
Una storia della filosofia antica che, senza venir meno all'esigenza di informare correttamente il lettore sui dati storici (filosofi, opere, scuole, correnti), si concentra in primo luogo sull'aspetto filosofico della materia, sui grandi temi concettuali che ne hanno segnato il cammino, dai presocratici al neoplatonismo. Ne emerge così un libro ricco di stimoli che, pur evitando avventurosi e inefficaci confronti fra pensatori troppo distanti, fa risaltare costantemente gli aspetti filosofici della storia narrata e i nessi che intercorrono fra le varie dottrine.
L'autrice si interroga sulla continuità tra sensibilità e intelligenza, tra sensi e pensiero e suggerisce che tale continuità sia consegnata all'immaginazione, considerata come attività che è a un tempo ricettiva e produttiva. Nella seconda parte del volume l'analisi verte sulla natura sensibile e immaginativa di differenti esperienze artistiche, in cui le immagini mostrano la propria forza conoscitiva, e si propone un'interpretazione filosofica di forme artistiche e letterarie, tra Bacon, Caravaggio, Klee, Calvino, Manganelli e altri.
Vincitore nel 2005 del premio per le pubblicazioni nell'ambito della psicologia e delle scienze cognitive indetto dall'Association of American Publishers,"Sweet Dreams" è il testo in cui Dennett mostra come la filosofia finisca spesso per ostacolare lo sviluppo di una scienza della coscienza. Con l'ironia che lo contraddistingue, l'autore passa in rassegna molti dei più noti argomenti filosofici, smontandoli passo dopo passo sulla scorta sia delle conquiste delle scienze cognitive sia della sua capacità di sfruttare gli esempi, che possono riguardare trucchi di carte o dollari fittizi, per convincerci che la coscienza non è un "mistero" da sacralizzare ma un oggetto da indagare scientificamente.
Come i Greci, Goethe era convinto della necessità di vivere nel presente, di cogliere la felicità nell'istante anziché perdersi nella nostalgia romantica del passato o nel vagheggiamento del futuro. Gran lettore di Goethe, Hadot analizza qui come il maestro tedesco si inserisca nella tradizione della filosofia greca. Una magnifica meditazione sull'epicureismo e sullo stoicismo antichi attraverso la poesia di Goethe che faceva dire a Faust: "Solo il presente è la nostra felicità".
Le conferenze raccolte in questo volume sono la cupola della filosofia dell'essenzialismo di Sossio Giametta, un sistema a posteriori sviluppato liberamente e solo alla fine riportato alla sua scaturigine sistematica. Quando tutto sembrava (all'autore) essere stato detto, nuovi rami sono spuntati dal tronco e hanno arricchito la chioma dell'albero: riflessioni innovative, per non dire rivoluzionarie, sul mondo, sul Bene, sulla Natura, sulle tre missioni essenziali di Nietzsche, sulla metafisica dell'amore sessuale - perla della filosofia schopenhaueriana -, su Gesù, la Chiesa e il Cristianesimo, sul Dio lontano dei laici, sulla finis Europae, sul problema fondamentale delle neuro-scienze e sul dissidio odierno tra scienza e umanità.
Contrariamente a ogni apparenza la nostra epoca ha cancellato i sessi. Mortificati, sottomessi alle dure leggi dell'ipervalorizzazione commerciale e strumentale, la loro dialettica è stata mortificata e costretta entro la camicia di forza di imperativi e obblighi ancor più costrittivi e "repressivi" della cosiddetta vecchia morale cattolica. La scommessa teorica di questo libro di Fabrice Hadjadj può suonare un paradosso per la filosofia, o una provocazione per la teologia: salvare quella che la tradizione cristiana designa come "la carne" (con tutte le sue debolezze e i suoi allettanti peccati) riconoscendo nel corpo stesso, nei suoi desideri e pulsioni, perfino nelle sue funzioni considerate meno nobili, il sigillo del divino. Igienizzati e declassati a esercizi per mantenersi in forma, sottratti a qualsiasi riflessione sul loro significato ultimo, l'unica possibilità che abbiamo di riprendere contatto con la "profondità dei sessi", secondo l'autore, è quella di attingere alla valorizzazione del corpo e della carne intrapresa dalla tradizione giudaica, prima, e portata a piena completezza da quella cristiana. Contro un secolare dualismo di origine platonica, Hadjadj invita a ritrovare nella materia di cui il corpo è fatto, le tracce della vita spirituale, dei suoi doveri e delle sue aspirazioni più alte.
La fine del Novecento è stata caratterizzata da uno straordinario paradosso: la ricomparsa prepotente del fondamentalismo sulla scena internazionale, proprio mentre a sinistra già si parlava di morte delle ideologie. Un "ritorno di fiamma" per il pensiero assoluto che non ha riguardato in senso stretto solo le religioni e che non si è diffuso unicamente in Medio Oriente: ha trovato terreno fertile anche nella deriva del cristianesimo oltranzista made in USA. Un concetto quindi, quello di ideologia, che non è forse mai stato così in evidenza - ma anche tanto frainteso - come al giorno d'oggi. Terry Eagleton dedica a questo controverso tema una delle sue opere più importanti, pubblicata nel 1991 e uscita in Inghilterra nella presente edizione aggiornata nel 2007. Cimentandosi in un serrato corpo a corpo con i principali pensatori marxisti (in particolare Gramsci), con Schopenhauer e Nietzsche, Freud, Bourdieu e i poststrutturalisti, Eagleton passa in rassegna le varie definizioni del termine "ideologia" e ne analizza la storia tortuosa attraverso la modernità, dall'Illuminismo al postmoderno.
A ognuno di noi è accaduto nella vita quotidiana di assumere determinati comportamenti, di esprimere giudizi, di avere opinioni, di usare parole. Sono fatti che accadono per lo più "senza pensarci". Qualche volta, tuttavia, ci fermiamo, ci viene un sospetto che si trasforma poi in alcune domande: sarà vero? sarà giusto? sarà ben detto? ma di preciso di che cosa si tratta? Spesso passiamo oltre questi dubbi perché la vita preme e il tempo è scarso, persino per riflettere. In questo volume l'autore, uno dei più famosi filosofi italiani, interroga, ascolta e trasforma in consapevolezza le nostre inquietudini, analizzando temi che ritornano nella vita di sempre: la felicità, la vergogna, l'indifferenza, la libertà, il dolore, il coraggio.