
Anton Tommaso Volpi (1721-1797), parroco di Villasola e di Osio Sopra, presbitero ambrosiano originario di Somasca acquisito dalla diocesi di Bergamo, entrò con competenza e lucidità speculativa nelle polemiche dottrinali dibattute negli anni '80 del Settecento tra giansenisti e antigiansenisti. La lettura della sua opera e dell'epistolario, pubblicato nel volume, rivela la figura di uno studioso appartato che con i suoi scritti intese contribuire alla chiarificazione concettuale necessaria ad un confronto equilibrato fra le sensibilità teologiche in gioco, al di là di prevenzioni e passioni di partito.
Nella società francese del XIX secolo, cattolicesimo sociale e questione ebraica si incontrano e si incrociano. Con l'avvento del capitalismo, il rapido sviluppo dell'industria trova ingenti risorse presso i grandi esponenti della finanza del tempo, in larga parte ebrei, come i Rotschild o i Pereire. Questa configurazione genererà una situazione sociale catastrofica per il mondo del lavoro e una ventata antigiudaica molto marcata nella seconda metà del secolo. Essa investirà anche la maggior parte degli attori sociali cattolici dell'epoca, fra cui p. Leone Dehon.
In due giornate di studio svoltesi a Parigi, storici e teologi hanno approfondito tale questione, tentando almeno in parte di rispondere a una domanda che non si può non porsi: a quali condizioni può effettuarsi un'analisi critica del giudaismo del XIX secolo senza parlare necessariamente di antisemitismo, nel senso in cui oggi lo si definisce?
La biografia di uno studioso, così come i suoi libri di riferimento, tracciano le linee del suo filone di ricerca e, perché questo si possa dire tale, ne aprono altri. È quanto si può dire dell'avventura intellettuale contenuta in queste pagine: un racconto personale che diviene espressione di un metodo più universale di lavoro, quello che Sacchi chiama "storico-filologico". Dove la filologia è l'inizio ma anche il compimento della ricerca storica, perché non si dà pensiero sulle origini del cristianesimo che non sia un continuo attingere ai testi. Questo spiega l'allargarsi degli studi biblici di Sacchi, dalla formazione con Giorgio Pasquali al Nuovo Testamento; dall'Antico Testamento agli apocrifi, ai rotoli di Qumran, alla letteratura apocalittica, rileggendo le origini cristiane - e la stessa figura di Gesù - alla luce del giudaismo dei primi secoli e delle sottese teologie (del Patto, della Promessa). Percorsi che si intrecciano e tornano su loro stessi, proprio perché osservati con quel distacco critico che deriva dalla oggettività del testo, e sono coronati dall'edizione, a cura di Sacchi, di grandi opere, come gli Apocrifi dell'Antico Testamento e la Bibbia dei Settanta. Prefazione di Luca Mazzinghi.
Il diario inedito di Semeria è di grande importanza per la storia della Chiesa. Con vivacità il padre affronta gli argomenti più significativi dal 1870 al 1929: l’applicazione del metodo storico-critico alla Bibbia; la predicazione capace di riportare al Vangelo i più disparati argomenti della vita; il ritorno a una pietà liturgica; la traduzione in lingua viva di parti della Messa; la riforma del clero; la formazione del laicato; l’avversione all’antisemitismo; la piena validità degli ideali democratici-cristiani; la qualificazione della donna. Esponente del giovane pensiero cristiano, trionfava dai pulpiti delle basiliche romane e la folla si accalcava nella speranza di ascoltare quello che era divenuto uno dei più richiesti, e popolari, oratori sacri della capitale; colui che apriva, nei suoi discorsi, alla speranza, ad un rinnovamento che se trovò non pochi ostacoli nella Chiesa del tempo. Padre Giovanni Semeria fu uno dei modernisti più famosi. Restò, tuttavia, fedele alla chiesa e lavorò molto nel campo della beneficenza, soprattutto a Genova. E’ avviata la causa di beatificazione.
Giovanni Semeria nacque a Coldirodi presso san Remo nel 1867. Dopo aver frequentato le scuole presso i Gesuiti a Cremona e i Barnabili a Moncalieri, scelse di divenire barnabita. Ordinato sacerdote nel 1890, si laureò in lettere nel 1893 e successivamente in filosofia. Intellettuale di grande apertura e curiosità fu un celeberrimo predicatore ed ebbe importanti amicizie tra i modernisti più famosi. La partecipazione alla grande guerra gli cambiò la vita. Successivamente si dedicò soprattutto all’attività caritativa. Morì nel 1931.
Una ricerca dedicata agli anni giovanili di Giorgio La Pira, agli anni cioe dell'avvio della sua formazione culturale e religiosa.
Profilo biografico di una giovane piemontese che ha saputo percorrere un cammino intenso di vita e di fede nel breve volgere di diciotto anni.
Impegnata fin da giovane nell’assistenza ai poveri e ai diseredati nella sua Forlì, Annalena Tonelli scelse di lasciare tutto per lavorare come volontaria in Africa, prestando attenzione ai numerosi problemi delle popolazioni del luogo. Avvocato di formazione, mise a punto un metodo rivoluzionario per combattere la tubercolosi. La sua denuncia del genocidio in atto in Kenya le valse l’espulsione da quel Paese, ma non si perse d’animo: trasferitasi in Somalia, riprese con vigore la sua attività di assistenza sanitaria e sociale alle popolazioni più disagiate.
Il suo impegno si sviluppò su diversi fronti: dalla lotta alla tbc alla campagna contro l’oppressione delle donne, dalle scuole per handicappati alle migliaia di pasti preparati quotidianamente per i più bisognosi. Un’attività che le valse il risentimento dei capi locali e dei signori della guerra, e che condusse al suo omicidio, il 5 ottobre 2003, da parte di ignoti sicari.
Miela Fagiolo D’Attilia, giornalista e scrittrice;
Roberto Italo Zanini, giornalista di Avvenire, che ha già pubblicato per San Paolo la biografia di Bakhita.
Quanto ad Annalena Tonelli, era nata a Forlì nel 1943, laureata in legge, insegnante di inglese, aveva conseguito numerosi diplomi medici; nell’aprile del 2003 l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati le aveva assegnato il Premio Nansen Refugee Award. Dopo la morte è stata decorata dal Presidente della Repubblica con la medaglia d’oro al valor civile.
La figura di Anna, madre di Maria e nonna di Gesù, è al centro di un enigma: onorata da tutte le Chiese e venerata nei secoli da tutte le popolazioni di fede cristiana, in ogni parte del mondo, non compare in alcuno dei testi canonici. Analizzando con puntualità le fonti, i documenti letterari, i monumenti e le immagini che la riguardano, questo libro offre alcune risposte al mistero di Anna e indica in un passato remotissimo l'origine di tanta importanza, cultuale e simbolica. Si delinea così una trinità che si fonda sulla fecondità della genealogia femminile, non sulla logica, di fatto subordinativa e inclusiva, del rapporto tra Padre, Figlio e Spirito Santo, tutto declinato al maschile, nel segno di una universalistica omologazione.
Questo libro è il racconto della vita terrena di Anna Maria scritto dal suo sposo e dedicato a tutti coloro che hanno conosciuto e amato questa donna "della porta accanto", che ha vissuto con meravigliosa normalità il suo essere donna, sposa e madre. "Far posto agli altri nel proprio cuore" è stata la regola di vita per Anna Maria: con questo programma, maturato nella preghiera e vissuto con gioia, ha percorso fino in fondo la strada che il Signore ha tracciato per lei. Pagine che hanno la dolcezza del ricordo e il sapore della testimonianza.
L’Autore propone qui un’accurata biografia mostrando una particolare cura e attenzione nell’accompagnare il lettore a comprendere la figura di questa beata nel contesto di un tempo storico particolare, quello degli ultimi duchi e dell’avvento del Regno d’Italia. Anna Maria Adorni, da sempre amata e apprezzata per il suo servizio ai più poveri ed emarginati da tutta la popolazione di Parma, ora è riconosciuta e proposta a tutti come modello alto di vita cristiana e di carità.
punti forti
La pubblicazione celebra l’avvio alla beatificazione di Madre Adorni decretato lo scorso 27 marzo da papa Benedetto XVI e prevista per l’autunno 2010.
destinatari
Largo pubblico, giovani e meno giovani
autore
Augusto Luca è missionario saveriano.
Anna Henle è riduttivo ritenerla una mistica del passato, ella è in realtà una fulgida eletta del Signore che ha vissuto sulla terra da angelo con le stigmate, in tempi dove la mancanza di mass media tecnologici le ha permesso di restare nascosta, ma di lasciare ugualmente un'impronta della sua vita, che a mio avviso è di fatto una delle più grandi storie carismatiche di tutti i tempi, fresca e attuale come non mai! Aprite il vostro cuore alle gocce celesti che hanno abbeverato e nutrito, insieme alla santa eucarestia, pane degli angeli in questo caso nel vero senso della parola, la prediletta del Signore...