
Io, papà e la mia famiglia ci siamo scontrati con uno scoglio che pareva insormontabile: una diagnosi di terminalità. Poco a poco, però, abbiamo compreso qualcosa in più sul senso vero della vita e abbiamo così potuto scrivere insieme le pagine più belle della nostra storia. Abbiamo tutti temuto la morte, ma grazie ad essa siamo andati incontro alla vita con una profondità impensabile, con la fiducia che non tutto sarebbe stato perduto, che i nostri legami di cuore non sarebbero mai stati spezzati.
Biografia di Don Pietro Pappagallo, vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Don Pietro Pappagallo, di Terlizzi (Ba), fu una delle 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944), l'unico sacerdote ucciso. Egli fu detenuto a Via Tasso (oggi sede del Museo Storico della Liberazione, a Roma) nella cella n. 13, con altri patrioti. Qui subi le atrocita del carcere con gli altri otto condannati a morte; qui fu udito perdonare i suoi carnefici e confortare i compagni di prigionia, pregando il Signore che li aiutasse a sopportare l'inevitabile trapasso. Nel primo semestre di quest'anno sono state realizzate le riprese della fiction televisiva Rai Coprifuoco. Vita di don Pietro", del produttore Roberto Levi, per la regia di Franco Albano. "
Una vita nel nascondimento, quella vissuta - alla presenza di Dio pur a contatto con tante persone - da fratel Lorenzo dello Spirito Santo (1874-1953). Dalla campagna viterbese fin nel lontano Brasile, dalle Paludi pontine al Monte Argentario, ovunque la sua mite presenza ha lasciato un segno, testimoniando l'umiltà radicale del "servo inutile" che lascia spazio a Dio solo.
In un’epoca caratterizzata dal montare della fiumana illuminista e secolarizzante, il mistico ed evangelizzatore Paolo della Croce scelse la via dell’autenticità del rapporto con Dio e con i fratelli. Paolo percepisce che sacramento di salvezza è la Chiesa, Corpo vivo di Cristo, ma tale può essere solo se è santa. Ecco perché egli si consacra all’evangelizzazione dei cristiani, sacerdoti, religiosi e religiose, laici impegnati e anche lontani, cristiani poveri e abbandonati, addirittura banditi. La sua vita è vicina a noi più di quanto si possa immaginare. Questa biografia lo dimostra attraverso fatti e insegnamenti che edificano e risuonano come se fossero di oggi. Più ancora lo dimostra proponendo un itinerario di santità per l’uomo di oggi, particolarmente per la sua famiglia spirituale. Paolo è l’uomo della Passione. Ma per lui la Passione non è un evento della vita del Figlio chiuso dentro limiti di tempo e di spazio. È l’oceano della carità di Dio Padre che si riversa nell’oceano di dolore del Figlio e nell’effondersi dello Spirito. L’itinerario di santità con Paolo della Croce è una vera immersione nella vita intima della Trinità, attraverso l’immersione battesimale nella morte e nella sepoltura di Gesù, per riemergere nella nuova nascita e nella risurrezione. Un’esperienza da vivere, al tempo stesso semplice e profondissima.
La vita di Muhammad, di Martin Lings, è diversa da tutte le altre apparse finora: di gran lunga la più importante e autorevole biografia del Profeta, scritta da un autore occidentale per lettori occidentali. Basata su fonti arabe dell'ottavo e nono secolo, delle quali alcuni passi importanti vengono qui tradotti per la prima volta, essa deve la sua freschezza e immediatezza di approccio alle parole di uomini e donne che udirono parlare Muhammad e che furono testimoni della sua vita. Martin Lings ha un insolito dono per la narrativa; egli ha adottato uno stile estremamente scorrevole, che riflette e la semplicità e la grandezza della storia. Tradotto in lingue che solo in Europa spaziano dal bosniaco allo svedese, è considerato una vera pietra miliare nella letteratura storiografica/religiosa riguardante l'Islam.
Nel suo primo Angelus, Papa Francesco ha detto: "Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti voi". A Roma, la persona che più di tutti personificava l'instancabile misericordia di Dio nel confessionale fu il gesuita Padre Felice Cappello, morto in fama di santità nel 1962. Fu stimatissimo professore di diritto canonico alla Gregoriana e consultore della Curia Romana, ma si fede nome anzitutto come il "confessore di Roma" nella chiesa di Sant'Ignazio. "Perché vedite da me?" chiese Padre Pio ai pellegrini romani: "A Roma avete Padre Cappello". In questo libro sono raccolti, insieme ad una breve biografia del Servo di Dio, i preziosi consigli che soleva dare ai suoi penitenti, e le commoventi testimonianze delle grazie che essi ricevettero tramite il suo ministero sacerdotale. Il Cardinale Re, che lo conosceva personalmente, ha scritto nell'introduzione: "Aveva il dono di intuire ciò che c'era nel cuore dei penitenti e di esprimerlo meglio di loro. Parlava con grande chiarezza. Sapeva dare sicurezza e incoraggiare. Aveva il dono di infondere serenità e pace. Tutti uscivano dalla confessione con lui rasserenati."
"Coscienti che come chiesa dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che è la povertà, come distacco della ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà". Don Peppe Diana
Questo è il primo volume della biografia di Daniel Lifschitz, pittore, esegeta, scrittore, autore taetrale, evangelizzatore itinerante del Cammino Neocatecumenale.
Terminato il Cammino, Daniel, in disaccordo con i fondatori Kiko e Carmen, lascia il movimento.
In questo volume:
Origini
Infanzia
Ebreo
Comunista
Sionista
Archeologo
Viaggi in India e a Patmos
Pittore
Verso il Battesimo
Questo è il SECONDO volume della biografia di Daniel Lifschitz, pittore, esegeta, scrittore, autore taetrale, evangelizzatore itinerante del Cammino Neocatecumenale.
Terminato il Cammino, Daniel, in disaccordo con i fondatori Kiko e Carmen, lascia il movimento.
In questo volume:
Padre Pio
Il Battesimo
Don Dossetti
Gerusalemme
Neocatecumenato
Matrimonio
Itineranza in Grecia, Turchia, Siria; Egitto, Israele, Svizzera, USA
Rottura con Kiko
Morte del figlio
“Sono cosciente che questo libro, per i neocatecumeni che lo vorranno aprire – intrigati dalla copertina e dalla testimonianza e riflessione di un ex itinerante –, potrà fare del male a chi nel cammino è, in modo idolatrico, attaccato alle figure di Kiko e Carmen. Sono altresì convinto che, per chi ha ricevuto dallo Spirito Santo la fede in Gesù, non gliela potrà togliere. Scrivere tutto questo è stato per me stesso un lungo travaglio. So che ferisco dei miei famigliari e tante altre persone. Mi sono a lungo chiesto se ciò che devo dire sia frutto di una ferita subita o addirittura di un rancore verso Kiko Argüello. Chiunque mi conosce è libero di pensarlo. Sono intimamente convinto che ciò che scrivo lo faccio per amore a Maria e Gesù, e alla Chiesa, non temendo – contro tutto quello che devo aspettarmi – di obbedire alla Parola di Gesù:
‘Chi non odia moglie e figli, fratelli e sorelle e persino la propria vita, non può essere mio discepolo’ (Lc 14, 26-27)”. Daniel Lifschitz
Daniel Lifschitz nasce a Berna nel 1937 da famiglia ebraica. Nel 1960 interrompe la carriera universitaria per stabilirsi in un kibbutz in Israele, che lascerà un anno dopo per l’India. Si stabilisce a Patmos, dove comincia a dipingere, esponendo in seguito le sue opere in tutto il mondo.
Entra nel Cammino Neocatecumenale nel 1973, si sposa e, con la moglie e i cinque figli, si dedica all’evangelizzazione in vari paesi del mondo. Nel 1994 esce dal cammino Neocatecumenale. Già autore di molti libri, da qualche anno scrive opere teatrali, tra cui il musical “Israel dove vai” (youtube) e sceneggiature per il cinema.
A cinquecento anni dal leggendario 31 ottobre 1517, in cui si favoleggia dell'affissione di 95 tesi contro le indulgenze papali da parte di Martin Lutero, il drammaturgo e regista Cesare Lievi ha immaginato di tornare a quella vicenda, nodale per la nostra storia, per mezzo di due gruppi di personaggi d'oggi, italiani e tedeschi. Ognuno di loro è chiamato a riattraversare i dilemmi che hanno dilaniato Lutero e lo hanno spinto ad agire. Tutti sono alle prese con la ricerca di un ricordo, vivo o morto, delle ragioni di quella grande "protesta" che spaccò l'Europa di allora.
Il saggio di Judith Lieu è uno studio di prima mano su Marcione, figura saliente delle prime decadi del secondo secolo cristiano. Noto soprattutto dagli scritti degli avversari, che fecero di lui il primo grande «eretico», nelle sue opere Marcione affrontò una quantità di problematiche controverse, contribuendo in modo determinante alla loro definizione concettuale e teologica. Di queste si occupano le pagine di Judith Lieu, dove le nozioni e le concezioni elaborate da Marcione sono messe a confronto con le posizioni dei maggiori pensatori cristiani e non cristiani coevi: l’essenza di Dio, Dio e la creazione, la persona di Gesù, la costituzione e l’interpretazione delle Scritture, la natura della salvezza, lo stile di vita richiesto al cristiano. Ne emerge un Marcione che anche nella sua diversità giganteggia fra i grandi protagonisti dei primordi della chiesa.