
Siamo andati sulla Luna, ma le grandi domande filosofiche dei Greci, dei medievali, dei moderni e dei contemporanei, rimangono le medesime. Siamo creature misteriose, tanto piccole e tanto grandi, in un Cosmo immenso, ma non infinito, e portiamo a spasso, sulle nostre spalle, l'oggetto più complesso dell'Universo (il cervello). Siamo corpo e anima, cervello e mente; viviamo nello spazio e nel tempo, ma siamo proiettati sempre Oltre. Perché? Cosa significa questo immenso Enigma? Le neuroscienze, il dibattito sull'Intelligenza Artificiale, la Cosmologia del Big Bang, la dinamica del nostro venire alla luce... insomma, il sapere dell'uomo di oggi può dialogare con le riflessioni dei grandi filosofi che chi ci hanno preceduto, per permetterci di capire qualcosa, come in uno specchio.
Siamo andati sulla Luna, ma le grandi domande filosofiche dei Greci, dei medievali, dei moderni e dei contemporanei, rimangono le medesime. Siamo creature misteriose, tanto piccole e tanto grandi, in un Cosmo immenso, ma non infinito, e portiamo a spasso, sulle nostre spalle, l'oggetto più complesso dell'Universo (il cervello). Siamo corpo e anima, cervello e mente; viviamo nello spazio e nel tempo, ma siamo proiettati sempre Oltre. Perché? Cosa significa questo immenso Enigma? Le neuroscienze, il dibattito sull'Intelligenza Artificiale, la Cosmologia del Big Bang, la dinamica del nostro venire alla luce... insomma, il sapere dell'uomo di oggi può dialogare con le riflessioni dei grandi filosofi che chi ci hanno preceduto, per permetterci di capire qualcosa, come in uno specchio.
Ha perfettamente ragione Vincenzo Vitiello, quando, nell'introduzione a questo volume afferma: "Pochi scrittori - poeti, romanzieri, ma anche critici e storici, filosofi e scienziati - abitano il linguaggio al modo in cui accade a Carlo Invernizzi, poeta". Le cui parole vogliono davvero essere "cose". E, proprio per questo, prendono drasticamente le distanze da quelle che tutti pronunciamo ogni giorno... parole vuote, magari efficaci, ma sempre fraintese, impotenti o quanto meno fragili. Carlo Invernizzi cerca, infatti, una parola che sia in grado di essere la cosa stessa. La roccia, l'altura, la luce, il colore, il confine, il dolore, la gioia... devono dunque lasciarsi contorcere, dire, ma anche disdire, dalle parole in cui "dovranno" a tutti i costi trovare casa. Per questo, nessuno dei lemmi "intuiti" dal nostro poeta avrebbe potuto risolversi nella mera conformità a una sintassi e a una concettualità che, del mondo, non sarebbero mai riuscite neppure a lambire il cuore imprendibile. Lo stesso in relazione a cui, invece, Invernizzi osa; azzardando il disegno di uno sguardo che, trapassando inquieto, di soglia in soglia, sappia farsi davvero poesia. Postfazione di Massimo Donà.
A più di un decennio dalla pubblicazione di A Secular Age, Charles Taylor, all'interno della lectio inedita contenuta in questo volume, si sofferma su alcuni snodi teorici tracciati nell'imponente studio sulla secolarizzazione, nonché su alcune importanti sfide emerse in quest'arco di tempo. Mentre, secondo molti, il trascorrere degli anni avrebbe dato luogo a un ulteriore e inevitabile declino della religione dall'orizzonte dell'esperienza umana fino a una sua progressiva scomparsa, oggigiorno ci troviamo di fronte a un'anomalia alla quale Taylor non si sottrae e della quale intende rendere ragione. La nostra epoca è caratterizzata, oltre che da terribili tragedie a livello globale, anche da una "cultura dei cercatori" i quali, nella fede religiosa così come nei diversi ambiti della vita, cercano una risposta ai loro interrogativi di senso. Tale ricerca spirituale, che vede coinvolti sia credenti, sia non credenti, si configura secondo i termini di un "viaggio" che investe tanto la questione della propria identità, quanto la riflessione etico-politica. Questa indagine viene condotta dal pensatore canadese all'interno dei tre saggi pubblicati nel volume, dominati dall'interrogativo circa ciò che è bene essere e amare a scapito di un'etica di stampo procedurale: solo affrontando tali sfide, infatti, sarà possibile sviluppare una riflessione adeguata concernente il senso del vivere e del con-vivere in una società post-secolare.
Questa silloge raccoglie alcuni scritti realizzati dall'autore dal 2010 a oggi. Si tratta di riflessioni filosofiche, con una particolare attenzione alla dimensione teologica, che si configurano a partire da domande esistenziali per tutti noi ineludibili - quelle sul senso della vita - soprattutto in tempi di crisi. Tali riflessioni sono sfaccettate e diverse, come diversa era la destinazione dei libri da cui sono tratte: il minimo comun denominatore è tuttavia il tentativo di valorizzare la "pars construens" della ricerca, piuttosto che la "pars destruens", perché in tempi difficili come quelli che viviamo abbiamo bisogno soprattutto di speranza per ridare fiato a esistenze sempre più sfiduciate, disorientate, fragili. Fra i temi affrontati: l'amore, il dono, la relazione, la bellezza, la cura, il tempo, la nostalgia, l'equilibrio, la gioia, la virtù, la preghiera.
Nel 1453, subito dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, mentre i più progettavano una nuova crociata, Niccolò Cusano scrisse il De pace fidi. In esso si immagina un Concilio tenuto in cielo tra i filosofi di tutte le religioni, alla presenza del Verbo, cioè Cristo, degli apostoli Pietro e Paolo e del Signore stesso, per ricercare la pace tra le diverse fedi. Essa viene effettivamente trovata grazie al generale riconoscimento che, al di là delle diversità teologiche e di culto, è sempre un unico Dio quello che in realtà tutti i popoli hanno adorato, nella comune ricerca della beatitudine eterna. Religio una in rituum varietate: una sola religione nella diversità dei riti, è la formulazione sintetica che Cusano offre per una vera e duratura pace religiosa. Opera straordinaria per i tempi in cui fu pensata e scritta, La pace della fede è un testo che ha ispirato nei secoli molti filosofi sul tema dei conflitti religiosi, ma che non manca di rivelare tutta la sua attualità nel nostro tempo.
La storia e e l'eternità si passano accanto nell'incontro tra Pilato e e Gesù e nella domanda sospesa che dà il titolo all'edizione: Che cos è la verità?.
Nei racconti di due maestri del Novecento, Bulgakov e France, qui proposti con la prefazione Maurizio Botta, la grande storia di quest'incontro parla come mai prima al cuore dell'uomo moderno, ponendo domande fondamentali sulla giustizia e sul potere, sull'amore e sulla fede.
Il volume cerca di vagliare le possibilita di rifondare lo spazio politico muovendo da una nuova idea di comunita, non piu etnica ed esclusiva, ma universale ed inclusiva. Il secolo che sta per finire non e`solo quello dei totalitarismi, delle camere a gas e dei massacri etnici, ma anche della crisi della politica e della democrazia. L'autore pone come filo conduttore dell'indagine l'idea di liberta , chiarendo i fonamenti antropologici, politici ed ontologici del pensiero della harendt. Si scoprira, cosl, come nella pensatrice tedesca il piano politico sia strettamente legato con quello filosofico, senza con cio`nulla perdere della sua concretezza ed attualita.
Il pensiero di Emmanuel Lévinas (1906-1995) non smette mai di stupire e affascinare per la sua profondità e per la capacità esemplare di tematizzare la diversità in un'ottica non violenta e inclusiva. Questo libro si concentra sul rapporto tra prospettiva filosofica e sapienza ebraica nell'opera del pensatore francese: una riconsiderazione radicale delle categorie centrali della filosofia occidentale alla luce dei temi del profetismo. Ciò che ne emerge è l'intreccio - fecondo e non dogmatico - di due ordini di significato in grado di offrire un nuovo senso di umano e di inaugurare un inedito approccio alle relazioni secondo rapporti liberi e non dominativi.
Un paradosso della storia della filosofia è il fatto che uno dei libri che l'hanno fondata non sia mai stato concepito come tale dal suo stesso autore. Questo volume, ridisegnandone la peculiare fisionomia storica, intende presentare le fondamentali questioni della "Metafisica" aristotelica, dalla polemica contro Platone e gli Accademici, alla dottrina dell'"essere in quanto essere", alla trattazione della "sostanza".