal monastero. Bernardo è anche un innovatore: tradizionalmente, infatti, la forma regolare di un commento biblico era il trattato. Bernardo, invece, è stato il primo a rivitalizzare il commentario creando sermoni, e poi raccolte di sermoni. Presentiamo qui l'arco dei sermoni per l'Avvento e la Vigilia di Natale, per la prima volta tradotti, con un'ampia introduzione storica di Wim Verbaal. Uno strumento per interpretare un tempo dell'anno tanto importante per il cristianesimo.
Per rendere i cristiani più consapevoli della loro identità e del loro impegno nella vita e nella missione della Chiesa, l'ecclesiologia del Concilio Vaticano II ha riscoperto che alla base della loro vita sta la dottrina del "regale sacerdotium" che, a buon diritto, può essere definita come il fondamento dogmatico liturgico della "spiritualità" dei fedeli a ragione dello stretto legame che ha con la visione della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, e con i Sacramenti dell'iniziazione cristiana. Lo scopo del presente studio è quello di provare ad indagare come una tematica teologico liturgica particolarmente attuale, come quella del sacerdozio comune dei fedeli, sia una verità di fede da sempre creduta e affermata nella Chiesa (lex credendi) tanto da confluire nella creazione e nella stesura dei testi liturgici (lex orandi) affinché la partecipazione ai Divini Misteri stimolasse i fedeli ad assumere uno stile di vita più autenticamente cristiano (lex vivendi). Da quest'analisi avremo così la possibilità di osservare come tale dottrina si propone di insegnare ai battezzati che non può esistere dicotomia tra culto e vita in quanto la vita in Cristo, iniziata col Battesimo e rinsaldata con la Confermazione rende sacro ogni aspetto dell'esistenza facendo di ogni azione un'oblazione e un sacrificio spirituale che trova nella partecipazione all'Eucaristia la sua più alta manifestazione.
La spiritualità classica afferma che la perfezione umana è trascendente e situata nell'oltre; desiderare di ottenerla quaggiù è un'illusione incapace di distinguere fra il temporale e l'eterno. Non dovremmo sognare di realizzare la felicità e la perfezione in questa "valle di lacrime", in questo regno di duhkha, sofferenza e dolore. La sensibilità spirituale contemporanea si ribella contro questo atteggiamento. L'uomo e la donna contemporanei non attenuano la loro sete di infinito, ma si rifiutano di credere che la via che porta alla perfezione umana debba passare attraverso l'abbandono e il deprezzamento dei valori umani, o che stia semplicemente al di sopra di essi. Non rinunciano al trascendente, ma non vogliono essere separati dall'immanente. Mancano però ancora esperienze in questa direzione; abbiamo bisogno del coraggio di osare nuovi esperimenti, di provare a immaginare una nuova identità spirituale, laica, libera da appartenenze e identificazioni troppo strette o rigide. I quattro volumi del "Breviario universale" raccolgono oltre 500 testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità. Un'opera che si propone di ridare voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista.
Nella celebrazione liturgica si realizza in pienezza l'esperienza della fede, è il locus theologicus da cui osservare l'apporto culturale, in base al quale esercitare un discernimento e nel quale accogliere prudentemente quell'universo organico e sistemico che è il punto di riferimento centrale della vita dei fedeli aderenti alla Chiesa, in un luogo e in un tempo, perché in quel luogo e in quel tempo si forma la comunità cristiana come populo congregato. Se nella liturgia si percepiscono conflitti per cui ritus et preces si distaccano dal contesto culturale in cui sono realizzati, significa che un passaggio del linguaggio non ha funzionato perché in uno dei due canali, mittente e destinatario, si è creata una frattura, una discrepanza o un'alienazione che pregiudica l'intero atto di culto. La liturgia deve raccogliere la sfida di essere culturalmente in grado di trasmettere il suo messaggio e di essere efficace. Al termine dei lavori dell'XI Congresso di Liturgia e presentando il volume degli Atti abbiamo notato il fiorire di numerose riflessioni capaci di portare ancora la navigazione al largo. Tentare di riprendere la questione anche per mezzo delle moderne scoperte delle scienze umane e dei dati a disposizione non fa altro che orientare nuovamente la bussola sull'impegno della ricerca.
Fare teologia con il Lezionario? Si, è possibile e anche proficuo. Certamente non emerge la teologia "completa". Per ottenere la teologia nella sua completezza, bisognerebbe associare le tematiche bibliche a quelle che emergono dal patrimonio ecologico e dall'insieme di riti e gesti che le accompagnano. I temi biblici - nella loro ricchezza nominale, contenutistica e articolata - sono però un punto fondamentale di partenza per qualunque riflessione teologico-dogmatica. (pag. 4)
Liturgia dei giorni
A cura della comunità del Priorato di S. Egidio
Liturgia delle ore in uso presso il Priorato di S. Egidio in Fontanella di Sotto il Monte. In essa si trova gran parte della produzione innologica di Turoldo (riconosciuta come una delle più significative della storia della chiesa), oltre alla traduzione originale di tutti i 150 salmi, anche nella versione metrica per il canto sempre curata da Turoldo. La liturgia giornaliera è arricchita dalla preghiera universale, dalle dossologie e dalle orazioni, composte negli anni dalla comunità.
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Collana Fuori collana
Pagine 1.616
Anno 2019 (Ristampa)
Una raccolta di preghiere di un cappellano militare che, oltre a diversi servizi prestati sul territorio nazionale, ha svolto missioni in Kossovo e in Afghanistan. L'autore ha raccolto in queste pagine le parole che i militari, lontanissimi dalle loro famiglie, rivolgono al cielo e condividono tra loro come si condivide il pane sulla mensa. Parole sussurrate tra la sabbia del deserto afghano, preghiere che invitano a riflettere sul valore della vita, magari scritte dopo un attentato, o per uno scampato pericolo, per le anime tornate al Padre, per la gioia di un matrimonio o per la nascita di un figlio. «Don, mi raccomando, una preghierina per me!», è la richiesta di tanti ragazzi, uomini e donne in divisa, pronti a partire sapendo che il pericolo è in agguato a ogni angolo di strada, dietro ogni porta chiusa o lungo una pista tracciata nel deserto.
"150 mini-omelie? No, piuttosto 'pensieri' alla Pascal (ovviamente molto più modesti) o una specie di 'zibaldone' alla Leopardi (con meno pessimismo). Ma forse, solo la ricerca di immagini da abitare per poter sognare a occhi aperti". Il libro raccoglie 150 lettere-messaggi che il vescovo di Noto, ideatore del "progetto" teologico-pastorale della "pop theology", ha inviato per e-mail o WhatsApp ai presbiteri della sua diocesi e agli amici. "Pensieri da cui, in particolare, emerge la ricerca di modalità e strumenti nuovi per rendere più aperta la nostra vita cristiana", afferma l'autore. "Volentieri ho condiviso la loro pubblicazione, perché tutti, nel popolo di Dio, possano attingere ciò che serve a vivere un cristianesimo autentico e incarnato ed essere aiutati a vincere quel 'cattolicesimo convenzionale' che mortifica le nostre energie dentro una religione esteriore e insoddisfacente, perché non più cristiana".
ANNUNCIARE LA VITA NELL'ORA DELLA MORTE è un sussidio per le persone che sono invitate a formare un'equipe per la pastorale del lutto e delle esequie e a darsi le competenze necessarie per questo importante servizio Presenta tutte le tappe percorribili per un accompagnamento attento e delicato.
Mio caro bambino, essere sacerdote dell'Altissimo Iddio, poter tenere fra le proprie mani il Figlio stesso di Dio e poterlo offrire ogni giorno sull'altare, come vittima sacrificata per la salute del mondo: è questa una nobiltà, una gioia così grande, che non se ne trova l'uguale sulla terra.
Perciò, se tu sentissi nel tuo cuore la voce di Dio, che ti chiama ad essere suo sacerdote, rispondi subito a una così bella chiamata. Grazia più grande di questa il Signore non potrebbe concederti!
Io te l'auguro di tutto cuore.
II volume raccoglie i commenti esegetici dei brani evangelici delle I Domeniche dell'Anno liturgico A, che ripercorrono l'avventura umana e divina del Figlio di Maria secondo il Vangelo di Matteo.
L'intento è pedagogico: riattualizzare la centralità della Domenica ("Pasqua settimanale"), prolungandola per tutti i giorni della settimana fino alla successiva. Il libro si inserisce nel quadro degli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana, per il decennio 2OlO-2020, sull'arte delicata e sublime dell'educazione "alla vita buona del Vangelo, i
Primi destinatari sono gli Educatori (Genitori e Insegnanti). L'obiettivo
è quello di accompagnarli,"alla scuola di Gesù di Nazaret" nel personale
cammino di studio e di riflessione con e perle nuove generazioni. per
questo alla fine di ogni capitolo è stata inserita la rubrica ,,parole che
educano", brani scelti dagli scritti di S. Giovanni Battista de La Salle
(165I-1719), Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane e'.Celeste
Patrono degli Educatori'l del quale ricorre iI III centenario della morte (r719-2019).
Il libro è per:tutti: credenti e non credenti.