
Dal primo capitolo del libro della Genesi agli ultimi versetti del libro dell'Apocalisse, la Bibbia è piena di immagini di donna. Poiché le donne ai tempi biblici erano subordinate agli uomini, i ritratti delle donne che emergono con più forza sono quelli di chi mostra un coraggio inusuale nell'andare oltre i ruoli convenzionali. Basti solo menzionare l'eroismo delle donne nei racconti della passione: le donne hanno seguito Gesù fin presso la croce e sofferto al suo fianco, hanno accompagnato il suo cadavere alla tomba e preparato gli unguenti per imbalsamarlo, sono state discepole e testimoni della crocifissione e prime testimoni della risurrezione. Da Sara a Rebecca, da Rut a Betsabea, senza dimenticare naturalmente Maria, Anna e Maria di Magdala, un ritratto - firmato da due donne - delle più importanti figure femminili presenti nelle Scritture.
La biografia del Servo di Dio Abate Ildebrando Gregori (1894–1985) vede la luce in coincidenza con la celebrazione del sessantennio di vita (1950– 2010) della Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del S.Volto di N.S.G.C., che il Servo di Dio, per averla fondata, chiamava anche la sua “creatura”.
I suoi insegnamenti e il carisma sono ancora vivi tra noi e tangibili nelle sue opere con la felice constatazione dell’accresciuto numero di devoti che pur non avendolo incontrato da vivo ne hanno conosciuto da altri la vita e le opere e sentono il fascino di una vita cristiana da rafforzare e spesso da ritrovare.
Questa nuova biografia interamente riveduta e ampliata, è corredata di Note che rinviano ai documenti disponibili, particolarmente agli scritti del Servo di Dio.
Destinatari
Un pubblico interessato a conoscere un’esemplare figura di vita cristiana.
Autore
Il Cardinale Fiorenzo Angelini (1916) è Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Autore di oltre quattrocento pubblicazioni su argomenti di etica medica, di assistenza socio-sanitaria e religiosa tra le corsie degli ospedali, ha fondato innumerevoli opere sanitarie nei Paesi del Terzo Mondo ottenendo una lunga serie di alti riconoscimenti.
Il volume di P. Angeli è lo studio sulla figura e l'epoca di una donna vissuta a cavallo di due secoli: 1474-1540, Angela Merici. Ne risulta un lavoro interessante per la conoscenza dei costumi culturali di quel tempo, in particolare della condizione della donna. Condizione subordinata agli ordinamenti maschili nella famiglia, nella Chiesa e nel sociale, senza possibilità di scelta. Le ragazze sono costrette dalla famiglia a nozze imposte o, molto spesso, a entrare in convento senza desiderarlo, o a restare "zitelle" alla mercè dei parenti, o avviate alla prostituzione per povertà e prive di dignità. Angela Merici osserva la tragedia di tante ragazze e resta in ascolto dello Spirito. Così matura il disegno di offrire alle donne del suo tempo una possibilità di scelta autonoma, senza costrizioni da parte di nessuno. E studia una forma di vita consacrata nel mondo da scegliersi liberamente, senza sottostare alle leggi né della clausura né dei parenti o di altri. Perciò, non si tratta di una Congregazione ma di una "Compagnia", senza divisa, senza convento. Restando libere nelle proprie case, le donne vivono la loro consacrazione a Dio e in aiuto al prossimo nelle opere che gradualmente prendono forma. Angela dovrà lottare molto perché questa nuova forma di vita per la donna possa essere accettata. Dopo la sua morte, anche per l'intervento del cardinal Borromeo, l'istituzione si diffonde in molte diocesi. Nei secoli successivi molti istituti femminili si ispireranno al modello di Angela...
In ascolto di Dio e del popolo» è il titolo del volume dedicato alla missione pastorale di Enrique Ángel Angelelli, vescovo di La Rioja in Argentina. Il presule, martire, ucciso per opera di oppositori politici, è stato dichiarato nel 2019 beato da papa Francesco che lo conobbe personalmente e che firma la Prefazione dell'opera editoriale. Attraverso le pagine si offrono al lettore, in un'ampia e unica raccolta, le omelie pronunciate da Angelelli dal 1968 al 1976, durante il servizio ecclesiale e comunitario svolto costantemente accanto agli ultimi e secondo lo stile del Concilio Vaticano II, ma dolorosamente minacciato dal cupo clima di tensione sociale e di violenza vissuto dal Paese latinoamericano in quel periodo storico. Prefazione di papa Francesco.
Padre Pino Puglisi è stato ucciso dalla mafia la sera del 15 settembre 1993, davanti alla porta di casa sua. La sua colpa? Quella di lavorare per la normalità in un quartiere di Palermo ad alta densità mafiosa, Brancaccio. In quel quartiere P. Puglisi voleva una scuola media, voleva un asilo nido, chiedeva con forza quelle strutture che fanno di un territorio una comunità civile. Mirava all'educazione e alla formazione e senz'altro questo suo impegno non piaceva a Cosa Nostra. In questo libro parlano soprattutto le persone che lo hanno conosciuto e che gli sono state vicine e sono raccolte memorie e testimonianze che disegnano il ritratto interiore di questo piccolo prete che ha osato sfidare i grandi boss.
"C'è un vento che spinge in avanti e un vento che rallenta e vorrebbe che tu rimanessi fermo." La storia di Vittorino Andreoli comincia con il vento euforico del dopoguerra e continua in una corsa disseminata di piccole ma profonde rivoluzioni. La prima lo porta ad abbandonare l'impresa edile di famiglia per diventare "un medico dei matti". Una scelta inconsueta segnata dall'incontro con alcuni uomini formidabili come André Breton e Eugène Minkowski. Dopo gli studi in medicina, intraprende l'avventura da scienziato puro con le ricerche sul ruolo della serotonina nei disturbi mentali a Cambridge e alla Cornell University di New York. Frequenta i laboratori della Nasa nel New Mexico. In quell'atmosfera surreale del deserto, insieme a un medico con nostalgie naziste, costretto a radersi completamente per sfuggire alle attenzioni degli scimpanzé interessati solo allo "spidocchiamento" della sua nuca, Andreoli capisce che la ricerca e la cura di un malato diventano possibili solo all'interno di una relazione. Si compie così la seconda rivoluzione. Andreoli lavora con Seymour Kety ad Harvard, rifiuta l'insegnamento universitario e prende servizio al manicomio di Verona. Ed ecco profilarsi innumerevoli altre rivoluzioni. Uomo di lettere, scrittore di romanzi e pièce teatrali, consulente dei più noti casi di cronaca criminale, da Pietro Maso a Donato Bilancia, acuto osservatore del malessere dei giovani, e del disagio dei loro genitori.
<<Se l'amato è povero, l'amante si studia di farsi povero, se è disprezzato, si studia di farsi disprezzare>>.
L'autore, che ha avuto la grazia di conoscere personalmente il Servo di Dio, mostra la luce di Santità di Albino Luciani e il suo impegno nella ricerca della sostanza del Vangelo come unica ed ininterrotta verità. Il suo breve pontificato fu incentrato sulla base delle tre virtù teologali - fede, speranza e carità - e, come ricorda il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin nella Prefazione non è stato il passaggio di una meteora che si spegne dopo un lungo tragitto ma è «tutt'ora segno ed esempio luminoso di quella continuità di speranze che vengono da lontano e che affondano le radici nel mai dimenticato tesoro di una Chiesa, vicina all'insegnamento dei grandi Padri» (p. 12).
L'imperatore Qianlong, il quale è molto abile nel discernere i vizi e le virtù degli uomini, ebbe una così alta opinione della rettitudine di fratello Castiglione da cominciare a dubitare che si potesse trovare in tutto il mondo un altro uomo simile a lui. Rievoco qui le parole dell'Imperatore: "Ci sono in Europa pittori pari a te?". Risponde Castiglione: "Ce ne sono sicuramente molti". L'imperatore insiste: "Ma ne trovo anche uno solo con una virtù pari alla tua?".
Dalla Memoria postuma del fratello Giuseppe Castiglione
Attraverso il racconto di queste storie di vita, i bambini possono imparare i valori e il rispetto per la vita... che sembrano dimenticati all’inizio del nuovo millennio. Essi scopriranno il senso e la sapienza nascoste in queste storie da loro stessi: la bellezza della famiglia, il rispetto dei genitori, la ricchezza del crescere insieme, l’aiuto e la solidarietà con chi è nel bisogno, i fatti della vita che indicano la propria vocazione, la responsabilità di mettere a frutto le proprie capacità.
Tre giornalisti che hanno lavorato con lui raccontano il privato e il pubblico di Cristelli, uno dei più coraggiosi testimoni e divulgatori, in terra trentina ma non solo, delle novità del Concilio Vaticano II. Dalla tribuna del settimanale diocesano «Vita Trentina», di cui è stato direttore dal 1968 fino al clamoroso "licenziamento" nel 1989, Civi - come firmava i suoi fulminanti articoli di fondo - ha rappresentato per più di vent'anni una Chiesa che sta dalla parte dei poveri, che ama e promuove il dialogo, che non ha paura delle polemiche. La sua scrittura giornalistica lucida e affilata lo ha reso protagonista di memorabili battaglie di opinione e ha fatto della sua direzione di «Vita Trentina» un argine autorevole contro tante logiche di potere che tendono a farsi strada dentro e fuori la Chiesa. Per la prima volta viene raccontata la vita privata di questo vivacissimo prete pubblico, a partire dall'infanzia montanara sull'altopiano di Piné fino alle ultime battaglie giornalistiche.
Un punto di vista prezioso per approfondire - nel contatto con la storia e la cronaca degli ultimi cinquant'anni - le premesse, i valori e gli esiti del Concilio Vaticano II.
Questo nuovo libro di Andrea Maniglia è dedicato al Servo di Dio Candido Amantini “un sacerdote che ha fatto della misericordia il leitmotiv della sua vita e del suo ministero. Il suo confessionale e la sagrestia nella quale riceveva per gli esorcismi sono stati per tantissimi anni una specie di porto di mare per le anime. Tanti erano quelli che andavano, che assiduamente lo frequentavano. Padre Candido era sempre lì. Di quella sua amabile delicatezza, di quell’umiltà semplicissima, di quella straordinaria fiducia nell’infinita misericordia di Dio sono testimoni quanti lo conobbero” (dalla prefazione di Paolo Vilotta, postulatore della causa). Con inserto fotografico.
Andrea Maniglia (Monteroni di Lecce, 1988) ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) in Roma. Attualmente è licenziando in Antropologia Teologica. È membro della redazione di Momenti Francescani e collabora con l’Associazione Nazionale Papaboys. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le sue ultime: Così, in confidenza! Lettere aperte ai grandi della fede (Edizioni Segno) e “Sull’uscio di casa”. P. Candido Amantini CP, l’esorcista di Roma (Edizioni Tau).