
A duecento anni dalla nascita di don Bosco, ripercorriamo la vita del Santo piemontese attraverso la narrazione degli episodi più significativi della sua storia. Un percorso fatto di illustrazioni, fotografie e parole coinvolgerà bambini e ragazzi nella scoperta del sacerdote amico dei giovani e fondatore della congregazione dei Salesiani. Attraverso il racconto dei miracoli accaduti nella vita di Giovanni Bosco, i lettori potranno conoscere un uomo che ha portato lo sguardo di Cristo alle periferie del mondo. Nella povertà della campagna piemontese da cui veniva, don Bosco, diventato sacerdote, si è mosso verso i margini estremi della Torino pre-industriale per soccorrere i ragazzi abbondati e soli che vagabondavano per le strade. Di periferia in periferia, la storia di Giovanni Bosco ha affascinato grandi e piccini da più di un secolo e ancora oggi continua a incantare chi si lascia provocare dalla vita appassionata di un uomo affascinato da Cristo, che ha speso tutta la vita per i giovani.
In un contesto sociopolitico ed ecclesiale che va dalla Grande Guerra al post-Concilio l'autore colloca la vicenda del "figlio del carrettiere", che scommette sulla fecondità inesauribile di un sacerdozio inteso come "immolazione" volontaria al servizio dei poveri e dei più emarginati. Costruttore di coscienze cristiane, suscitatore di vocazioni religiose, educatore di laici adulti, don Torreggiani, con la fondazione dell'Istituto Servi della Chiesa (1948), conduce i suoi amici sulle frontiere della carità organizzata (oratori, assistenza carceraria, case di accoglienza, collegi) e dell'inveramento del Concilio (Chiesa locale, diaconato, formazione del clero, valorizzazione dei carismi). Sa dialogare con la Chiesa gerarchica e raggiungere soggetti spesso dimenticati dalla pastorale. Si adopera, sino alla fine, per immettere nelle vene della Chiesa fermenti e testimonianze che sgorgano dal midollo della tradizione, ma che chiedono all'Istituzione di essere riconosciuti e accolti.
In Marco Aurelio, prima console e poi imperatore romano nel II secolo, Renan ritrova quella stessa passione per la filosofia e la ricerca intellettuale che aveva segnato il suo passaggio dagli studi teologici a quelli filosofici. Scritto nel 1882, come parte del più ampio progetto di una storia delle origini del Cristianesimo, il racconto della vita di Marco Aurelio assume le forme di una profonda riflessione sui concetti di giustizia e tolleranza e del loro rapporto con lo sviluppo politico e sociale dell'uomo. La Roma imperiale riproduce quella tensione tra il pensiero filosofico e l'idea religiosa, che ancora non riesce a trovare una composizione pacifica. Marco Aurelio, fedele alle tradizioni della società romana, non fermerà la persecuzione dei credenti, di cui mal tollerava la spiritualità astratta e irrazionale. Tuttavia, egli sarà sempre un "mite persecutore" e non sarà in grado di fermare lo sviluppo ormai straripante della Chiesa di Roma.
Considerato uno dei pensatori più autorevoli non solo della storia del cristianesimo ma del pensiero occidentale tout court, Tommaso d'Aquino influenza tuttora sotto molti aspetti il pensiero moderno.
Il beato Nunzio Sulprizio, abruzzese di nascita e napoletano di adozione, continuamente stende le ali della sua protezione sulle balze abruzzesi e sulle strade di Napoli, sui giovani e sull'interomondo cristiano. Ammirandolo il nostro cuore freme di gioia e diammirazione, è immediatamente portato alla sua imitazione, è subito invitato a chiedere la sua intercessione.
Il presente libro costituisce una gioiosa testimonianza della santità di un grande monaco: il beato Placido Riccardi (1844-1915). Il Beato Placido, monaco dell'Abbazia di san Paolo fuori le mura (Roma), fu rettore della Basilica Mariana in Farfa (RI) per un ventennio. Condusse una vita santa e rigidissima, tutto dedito alla vita monastica, della quale fu fervido riformatore. Il papa Pio XII lo ha beatificato il 5 dicembre 1954.
Uomo di Dio, cristiano modello e sacerdote esemplare, nella sua breve esistenza terrena (1926-1954) ha cercato intensamente la sua conformazione a Cristo sacerdote, raggiunta con il dono supremo di se stesso.
Vissuti in pieno Ottocento, genitori di Santa Teresa di Lisieux, la loro vita fu la testimonianza di una quotidianità vissuta alla presenza di Dio
Due vittime della guerra civile nella Birmania del 1950. Due fulgidi esempi di cristiani chiamati a essere testimoni del Vangelo fino al dono supremo della vita.
Direttamente collegato a "Un ragazzo valdese", questo nuovo volume della coppia Piera Egidi Bouchard e Giorgio Bouchard ripercorre la parte della vita di Giorgio successiva alla firma dell'Intesa tra le chiese valdesi e metodiste e lo stato.
"Mons. Álvaro del Portillo (1914-1994) è stato per quarant'anni il più stretto collaboratore di san Josemaría Escrivá, ed è stato il suo primo successore alla guida dell'Opus Dei. Questa intervista, uscita in prima edizione alla vigilia della beatificazione del fondatore, raccoglie la testimonianza non di un biografo meramente professionale, pur scrupoloso, bensì di un figlio spirituale che ha assimilato il messaggio e lo stile di vita del Padre, collaudandoli in prima persona. Mons. del Portillo ha registrato episodi, espressioni, gesti del fondatore non semplicemente da cronista o da storico, ma con l'affetto indelebile con cui, per fare un esempio alto, san Giovanni ha memorizzato perfino l'ora del suo primo incontro con Gesù ("Erano le quattro del pomeriggio", Gv 1,39). Da queste pagine emerge non solo la santità di san Josemaría, ma anche di colui che con tanta efficacia e con tanto affetto ha conservato memorie e documenti così dettagliati perché consapevole di dover rendere un servizio non solo ai membri dell'Opus Dei attuali e futuri, ma anche a tutti coloro che dagli esempi dei santi traggono linfa per la loro vita di fede. Alla vigilia della beatificazione di mons. Alvaro del Portillo, annunciata per il 27 settembre 2014, si può ben dire che questa intervista è la biografia di un santo, scritta da un santo." (Cesare Cavalleri)

