
Sono in tanti, nel mondo, a considerare Henri Nouwen (1932-1996) come il proprio maestro spirituale. La ragione di un'influenza così vasta risiede forse nella sua determinazione a fare esperienza diretta della sofferenza di uomini e donne, spronati e persuasi a compiere insieme a lui un viaggio attraverso il mistero del Vangelo, la solitudine, il dolore, la ricerca di senso nella vita e la condivisione con i poveri. La sua stessa esistenza è stata un arduo cammino, segnato dalla depressione, dalla lotta fra sentimenti contrastanti e dal desiderio mai soddisfatto di raggiungere il cuore dell'esperienza cristiana facendo della propria vita un dono per gli altri. Nei suoi oltre cinquanta libri si riflettono del resto molte esperienze vissute in prima persona. La sua attività di studioso fu molto intensa e lo vide fra l'altro insegnare in università prestigiose come Yale e Harvard. Non vi è però dubbio che le esperienze più significative furono quelle che lo portarono a condividere la vita degli "ultimi", in particolare i dieci anni trascorsi in Canada presso l'Arche, la comunità fondata da Jean Vanier e dedicata alle persone con handicap. In un periodo in cui il mondo cattolico sembra attraversato da una forte ansia di rigenerazione e di rinnovamento, la parabola di Henri Nouwen può rappresentare per molti, se non per tutti, un'importante fonte di stimoli e suggestioni e un esigente termine di paragone.
17 ottobre 1998. Jacques Dupuis, gesuita, uno dei teologi più famosi al mondo, professore all’Università Gregoriana di Roma, viene sollevato dall’insegnamento: l’ex Sant’Uffizio lo accusa di «gravi errori, ambiguità dottrinali e opinioni pericolose». Scoppia il «caso-Dupuis», che vede la Congregazione per la dottrina della fede guidata dal cardinal Ratzinger mettere sotto accusa il teologo sostenitore di una visione positiva della pluralità delle fedi. Jacques Dupuis vive sulla propria pelle, fino alle estreme conseguenze (lo stress del processo vaticano gli ha causato scompensi fisici che ne hanno causato la morte), l’anonima durezza dell’inquisizione ecclesiastica: delazioni, indagini segrete, accuse poi ritrattate, terra bruciata intorno, continui sospetti.
Per 36 anni missionario e insegnante in India, consulente della Santa Sede per il dialogo interreligioso, per più di dieci anni docente alla Gregoriana, poco prima di morire padre Dupuis aveva concesso un’ampia intervista al giornalista americano Gerard O’Connell, rimasta finora inedita. In queste pagine egli ricostruisce la sua vicenda biografica ed intellettuale, facendo nomi e cognomi di quanti hanno voluto piegarne – senza successo – la profezia: l’avversione del Vaticano per la sua teologia del pluralismo religioso; le ragioni in base alle quali ne ha confutato le accuse grazie all’appoggio di vari colleghi; il confronto con Ratzinger e i suoi collaboratori (i cardinali Bertone, Amato e altri), tutti incapaci, secondo il teologo belga, di cogliere la verità della sua proposta, che univa l’indefessa fede nell’unicità salvifica di Gesù Cristo all’apertura verso le altre religioni comprese come vie di salvezza.
Si tratta quindi di un libro molto importante che, attingendo a documenti vaticani segreti, racconta le modalità dei processi dottrinali sotto Giovanni Paolo II e il cardinale Joseph Ratzinger, per 25 anni custode dell’ortodossia cattolica e in seguito eletto papa. Leggere queste pagine significa fare i conti con una vicenda non sanata nella chiesa, i cui vertici hanno messo sotto accusa un uomo che amava affermare: «Posso dire in tutta sincerità che Gesù Cristo è stato l’unica passione della mia vita».
«L’ultimo testamento di Jacques Dupuis» Il Regno
«L’opera di Dupuis ha toccato un nervo scoperto» La Lettura – Corriere della Sera
Un profilo, sintetico ma eloquente, di un personaggio che ha segnato la storia culturale e religiosa dell'Inghilterra del XIX secolo. Uomo di sincera e profonda spiritualità, amorevole dedizione ai più bisognosi, appassionato ricercatore della verità "che seguirò ovunque mi vorrà portare". Fu creato cardinale il 15 maggio 1879; morì l'11 agosto 1890. Benedetto XVI lo ha beatificato il 19 settembre 2010. "L'esistenza di Newman ci insegna che la passione per la verità, per l'onestà intellettuale e per la conversione genuina comporta un grande prezzo da pagare. La verità che ci rende liberi non può essere trattenuta per noi stessi; esige la testimonianza, ha bisogno di essere udita, e in fondo la sua potenza di convincere viene da essa stessa e non dall'umana eloquenza o dai ragionamenti nei quali può essere adagiata. [...] Inoltre Newman ci insegna che se abbiamo accolto la verità di Cristo e abbiamo impegnato la nostra vita per lui, non vi può essere separazione tra ciò che crediamo e il modo in cui viviamo la nostra esistenza. Ogni nostro pensiero, ogni parola e azione devono rivolgersi alla gloria di Dio e alla diffusione del suo Regno." (Benedetto XVI)
Il cardinal Dieudonné Nzapalainga è impegnato in prima persona nella difficile situazione del Centrafrica. Insieme con i responsabili della chiesa evangelica e della comunità islamica, è in prima fila nel processo di riconciliazione e pacificazione del Paese dilaniato dalla guerra civile. Questo libro racconta la storia di un cardinale che si batte per la pace tra le persone di diverse fedi.
La via di Emmaus è un progetto immersivo, di formazione spirituale e relazionale, rivolto ai giovani, avviato nella diocesi di Bologna su impulso del documento conclusivo della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2018). Questo piccolo libro lo racconta attraverso le testimonianze di coloro che a diverso titolo ne fanno parte. Dalle loro voci emergono sentieri interiori di crescita e consapevolezza, per lo più disertati dai grandi flussi mediatici sull'universo giovanile, ma decisivi per la costruzione di un'umanità nuova e sui quali vale fissare lo sguardo. Prefazione del Card. Matteo Maria Zuppi.
La Stazione Trastevere, a Roma, è un luogo d’incontro e di passaggio per decine di migliaia di persone ogni giorno, ma è anche casa per tante donne e tanti uomini che la vita ha portato ad accamparsi in qualche modo nei suoi dintorni. Dietro le barriere che talvolta discriminano, si svela un mondo popolato non di “scarti della società”, ma di famiglie in estrema povertà, di padri senza più lavoro, di figli non desiderati, di ragazze maltrattate in un ambiente ostile, di donne abbandonate alla solitudine. Qui un gruppo della Comunità di Sant’Egidio si dà da fare ogni notte per aiutare queste persone a resistere alle insidie del freddo e dell’abbandono, facendosi compagno di strada di tanti di loro e raccogliendone l’anelito profondo al cambiamento, oltre che le storie. Che non sono semplicemente tragedie, ma vere storie di vita da conoscere, se si vuole consapevolmente sapere.
“Chi vive per la strada coltiva il desiderio di una vita normale. Di una vita meno da soli. Perché la solitudine è un peso in più per chi è fragile e povero”. (Marco Impagliazzo)
Intrecciando storia e microstoria - il Trastevere del Seicento con la singolare vicenda di Chiara Maria della Passione - Fabrizio Nurra ripercorre la zona che dal porto va verso la tomba dell'apostolo Pietro, per presentare, in un clima di rinnovata spiritualità, l'umile protagonismo di una rappresentante di casa Colonna. L'autore coglie l'aspetto rivoluzionario di questa donna chiamata al Carmelo e ne illustra le vittorie ottenute, da monaca di clausura, nella Roma del tempo e all'interno della vita della Chiesa.
Luisa de Marillac (1591-1660) avvertì fin da giovanissima la chiamata alla vita contemplativa. La famiglia la diede invece in sposa al nobile Antonio Le Gras. Il desiderio mai sopito in lei di una vita donata a Dio trovò risposta nell'incontro con Vincenzo de' Paoli. I colloqui con il santo la illuminarono sulla strada da percorrere: nel 1625 la morte del marito le consentì di consacrarsi a Dio. Con san Vincenzo fondò l'Istituto delle Figlie della Carità per il quale redigerà il regolamento nel 1633. In appendice vengono pubblicati alcuni brani significativi della sua spiritualità
Mentre il mondo è attanagliato dal covid, in Myanmar si scatena un colpo di stato. Lesercito imbavaglia la fragile democrazia birmana, incarnata dalla leader Aung San Suu Kyi, messa agli arresti. Ma -sorpresa! - il popolo non sta alla finestra e scende in piazza. Nascono dimostrazioni di massa animate da giovani che chiedono il ritorno della democrazia. Scatta la repressione militare, con uccisioni, arresti e violenze. Un film già visto altre volte. Ma quanto accade il 28 febbraio 2021 ferma l'orologio della storia. Una suora affronta, in ginocchio, un plotone di soldati pronti a sparare sui manifestanti che a Myitkyina, come in altre città, chiedono libertà. Suor Ann Rose Tawng si pone a protezione dei giovani dimostranti, mettendo a repentaglio la propria vita in nome del vangelo e della dignità umana. La memoria corre a Tank Man, l'uomo diventato famoso perchè si mise davanti ai carri armati cinesi durante la repressione di Piazza Tienanmen: di lui non si è saputo più nulla. La storia di Ann Rose, invece, la possiamo conoscere in queste pagine.
Il volume è una breve antologia che raccoglie gli scritti dei coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, vissuti a Roma nella prima metà del 900, sposi e genitori esemplari che per la costanza e il rigore con cui hanno percorso la via della santità nella loro vita terrena, sono stati proclamati Beati da Giovanni Paolo II il 21 ottobre del 2001. L'intento dell'autore è stato quello di offrire grazie a queste pagine una testimonianza di santità e un modello da seguire per tanti coniugi, giovani e adulti, affinché l'esempio dei Beati Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi li aiuti nel delicato e fondamentale compito dell'educazione dei figli.
Biografia di Francesco Saverio Toppi, 'Il frate della carità' (1925-2007), Arcivescovo -Prelato di Pompei. Coed. Elledici- Velar.
«Padre Massimiliano Noviello nel suo lavoro di Postulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione della Venerabile Serva di Dio Enrica Beltrame Quattrocchi si propone, con la presente biografia, di farne conoscere quanto più possibile il vissuto umano e il profilo spirituale. Queste pagine non solo raccontano con immediatezza i fatti così come sono avvenuti, ma fanno anche luce sugli stati d'animo e le disposizioni interiori che hanno guidato la Venerabile Serva di Dio fra gli avvenimenti della sua lunga vita, soffermandosi in particolare sul suo itinerario vocazionale. In Enrica Beltrame Quattrocchi prende fisionomia, infatti, una vocazione "nuova", quasi non catalogabile negli schemi tradizionali della vita consacrata o della testimonianza laicale. Il suo è uno stato di vita scelto come "vocazione e consacrazione espressa attraverso il quarto comandamento". La testimonianza di Enrica Beltrame Quattrocchi non lascia indifferenti. Aiuta a riconoscersi, come lei, tanto preziosi agli occhi di Dio e strumenti semplici dell'opera della Trinità. Conduce a vivere "con cuore dilatato, nella continua ricerca di Te e nella sollecita attenzione di carità verso tutti gli uomini".» (Dalla Prefazione di Marcello Semeraro). Introduzione di Domenico Battaglia.