
Una celebrazione di oltre 80 fra i più importanti pensatori di tutti i tempi. "Filosofi" esplora le vite, gli amori, le idee rivoluzionarie che, dall'antichità a oggi, hanno dato forma al nostro modo di vedere e interpretare le cose e il mondo.
"Nel VI secolo interviene un fattore nuovo a trasformare in modo decisivo la vita spirituale della Grecia, cioè il fenomeno cosiddetto dionisiaco. Il fenomeno dionisiaco è stato prevalentemente studiato nel suo aspetto artistico e religioso, e quasi mai si è analizzata la sua relazione sostanziale con l'intera evoluzione spirituale greca, e soprattutto con la filosofia. Con un termine più filosofico si può chiamare misticismo questo movimento; mentre sin qui l'uomo aveva guardato il mondo e in questo aveva inserito come parte se stesso, ora si stacca da tutto, si volge alla propria interiorità, e ricercando in se stesso vi trova il mondo e la divinità. Vediamo così coesistere nel VI secolo in Grecia due visioni del mondo antitetiche, una politica e una mistica: dall'urto di queste forze nasce il miracolo della filosofia greca. Nel nostro studio seguiremo costantemente questa distinzione fondamentale, sviluppandola e giustificandola sui testi dei Presocratici e di Platone". Sarebbe difficile trovare parole migliori di quelle dello stesso Colli per presentare questo suo scritto, un'opera che soltanto dal punto di vista meramente cronologico si può definire giovanile, poiché già contiene in forma compiuta e matura interpretazioni ricorrenti in tutto il suo percorso filosofico. Interpretazioni che sono ancora oggi tanto misconosciute quanto fondamentali per "comprendere nella sua essenza l'origine della filosofia greca".
Le lezioni di Nietzsche "Die vorplatonischen Philosophen" sono state pubblicate in tedesco nel 1913 nel III volume dei "Philologica" dell'editore Kröner di Lipsia e nel 1924 nel IV volume dell'edizione Musarion di Monaco. Questa traduzione italiana è stata condotta sulle due edizioni tedesche preesistenti e sui manoscritti conservati presso la Bibliothek Nationale Forschungs und Gedenkstätten der klassischen Literatur dell'Archivio Goethe-Schiller di Weimar.
L'autore ha riunito in questo saggio i suoi maggiori contributi ai pensatori del Novecento; disegnando un originale tracciato nella filosofia contemporanea. Il volume offre la testimonianza della parabola intellettuale di un protagonista della cultura italiana del secondo Novecento. Il volume si apre con quattro pensatori italiani che hanno accompagnato la formazione dell'autore: i maestri Benedetto Croce e Felice Battaglia; i 'fratelli maggiori' Norberto Bobbio e Augusto Del Noce. Tre saggi sono poi consacrati a filosofi stranieri che Matteucci ha contribuito a far conoscere in Italia: Eric Voegelin, Robert Nozick e Friedrick von Hayek. L'ultimo saggio recupera la figura dimenticata di Marco Minghetti.
Raccogliamo in questo volume i contributi a un seminario pluriennale sulla filosofia italiana contemporanea svoltosi presso il Centro studi filosofico-religiosi "Luigi Pareyson". Il seminario prevedeva, per ciascuna seduta, la relazione di un filosofo italiano contemporaneo che oltre a presentare le linee fondamentali del suo pensiero parlasse anche della sua scuola d'origine, dei suoi maestri, ed enucleasse la portata che la sua proposta speculativa o quella espressa dalla sua scuola di appartenenza avevano avuto e continuavano ad avere sulla cultura filosofica contemporanea. La richiesta trovò una risposta generosa ed entusiastica da parte dei colleghi delle diverse sedi universitarie italiane, sì che ne è scaturito un quadro della filosofia italiana contemporanea ricco, complesso, mosso e vivo, in cui luoghi, momenti e svolte fondamentali del pensiero italiano degli ultimi cinquant'anni emergono con tutta chiarezza e con una completezza di contorni che le presentazioni, pur nella loro necessaria sinteticità, evidenziano e che nel suo insieme trova pochi analoghi nella storiografia e nella pubblicistica corrente. Il volume potrebbe anche essere inteso come la cronaca di un viaggio nell'Italia filosofica del nostro tempo.
Antonio Gnoli, responsabile delle pagine culturali della "Repubblica" e grande esperto della filosofia tedesca del Novecento, e Franco Volpi, che è stato professore di Storia della Filosofia all'Università di Padova e curatore delle opere di Heidegger per la casa editrice Adelphi, tornano con una preziosa raccolta di scritti, in parte inediti, in parte usciti su "la Repubblica" tra il 1996 e il 2008, che indaga i capisaldi della riflessione filosofica del Ventesimo secolo, rileggendo un'epoca attraverso le figure di grandi maestri, da Heidegger a Gadamer, da Jünger a Schmitt, Brandt, Nolte. I temi trattati spaziano da vicende di vita privata, come il legame dei coniugi Heidegger e la testimonianza del figlio Hermann sul padre, a questioni di impronta più prettamente politica, come il controverso rapporto di alcuni di questi autori con il nazismo, per approdare comunque sempre al nucleo essenziale di ogni speculazione di pensiero: la vita e il suo più profondo significato. Un viaggio, per tutti, nella filosofia.
Nessun libro finora aveva riunito i differenti sguardi dei filosofi sull’amore. Intermediario tra l’umano e il divino per Platone, in Lucrezio l’amore è una lusinga mortale. Sfida di tutta una vita per Kierkegaard, in Schopenhauer è una semplice astuzia dell’istinto sessuale.
Ma Aude Lancelin e Marie Lemonnier svelano anche alcuni aspetti poco noti della vita amorosa dei grandi pensatori. Il dongiovannismo frenetico di Sartre, la leggendaria assenza di ogni pulsione erotica in Kant, i fiaschi di Nietzsche con le ragazzine, episodi tragici o divertenti da cui ciascuno potrà trarre lezioni per la propria vita.
A partire da Platone il problema del male ha assunto la forma della teodicea, che tenta di dar conto razionalmente della presenza del male nel mondo di fronte all'esistenza di un dio provvidente o di un senso provvidenziale della vicenda dell'uomo e dell'universo. La teodicea, perfino dopo la crisi irreversibile che ha conosciuto nell'età moderna, continua a occupare un posto centrale nella scena filosofica, magari al prezzo di metamorfosi che la rendono difficilmente riconoscibile. Qualcosa di analogo è avvenuto del resto per l'antiteodicea, un tempo argomento principe di atei e miscredenti, che si è prestata a un diffuso recupero in chiave religiosa. Il volume cerca di documentare come operino ancora attivamente, in alcuni contesti intellettuali, forme di teodicea coerenti con il modello tradizionale greco-cristiano, ma rende soprattutto evidente come l'edificio della teodicea appaia oggi una "grandiosa fortezza" devastata dal tempo e dalle incursioni nemiche. Eppure queste rovine continuano irresistibilmente ad attrarre i pensatori dei nostri tempi, che vi ricorrono per costruire nuovi edifici, meno ambiziosi e comunque più "instabili", sebbene vi si possano riconoscere i materiali antichi, talvolta recuperati in blocchi consistenti.
Questo libro espone le principali argomentazioni classiche elaborate dai filosofi a dimostrazione dell'esistenza di Dio: la tesi del supremo architetto sovrintendente del mondo e quella che individua in Dio la causa, necessariamente esistente, di tutti gli esseri contingenti. Il tema è affrontato lungo un arco storico-filosofico che spazia dal XIII al XVIII secolo, dalla formulazione originaria della Scolastica fino alla kantiana "Critica della ragion pura" che segna la crisi definitiva della teologia filosofica.
Sapevate del complesso di Montaigne? E come andò veramente fra Socrate e il bellissimo Alcibiade? Nietzsche, in quel senso, era forse un superuomo? La Filosofia di de Sade, più che nel boudoir, non è piuttosto da tavolino? Scorrevole come un libro comico, ma frutto di una ricerca rigorosa e documentata, "Filosofi a luci rosse" ci invita a spiare, con sguardo ironico e un po' dissacrante, nelle camere da letto dei filosofi: da Socrate a sant'Agostino, da Rousseau a Nietzsche, da Freud ai contemporanei, storie, teorie, aneddoti e maldicenze, tutto quello che volevamo sapere sul rapporto che i grandi del Pensiero avevano con il sesso.
Da qualche tempo si registrano frequentazioni della filosofia differenti rispetto al passato. Non è la filosofia che cambia, ma la richiesta dell'uomo nei suoi confronti. Oggi si chiede alla filosofia di tornare ad essere "pratica sociale", cioè attività pubblica, collegiale e democratica. Centrale in questo volume è la nozione di "comunità di ricerca", che si pone come luogo privilegiato di mediazione fra la filosofia e la politica, attraverso l'argomentazione etica, da un lato, e l'indagine esplorativo-conoscitiva, dall'altro. L'idea di base è che la pratica della filosofia in società possa condurre a stabilire un nesso indissolubile tra pensiero critico, condivisione di valori, costruzione dì conoscenza e attitudine democratica, libertaria e tollerante.
L'autore ripercorre un momento teoreticamente centrale della vicenda intellettuale del filosofo contemporaneo, delineando un confronto tra filosofia analitica, ermeneutica e fenomenologia in relazione alla metafisica.