
È la storia della famiglia Bernardini, raccontata d R. Panciroli. Una famiglia che conta dieci figli: sei suore (di cui cinque Figlie di san Paolo), due sposate e due sacerdoti. Più un undicesimo figlio adottato da seminarista nella lontana Africa e oggi vescovo (anche uno dei due figli sacerdoti è vescovo).Una storia molto singolare che si snoda, per buona parte del libro, attraverso le vicende di Sergio, il capo-famiglia, e della madre coi loro numerosi figli. Vicende che talvolta sconcertano per la radicalità evangelica vissuta in un'epoca e in situazioni tutt'altro che facili. Ciò che emerge dal volume, è la grande fede dei due genitori; la loro capacità di accogliere con serenità le varie situazioni della vita e, inoltre, curando rapporti di solidarietà con chiunque fosse nel bisogno. Essi desideravano molti figli che potessero fare del bene nel mondo? E il loro desiderio si è realizzato oltre ogni aspettativa. Di questi due sposi e genitori profondamente cristiani, il 20 maggio 2006, si è aperto il Processo informativo per la Causa di Beatificazione.
"Questo libro Leonardo lo scrisse per una necessità. Lui non era un predicatore. Faceva qualcosa di meglio: insegnava con il suo modo di comportarsi. Senza volerlo - almeno esplicitamente - apparteneva più alla categoria dei testimoni che a quella dei propagatori. Per questo il libro che scrisse non è lo scintillante discorso di una teoria ma un pezzo di vita vissuta." Così, a dieci anni dalla scomparsa di Leonardo Mondadori Joaquín Navarro-Valls commenta, nell'introduzione che accompagna la nuova edizione di questo volume, il racconto del suo ritorno alla fede. Ciò che colpisce è l'autenticità della testimonianza di un uomo che, a un certo punto della propria vita, sentì il bisogno di "recuperare ogni giorno se stesso". E di mettere a nudo il proprio cammino interiore in pagine che - sempre nelle parole di Navarro-Valls - sono divenute "verità fatta vita e non una lectio magistralis teoretica, da accademia". Eppure la sua conversione sembrò a molti, ieri come oggi, qualcosa di "inopportuno". Ancor più se si considera che non fu solo la generica riscoperta della religione ma piuttosto l'accettazione piena del cattolicesimo più ortodosso. Un'educazione non strettamente religiosa, due divorzi, tre figli, gusti e abitudini della borghesia laica milanese, il ruolo di presidente nella grande azienda che porta il nome del nonno Arnoldo. Ma poi, per Leonardo "qualcosa" avvenne. Un imprevisto che diede senso nuovo e luce insperata alla sua vita.
Profitto, concorrenza, un'attività economica "d'assalto", manager rampanti e senza scrupoli: è il mondo - come ci appare dal di "fuori" - delle grandi multinazionali. In questo contesto, che posto occupa la fede? O più precisamente, è possibile coniugare la fede - ovvero la ricerca di ciò che è autenticamente umano e perciò cristiano - e l'impresa? Contro il convincimento comune che la visione cristiana del vivere sociale sia estranea alla vita aziendale e interessa i credenti solo al di fuori della dimensione lavorativa, il racconto di Giuseppe Sbardella invita a rivedere tali idee preconcette. Per trentuno anni in una multinazionale americana, prima come impiegato, poi quadro e infine dirigente, l'Autore ripercorre la sua storia, segnata dall'impegno a vivere anche nel lavoro il principio - umano e cristiano - della dignità della persona, senza “smettere l'abito” del mondo aziendale, anzi cercando di migliorarlo avendo come obiettivo una crescita armonica, il bene di tutta la comunità-azienda, secondo criteri di autentica giustizia sociale.
Il racconto in prima persona di un protagonista che ha vissuto sin dalle origini la riflessione sulla bioetica all’interno della Chiesa cattolica ed è stato interlocutore di tutte le più importanti realtà nazionali e internazionali, confrontandosi con le diverse posizioni culturali ed etiche. Uno sguardo dall’interno ricco di particolari inediti.
La vita di un missionario saveriano ricostruita tramite le sue lettere inviate a superiori e confratelli, in particolare durante gli anni di missione in Cina nella prima metà del Novecento. Dalla guerra civile alla prigione, dal brigantaggio all'avvento della repubblica e del comunismo, il trentino mons. Faustino Tissot visse tempi drammatici e faticose frustrazioni, mantenendo una fiducia granitica nella Provvidenza e affrontando ogni evento con enorme spirito di sacrificio, gioiosamente fedele alla sua missione evangelizzatrice. Ne esce il ritratto di un uomo e sacerdote di profonda umanità, ricco di doti spirituali e di grande spessore cristiano. E, fondamentalmente, di un ottimista, sempre convinto della sua scelta missionaria.
Ricordare le origini è riportare al cuore il carisma che ancora scorre cristallino nella vita della Chiesa, perché lo Spirito Santo è eterna novità; è un ripartire dall'inizio per tornare a seguire il Maestro sulla via della santità. L'intento di queste pagine non è solo un "far ritorno al passato", ma un ridestare, mediante il carisma di "questa donna forte" un'attenzione particolare ai bisogni dei poveri di oggi. "Madre Miradio può testimoniare agli uomini di ogni condizione che la carità non conosce confini". "[...] con la sua testimonianza di vita, continua a parlare alle sue suore, alle quali ricorda la fondamentale importanza della preghiera e la fiducia nella Provvidenza, senza lasciarsi sopraffare dalla disperazione, dallo sconforto, dal timore. La sua testimonianza di vita esorta le suore a non adagiarsi nelle sicurezze delle posizioni acquisite, ma le spinge piuttosto a lasciarsi trasportare, in obbedienza alla Chiesa, in quei contesti dove più forte risuona il grido del povero". Oggi "presentare Madre Miradio quale modello di vita cristiana, infatti, [...] può aiutare l'uomo di oggi, qualunque sia il suo stato di vita e la sua condizione sociale, a camminare più speditamente sull'impegnativo, ma affascinante sentiero delle virtù cristiane".
Nel 1945, Magdeleine di Gesù, che ha da pochi anni fondato la Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù ispirandosi all'opera e agli scritti di Charles de Foucauld, elabora un testo ad uso interno per descrivere alle giovani candidate la sua idea "nuova" di vita consacrata. L'anno successivo, senza il consenso dell'autrice, il "Bollettino verde" (con questo nome lo scritto diventerà famoso a motivo del colore della copertina) viene pubblicato da un'importante rivista. Le reazioni sono immediate, tra chi lo accoglie con entusiasmo come un testo "rivoluzionario" e chi, in ambiti ecclesiastici, lo condanna apertamente. Una vita contemplativa ma profondamente inserita nella vita di tutti i giorni e soprattutto nei contesti sociali più poveri e marginali. Insieme, il richiamo a una scelta di povertà radicale. Elementi difficili da immaginare nella Chiesa prima del Concilio Vaticano II. Il volume presenta per la prima volta il testo integrale del "Bollettino verde", accompagnato da testi che ne facilitano la comprensione e aiutano a coglierne l'importanza. Il libro è curato da padre Andrea Mandonico, postulatore della causa di beatificazione di piccola sorella Magdeleine. La prefazione è del cardinale Georges Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia.
Oscar Pistorius si racconta con spontaneità e leggerezza agli studenti veneziani incontrati il 28 gennaio 2010 e ripercorre le tappe fondamentali della propria crescita: il confronto con la propria disabilità, la scoperta della propria forza interiore e della contagiosa autoironia, fino ai primi, prodigiosi successi nello sport.
Testo inglese a fronte.
Un'intervista-biografia a Monsignor Filippo Santoro, da dieci anni arcivescovo di Taranto. Si celebrano i venticinque anni dalla sua ordinazione episcopale: il noto vaticanista Fabio Zavattaro conduce un dialogo che riporta l'esperienza ricchissima di Monsignor Santoro, a partire dagli studi in filosofia fino all'impegno spirituale e sociale che lo coinvolge quotidianamente, passando per la sua esperienza pluridecennale in America Latina come missionario e responsabile di Comunione e Liberazione. L'intervista attraversa varie questioni fondamentali, a partire dalle sfide contemporanee per la Chiesa moderna e la sua missione di essere presente nella vita quotidiana, senza distogliere lo sguardo dalle vicende sociali e comunitarie che attraversano le città e le realtà umane in cui l'impegno religioso e spirituale mira ad inserirsi. Zavattaro entra inoltre nel vivo ponendo domande significative su Papa Francesco, il suo operato e le sue iniziative, e sul panorama politico e sociale moderno. Prefazione Padre Antonio Spadaro.
L'autobiografia di una grande protagonista del XX secolo
«Quando queste pagine verranno lette, io avrò trovato una nuova nascita in Dio».
Suor Emmanuelle ha redatto queste Confessioni di una religiosa in un arco di tempo di circa vent’anni, motivo per cui questo può essere considerato il primo e l’ultimo libro che ha scritto. Il primo, perché lo ha iniziato prima di tutti gli altri, quando era ancora in Egitto. Vi è tornata poi su a più riprese, fino agli ultimi mesi di vita, per riprenderlo, correggerlo, arricchirlo. L’ultimo, perché lo ha voluto postumo, per confidarvi cose che mai aveva detto prima - per pudore, naturalmente, ma anche per il desiderio di rimanere sempre libera. Qual è il suo significato? Possiamo dire che si tratta di una ricerca di verità. Suor Emmanuelle ha voluto capire il cammino della sua vita attraverso le scelte che ha fatto, le persone che ha incontrato, il suo rapporto con un Dio di cui ha amato appassionatamente la povertà e la vulnerabilità. Ella ha voluto ritrovare, secondo la sua caratteristica espressione, la «nudità» della persona che è stata, nelle sue attese, nei suoi insuccessi, nelle sue lotte. «Quando si dice la nuda verità sull’uomo, in filigrana appare sempre Dio. In questo libro io voglio, per l’ultima volta, confessare la fede nell’uomo e la fede in Dio che hanno sostenuto tutta la mia vita... Ne sono convinta: dal crogiolo della morte, scaturisce la resurrezione».
l libro di Roger Scruton è una raccolta di saggi ? otto ?, pubblicata in Inghilterra nel 2016. I temi spaziano dall'estetica artistica, agli animali, alla politica, al ballo, al futuro della tecnologia, alla conservazione dell'ambiente naturale, alla difesa della civiltà occidentale, alla morte. Scruton, anglicano, forse il massimo pensatore del conservatorismo anglosassone odierno, propone una riflessione ad ampio raggio da una prospettiva non-conformistica e "politicamente scorretta" sulla condizione dell'uomo occidentale di oggi, non limitandosi alla diagnosi ma anche proponendo "vie di uscita" originali.

