
CHE COS E`LA MEDITAZIONE? COME SI MEDITA? L UOMO NON SOLON DESIDERA SAPERE, MA ANCHE RIFLETTERE SU CIO`CHE SA, ABBRACCIANDO AFFETTI E MEMORIA.
La narrazione biblica dell'Esodo - dall'Egitto al deserto e alla terra promessa - è stata interpretata per secoli come una metafora dei processi di liberazione e rivoluzione. Michael Walzer decifra la famiglia di significati dell'Esodo, gettando una luce nuova sulla tradizione del radicalismo politico. Discute la natura dell'oppressione, i dilemmi dell'affrancamento come apprendimento della libertà, il ruolo delle scelte individuali per il contratto sociale che definisce diritti, doveri e regole per la vita collettiva e, infine, la natura della terra promessa. Non paradiso di una società perfetta, ma semplicemente un posto migliore dell'Egitto. Un posto migliore cui si giunge attraverso il deserto.
Jean-Luc Nancy riesce a tratteggiare con misura e leggerezza i contorni fondamentali della questione fondamentale del volume: che cosa significa essere giusti, in che senso la giustizia non è solo applicazione della legge, qual è la tensione tra l'universalità della legge e la singolarità irripetibile delle persone sottoposte a essa, che cosa significa dare a ciascuno secondo i propri bisogni, che cosa sono i "bisogni" di cui parlava Marx. Tutto questo, senza rinunciare a un discorso rigoroso, capace di problematizzare le cose dette e le opinioni correnti, e senza rinunciare al tentativo di parlare anche ai più lettori più giovani.
Il grande filosofo americano torna al pragmatismo -e al confronto con la lezione di James, Peirce, Dewey, e anche Wittgenstein. Non solo per questioni teoriche, ma soprattutto per rispondere alla domanda se è possibile un'alternativa tra corrosivo scetticismo morale e autoritarismo morale. Hilary Putnam (Chicago, 1926) ha insegnato Logica matematica nella Facoltà di Filosofia della Harvard University (Massachusetts).
Pur atteggiandosi a mero esegeta di Platone, Plotino esamina criticamente tutte le principali posizioni del pensiero antico, in particolare quelle di Aristotele. A ciò si aggiunge la sua familiarità con la cultura di Alessandria, dove fioriva il giudaismo ellenizzante e, al tempo stesso, si sviluppava un tipo di conoscenza scientifica che darà avvio alla scienza moderna. Plotino è divenuto, così, una cerniera tra l'antico, il medievale e il moderno, perfino in pensatori come Schopenhauer, che a stento ne conoscono il nome. Quella di Plotino è una filosofia che ci permette inoltre di far fronte alle sfide dell'età tecnologica, cercandovi i mezzi necessari, ma con la coscienza che essi non bastano a raggiungere il fine ultimo.
Nel pensiero di Arthur Schopenhauer la parte relativa alla lettura affronta direttamente non solo l'elemento nodale della pratica del leggere quale attività elettiva del soggetto, nel distogliersi dal meccanico perpetuare del ritmo imposto dalla volontà di vivere, ma anche il suo opposto. Che cosa accade infatti effettivamente nel momento del leggere, se non una imitazione o una riproduzione di un movimento di pensiero non proprio? Questo aspetto fenomenico affascina fortemente il pensatore, perché presenta sotto una luce non ovvia, né tantomeno usuale anche per il linguaggio fìlosofìco, il movimento della lettura e la sua funzione oppiacea, la sua natura mimetica di "falso movimento" cognitivo, poiché "Quando leggiamo, un altro pensa al posto nostro: noi ripetiamo semplicemente il suo processo mentale".