La bellezza e il sacro sono nel cuore dell'uomo fin dalle sue origini: era impossibile per la Chiesa non assumerli. Juan Plazaola ripercorre duemila anni di arte occidentale con linearità e chiarezza, incontrando le opere più significative della storia dell'arte, osservate nel loro rapporto con le comunità cristiane che le hanno utilizzate, per comprendere e documentare l'intento pedagogico, didattico e teologico dei committenti. Affrontando innanzitutto il tema dell'ambiguità semantica del concetto di "sacro" applicato all'arte, l'opera illustra il rapporto tra la Chiesa, l'architettura e simbologia dei suoi luoghi di culto dalle origini alla contemporaneità; l'evoluzione storica delle immagini assunte dalla cristianità, dalle prime figure iconiche e poi simbologiche, passando per il realismo gotico e la figurazione narrativa, fino alle figure della Controriforma e alla crisi dell'immagine sacra in epoca contemporanea. Infine, un capitolo finale indaga il rapporto della Chiesa con gli artisti (storici, in tal senso, i discorsi di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II).
Mai come oggi il mondo dell'arte appare distante dalla teologia e dalla spiritualità cristiana, dopo secoli in cui la Chiesa è stata un attore fondamentale dell'elaborazione estetica e anche della committenza di opere artistiche. Come si è arrivati a questa situazione? Siamo a un punto di non ritorno? Interpellando sul tema artisti e studiosi di storia dell'arte e di estetica, sono nati 19 dialoghi, tutti segnati dalla volontà di capire come l'arte contemporanea, figlia di una tradizione più che millenaria, possa tornare a porsi in rapporto con il "sacro" cristiano. È solo l'inizio di un cammino, che si annuncia promettente e fecondo.
Qual è il ruolo dell'arte nella vita spirituale? L'esperienza sensibile contiene in se stessa il senso che conduce al mistero, più lontano dell'esperienza ma accessibile solo attraverso di essa. A partire da una riflessione sulla funzione del corpo e dei sensi nella vita spirituale, il volume propone una rilettura del ruolo dell'arte come uno strumento privilegiato per accedere alle profondità della teologia e un linguaggio che può venire applicato anche alle altre religioni. Il libro è corredato anche di una sezione dedicata a immagini e foto.
Meraviglia dell'arte italiana, la pala d'altare con cui il Caravaggio si inchina alla solidarietà umana offre a chi la osserva un innovativo punto di vista sulle opere di misericordia, pietra fondante di qualsiasi fede. Attraverso lo sguardo del fiero custode del prezioso dipinto, si snoda il viaggio insolito di Terence Ward nelle "Sette Opere di Misericordia". In questo capolavoro è contenuto un messaggio visionario. Traboccante di suspense, colore e contrasti, la narrazione si avventura - seguendo il Caravaggio - attraverso il succedersi di gesti come l'offerta di cibo a chi ha fame, di acqua a chi ha sete, di vesti a chi ne è privo, di un tetto a chi non lo ha, di cure a chi è infermo, di attenzione a chi si trova in prigione e di sepoltura a chi muore. Con disinvoltura il narratore si sposta in verticale tra gli strati sociali di Napoli e tra passato e presente, passando dai circoli aristocratici ai quartieri popolari nel mondo del custode. Nel continuo fondersi di un elemento dentro l'altro, la storia va a coincidere con il resoconto personale, la memoria storica con il reportage giornalistico. Nell'arco di questi racconti paralleli si vedono, da una parte, lo sforzo febbrile dell'artista mentre trasferisce sulla tela la propria visione e, dall'altra, la faticosa esistenza del custode che si fonde con il messaggio di misericordia, ed è qui che avviene il passaggio dall'estraneità alla Grazia.
"La misericordia è rimasta a lungo nel ripostiglio polveroso della dottrina cattolica. Eppure è un concetto fondamentale del Vangelo. La particolarità di questo libro, ideato e scritto da Giovanni Santambrogio, è quella di arricchire le parabole e i testi evangelici sulla misericordia con alcuni dipinti celebri che ne sono, se vogliamo, la migliore delle illustrazioni." (Ferruccio de Bortoli)
Un'elegante pubblicazione facente parte della collana Bollettino Archivum Sancti Petri diretta da Mons. Prof. Dario Rezza, Canonico Archivista del Capitolo Vaticano. L’inizio ufficiale del Giubileo avviene con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro offrendo a tutti i fedeli, e a chi è impossibilitato a recarcisi, un “percorso straordinario” per la loro anima, con la possibilità di ricevere l’indulgenza giubilare. In questo testo vengono raffigurate 16 scene che fotografano la storia della Misericordia di Dio, che continuamente ci viene incontro.
Il presente volume presenta le chiese rupestri della città di Matera. Le chiese rupestri presenti sul territorio sono più di cento e, per architettura e affreschi, richiamano concezioni estetiche latine, influenze bizantine miste ad un'architettura tipicamente locale. La Cripta del "peccato originale" la dice lunga sulla sedimentazione iconografica che presenta un intreccio tra il mondo latino e quello bizantino.
Il presente volume contiene i contributi della Giornata di Studi del 23 marzo 2015 dedicati alla spiegazione e illustrazione dell’arte nelle Chiese. Essi sono firmati dalle esperte d’arte Raffaella Giuliani, Anna Di Benedetto, Cinzia Batani, Grazia Maria Fachechi e Roberta Filippi. Scopo dell’opera è – come riporta il curatore nella Premessa – realizzare la ripresa di un dialogo culturale con le guide turistiche della città, «proponendo percorsi di formazione e incontri di confronto comune sulle tematiche dell’arte cristiana a Roma». Il volume è corredato di immagini.
L’Ultima cena che Gesù consuma insieme ai discepoli alla vigilia della sua passione è uno dei momenti più intensi e drammatici nel racconto dei Vangeli. Ma è anche il fulcro del Mistero cristiano, il momento cioè in cui quel Dio che si è fatto uomo per amore offre il suo stesso corpo e il suo stesso sangue come cibo e bevanda di salvezza, in un memoriale ancor oggi celebrato da milioni e milioni di fedeli in tutto mondo. Per questo l’arte cristiana, nei secoli, ha riprodotto innumerevoli volte questo mistico banchetto di duemila anni fa, sottolineandone ora il significato sacrificale, ora la rivelazione del tradimento di Giuda, ora il momento dell’istituzione dell’eucaristia. Ma spesso riunendo tutti questi aspetti in un’unica immagine di forte impatto visivo e di profonda valenza simbolica. In queste pagine vengono presentate alcune straordinarie opere che hanno per tema proprio l’Ultima cena, dai lucenti mosaici di Ravenna del VI secolo agli espressivi rilievi della scultura romanica, dai mirabili affreschi di Giotto alla raffinata pittura di Beato Angelico, dalle sorprendenti tavole dei maestri fiamminghi alle incantevoli composizioni rinascimentali del Ghirlandaio e del Perugino. Fino a quel capolavoro assoluto che è il Cenacolo di Leonardo da Vinci, vertice insuperato e insuperabile dell’arte di tutti i tempi.
Attraverso la ricerca della bellezza e attraverso l'arte, che ne è l'epifania, il cosmo è entrato nella liturgia, soprattutto nella celebrazione dei sacramenti, dove le creature sono essenziali alla liturgia quale luogo di della comunione con Dio. Basta guardare a una chiesa antica e medievale per trovarvi la presenza del cosmo come fattrice di azione liturgica… Il raggio di luce al mattino solca l'abside a oriente, la pietra offre spazio alla chiesa: tutto è liturgia cosmica, cosmo non deificato, non panteistico, ma cosmo sacramentalmente posto in Dio.
Enzo Bianchi
Mentre la chiesa assume e trasfigura il cosmo nell'azione liturgica, l'architettura per il culto è interpellata a essere non solo sobria, sostenibile e rispettosa dell'ambiente e del paesaggio, ma anche significante in un orizzonte di senso in cui l'estetica liturgica sappia arricchirsi con una ritrovata estetica cosmica. Il XII Convegno liturgico internazionale di Bose, di cui questo volume raccoglie i contributi, ha affrontato il delicato rapporto tra l'edificio chiesa e la creazione attraverso lo studio dei fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica.
I contributi presenti in questo volume sono stati redatti dai diversi studiosi ed esperti che, dal 2013 al 2015, si sono avvicendati nella serie di incontri sul tema “Arte, Cultura e Tecni­ca” presso la Rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma. L’occasione è stato l’omonimo ciclo di formazione culturale promosso dal Centro Culturale “Paolo VI” in collaborazione con la Facoltà di Filosofia (Progetto STOQ-UPS) dell’Università Pontificia Salesiana e con l’Ufficio di Pastorale universitaria del Vicariato di Roma.
«I vari percorsi qui proposti si diramano a ventaglio avviandosi su diversi orizzonti, da quello teoretico-filosofico e storico alla teologia e all’antropologia fino ad allargarsi al mondo variegato dell’arte. Quest’ultima, poi, rivela, come è noto, al suo interno molteplici iridescenze espressive, dall’architettura alla scultura, dalla pittura alla poesia, dalla musica al cinema, fino ai beni culturali materiali e immateriali, ossia il grande patrimonio monumentale e persino il paesaggio (nel senso di landscape elaborato dalla presenza umana) ma anche le tradizioni popolari e il folclore. [… In queste pagine] si alternano tante voci, attraverso la via privilegiata del dialogo, così da ricomporre in piena armonia Cultura, Arte e Tecnica, trilogia dalle mille sfaccettature» (dalla Prefazione del card. Gianfranco Ravasi).
Interventi di: Igor Agostini, Guido Baggio, Calogero Bellanca, Renato Butera, Claudia Caneva, Maria Cinque, Marta Cristiani, Stefano Curci, Lorella Congiunti, Fausto Di Cesare, Teresa Doni, Raffaella Esposito, Daniela Falcioni, Michel Fattal, Cristiana Freni, Beatrix Erika Klakowicz, Giulia Lombardi, Paolo Tertulliano Lombardi, Salvatore Lorusso, Enrico Malizia, Tonino Mancini, Giuseppe Manica, Maurizio Marin, Giuseppe Motta, Andrea Natali, Oriele Orlando, Rodolfo Papa, Fabio Pasqualetti, Maria Tecla Pecci, Graziano Perillo, Dominique Poirel, Gianfranco Ravasi, Roberto Scardella, Manlio Sodi, Paolo Vicentini.
Giulia Lombardi, è attualmente Direttore dell’Istituto Alberto Magno della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma, dove insegna; è docente consociato nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana di Roma. Sul tema della techne-ars ha pubblicato “Logos e techne. Claudio Galeno e Clemente Alessandrino, sulle basi formative necessarie alla perfezione dell’uomo”, in F. Carderi – M. Mantovani – G. Perillo (a cura di), Momenti del Logos. Ricerche del “Progetto LERS” (Nuova Cultura, Roma 2012); “Le caractère formel de la logique en tant qu’ars”, in L. Cesalli – A. de Libera – F. Goubier (ed.), Formal Approaches and Natural Language in Medieval Logic (Brepols, 2015). È di prossima pubblicazione Epistemologia della techne (Angelicum University Press).
Mauro Mantovani, salesiano, è attualmente Vicerettore e Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, ove insegna nella Facoltà di Filosofia come docente ordinario di Filosofia teoretica. Per le attività del Progetto STOQ-UPS ha curato i seguenti volumi: Fede, Cultura e Scienza. Discipline in dialogo, con M. Amerise (LEV, Città del Vaticano 2008); Didattica delle scienze. Temi, esperienze, prospettive, con C. Desbouts (LEV, Città del Vaticano 2010); Momenti del Logos. Ricerche del “Progetto LERS”, con F. Carderi e G. Perillo (Nuova Cultura, Roma 2012).
Gli architetti che hanno progettato chiese di valore in Europa nel corso del XX secolo sono molto più numerosi di quanto comunemente si creda. Accanto a maestri come Le Corbusier e Alvar Aalto ve ne sono altri - come Jose Plecnik, Ottokar Uhl, Heinz Tesar, Boris Podrecca, Erik Bryggman, Peter Celsing, Sigurd Lewerenz, Hans van der Laan, Alvaro Siza - che hanno ideato e realizzato opere degne di ammirazione. Il presente volume è dedicato a questi nove architetti e alle loro chiese. Molto diversi tra loro per cultura e linguaggi, essi hanno in comune il fatto di essere radicati in contesti culturali periferici, lontano dalle grandi città e dai Paesi, come la Germania, la Svizzera e la Francia, che sono stati al centro del Movimento Moderno in architettura. Hanno lavorato assiduamente sul tema della chiesa, considerata di rilevante importanza in architettura. Solo alcune delle loro opere sacre sono note, perciò il libro ne predispone il repertorio completo.