
"Le due ultime opere biografiche di spessore su Giovanni Calvino scritte da autori italiani risalgono alla prima metà del secolo scorso. Nel 1934 Renato Freschi pubblicò un poderoso lavoro in due volumi, premiato dalla Regia Accademia d'Italia. Tredici anni più tardi usci postumo il corso universitario del professor Adolfo Omodeo a cura di Benedetto Croce," Le biografie, oltre a risentire comprensibilmente dell'idealismo del tempo, tendono entrambe a sfumare la distinzione tra persona e pensiero, immolando cosi la vicenda umana del Riformatore sull'altare della sua dottrina, compresa e descritta in modo sistematico. Da queste emerge dunque la personalità di un Calvino rigido e inflessibile cosi come viene interpretata la sua teologia da parte dei due autori. Entrambi riconoscono nella figura di Calvino una delle chiavi di volta della modernità occidentale, ma distogliendo il loro interesse da una serie di questioni religiose che egli aveva proclamato, creduto e vissuto come essenziali. A sua volta l'opera di Giorgio Tourn rappresenta una vivace e rapida sintesi della vita e del pensiero del Riformatore, purtroppo compressa nell'alveo benemerito, ma limitante, del testo di larga divulgazione.' Allo stesso Tourn si deve, oltre che vari studi di ottimo livello sul teologo francese, quella che è ancora l'opera imprescindibile per la conoscenza di Calvino nell'ambito culturale italiano: la curatela dell'edizione dell'Institutio calviniana in italiano." (Dall'Introduzione)
Studiare la biografia di Muhammad è essenziale per comprendere l'Islam, la cui professione di fede si basa sul binomio indissolubile dell'unicità di Dio e della veridicità della missione del suo Inviato. Il punto di vista critico adottato nel volume, non usuale nella storiografia euro-americana, è quello di una analisi "dall'interno", che privilegi la comprensione che i musulmani hanno della loro storia sacra. Il libro si confronta innanzi tutto con le molteplici biografie del Profeta circolanti in Occidente, superando la vecchia orientalistica e aggiornando la nuova. Ambisce poi a delineare un profilo a tutto tondo del fondatore dell'Islam che tratteggi l'immagine di un uomo dalla personalità intrigante e sfaccettata: un mistico e un predicatore, certo, ma anche un uomo politico e un condottiero. L'autore accede direttamente alle fonti primarie in arabo, a partire dal Corano per arrivare alle sire (biografie) medievali e - novità non indifferente - contemporanee. Un capitolo finale è dedicato alla successione politica di Muhammad, un'epoca travagliata di lotte da cui emergeranno le due grandi ramificazioni dell'Islam, il sunnismo e lo sciismo.
A cent'anni dalla nascita di Tullio Vinay, la figlia Paola ne ripercorre la vita e la straordinaria vicenda dell'impegno, insieme religioso e sociale, a favore degli oppressi e dei perseguitati.
Fondatore del Centro ecumenico Agàpe nelle Valli valdesi del Piemonte e del Servizio Cristiano di Riesi, nel cuore di una Sicilia gravata da pesanti servitù sociali e culturali, strenuo difensore dei prigionieri politici nel Sud Vietnam, senatore della Repubblica da indipendente di sinistra, nel 1981 Vinay ricevette l'onorificenza di "Giusto delle Nazioni" dallo Stato di Israele per aver salvato numerosi ebrei dalla deportazione.
La biografia di Tullio Vinay scritta da sua figlia Paola rende giustizia a un personaggio essenziale nella storia del nostro paese lungo il Novecento.
«È in sostanza un problema di libertà. La libertà è come la verità: si conquista, e quando si è conquistata, per conservarla, si riconquista. È un perenne gioco dinamico, come la vita, nel quale perdono quei popoli che non l’hanno mai apprezzata abbastanza per difenderla, e non ne hanno saputo usare per non perderla».
«Nel campo economico possiamo affermare che nessun altro Paese libero ha creato tanti vincoli all’iniziativa privata come l’Italia, e in nessun Paese libero sono stati sviluppati – come in Italia – monopoli privati e pubblici. Ho letto più volte che è un errore, nel procedere a riforme sociali preoccuparsi delle leggi economiche, delle quali si arriva a negare la validità e l’importanza. Ma i riformatori sociali dovrebbero essere i primi ad esigere il rispetto delle leggi economiche».
«Solo il rispetto per la libertà individuale ci libererà dalla fatale china di uno Stato che deve fare tutto, provvedere a tutto, rilevare tutte le iniziative e farle sue». «Bisogna puntare alla formazione. Scuole serie, scuole numerose, scuole che insegnano anche senza dare diplomi, al posto di scuole che danno diplomi e certificati fasulli a ragazzi senza cultura».
«Diritti e doveri sono correlativi, non si dà un diritto senza un dovere corrispondente. L’operaio ha diritto al giusto salario, ma ha il dovere di fare il lavoro bene. Il cittadino ha il diritto di essere governato bene, ma ha il dovere di inviare ai posti pubblici elettivi persone moralmente integre e politicamente preparate. In una parola occorre moralizzare la vita pubblica».
«Lo Stato non immunizza il male né lo tramuta in bene; fa subire ai cittadini gli effetti cattivi delle azioni disoneste dei propri amministratori, governanti e funzionari». «Ma l’immoralità pubblica non è caratterizzata solo dallo sperpero del denaro, dalle malversazioni e dai peculati. Applicare sistemi fiscali ingiusti o vessatori è immoralità; dare impieghi statali o di altri enti pubblici a persone incompetenti è immoralità; aumentare i costi di impiego senza necessità è immoralità; abusare della propria influenza nell’amministrazione delle giustizia, negli esami dei concorsi pubblici, nelle assegnazioni di appalti è immoralità». «Perché la moralizzazione della vita pubblica é il miglior servizio che si possa fare alla Patria nostra».
Il volume si compone di tre Parti.
La Prima, intitolata Luigi Sturzo: fede nella libertà, fiducia nell´avvenire, è un affasciante saggio di Marco Vitale sulla vita, gli ideali e le opere realizzate da Sturzo tra il 1899 e il 1959. Marco Vitale, economista d’impresa di grande autorevolezza e fama internazionale (www.marcovitale.it), è anche ideatore, promotore e proprietario della pièce teatrale.
La Seconda, intitolata Libero e forte, è la pièce teatrale scritta da Alfredo Rivoire, e andata in scena la prima volta a Milano il 15 maggio 2009. Tale rappresentazione è riprodotta nel DVD allegato al libro.
La Terza è una sezione illustrata con molte fotografie storiche e a colori, che in modo molto agile ci fanno ripercorrere anche visivamente quell´avventura che è stata la vita di Sturzo.
Qual è la sfida che la società odierna ci chiama ad affrontare? La risposta è in queste pagine, che ci offrono una nuova chiave di lettura del pensiero sturziano attraverso una sua presentazione sistematica e attuativa. Ne emerge come don Luigi Sturzo, innamorato di Dio e appassionato dell'uomo, abbia saputo coniugare la sua esperienza di fede con un'attività sociale, politica e culturale non circoscrivibile al periodo storico in cui è vissuto. Ancora oggi il suo pensiero è traducibile in azioni concrete che contribuiscono alla costruzione del bene comune della società, nella consapevolezza che ad essere messa in gioco è la dignità della persona umana.
Un libro e un DVD per ricordare Vittorio Bachelet a trent'anni dal suo "martirio laico", come lo definì allora il cardinal Martini. Un testo ricco di fotografie e un documentario di 24 minuti, realizzato da Giovanni Panozzo, con immagini e testimonianze inedite sulla figura del presidente dell'Ac del Concilio e vicepresidente del Csm ucciso nel 1980 dalle Brigate rosse.
"La vicenda umana e la testimonianza credente di Vittorio Bachelet ci interpellano come cittadini e come cristiani; si può, anzi, affermare con certezza che la ricchezza di quel che egli ci ha lasciato rimane davanti a noi come una responsabilità grande, che sta a noi non sprecare", ha scritto il presidente dell'Ac, Franco Miano, nella presentazione del volume.
Il libro contiene una biografia di Bachelet corredata da molte fotografie, alcune pubblicate per la prima volta, e una breve antologia di alcuni suoi significativi scritti.
Questo libro inizia con uno sguardo generale sulla vita e sull'opera di Cassiano il quale visse in diversi paesi ricoprendo svariate mansioni, ma la costante nella sua vita straordinaria è stata una vocazione monastica vissuta a servizio della Chiesa.
Questo libro è stato scritto per due tipi di lettori che in parte si sovrappongono: da una parte, monaci e monache e coloro che sono attratti dalla spiritualità monastica; dall'altra gli studiosi della prima era cristiana. L'autore ha sempre avuto presente coloro che guardano a Cassiano come ad un maestro della vita monastica.
L'obiettivo di Cassiano è quello di raggiungere la purezza del cuore; questo significava porsi in una posizione contemplativa nei riguardi di tutta l'esperienza umana, inclusa l'esperienza di Dio. Il suo insegnamento sull'interazione fra contemplazione e azione ci conduce ad una sfida perenne insita nella vita monastica.
"Qual è il percorso spirituale che conduce al cattolicesimo una giovane donna cresciuta nell'amore per una natura aspra e maestosa - per il mare, le spiagge e i monti della sua Norvegia - e allevata nella cultura di una società laica e post-protestante? Le diverse tappe del suo cammino avventuroso sono narrate nei capitoli di questo libro. All'amore per la natura incontaminata del suo paese, questa donna unisce la passione per la ricerca, la gioia di esplorare i territori ignoti del sapere in un processo che ci regala sorprese sempre nuove e ci costringe a porci domande via via più grandi." (Card. Joseph Ratzinger)
La vita di Daniele Comboni, missionario in Africa nell'800.
La figura di padre Matteo La Grua è centrale nell'ambito della lotta contro il diavolo, ma non solo: se lo stesso Amorth lo cita come uno dei sacerdoti con grandi doni carismatici in questo ambito, padre La Grua è stato anche molto di più. Padre spirituale dai doni di discernimento straordinari; figura di spicco nell'ambito del Rinnovamento nello Spirito; baluardo di testimonianza cristiana nella Palermo mafiosa... Il presente libro racconta la vita del francescano attraverso un'intervista che l'autrice stessa ha raccolto dalla sua viva voce, facendo rivivere con freschezza la sua figura. A cinque anni dalla morte, padre La Grua rimane uno dei punti di riferimento per ogni seria riflessione sul discernimento cristiano delle anime, che lui chiamava "cristoterapia" e che ancora oggi può venire in soccorso dei molti che, senza soluzione di continuità, continuano a invocarne presenza e vicinanza, come ai tempi in cui di lui si raccontava come aprisse la porta «a tutti, dalla duchessa di Aosta all'ultimo dei poveri del quartiere, persone con problemi di ordine fisico, che si accostavano alle preghiere di guarigione, ma anche con mali spirituali, bisognosi di un consiglio. Fino agli ultimi giorni di vita di padre Matteo (scomparso nel gennaio 2012 all'età di 97 anni) i fedeli hanno continuato a bussare incessantemente alla porta della piccola segreteria».
I volontari in Italia sono circa 6 milioni. Si occupano di ogni tipo di bisogno, povertà ed emergenza. Dal 2018, Tiziana Di Masi (attrice) e Andrea Guolo (autore) portano in scena in tutto il Paese lo spettacolo teatrale #Iosiamo: dal debutto al Teatro Elfo Puccini (Milano) ai teatri di oltre 30 città. Parti dello spettacolo sono state rappresentate anche al Senato della Repubblica (9 novembre 2019) e a Padova per la presentazione della città come Capitale europea del volontariato, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (7 febbraio 2020). Ora lo spettacolo continua, in altre città italiane. Di cosa parla #Iosiamo? Racconta storie vere di personaggi, associazioni, sportelli, centri di accoglienza, centri di ascolto... in tutto il Paese. Dodici capitoli, dodici aspetti diversi dell'aiuto a chi è più debole, a chi si vede negare i propri diritti, a chi deve ricostruire la propria vita, a chi ha bisogno di sostegno nella malattia e nelle calamità naturali, ai bambini, al patrimonio artistico del nostro Paese. Dodici appelli a ciascuno di noi, per unirci, nei limiti delle nostre possibilità, a questo meraviglioso "esercito del bene".

