
Enciclopedia Filosofica in 12 volumi - Bompiani
Questa nuova edizione della famosa Enciclopedia Filosofica di Gallarate, interamente riveduta e ampliata con il contributo di 1837 persone e 135 istituti universitari, rappresenta il punto di arrivo di una lunga e complessa ricerca volta alla presentazione sistematica della storia, dei protagonisti e dei concetti del pensiero universale. Organizzata in ordine alfabetico, presenta 10.100 voci che ricoprono 24 ambiti disciplinari. Prinicipali collaboratori: Virgilio Melchiorre, Enrico Berti, Paul Gilbert, Michele Lenoci, Antonio Pieretti, Massimo Marassi, Alessandro Ghisalberti, Sergio Galvan, Sergio Givone, Elena Bartolini e molti altri autorevoli filosofi.
I nove volumi che che compongono quest'opera presentano in integrali versioni italiane 'tutto Platone'; non soltanto, cioè, l'"Apologia di Socrate", i trentaquattro dialoghi e le tredici lettere, ma anche lo scritto intitolato "Definizioni" e i cosiddetti "Dialoghi Spuri". L'opera, in oltre, è stata integrata con la "La vita di Platone" di Diogene Laerzio. L'edizione è completata da un indice degli argomenti.
Cofanetto in tre volumi con tutte le opere filosofiche e scientifiche di Cartesio, postume e non.
Oltre che umanista e teologo di fede protestante, Melantone fu vero e proprio filosofo. In un periodo in cui in ambito luterano c'era profonda disaffezione per la filosofia, egli offrì alla causa della Riforma un sistema filosofico in accordo con i principi protestanti fondamentali e gli attribuì una precisa sfera d'indagine, quella della natura e delle sue leggi. Costituita da tre libri dedicati allo studio sistematico del cosmo e dal De Anima, che ne applica in campo antropologico le tesi, la Fisica - principale opera filosofica di Melantone - si propone infatti di conciliare le leggi dell'universo con una natura umana dotata di libertà e affermare, al di là della netta distinzione tracciata, la reciproca necessità di filosofia e vangelo: la fisica è necessaria per chiarire i punti controversi nelle dispute religiose e, al contempo, solo il vangelo può dare alla nozione filosofica di natura tutta la sua ampiezza e validità.
A lungo trattate dagli studiosi come un oggetto misterioso, le opere mnemotecniche di Bruno si sono rivelate come il centro e il motore occulto di tutta la sua opera. Il loro aspetto cifrato non finisce di stupire, sin dalla definizione della disciplina. Nata come tecnica utilizzata dagli oratori per esercitare la memoria, la mnemotecnica è diventata nel corso dei secoli un nuovo "regime delle immagini", intese come fantasmi mentali, una sorta di pratica teurgica, collegata a quella primordiale sapienza egizia che fu lo stendardo dell'ermetismo rinascimentale e che Bruno innova con tecniche appropriate alle sue teorie. All'edizione critica del testo latino si affiancano la traduzione italiana e il commento storico-filosofico.
Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "La guida dei perplessi" verso il 1180-1190. Il presente testo non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione.
Il cofanetto raccoglie, in tre volumi, i testi fondamentali della filosofia kantiana. La tradizione esegetica ha riservato una grande considerazione alle prime due "Critiche", per la loro importanza in ambito conoscitivo e pratico e per la loro incidenza e ripresa nella filosofia contemporanea. Solo ultimamente la "Critica del giudizio" è apparsa in tutta la sua importanza come coronamento del sistema kantiano del sapere, che raggiunge, proprio nella scansione e nella connessione della trilogia, la sua completa organicità.
Walter Benjamin è stato uno dei più importanti ed enigmatici intellettuali del ventesimo secolo. I suoi scritti, che sovrappongono filosofia, teoria letteraria, analisi marxiana della società e una sorta di sincretismo teologico, sfuggono a ogni tradizionale categorizzazione. E la sua esistenza randagia e spesso in fuga dal minaccioso incalzare degli eventi ha offerto terreno ideale a ogni forma di mitologizzazione. La sua parabola intellettuale muove dal brillante esoterismo dei primi scritti ai saggi che hanno fatto di Benjamin una voce centrale della cultura di Weimar, per arrivare agli anni dell'esilio con le pionieristiche teorie sui media moderni e la nascita del capitalismo di consumo nella Parigi del secondo Ottocento. Questo percorso ha avuto luogo nel corso dei più catastrofici decenni della moderna storia europea: l'orrore della prima guerra mondiale, la surreale instabilità della Repubblica di Weimar e l'incombente ombra del nazismo. Questa nuova biografia, a firma di due tra i più affermati studiosi dell'opera dell'intellettuale tedesco, getta, al di là dei miti e del carattere frammentario della sua opera, una nuova luce su uno straordinario protagonista della cultura contemporanea. Howard Eiland e Michael W. Jennings mettono a disposizione del lettore una ricca messe di informazioni che consentono di ricostruire in modo sorprendente una vita tragicamente straordinaria.
Chi legge oggi Bayle - ma lo stesso vale per Spinoza o Locke - non trova certo una teoria pronta all'uso per affrontare le sfide dei nostri giorni, ma può trovare - se vuole - tutta la ricchezza e la passione di una grande battaglia intellettuale, dai cui stessi limiti e contraddizioni c'è ancora molto da imparare. Può trovare, soprattutto, la testimonianza tuttora viva di quanto fragili e proprio per questo preziose siano la libertà e la tolleranza di cui ci sentiamo e spero continueremo a sentirci figli.
Il libro che qui si offre per la prima volta al lettore italiano è unanimemente riconosciuto come uno dei grandi classici moderni sulla tolleranza, insieme al Trattato teologico-politico di Spinoza e alla Lettera sulla tolleranza di Locke. Ma a differenza degli altri due testi, pubblicati anch'essi in Olanda a pochi anni di distanza, il Commentario filosofico non è mai stato tradotto nella nostra lingua e resta per lo piú confinato a qualche citazione stereotipata nella maggior parte delle ricostruzioni della storia della libertà di coscienza e di pensiero. Eppure le tumultuose e spesso angosciose vicende degli ultimi decenni hanno riacceso l'interesse per le origini delle idee di tolleranza, che sono ritenute, a torto o a ragione, caratteristiche della cultura dell'Occidente. Sotto la viva impressione suscitata dall'assassinio del regista Theo Van Gogh, avvenuta ad Amsterdam nel 2004 a opera di un islamista radicale, uno studioso della storia olandese come Jonathan Israel collegava il clima d'intolleranza da cui scaturiva quell'omicidio all'oblio in cui gli olandesi avrebbero lasciato cadere due maestri seicenteschi come Spinoza e Bayle. «E se Spinoza è sottovalutato, lamentava Israel, Bayle è totalmente ignorato». (...)
L'opera raccoglie in dieci volumi la 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale. I titoli dei singoli volumi sono: Orfismo e Presocratici naturalisti; Sofisti, Socrate e Socratici minori; Platone e l'Accademia antica, Aristotele e il primo peripato; Cinismo, Epicureismo e Stoicismo; Scetticismo, Eclettismo, Neoaristotelismo e Neostoicismo; Rinascita del Platonismo e del Pitagorismo, Corpus Hermeticum e Oracoli Caldaici; Plotino e il Neoplatonismo pagano; Assi portanti del pensiero antico e lessico; Bibliografia dei pensatori greci e romani.
Questo volume include le pubblicazioni in prosa del poeta e critico romantico inglese, tra cui, oltre alla "Biographia Literaria", spiccano "Le lezioni di filosofia", "La logica" e gli "Aiuti alla riflessione", opere che rivelano un Coleridge attento e profondo conoscitore anche dei dibattiti filosofici e religiosi del suo tempo. La pubblicazione consente al lettore di addentrarsi nei vari temi affrontati da Coleridge nell'arco della sua carriera letteraria: la letteratura, la filosofia, la politica e la religione.