
La beata Savina Petrilli (1851-1953), senese di nascita, è stata una donna di straordinaria tempra e volontà combattiva sia per raggiungere capolavori di carità, sia per sconfiggere i propri difetti. Il suo è stato un cammino progressivo e incessante di perfezione cristiana volendo, fin da ragazzina, farsi santa e «gran santa». Amare Dio si tradusse, nella sua azione, nell’amare profondamente i poveri, scorgendo in essi il volto di Cristo. Mise tutta se stessa e la congregazione delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena, da lei fondata, al servizio dei bisognosi sia in senso materiale che spirituale: le Sorelle tuttora operano attivamente, con le loro missioni sparse in tutto il mondo.
Aveva frequentato soltanto la terza elementare, eppure scriveva a vescovi, cardinali e pontefici (Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI). E sulle orme di santa Caterina da Siena, la santa che influenzava l’agire dei papi, tendeva a creare un’atmosfera divina intorno alle persone, in particolare ai sacerdoti, e invitava alle vocazioni religiose, ottenendole.
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte. Tra i suoi libri più recenti pubblicato con San Paolo ricordiamo: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (2002); Rita Montella (2003);Monsignor Luigi Talamoni (2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2004); Fratel Silvestro, la vite di Dio (2006); Sulle tracce della Madre. L’eredità spirituale di Teresa Orsini Doria Pamphili Landi (2006).
la beata colomba, domenicana reatina, ha trascorso gli anni della sua maturita spirituale a perugia, dove e`sepolta. Questa biografia e`davvero incisiva perchi segue quella del cronista dell epoca. La beata colomba e`una di quelle sante vive" che le signorie del 1400-1500 si contendevano per dare peso politico alla loro presenza nei municipi che governavano. Per questo colomba, che era ascoltata dai potenti e venerata dal popolo, ha lasciato una profonda impronta della sua statura morale e spirituale, tanto da qualificare un'epoca. Anche il papa ales sandro vi borgia, di passaggio a perugia, l'ha voluta incon trare e l'ha ascoltata con in teresse. La presente biografia segue passo passo quella del cronista dell'epoca, p. Sebas tiano angeli o. P., che era anche confessore della beata domenicana. Quest'uomo dotto, ch e da principio era parecchio diffidente nei riguardi della "santa viva", alla luce dei fatti diventr poi il suo difensor"
Figlia e sorella di missionari calvinisti svizzeri, Luisa Jaques nacque in Sudafrica il 26 aprile 1901. La malattia e "una lunga catena di sacrifici e di lotte inutili" l'avevano allontanata dalla fede, fino a ritenere che Dio non esistesse e che la vita non valesse la pena di essere vissuta. Tuttavia, al culmine della disperazione, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1926, una chiamata misteriosa e irresistibile rovesciò la sua esistenza. In un momento Dio era diventato una certezza. Ma cosa voleva dire? A forza di interrogarsi e impegnarsi nell'ascolto docile del Signore, Luisa tracciò il suo cammino. Scoperta la sua vocazione di clarissa, la perseguì con generosità e sacrificio fino a realizzarla nel 1938 con il suo ingresso nel Monastero Santa Chiara di Gerusalemme, dove divenne suor Maria della Trinità. Si offrì a Dio con voto di vittima e morì serenamente il 25 giugno 1942. Questo "Colloquio interiore", scritto per ordine del suo confessore, raccoglie i pensieri che la voce divina faceva risuonare dentro di lei.
In linguaggio semplice e diretto tratti della storia e della spiritualità comunitaria del Movimento dei Focolari.
Un racconto forte, in cui gli elementi autobiografici si mescolano alle vicende siriane che l'A. - schierato dalla parte della rivoluzione - illumina dal di dentro, come può fare solo chi ha lunga consuetudine con un popolo. Ne nasce un'analisi alternativa a quelle spesso affrettate dei mass media, capace anche di prendere in conto le "ragioni" dei "terroristi".
Lotta per la libertà, e strumentalizzazioni di tale lotta; dialogo con i musulmani, e posizioni (differenziate) dei cristiani; negoziati falliti, e impotenza dell'Occidente; la determinazione dei giovani: tutti i grandi temi del dramma mediorientale trovano posto nella mente e nel cuore, nell'umana collera e nella luce della fede di padre Dall'Oglio.
Paolo Dall'Oglio
Gesuita, nato nel 1954 a Roma, ha trascorso trent'anni in Siria, dove ha ridato vita al monastero di Mar Moussa per farne un luogo d'incontro tra cristianesimo e islam. È stato espulso dal paese nel 2012 per le sue prese di posizione.
Colette di Corbie vive nel XV secolo, un periodo difficile, segnato da gravi conflitti: la "Guerra dei cent'anni", una Chiesa lacerata dalla presenza di due, poi tre papi; la decadenza degli Ordini monastici e la divisione nella Famiglia francescana... Questa donna, coraggiosa e ispirata da Dio, dà inizio ad una profonda opera di riforma, in seno all'Ordine dei Frati minori e a quello delle Sorelle povere; fonda nuovi monasteri ed è all'origine di una lunga discendenza di monache che si sono santificate alla sua scuola. Ha inciso a tal punto in quest'opera di Riforma, da essere indicata come la seconda fondatrice delle Clarisse. Questo volume ripercorre i momenti salienti e significativi della sua avventura evangelica, per coglierne la perenne ricchezza e attualità.
Anna Cataldi non è una donna comune: colta e privilegiata, a un certo punto della vita non ha esitato a rimettersi in gioco e a dedicare tutta se stessa agli altri. È stata l'amica di sempre Audrey Hepburn a indicarle la strada: l'indimenticata protagonista di Colazione da Tiffany che è diventata instancabile ambasciatrice dell'Unicef in Africa, America Latina, Asia. Di lei si racconta in queste pagine, ma anche di altre quattro donne, sorelle nel coraggio e nella volontà di costruire un futuro di speranza per coloro che futuro e speranza non hanno mai avuto. C'è la storia di Annalena Tonelli, missionaria in Somalia, che ha speso trent'anni della sua esistenza al servizio dei somali costruendo centri di assistenza e lottando contro le piaghe della tubercolosi, dell'Hiv e delle mutilazioni femminili. Finché nel 2003 ha trovato la morte per mano di un gruppo di fanatici nell'ospedale da lei creato. Di Nancy Dupree, l'unica occidentale a camminare per le vie di Kabul senza paura, che ha lavorato mezzo secolo per salvare dalla distruzione l'immenso patrimonio culturale afghano e restituire a un popolo le sue radici e la sua memoria. Di Rosamond Carr e di Linda Beekman. Storie di incredibile generosità, grande forza e assoluta determinazione, che obbligano alla riflessione, scuotono la coscienza, ma soprattutto toccano il cuore.
Ryan Knighton aveva solo diciotto anni quando gli venne diagnosticata la retinite pigmentosa, una malattia congenita che provoca la progressiva degenerazione della retina e porta alla cecità totale. Ryan però non si è perso di coraggio e ha organizzato la sua vita in modo da poterla vivere in pienezza. In questo libro, che si muove tra l'autobiografia e la riflessione, Knighton racconta la storia con leggerezza e ironia, senza autocommiserazione e sentimentalismo, con una scrittura in grado di emozionare e far sorridere. La sua forza di volontà e la sua gioia di vivere gli hanno permesso di crearsi una famiglia, di avere una splendida figlia e di realizzare il suo sogno diventando uno scrittore di successo.
Pregare, dibattere e lavorare insieme. Verbi programmatici per Clementina Barili che ben riassumono una vita da pioniera, caratterizzata da grande entusiasmo e fermento. Da ragazza lei stessa collaboratrice domestica, è poi in prima linea per la rivendicazione dei diritti delle colf e della dignità del lavoro di assistenza e cura. La sua azione è improntata a uno stile di servizio evangelico, sia dal punto di vista professionale sia nel campo delle lotte sindacali, con uno sguardo attento ai cambiamenti sociali e capace di leggere i segni dei tempi. Un modo di porsi nei confronti del presente che ha ancora molto da insegnarci. Tra le pagine, un ricco inserto con fotografie, documenti e lettere per ripercorrere le tappe più significative della vita di Clementina Barili. «Una professione ha bisogno di cultura. Prevenire con l'azione sociale piuttosto che medicare le ferite, formare i lavoratori e aiutarli a prendere coscienza piuttosto che supplire era entusiasmante, pur con tante difficoltà nell'attuazione concreta. A volte questo impegno si manifestava arido nelle sue applicazioni, ricco di tensioni e di sofferenze, di sconfitte e di fiato sospeso, ma alla fine qualche risposta ai problemi rendeva più dignitosa e duratura la soluzione.» Clementina Barili.
Clemente Rebora (1885-1957) in reazione al materialismo cercò una forma poetica carica di idealismo, che potesse rinnovare l'anima. Tuttavia sarà solo con l'esperienza della Prima Guerra mondiale che Rebora approdò a un vero rinnovamento interiore: la conversione al cattolicesimo e la decisione di diventare sacerdote e entrare nell'Istituto della Carità di Domodossola, fondato da Antonio Rosmini. Questa serie di saggi fanno luce proprio sul passaggio dal primo al secondo Rebora, sottolineandone la continuità di pensiero e l'idea della missione del poeta cristiano, in un tempo in cui la presenza di Dio viene ignorata dalle coscienze.
"Antioco Claudio, mosso da una tensione etica ed emozionale, ha avocato a sé il ruolo di custode della memoria sarda e, attraverso il ricordo, narra eventi, luoghi e persone care. Il piccolo Antioco, figlio di Sebastiano è, per il nonno sardo, il custode del tempo, erede delle sue poesie e del suo sapere: è il suo prolungamento nel futuro. Egli è il nuovo cantore, il sognatore concreto che conosce non solo la lingua, ma anche gli odori, i sapori, gli umori e lo spirito dell'essere sardo. È lui che può far risuonare una pluralità di voci, mescolare esperienze disparate e trasmettere le memorie delle sue origini sarde, le sue radici, la sua storia identitaria" (Angelica Pistacchio).
Questa è la breve magnifica vita di una giovane medico salesiana, laica consacrata nell'Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco. Si chiama Claudia Sini (1975-2011) e per 36 anni è stata amata da tutti quelli che la conoscevano quaggiù. Ora è amata in Paradiso per l'eternità. In questo piccolo volume si racconta lei stessa. Si attinge sempre alle numerose pagine dei suoi diari, alle sue mail, ai suoi due blog e alla memoria della sua mamma e dei suoi cari. L'incontro con Claudia parte dall'espressione più frequente con cui scrive di sé: "Sono felice!". Pur attraversando un calvario di dolori, cure e speranze, non perderà mai il suo slancio di generosità e il suo entusiasmo per la vita.