
Don Giacomo Camisassa (1854-1922), nel 1880, giovanissimo sacerdote, è scelto dal nuovo Rettore del Santuario della Consolata, il canonico Giuseppe Allamano, come economo e suo collaboratore. Da quel momento, per 42 anni, condividerà con passione il destino e le realizzazioni apostoliche dell'amico. Dopo aver rivitalizzato il Santuario, insieme progettano e danno vita all'Istituto dei Missionari della Consolata e alle Suore Missionarie della Consolata.
Pur di salvaguardare il suo desiderio di donarsi al Signore, il giovane Salvatore Lilli (1853-1895) decise di trasferirsi in Terra Santa e continuare il suo iter di consacrazione tra i frati Minori. Divenuto sacerdote fu inviato in Turchia, per servire la minoranza armena. Renderà suprema testimonianza della sua fede, venendo trucidato insieme ad alcuni parrocchiani da soldati turchi. P. Salvatore e i suoi compagni martiri sono beatificati nel 1982.
Giovane sposa e madre di tre bambini, Maria Cristina muore di tumore a soli 26 anni, lasciando un'eredità spirituale di autentico spessore umano e cristiano. Il libro ripercorre le tappe della breve esistenza di Maria Cristina facendo ricorso a molte testimonianze di familiari, amici e conoscenti, raccolte dall'autore, compagno di scuola e amico di Maria Cristina, e agli scritti lasciati da questa giovane donna, che propone una modalità viva e attuale di vivere il Vangelo nella società di oggi. Il 30 agosto 2021, Cristina è stata dichiarata Venerabile.
"Museo diffuso", "progetto culturale", "via pulchritudinis"... queste locuzioni disegnano Crispino Valenziano, il suo percorso, il suo ministero. In esso l'impegno intellettuale non è mai disgiunto dall'attenzione creativa alle proprie radici, al proprio habitat ecclesiale e culturale. Questa lunga intervista con Marida Nicolaci è una sorta di bilancio sulla soglia dei suoi 90 anni. Vi scorrono tutte le sue "passioni": la Chiesa, la liturgia, l'arte, lo sforzo attuativo del Vaticano II... i rapporti molteplici e variegati con diversi protagonisti del secolo passato e di questo ai suoi inizi. Punto di ripartenza e di svolta l'essere stato presente nell'Aula Conciliare durante i primi tre periodi del Vaticano II. Da qui l'acquisizione di uno stile, di un'attenzione dialogica, di una pazienza ermeneutica di cui si sono avvalsi allievi e colleghi nei luoghi in cui per cinquant'anni ha insegnato. Senza dimenticare i progetti realizzati: l'erezione della Facoltà Teologica di Sicilia, l'Evangeliario delle Chiese d'Italia, i vari restauri della Cattedrale di Cefalù. Un volume in cui vengono ripercorsi sessant'anni di storia della Chiesa italiana, ma non solo, con gli occhi di uno dei suoi protagonisti. Con la schiettezza e la libertà che lo hanno sempre caratterizzato, Valenziano traccia un bilancio di questi anni con lo sguardo rivolto al futuro.
Con "La muffa e le castagne. Biografia di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, detta Madre Teresa di Calcutta", Michele Caccamo inaugura una nuova serie di ritratti di personaggi storici scritti nello stile della prosa poetica. Sarà un percorso immaginifico, tra finzione e biografia, tracciato nel tentativo di pensare il vissuto intimo, l'interiorità raramente colta dalle scritture ufficiali. In quest'opera, Madre Teresa viene narrata nel suo essere quotidiano, nelle sue titubanze, nelle sue paure. Un lavoro, quello intrapreso da Caccamo, che supera la struttura narrativa e si allinea a quella poetica, come già ha avuto modo di sperimentare nei volumi dedicati ad Anna Coleman Ladd e Alda Merini.
Santa Laura Montoya è una donna eccezionale che, nella Colombia della fine del 1800 e degli inizi del 1900, diventa una cosa sola con gli ultimi e, insieme ad alcune amiche e alla madre, inizia un' opera di evangelizzazione straordinaria. Per aiutare, confortare, sostenere, emancipare... i "suoi" indios affronta mille difficoltà: sospetti, false accuse sia dal mondo politico che da quello ecclesiastico, calunnie di ogni genere. Laura, infatti, non è la donna del "quieto vivere" ma è una donna coraggiosa e determinata che paga in prima persona pur di dare voce a chi non ne ha. Finalmente con la prima biografia in lingua italiana questa donna, veramente intrepida, potrà essere conosciuta e amata da tutti coloro che, come lei, ardono di passione per la verità e per il Vangelo.
La serva di Dio Natuzza Evolo di Paravati, comune della Calabria, ha avuto per tutta la sua vita delle manifestazioni eccezionali avvicinabili a quelle di san Padre Pio da Pietrelcina. In particolare è stata soggetta a sudori di sangue che raccolti su teli o fazzoletti davano origine a scritte, immagini e simboli che richiamano sempre a Gesù. Il libro raccoglie una ampia selezione di questi eventi eccezionali spiegandoli dal punto di vista scientifico e religioso.
Il libro offre il ritratto di Natuzza Evolo: una donna semplice, una mamma di famiglia che il cielo ha voluto arricchire di fenomeni mistici straordinari - visioni, locuzioni, rivelazioni, estasi, emografie, il dono di rivivere la passione di Cristo - ma che ha sempre vissuto in una profonda umiltà e non ha fatto che pregare, amare, ascoltare e consolare chiunque bussasse alla sua porta. Monsignor D'Ercole, figlio spirituale della mistica di Paravati, ci consegna il suo ricordo personale e commosso di mamma Natuzza, il suo «viaggio incontro a una donna, straordinaria nella sua povertà e ricca di gioia nella sofferenza che mai l'ha abbandonata, una madre per tutti». Nella terza parte del volume, inoltre, l'Autore affronta tematiche attuali - quali il problema del dialogo tra giovani e adulti; la crisi di senso e di speranza in cui è immersa la società attuale, la guerra... - alla luce del messaggio e della testimonianza di Natuzza, sottolineandone così la profonda attualità.
In queste pagine la storia di un uomo, un sacerdote, che incontra la santità di un giovane, Francesco Forgione, che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più amati santi al mondo: padre Pio da Pietrelcina.
L'autore di questo libro è testimone oculare del martirio dei quaranta seminaristi. Miracolosamente sopravvissuto, egli documenta non solo l’eccidio, ma soprattutto i molteplici frutti scaturiti da tale martirio. Il suo racconto inizia con una domanda: come mai in un Paese che ha visto susseguirsi numerose crisi politico-militari a base etnica, caratterizzate da orrendi massacri e vendette di un’etnia sull’altra, si possono incontrare luoghi di fraternità così forte? Descrivendo l’esperienza educativa nel seminario di Buta, egli mostra che l’opera di evangelizzazione e di educazione alla comunione con Dio e con i fratelli ha creato tra quei giovani una appartenenza a Cristo e tra loro più forte della loro appartenenza etnica. Se è vero – riflette l’autore – che il Vangelo viene prima dei martiri, è altrettanto vero che la testimonianza dei martiri suscita una nuova ondata di evangelizzazione, perché rende visibile una vita desiderabile, fraterna, più forte dell’odio e delle divisioni. Così un episodio accaduto in un angolo remoto dell’Africa diventa luce per tutti. Esso documenta che la radice della fraternità è racchiusa nella paternità di Dio. Conclude l’autore: "È attraverso la testimonianza di comunità autenticamente fraterne che la Chiesa è in Cristo la luce che attrae le genti". Speranza per il mondo.
Oggi, a Vespro, improvviso, nella parte più spirituale del mio essere, non saprei come dire, mi sono sentita chiamare per nome e mi sono sorpresa ad ascoltare parole senza voce: "Per te non voglio la solitudine della cella, per te ho aperto la solitudine di questo cuore. Per te non voglio il silenzio delle creature, per te ho preparato il mio eterno silenzio; e ti ci condurrò attraverso un lento, dolorosissimo annientamento. Non ti abbattere se la sofferenza troppo acuta ti smarrisce e ti fa commettere molte piccole mancanze esterne: l'umiliazione e il dolore che ne provi mi fa piacere; conosco la tua miseria, ma conosco pure il tuo immenso desiderio di amarmi. Sono in te, stai tranquilla".
Se domani il Signore mi condurrà davvero fuori dal Carmelo per dare inizio a un nuovo tipo di vita contemplativa, questa dovrà fare suo il fiat mariano, e di Maria dovrà rivivere lo spirito. Mi strugge il desiderio di andare oltre. Troverei ancora, sì,
stelle, galassie, silenzio; ma su tutto e in tutto troverei Dio. Perché, Signore, camminiamo sempre tanto chiusi e distratti, vivi solo d'egoismo, senza saperci aprire ad un'armoniosa comprensione, incapaci di fonderci in un unico concerto amore! Madre Maria Teresa dell'Eucaristia
Il cardinal Dieudonné Nzapalainga è impegnato in prima persona nella difficile situazione del Centrafrica. Insieme con i responsabili della chiesa evangelica e della comunità islamica, è in prima fila nel processo di riconciliazione e pacificazione del Paese dilaniato dalla guerra civile. Questo libro racconta la storia di un cardinale che si batte per la pace tra le persone di diverse fedi.