
Un viaggio nella cultura dell'agire politico nonviolento. L'universalita della pace come metodo d'azione e come modo di esistere. Questo libro presenta i percorsi filosofici di Mohandas Gandhi, Aldo Capitini e Emmanuel Levinas, tre fonti fondamentali per capire e vivere l'amore politico nonviolento. L'ipotesi che guida il volume, punta a mostrare come l'amore interpersonale possa e debba essere dilatato in forme collettive. L'autore evidenzia che la vicenda della nonviolenza vale per noi come una parabola, come un racconto che ci riguarda direttamente. Infatti non possiamo eludere la scelta tra queste possibilita: assecondare e alimentare la distruttivita che grava sulla condizione umana; consegnarsi all'illusione di chi si astiene dall'agire giudicando tutto con cinismo; o seguire la via della nonviolenza come un cammino di pace nella storia. Il volume esplora e propone le ragioni di questa terza via.
Questo scritto, che ha sullo sfondo l'interesse per i mutamenti politici dopo la caduta del Muro nei paesi dell'Europa orientale, mette a confronto i processi costituenti seguiti alla Rivoluzione americana e alla Rivoluzione francese. Il punto teorico che affronta riguarda due "atti linguistici", come direbbe Searle, richiamati nel titolo: argomentare e negoziare. L'obiettivo principale dell'analisi è di fare chiarezza sui rapporti tra argomentazione e negoziazione, concetti che si intrecciano con la distinzione di Habermas tra comportamento strategico (quello che massimizza i vantaggi in una situazione conflittuale) e comportamento comunicativo (quello che mira alla condivisione).
"Uscirà la filosofia dal vicolo cieco a cui è stata ridotta dalla perdita della sua illusione fondamentale?" È con una domanda che Jeanne Hersch conclude questo suo grande libro. Una domanda che non pretende di trovare risposte assolute o definitive poiché solo nella sua totale apertura, nel suo carattere di sfida incessante, risiede la natura più autentica della ricerca filosofica. È questa costitutiva mancanza, questo dialogo infinito che coinvolge l'esistenza nella sua totale interezza, questo puro esercizio di libertà che la filosofia sembra aver scordato: da Platone in poi, l'intera storia della filosofia si snoda come la storia di un'illusione fondamentale, quella di riuscire a possedere la propria verità.
Ognuno di noi ha dentro di sé potenzialità illimitate, riserve di coraggio e positività che spesso rimangono inutilizzate perché viviamo in società che non incoraggiano e non insegnano a guardarsi dentro. Per la velocità a cui dobbiamo vivere, consumare e produrre, anzi, l'introspezione è un vero e proprio ostacolo da eliminare. Eppure questa saggezza innata, se stimolata e liberata, ci consentirebbe di stare meglio, di risolvere i conflitti personali, di superare le difficoltà senza lasciarci abbattere e trasformare i problemi in opportunità. E ci farebbe sentire pienamente realizzati, come fiori finalmente sbocciati. Daisaku Ikeda, insigne pensatore buddista, e il noto consulente filosofico Lou Marinoff affrontano i temi che stanno a cuore a tutti, rapporti familiari e interpersonali, benessere, educazione dei figli, grandi tematiche sociali, invitando a cercare conforto nel pensiero dei grandi filosofi occidentali e buddisti, di cui svelano inaspettati punti di contatto. Per scoprire che, quando il gioco si fa duro, niente è più pratico e risolutivo della filosofia.
Un elogio dell'immoralismo contro il moralismo ortodosso di vedute ristrette e contro l'eccesso di immoralità. Tenendo come riferimento costante il pensiero di Nietzsche e spaziando dalla filosofia antica a quella contemporanea, l'autore traccia il percorso della morale nei secoli, considerando come disposizione più favorevole alla conoscenza la tendenza a dubitare delle verità precostituite e la ricerca autonoma, fondata sull'esperienza, delle proprie norme di comportamento.
Che ce ne rendiamo conto o meno, tutti abbiamo una filosofia. Ma siccome la nostra filosofia può avere conseguenze enormi sulla nostra vita e su quella delle persone che ci sono vicine, è bene sapersela costruire con cura. Il modo migliore consiste nel partire dall'alto, da quella che gli esperti chiamano metafisica. La metafisica è un'attività più semplice di quel che solitamente si crede: i bambini la praticano costantemente, sotto forma di domande. Metafisica è chiedersi: «Perché questa cosa è questa cosa?» Purtroppo, gli adulti hanno perso la capacità di farsi queste domande. Quasi sempre sono chiusi in un recinto mentale che li rende conformisti, impauriti, prigionieri. In questo libro troviamo le istruzioni avventurose per superare quel recinto e utilizzare la metafisica nella vita d'ogni giorno, nella scoperta di se stessi. Per accompagnarci in questo viaggio, Sibaldi riprende la più grande storia metafisica mai raccontata: l'Esodo di Mosè verso la Terra Promessa. Usciti, come Mosè, dalla prigionia d'Egitto, e passati al di là del deserto, possiamo riconquistare la possibilità di avere possibilità innumerevoli e il coraggio di lasciar avvenire ciò che desideriamo.
Per tutte le discipline che studiano il cervello umano la coscienza è la grande sfida ancora in corso, il territorio dove il rigore della scienza fa i conti con le pulsioni spirituali dell'uomo. In che modo, e soprattutto per quale motivo, entità fisiche quali siamo noi generano e provano sensazioni così impalpabili, così poco fisiche? Domande sfuggenti, come sfuggente è l'oggetto che si cerca di costringere in una risposta netta e definitiva. Tra le tante voci spicca quella di Nicholas Humphrey, che pone la coscienza in un'ottica darwiniana - si tratterebbe di un vantaggio evolutivo dell'uomo - e per capirne la magia non ha paura di scomodare una parola tabù per scienziati e psicologi: l'anima, il luogo in cui ognuno di noi vive e sperimenta la propria meravigliosa unicità.
Oggi è utile una riflessione significativa sul tema della coscienza con la quale gli esseri umani vivono? Crediamo di si. Esaminare, per notazioni sintetiche e riferimenti testuali, che cosa la Bibbia e la flosofia euro-occidentale dicano sul fondamento trascendentale della coscienza etica e sulle modalità per vivere oggi in modo consapevole: questo e l'obiettivo fondamentale di questo volume a due voci. Esso intende contribuire a valorizzare quanto le epoche precedenti hanno donato alla nostra, a cominciare dall'antichità euro-mediterranea e medio-orientale, in termini educativi e formativi. Queste pagine desiderano delineare una vita umanamente consapevole e sensatamente felice, al di fuori di fondamentalismi e settarismi culturali e religiosi di ogni genere.
Tutti i saggi presenti in questa raccolta hanno a che fare in un modo o in un altro con tre delle maggiori preoccupazioni di Quine: il significato, l'ontologia e l'epistemologia. Su tutti e tre questi temi Quine ha sviluppato idee così originali e rivoluzionarie che si può sostenere a buon diritto che esse segnino un epoca.
Prendere le cose con filosofia è per i napoletani una tradizione, oltre che una necessità. A Napoli la filosofia è dappertutto, come nelle città dell'Antica Grecia, dove si filosofava passeggiando. Non c'è dunque ragione di stupirsi se Luciano De Crescenzo ha scritto una Storia della filosofia - già pubblicata in diversi volumi ora qui raccolti per la prima volta - che da anni aiuta i lettori ad affrontare gli eterni, fondamentali problemi dell'Uomo. Nessuno saprebbe accompagnare il pubblico fino alla soglia severa dei grandi temi del pensiero con la simpatia e con l'irresistibile amabilità dell'ingegnere-filosofo, che in queste pagine ci guida attraverso millenni di storia, dai presocratici a Kant, raccontando vita pubblica e privata di illustri pensatori, spiegando il contenuto delle loro fondamentali intuizioni. E facendo, come sempre, ricorso a quel suo estro affabile, a quell'arte dell'aneddoto e del controcanto ironico che gli sono peculiari.
Uno dei testi più celebri e misteriosi della tradizione filosofica mondiale viene indagato e spiegato da Hans-Georg Moeller in modo semplice ed efficace. L'autore prende in esame le immagini e gli insegnamenti principali del Daodejing (o Laozi, com'era originariamente chiamato, dal nome del suo presunto autore) fornendo al lettore gli strumenti per la comprensione di questo antico classico. Da un lato, attraverso una ricontestualizzazione storica del Daodejing, Moeller chiarisce gli aspetti più oscuri di una filosofia che si discosta dai principi ermeneutici della nostra tradizione; dall'altro, seguendo un approccio "contrastivo", mette in luce parallelismi e differenze tra la visione del mondo e della vita contenuta nel Daodejing e la prospettiva umanistica della filosofia occidentale. A partire dall'analisi di concetti cruciali come Yin e Yang, Qi, Dao e De, Moeller offre interessanti spunti di riflessione su questioni centrali per l'uomo - le emozioni, la sessualità, la morale, il tempo, la morte e la guerra -' rendendo accessibile anche ai profani un testo proverbialmente ermetico.

