
Il libro, grazie alla pubblicazione in India della Collection Work of Mahatma Gandhi, compie un'analisi dei testi di Gandhi per ricavare i concetti-chiave di un nuovo tipo di economia e di società, disseminati in numerosi e regolari interventi su riviste e giornali. Successivamente, una lettura critica individua le linee-guida di una proposta che non resti legata a quel particolare periodo, ma si concretizzi nell'attuale contesto storico. Oggi è richiesta con urgenza la responsabilità di un impegno personale quotidiano, "dal basso", per una politica che intenda uscire dalla logica economicistica.
Il Convegno Democrazia, verità, pluralismo, tenuto a Roma, dall'(A.D.I.F.) Associazione Docenti Italiani di Filosofia ha trattato il lavoro che ora presentiamo, le ricerche e le discussioni intorno alla tematica sopraindicata vuole essere una raccolta di spunti per ulteriori approfondimenti. Interventi di: Aniceto Molinaro; Paolo Nepi; Stefano Semplici; Claudio Sartea; Paolo Savarese; Francesco Saverio Trinca; Ester Monteleone; Roberto Cipriani; Giovanni Chimirri; Lorella Cedroni. Parte dei lavori presentati e discussi nel corso del Convegno compongono questa pubblicazione. Ciascuno dei firmatari è responsabile in toto del proprio scritto qui presentato. La nostra intenzione è di consegnare al lettore un materiale utile per approfondire la tematica sopra indicata che riteniamo necessiti ulteriore riflessione e approfondimento.
L'uomo vive come in una scatola e ha due interessi: sapere se le cose dentro la scatola hanno un ordine e se fuori della scatola c'è qualcosa d'Altro. È a partire da questa metafora e facendosi guidare da due massime - nessuno si dà ciò che non ha; un errore all'inizio è grande nella conclusione - che viene intrecciata questa breve storia della filosofia che, con linguaggio semplice, spiega i nodi della filosofia e perché essi debbano essere sciolti tramite il buon senso e il realismo. Ad alimentare la fabbrica degli scettici e dei disperati ci pensano infatti già i professori di filosofia! Una storia della filosofia semplice è possibile perché la filosofia è per i semplici e parla il linguaggio delle cose. Fare semplicemente filosofia è possibile.
Che cos’è la legge naturale, concetto oggi molto dibattuto e addirittura messo in discussione? Non è di certo un dogma di fede, bensì un principio di ordine morale scritto nel cuore dell’uomo e riconoscibile dalla sola ragione. Oggi, cancellato l’orizzonte metafisico che trova in Dio la sua origine, tutto è lecito sotto il profilo morale e nella prospettiva giuridica: ecco quindi la promulgazione di leggi che sanciscono la liceità di aborto, contraccezione, matrimonio omosessuale ed eutanasia. L’unica cosa importante è perseguire la soddisfazione di carattere materiale, edonistico e utilitaristico, in nome della “civiltà”, della libertà e del sentire comune. Siamo di fronte a una nuova antropologia, al tentativo di costruire un uomo nuovo, diverso da quello disegnato dalla legge naturale e destinato alla dissoluzione del concetto di persona.
Tradizione integrale, magia e politica. C'è un filo rosso, un interrogativo, che fa da sfondo all'intera opera di Julius Evola: nell'età moderna o, per dirla con le stesse parole del barone romano, nel Kali Yuga, l'età oscura, come può l'uomo accedere alla realizzazione spirituale? Tutte le sfaccettature del personaggio evoliano, dal pittore dada al teorico dell'individuo assoluto, dallo studioso della spiritualità originaria al filosofo della contestazione, sono il tentativo di rispondere a tale quesito. Il pensatore Evola ha sempre riposto nel soggetto, nell'"Io", il cardine della propria ricerca ideale. Dagli anni giovanili, segnati dalla personalissima ricezione dell'idealismo tedesco, che ha portato alla stesura della "Teoria e fenomenologia dell'individuo assoluto"; fino all'elaborazione del profilo "dell'individuo differenziato" di Cavalcare la Tigre. In questo percorso la speculazione evoliana è stata arricchita dallo studio di alcune delle grandi correnti dell'esoterismo tradizionale che ne hanno influenzato il pensiero. Un viaggio metafisico tra Oriente e Occidente.
Alcuni dei più importanti filosofi viventi discutono di un problema cruciale del nostro tempo: qual è il ruolo che la religione ricopre nelle nostre vite? Judith Butler, Jürgen Habermas, Charles Taylor e Cornel West discutono di secolarizzazione e sfera pubblica, fanatismo e tolleranza, disobbedienza civile e tradizioni profetiche. Nei loro capitoli così come nei loro intensi e sinceri dialoghi, i quattro filosofi e i loro ospiti tratteggiano una nuova concezione delle problematiche e delle potenzialità della religione nella sfera pubblica di una società compiutamente post-secolare.
Grazie a Emmanuel Mounier il discorso sulle "dimensioni della persona" è entrato a pieno titolo nell'antropologia filosofica contemporanea. Eppure, ad oggi, non abbiamo ancora uno studio completo che faccia pienamente luce sul suo sviluppo storico e significato speculativo. Con il presente studio l'autore fa un passo decisivo nella direzione di tale chiarimento storico e teoretico. L'antropologia delle dimensioni della persona, frutto prezioso dell'antropologia contemporanea, appare in questo lavoro nella sua piena valenza speculativa, rivelando in pari tempo un versante educativo e una vocazione al dialogo con quanti oggi hanno a cuore la questione antropologica.
Una decina di studiosi, con età, storie e competenze diverse, ma una grande passione in comune: Simone Weil. In queste pagine si lasciano provocare dalla "Lettera a un religioso" e si confrontano con le sue celebri trentacinque tesi. In un dialogo serrato provano a rispondere alle domande rivolte dalla filosofa alla Chiesa. Ne nasce un libro appassionato e sofferto. Un tentativo di dialogo non solo con Simone Weil, ma con gli interrogativi di fondo che sia il credente sia il cercatore inquieto ancora oggi rivolgono alla Chiesa.
Da sempre gli uomini hanno camminato con i piedi a terra e la testa per aria, nella nostalgia di altre terre. L'Utopia non scomparirà prima che scompaia l'uomo. La sfida di prevedere il futuro, anche attraverso le Utopie e gli immaginari, continua ad appassionarci, come testimoniano la letteratura, il cinema, l'arte. I toni variano dai «paradisi terrestri», alle cupe distopie, alle visioni di paleofuturo, fino agli Stati di polizia, tutti irrealizzabili ma che non scompariranno mai. Il pensiero utopico ha iniziato con la storia dell'uomo e, senza di esso, l'uomo vivrebbe ancora nelle caverne. Affrontare il tema dell'Utopia significa quindi ripercorrere la storia dei sogni e dei successi anche dell'uomo moderno, oltre che delle sue illusioni e dei suoi fallimenti nell'immaginare il cambiamento dell'esistente e nel raggiungere nuovi mondi.
Credere in un Dio vuol dire vedere che i fatti del mondo non sono poi tutto. Questa è una profonda riflessione di Ludwig Wittgestein. E la filosofia contemporanea è consistita proprio in una riconquista razionale della contingenza e con ciò in una ricostruzione di quello spazio della fede, dove può soltanto trovare una risposta soddisfacente l'irreprimibile domanda metafisica, quella "grande domanda" che nella sofferenza innocente mostra a tutti il suo nervo scoperto. Questi sono i temi affrontati da Dario Antiseri in questa sua opera.