
Il punto che Husserl, nelle Meditazioni cartesiane, vuole mettere in luce è quello della possibilità di fondare la scienza, la filosofia, intesa come fondamento e unità del sapere, su basi evidenti. Nonostante i temi trattati siano complessi, tale testo si ritiene comunque importante perché costituisce un orientamento nei metodi e nelle problematiche della filosofia del Novecento.
L'autore riprende il messaggio jonasiano, ribadendo che se tutto viene omologato, standardizzato, catalogato, pesato, misurato con "fattori di impatto", indicatori economici, leggi ferree etc., non ci sarà più né bellezza né scienza. L'istanza fondamentale è quella di andare oltre la secolare separazione tra cultura scientifica e umanistica: bisogna far colloquiare natura e persone, soggetto e oggetto. In definitiva, il pensiero rivolto al solo dominio della natura è un pensiero destinato al "suicidio", un pensiero che inevitabilmente uccide il fondamento dell'origine della vita: la biodiversità.
Questo libro riassume in poche pagine la storia della filosofia occidentale così come l'autore, vescovo emerito di Ivrea, ma un tempo insegnante in Seminario, l'ha presentata ad alcuni studenti africani.
Nel nuovo millennio, la religione è ancora in grado di comprendere e spiegare la "natura" dell'uomo? Come può, essa, scendere a patti con le forze e i prodotti culturali della nostra epoca, senza indebolire o sconfessare i presupposti della propria dottrina? Emanuele Severino mette in discussione le posizioni della Chiesa sui più cogenti temi d'attualità - l'economia, le leggi dello Stato, la fecondazione assistita, la libertà d'insegnamento - e le passa al vaglio di una critica lucida e serrata. Venuto al mondo, fino a dove può spingersi l'uomo? Quali sono realmente i suoi limiti? Gli imperativi della coscienza religiosa corrispondono davvero alle condizioni "naturali" della vita? Un esame che suscita numerosi interrogativi riguardo alla visione cristiana dei problemi su cui si giocherà il futuro della nostra civiltà.
Viviamo in una condizione di profonda sofferenza della politica e della democrazia, una crisi che nasce da radicali cambiamenti economici e sociali ma presenta contestualmente i caratteri di una crisi etica. È possibile un rapporto tra etica e democrazia? Riflettendo sul concetto di democrazia e sulla complessità del nostro tempo, il testo propone un'idea di democrazia che renda fecondo tale rapporto, tracciando i lineamenti di un'etica per la società democratica.
Antonio Gnoli, responsabile delle pagine culturali della "Repubblica" e grande esperto della filosofia tedesca del Novecento, e Franco Volpi, che è stato professore di Storia della Filosofia all'Università di Padova e curatore delle opere di Heidegger per la casa editrice Adelphi, tornano con una preziosa raccolta di scritti, in parte inediti, in parte usciti su "la Repubblica" tra il 1996 e il 2008, che indaga i capisaldi della riflessione filosofica del Ventesimo secolo, rileggendo un'epoca attraverso le figure di grandi maestri, da Heidegger a Gadamer, da Jünger a Schmitt, Brandt, Nolte. I temi trattati spaziano da vicende di vita privata, come il legame dei coniugi Heidegger e la testimonianza del figlio Hermann sul padre, a questioni di impronta più prettamente politica, come il controverso rapporto di alcuni di questi autori con il nazismo, per approdare comunque sempre al nucleo essenziale di ogni speculazione di pensiero: la vita e il suo più profondo significato. Un viaggio, per tutti, nella filosofia.
"La filosofia mi ha aiutato a rialzarmi da una crisi emotiva che mi aveva distrutto. Da allora ho capito come idee di oltre duemila anni fa possono ancora salvarci la vita." "Filosofia per la vita e altri momenti difficili", a detta dei molti commenti entusiasti che ha raccolto, riesce a raccontare la filosofia antica da un punto di vista nuovo, a trovare nelle parole di Socrate, Platone, Epicuro la saggezza capace di migliorare la nostra vita di tutti i giorni, superare i nostri problemi psicologici e condurci verso la felicità. "Questo libro descrive la scuola dei miei sogni, il mio corso di studi ideale: è un tentativo di raccontare cosa significherebbe passare un giorno alla Scuola di Atene. Ho riunito dodici grandissimi maestri dell'antichità perché ci insegnino alcune cose che vengono spesso tralasciate dai moderni sistemi educativi: come si governano le emozioni, come si affronta la società, come si deve vivere. A loro chiedo che ci istruiscano sull'arte dell'autoaiuto. Cicerone scrisse che la filosofia ci insegna a essere 'medici di noi stessi'". Immaginate allora di entrare in una scuola ideale dove i professori sono i grandi filosofi dell'antichità, e di condividere con loro affascinanti lezioni sulla felicità, la resilienza, l'amore...

