
Il volume presenta i contributi del convegno "Essere umanità. L'antropologia nelle filosofie del mondo" svoltosi all'Università di Macerata nel 2006. In essi viene affrontata la questione della nuova comprensione dell'identità umana che può scaturire dal dibattito tra la tradizione filosofica occidentale e le filosofie elaborate nelle tradizioni ebraica e islamica, come pure nel contesto dell'America Latina, dell'Africa, dell'India, della Cina e del Giappone. Si delineano così ipotesi innovative e insieme antichissime che illuminano il senso e i modi del nostro comune esprimere la realtà dell'umano. Essere umanità con piena coscienza significa portare alla luce ciò che siamo in verità avendone cura. Questo - unito alle questioni del divino, del dolore e dell'amore - è il mistero che provoca la ricerca delle tradizioni di pensiero sapienziale e teorico-critico nel mondo, una ricerca che è propria della riflessione originale di ogni grande visione della vita.
In questo testo lo sguardo dell'autore si rivolge alla costituzione della realtà, nella sua forma singolare e plurale. Quello che la tradizone filosofica ha chiamato "essere" non è che la relazione originaria attraverso cui le singole esistenze si incrociano in un nodo comune. A partire da questo presupposto il libro di Nancy si presenta non come un trattato sistematico bensì nella forma di un'interrogazione profonda e radicale della nostra contemporaneità: dei suoi bagliori e delle sue rovine, dei suoi idoli e delle sue potenzialità. Dal dispiegamento della tecnica alla società dello spettacolo, dalla mondializzazione alla metamorfosi dei corpi, dalla fuga del senso alle sue nuove configurazioni. Introduzione di Roberto Esposito.
Viviamo nell'epoca della fretta, un "tempo senza tempo" in cui tutto corre scompostamente, impedendoci non soltanto di vivere pienamente gli istanti presenti, ma anche di riflettere serenamente su quanto accade intorno a noi. L'endiadi di essere e tempo a cui Martin Heidegger aveva consacrato il suo capolavoro del '27 sembra oggi riconfigurarsi nell'inquietante forma di un perenne essere senza tempo. Figlio legittimo dell'accelerazione della storia inaugurala dalla Rivoluzione industriale e da quella francese, il fenomeno della fretta fu promosso dalla passione illuministica per il futuro come luogo di realizzazione di progetti di emancipazione e di perfezionamento, la nostra epoca "postmoderna", che pure ha smesso di credere nell'avvenire, non ha per questo cessato di affrettarsi, dando vita a una versione del tutto autoreferenziale della fretta: una versione nichilistica, perché svuotata dai progetti di emancipazione universale e dalle promesse di colonizzazione del futuro. Nella cornice dell'eternizzazione dell'oggi resa possibile dalla glaciale desertificazione dell'avvenire determinata dal capitalismo globale, il motto dell'uomo contemporaneo - mi affretto, dunque sono - sembra accompagnarsi a una assoluta mancanza di consapevolezza dei fini e delle destinazioni verso cui accelerare il processo di trascendimento del presente. (Prefazione di Andrea Tagliapietra)
La nozione della "persona umana", autentica idea portante della cultura occidentale, è oggi messa in discussione da un approccio che vorrebbe ridurre i nostri comportamenti al funzionamento del sistema nervoso centrale. In questo libro in forma di intervista Robert Spaemann, il maggiore filosofo cattolico vivente, dimostra la contraddittorietà di tale tentativo e si sofferma sulle prerogative dell'uomo, in quanto "essere capace di autotrascendersi". Muovendo dalla questione antropologica, il discorso affronta anche altri temi di capitale importanza: dalle proprietà degli organismi viventi alle nostre responsabilità nei confronti dell'ambiente naturale, dal dialogo tra la filosofia e la teologia cristiana all'ideale di una "vita buona", come principio regolativo dell'agire etico.
Se analizziamo la posizione dell'uomo nel Cosmo osserviamo che il modo di abitare la Terra e di essere in relazione con le altre realtà manifesta una trascendenza non solo nei confronti del proprio pianeta, ma anche dell'intero Universo. C'è bisogno, di un'analisi dell'uomo sia nella sua struttura materiale, organica e vivente, sia nelle sue relazioni con le altre realtà. Attraverso l'analisi dell'uomo, questo saggio tenta dunque non soltanto di confrontare le proprietà dei diversi esseri nel mondo, in modo particolare i viventi, ma soprattutto di stabilire qual è l'essenza dell'esistenza umana.
Persona è un termine che ha fatto il suo ingresso nella storia culturale dell'Occidente grazie alla tradizione teologica del cristianesimo, nel contesto degli sforzi compiuti, fin dai primi secoli, per chiarificare razionalmente il mistero della Trinità e la dottrina cristologica. Le pagine di questo volume, attraverso un'analisi delle tematiche fondamentali che hanno segnato la formazione del concetto "persona" nella patristica e nell'età medievale, mostrano tuttavia come queste riflessioni non solo hanno messo capo a una pluralità di modelli - "sostanza individuale di natura razionale" (Boezio), "ultima solitudo" (Duns Scoto), "ex-sistentia" (Riccardo di San Vittore) -, ma affondano le loro radici nelle riflessioni di Platone e Aristotele sull'etica e l'amicizia. Radici che, correttamente interpretate e smentendo consolidate letture, svelano come fin dal pensiero greco l'identità dell'uomo, in quanto distinta dall'autosufficienza del divino, fosse determinata solo grazie alla relazione con l'altro. Una relazione di sé con gli altri - del proprio con l'estraneo - che interpella, oggi più che mai, il nostro definirci persone.
È tempo di rispolverare la statua esposta nelle nostre chiese. È tempo di darle un volto umano, perché la santità non è ciò che ci allontana dall'umanità, ma ciò che ci impegna infinitamente in essa. Così, Giuseppe di Nazareth non è un padre ideale, ma un padre concreto, travolto, come tutti i padri qui sulla terra, dalla vita che si dona attraverso di lui. E poiché suo figlio è il Figlio di Dio, la Vita in persona, è ancor più sopraffatto di noi, cercando di fare bene, senza dubbio, ma mai all'altezza del suo compito - come si può essere all'altezza dell'Altissimo? - e quindi dovendo sempre affidarsi al Padre eterno. Tra esegesi biblica ed esperienza familiare, Fabrice Hadjadj ci offre in dodici lezioni una piccola guida pratica, intelligente e leggera, per questi nostri tempi così incerti e precari, cercando delle risposte agli interrogativi più profondi ma anche pratici della vita quotidiana. Mostrandoci, così, che oggi come ieri, forse ancora più di ieri, la paternità è la prima e più forte delle avventure.
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L'Europa guarda il mondo nella prospettiva dell'Essere, la Cina nella prospettiva del vivere. L'Europa vede cose, la Cina eventi. L'Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare "tra". Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Con questo libro, vera e propria summa di un lavoro trentennale, François Jullien ci accompagna in un viaggio affascinante attraverso venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero. Perché Jullien non mira tanto a comparare e a scegliere, o magari a integrare e ricomporre le differenze tra Oriente e Occidente; mira piuttosto a produrre uno scarto, ad aprire un varco nello spazio grigio del pensiero globalizzato, a interrogare l'Europa dal punto di vista della Cina e la Cina dal punto di vista dell'Europa. A fare dell'una un'occasione e una risorsa per l'altra.
La ricerca dell‘autenticità e della Verità è il primo aspetto per essere uomini veri, per risultare persone senza trucco e senza inganni.
Ognuno nella propria indagine personale può precisare chi è, e chi deve essere, secondo un progetto dall'Alto.
UNA INTERESSANTE RACCOLTA DI SAGGI SU ALCUNI TEMI CENTRALI DEL PENSIERO TOMISTICO, CON L INTENTO DI OFFRIRE UNA INTRODUZIONE AL REALISMO FILOSOFICO-TEOLOGICO.