
Il volume raccoglie un'ottantina di rapidi profili biografici di altrettanti "coadiutori" salesiani laici. Nel corso di 150 anni, i "coadiutori" (una branca della Famiglia Salesiana, espressamente voluta da Don Bosco per affiancare i sacerdoti) sono stati docenti universitari e artisti, architetti costruttori e animatori di oratorio, maestri artigiani e factotum addetti a mille bisogni materiali... Sono stati (e sono) soprattutto persone semplici che hanno consacrato la loro vita alla causa dei giovani e alla costruzione del loro futuro. Quelli presentati sono profili freschi e non convenzionali, arricchiti da aneddoti poco conosciuti, che forniscono tratti di carattere singolari e inquadrano la statura umana, religiosa e professionale del salesiano laico.
Questo libro è stato scritto da due genitori che, rifiutando l'aborto, si sono lasciati sorprendere dal dono della Vita, anche se imperfetta o con la data di scadenza. È la storia del loro figlio Michele, al quale, nel grembo, sono state diagnosticate patologie molto probabilmente incompatibili con la sopravvivenza. Insieme alla loro famiglia, hanno deciso di accompagnarlo con gioia per tutto il tempo loro donato, fino a riconsegnarlo nelle braccia del Padre, 5 ore e 13 minuti dopo la sua nascita. Michele ha potuto essere parte viva della sua famiglia e il vero dono si è rivelato essere la sua presenza, che ha diffuso intorno a sé una grande luce. In principio si trattava di un diario, tenuto dalla mamma per il piccolo appena formato nella pancia. Alcune pagine sono state, quindi, testimoni fedeli dell'evoluzione della gravidanza e delle settimane successive al parto. In un secondo momento, è stata aggiunta dal papà una parte più narrativa e introspettiva, nata dal bisogno di raccontare e di testimoniare quanto il loro sì alla vita si sia rivelato l'inizio di un'esperienza d'incontro profondo con la Grazia di Dio. Infine sono state intrecciate insieme le parti, per creare una storia che è un frammento di vita, ma che, da quei nove mesi, porta in sé molto di più.
Descrizione dell'opera
Marianna Saltini, vedova Testi, chiamata 'Mamma Nina' (1889-1957), è la sorella di don Zeno. Le opere a cui i due fratelli si sono rispettivamente consacrati sono certamente ricollegabili all'esperienza di famiglia allargata dove sono cresciuti, che entrambi hanno finito col superare creando 'nuove famiglie', unite da legami non più fondati su vincoli di sangue ma di natura spirituale.
Rimasta vedova a quarant'anni e con sei figli, Marianna avverte una pressante chiamata a una vita più evangelica, un invito a vivere una nuova maternità. Comincia così a raccogliere alcune bambine abbandonate, dando avvio a quella che sarebbe poi diventata la Casa della Divina Provvidenza, aperta all'accoglienza di un numero crescente di fanciulle - spesso figlie di prostitute o in condizioni di grave pericolo - cui non diede tanto una sistemazione quanto piuttosto una famiglia.
Dichiarata serva di Dio da Giovanni Paolo II nel 2002, «Mamma Nina non è una mamma che, in certe circostanze della vita, si è messa a fare la suora. È stata una mamma che ha cercato la santità in una maternità più grande, veramente corrispondente al Vangelo nella sua pienezza» (E. Manicardi).
Il volume, a due voci, indaga la sua figura sia sotto il profilo storico, sia dal punto di vista del complesso percorso spirituale da lei compiuto.
Sommario
Premessa. I. Mamma Nina: la «follia» di una maternità traboccante (P. Trionfini). 1. La formazione di una donna. 2. La Casa della Divina Provvidenza. 3. La prova della guerra. 4. La pienezza della vocazione. 5. Conclusioni. II. Marianna Saltini / Mamma Nina: la santità in una maternità più grande (E. Manicardi). 1. Una «maternità più grande»: lo sfondo evangelico da ricomporre. 2. La famiglia Saltini, Marianna e la famiglia Testi. 3. La nuova famiglia. 4. Mamma Nina frutto di un contesto «locale». Appendice. «Solo con la sua morte ho capito quanto abbia sofferto nell'averci lasciato». Maria Testi racconta. Congedo (G. Dossetti). Cronologia della vita de Marianna Saltini.
Note sugli autori
Ermenegildo Manicardi, presbitero della diocesi di Carpi, dottorato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico, docente di Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, alla cui nascita ha contribuito in modo determinante, è ora rettore dell'Almo Collegio Capranica di Roma.
Paolo Trionfini è nato e vive a Carpi; lavora presso l'Università di Parma ed è membro del Comitato scientifico della Fondazione «Don Primo Mazzolari». Si occupa dei rapporti tra politica e religione nel '900. Ha curato e pubblicato alcune ricerche su don Zeno e su Nomadelfia. Per le EBD ha curato l'edizione critica dei Discorsi di Primo Mazzolari (2006).
Riaccendere i riflettori sul card. Bartolomeo Bacilieri è quanto mai utile e necessario per scoprire una figura importante del Primo Novecento veronese. Vescovo illuminato, ha guidato la Chiesa di Verona dal 1900 al 1923, formando un clero davvero esemplare, sia per dottrina che per santità di vita, al punto che in Italia, a quel tempo, l'idea di clero veronese corrispondeva al concetto di clero santo. Severo custode della fede cattolica, ha affrontato con decisione le grandi questioni del suo tempo, contribuendo alla crescita del movimento cattolico. Audace difensore della civiltà cristiana, con grande determinazione, ha combattuto i pericoli dell'anticlericalismo ateo e materialista, ricevendo il plauso dell'Italia intera per le sue autorevoli battaglie. Fedele annunciatore del Vangelo, la sua vita ha intercettato quella di preti santi come Baldo, Nascimbeni e Calabria. Inoltre, nel suo lungo ministero, è entrato tre volte in conclave, partecipando all'elezione di Pio X, di Benedetto XV e di Pio XI. Bartolomeo Bacilieri ha servito "la Chiesa con amore e vigore, con la limpidezza e la sapienza dei maestri, con l'energia e la fortezza dei pastori, con la fedeltà e il coraggio dei martiri": un modello che fotografa a pieno titolo l'episcopato del presule veronese. Inoltre, restio agli onori, ha vissuto in modo sobrio e austero, lontano da qualsiasi mondanità.
Tutta la vita di religiosa di suor Maria Francesca Ticchi (1887-1922) - Serva di Dio e clarissa cappuccina - è una continua offerta delle numerose sofferenze fisiche che celava “in perfetta letizia”, sotto un sereno sorriso, comunicando pace e gioia alle sorelle che vivevano al suo fianco. La sua spiritualità fatta di un amore semplice verso il prossimo, di una sofferenza vissuta in modo eroico, nel silenzio e nell’abbandono al divino Amore e nella fedeltà al mistero della Croce ha lasciato il segno nella Comunità e in tante persone che l’hanno conosciuta.
L’Autore ripercorre attraverso le testimonianze di quanti l’hanno conosciuta le tappe più significative della sua brevissima esistenza: dalla scoperta precoce della vocazione, nel monastero di Mercatello sul Metauro (1902), a maestra delle novizie a 27 anni, a badessa a soli 34 anni, fino alla morte sopraggiunta solo un anno dopo.
Alighiero Tondi, professore gesuita della prestigiosa Università Pontificia Gregoriana, nell'aprile del 1952 abbandona improvvisamente la Chiesa per entrare nel Partito Comunista Italiano. La sua clamorosa abiura, che tanto scalpore suscitò nell'opinione pubblica, è da sempre rimasta avvolta da un alone di mistero. Chi era realmente Tondi? Quali ragioni stavano dietro la decisione di aderire al marxismo, di predicare l'infondatezza della religione, di scrivere libri controversi che denunciavano le infiltrazioni in Vaticano da parte dell'estrema destra portandolo a diventare un acclamato tribuno che infiammava le piazze italiane? Ma i misteri su Tondi non finiscono qui. Negli anni Sessanta il Partito Comunista lo emargina completamente, abbandonandolo a se stesso, senza fornire alcuna spiegazione. Una situazione inaspettata che lo conduce ad un lungo periodo di riflessione che si conclude con un nuovo colpo di scena: il ritorno al sacerdozio. L'autore ricostruisce l'enigmatico ingresso nel Pci del 1952 e le successive rocambolesche vicende.
Autore:
Manfredi Angelo
Nato a Codogno (Lodi) nel 1965, presbitero dal 1990, ha compiuto gli studi di specializzazione a Roma, nella Facoltà di Storia Ecclesiastica della Pontificia Università Gregoriana, conseguendo nel 1999 il Dottorato. È docente di storia della Chiesa nello Studio Teologico dei Seminari di Lodi, Crema, Cremona e Vigevano, e presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose delle diocesi di Crema, Cremona e Lodi; coordina la Pastorale Giovanile in tutto il territorio lodigiano.
Target:
Per tutti. Ambiente cattolico.
Contenuti:
"La ricerca su Conforti è una strada anche scientificamente interessante" ebbe a dire all'autore di questo studio il maggior esperto di storia ecclesiastica moderna in Italia, il gesuita p. Giacomo Martina.
Forte di tale supporto e mosso dal giovanile entusiasmo di ricercatore storico "serio, umile ma competente", Angelo Manfredi ha accettato la sfida propostagli dalla Direzione Generale dei Missionari Saveriani in un tutt'uno con la Diocesi di Parma, per una indagine a tutto campo sul contesto sociale e religioso, parmense ed italiano, ecclesiale e universale in cui visse Guido Maria Conforti (1865-1931), Vescovo di Ravenna e Parma, Fondatore dei Missionari Saveriani, primo Presidente della Unione Missionaria del Clero, onde giungerne a una biografia che "ancorasse il personaggio nello spessore del suo periodo storico".
La meticolosa consultazione archivistica realizzata dal Manfredi, unita a una costante frequentazione del Centro Studi Confortiani Saveriani di Parma, ha prodotto il volume che ora l'Emi è lieta di pubblicare.
Il lettore di queste dense pagine è posto a contatto con un “uomo che ha saputo rispondere alla sfida degli eventi quotidiani non a partire dal risentimento ma dalla ricerca spassionata del bene”, in lui presente come forza che lo rese “la più distinta espressione episcopale in Italia, di quel felice movimento missionario suscitato dalla enciclica Maximum Illud di Papa Benedetto XV, e rappresentante di quella completezza del ministero sacro delle anime che associa il Vescovo al Missionario: Vescovo di Parma, ma Missionario per tutto il mondo”, come ebbe a definirlo Angelo Roncalli, poi Papa Giovanni XXIII, il 17 febbraio 1957.
Descrizione
Professore universitario e partigiano, politico e giurista, monaco e padre della Costituzione, Giuseppe Dossetti (1913-1996) è stato uno dei protagonisti della scena pubblica del Novecento italiano. Questo libro ne ricostruisce con rigore la biografia, segnata in apparenza da improvvise cesure e cambi di rotta, ma in realtà percorsa da un’incessante e semplice ricerca di conformità al Vangelo dentro la complessità della storia.
L’insegnamento universitario, l’esperienza partigiana, il contributo alla stesura della Carta costituzionale, difesa con vigore anche negli ultimi anni di vita, la militanza critica nella Democrazia cristiana e il ritiro dall’attività politica per fondare una comunità monastica disegnano un percorso ricco di scelte, di incontri e di amicizie (tra tutti, La Pira, Lazzati e il cardinale Lercaro).
In fondo, Dossetti coltivava un solo desiderio: «Diffondere quella pace che è un bene universale, diffonderla non a parole, ma col silenzio e con i fatti, quelli più profondi, più duraturi e più umili, più puri da ogni clamore».
Sommario
Prefazione. Dossetti, un limone spremuto (E. Galavotti). Introduzione. Una «sintesi di pace». I. Una profonda esperienza della vita. II. Per una riforma della Chiesa. III. Nella Chiesa del concilio. IV. Uno sguardo dilatato e approfondito. V. Il ritorno in Italia: gli ultimi anni e le premesse per un futuro. Bibliografia essenziale. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Fabrizio Mandreoli, presbitero della diocesi di Bologna, è docente di Teologia fondamentale e Storia della teologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Ha studiato a Bologna e Milano e ha approfondito gli studi di teologia, storia e lingue semitiche a Francoforte, Boston e Gerusalemme. Dopo aver svolto attività pastorale nelle carceri e in diverse comunità parrocchiali, oggi si occupa prevalentemente di formazione giovanile e dialogo ecumenico e interreligioso. Di recente ha pubblicato Viaggio intorno al mondo. Un'esperienza di ricerca tra fedi, identità e trasformazioni umane (con G. Cella, Zikkaròn 2019) e ha curato La teologia di papa Francesco. Fonti, metodo, orizzonte e conseguenze (EDB 2019).
Enrico Galavotti è professore associato di Storia del cristianesimo presso l’Università di Chieti-Pescara, dove insegna anche Storia della teologia. È nato a Mirandola (Modena) nel 1971, si è laureato in Scienze politiche all’Università di Bologna e ha conseguito il diploma di perfezionamento in Scienze Religiose presso l’Alta Scuola Europea di Scienze religiose. È stato borsista presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e professore a contratto presso l’Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Chieti-Pescara. È membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna dal 1998.
La breve biografia del Beato Charles De Foucauld mette in risalto i punti salienti della sua spiritualità e della sua pastorale. L'Autore apre il suo saggio con un approfondimento sul tempo e sulla storia del secolo in cui vive il beato e prosegue tracciando un suo profilo biografico e mistico. Il fascino che il nostro beato esercita ancora oggi nella Chiesa e al di fuori di essa, sta «nell'aver riproposto un ritorno puro al Vangelo» (dall'Introduzione). L'Opera è nata su ispirazione della beatificazione dei martiri d'Algeria avvenuta l'8 dicembre 2018, la cui storia è raccontata all'interno del volume Semplicemente Cristiani. La vita e il messaggio dei beati monaci di Tibhirine a firma di Thomas Georgeon e Francois Vayne.
Nell'ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto contro il disumano e terribile regime dell'apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Ma nel corso del durissimo processo di Rivonia, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l'uguaglianza. L'anno successivo viene condannato all'ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, nel giorno della sua liberazione, davanti a una folla festante, Mandela ripeterà le stesse identiche frasi pronunciate nell'aula di tribunale. Sarà l'inizio di un nuovo viaggio che lo porterà a divenire il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana.
Un ideale per cui sono pronto a morire ci consente di rivivere la storia di quei momenti in presa diretta attraverso le parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.
La lezione di libertà di Nelson Mandela, i discorsi che hanno ispirato e acceso gli animi in tutto il mondo, vengono riuniti in questa raccolta che ripercorre, attraverso la sua voce, la vita di uno degli uomini più carismatici della nostra epoca. Le sue parole ci restituiscono il valore del giovane combattente, l'autorevolezza del leader che sconfisse l'apartheid, la saggezza del premio Nobel per la Pace, e ci guidano attraverso le grandi questioni del nostro tempo, segnate dal coraggio di un uomo i cui successi, oggi, coincidono con le conquiste dell'intera umanità.
«I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro.» Socrate, l'educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell'umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. La loro parola diventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza, convivere con il caos che ogni giorno sperimentiamo, e tracciare una strada nuova verso l'autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro. Per diventare così consapevoli che la forza per definire le nostre vite è dentro di noi, e che possiamo essere noi stessi i creatori della nostra felicità.