
Il volume intende proporre una lettura critica del graduale tentativo del pensiero filosofico occidentale di costruire un sistema onnicomprensivo, con le sue pretese di autosufficienza e verità, recuperando con chiarezza la problematicità della filosofia e l'alterità della verità rispetto al pensiero. La lettura di autori e sistemi qui proposta segue uno svolgimento cronologico tradizionale, e all'interno delle sezioni, uno sviluppo logico che consente il riscontro concreto con la quotidiana esistenza di tutti, anche dei ragazzi. Gli accorgimenti grafici adottati consentono di individuare all'interno dei singoli capitoli i diversi autori e gli argomenti, facilitando così il lavoro scolastico.
La vita postmoderna è, dal punto di vista morale, una vita in frammenti, governata da una profonda ambivalenza etica difficile da tollerare. Una forte crisi d’identità affligge l’Occidente contemporaneo, che brancola nel buio rispetto alle più urgenti questioni etiche. Oggi le persone credono ben poco nella possibilità di fondare una morale che possa funzionare da stella polare nell’orientamento delle nostre vite. Come riattivare, dunque, la responsabilità individuale in un mondo che ha perduto ogni riferimento? Per rispondere a questa domanda Bauman si rivolge alla filosofia di Emmanuel Lévinas, che ha messo al centro del proprio pensiero un’urgenza etica infinita destinata ad essere oggi di grandissima attualità. L’essere-per-l’Altro, il faccia a faccia con il volto dell’Altro, che assume varie forme (l’indigente, lo straniero, il migrante), sono concetti oggi più che mai necessari per offrire alla cultura occidentale nuovi strumenti per rispondere alla sofferenza umana, alla fragilità e alla vulnerabilità del nostro tempo.
Considerato a ragione uno dei filosofi più rilevanti del Novecento, Franz Rosenzweig ha assunto un rilievo fondamentale nel pensiero ebraico, contribuendo a ridisegnare la fisionomia identitaria del popolo ebraico, dopo l'orrore di Auschwitz.
Le sue riflessioni infatti risultano anche determinanti per la riflessione sul senso della storia a cui è stata consegnata una promessa eterna, sul significato dell'alterità come sfida dialogica e interreligiosa, sulla dimensione della formazione delle nuove generazioni, quale necessario supporto all'umanesimo europeo. Inoltre tali elementi, lungi dall'essere situati soltanto all'interno dell'ebraismo contemporaneo, sono in grado di offrire notevoli provocazioni alla filosofia occidentale, estenuata da logiche cognitive, svuotar da riferimenti valoriali e gettata su derive nichiliste
Il testo è un'introduzione alla filosofia della scienza cognitiva. Negli ultimi vent'anni il dibattito sui fondamenti concettuali della scienza cognitiva è stato molto intenso e la proliferazione di programmi di ricerca alternativi al cognitivismo classico (come il connessionismo, la robotica situata e la teoria dei sistemi dinamici) ha generato l'impressione che la scienza cognitiva sia entrata in una fase di crisi. Obiettivo del volume è fornire al lettore uno strumento per orientarsi in questo intricato dibattito e arrivare a formulare un giudizio personale in merito all'effettivo stato di salute della scienza cognitiva. Da un'introduzione storico-concettuale all'idea stessa di scienza cognitiva, passa a presentare una sistemazione filosofica dei fondamenti del cognitivismo classico della teoria computazionale e rappresentazionale della mente di Jerry Fodor. Non mancano l'indagine del rapporto tra psicologia e neuroscienza, e lo studio dell'evoluzione della scienza cognitiva cosiddetta "corporea e situata".
"Il tema dell'essere è, fra tutti i problemi filosofici, uno dei più importanti. San Tommaso d'Aquino è stato, fra tutti i filosofi, uno dei più grandi. L'obiettivo di questo volume è quello di mostrare che su questo tema cruciale tal filosofo di prima categoria è stato del tutto confuso" (dalla prefazione dell'autore). Uno dei maggiori pensatori anglosassoni contemporanei, Anthony Kenny, noto anche per aver rivalutato il pensiero di Tommaso d'Aquino negli ambienti della filosofia analitica contemporanea, affronta in questo libro la sua famosa concezione dell'essere. E inaspettatamente vi scopre diverse incongruenze, rilevando niente di meno di dodici diversi significati di "essere" che Tommaso confonderebbe fra loro. Il libro si rivolge a tutti gli studiosi di ontologia, sia classica che contemporanea, e, inoltre, a tutti gli ammiratori del pensiero di Tommaso, interpellati dalle critiche, sempre argomentate e documentate, del filosofo inglese.