
Fra Cecilio Maria Cortinovis, semplice frate cappuccino, portinaio nel convento di viale Piave a Milano, negli anni Venti, per l'amore di Dio che gli bruciava nell'anima, ha iniziato a dare, ogni giorno, una minestra calda ai poveri che bussavano alle porte del suo convento. Per oltre settant'anni Fra Cecilio ha distribuito pasti caldi conditi di tenerezza e di parole che riscaldavano il cuore dei poveri. È nata così l'Opera San Francesco per i poveri, che ancora oggi garantisce un pasto a coloro che la nostra società opulenta respinge ai margini, ma che per Dio sono i figli più cari.
Profilo biografico di Cecilio Cortinovis (1885-1984). Fra Cecilio è ormai conosciuto da molte persone soprattutto per la sua carità verso i poveri. Fu totalmente di Dio per essere completamente e fedelmente dei poveri e con i poveri. Egli ha saputo scoprire il volto di Cristo nei barboni, perché prima l'aveva incontrato nella Parola e nell'Eucaristia. Egli ha vissuto con coerenza il rapporto tra l'incontro con Cristo e la carità verso il povero. Questo ci insegna con la sua vita, questo ci ottiene con la sua intercessione.
Il volume ripercorre la vicenda artistica e spirituale di Fra Bartolomeo, pittore domenicano. Sono trascorsi oltre cinquecento anni dalla sua morte (31 ottobre 1517) ed è stato proprio in occasione del V centenario che il Museo di San Marco ha organizzato un convegno a Firenze. In quella occasione si è voluto prendere in esame la produzione artistica del grande pittore e dei protagonisti della sua bottega nel convento di San Marco. A partire dalla sua arte, gli studiosi hanno voluto approfondire anche il contesto storico, politico e spirituale in cui Fra Bartolomeo viveva. Questo volume raccoglie quegli interventi, contribuendo a fare luce su un periodo e su un clima culturale particolarmente intenso.
Fra Antonio Di Mauro era un frate Cappuccino non dotato di scienza, con la semplice licenza elementare. Solo nel 1985, all’età di 57 anni, emette la professione perpetua nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. La sua vita si caratterizza per la semplicità evangelica e la letizia francescana; il ministero della consolazione segna la sua itineranza di frate questuante. Scrive quasi quotidianamente brevi pensieri spirituali su qualsiasi materiale fosse adatto allo scopo. Sono i suoi “pensierini” che distribuiva alle famiglie che visitava. Il testo che qui presentiamo li riporta abbondantemente.
Il libretto illustrato racconta la vita di un frate francescano dotato di un'umanità ricchissima, contagiosa e affascinante. Missionario in Africa, era entusiasta del lavoro che stava facendo per aiutare i ragazzi di strada di Brazzaville (Congo). Il 12 settembre 2005, a soli quarant'anni, fu ucciso a colpi di macete dagli abitanti di un villaggio dopo essersi fermato a soccorrere la bambina che aveva involontariamente urtato con l'auto. Martire "suo malgrado", fra Angelo ha lasciato un ricordo indelebile nei suoi amici e nella missione da lui servita con amore.
A poco più di un anno dal dies natalis del cardinale Loris Francesco Capovilla (26 maggio 2016) trentacinque testimoni che hanno avuto il dono di attingere al fuoco vivo della sua umanità ne ricordano la figura così sfaccettata e tanto ricca di sorprese. Un’occasione per conoscere la personalità umana e religiosa di un autentico servitore della Chiesa e del Vangelo nelle varie fasi della sua vita centenaria e dai più diversi punti di vista, religiosi e laici. Una lettura che lascia un segno profondo e commosso sia in chi l’ha conosciuto nell’arco degli anni, e spesso dei decenni, sia in chi – pur non avendolo incontrato personalmente – coglierà questa occasione per imparare a conoscerlo per questa via ‘postuma’. Come una perla preziosa che illumina le parole dei testimoni e degli amici, il libro si apre con la trascrizione della commovente omelia che il cardinale tenne in occasione della messa di ringraziamento per il suo centesimo compleanno, a Camaitino, il 14 ottobre 2015: «Chi sono io per prendere in mano il calice della salvezza? Lo prenderò e canterò la lode del Signore. Canterò la lode del Signore per quei giorni o quelle ore (come vuole Lui, come Lui dispone) di vita che mi rimangono...».
Scritti di: Alessandro Andreini, Aldo Bertelle, Bruno Bignami, Thomas E. Brennan, Lorenzo Chiarinelli, Aldo e Rina Cristinelli, Decio D’Angelo, Riccardo Della Chiesa, André-Jean Demaugé, Eduardo Eurnekian e Baruch Tenembaum, Giancarlo Frison, Enrico Galavotti, Luis M. Girón-Negrón, Floriano Grimaldi, Marco Impagliazzo, Giuseppe Locatelli, Marco Malagola, Ettore Malnati, Inge Manzù, Giuseppe Mazzariol, Maria Mencaroni Zoppetti, Michel Méranville, Gennaro Orsatti, Beniamino Pizziol, Franco Posocco, Mario Primicerio, Christo Proykov, Emilio Sanzogni e Ettore Inselvini, Luciano Sartor, Gian Carlo Sibilia, Heino Sonnemans, Stefano Trinchese, Chuck Weisenbach, Gianfranco Zenatto, Camillo Zuccoli.
A trentadue anni Giacomo Sintini, detto Jack, è un campione di pallavolo. Ha vinto uno Scudetto e una medaglia d'oro agli Europei con la maglia della Nazionale. La sua carriera è in ascesa. È sposato con la donna che ama ed è da poco diventato papà. Un giorno un dolore alla schiena lo costringe a interrompere gli allenamenti. Ci vogliono mesi e decine di analisi per diagnosticargli quello che lui, ormai, immagina: "Nel buio, da solo, lo confesso a me stesso. Scandisco mentalmente la parola: tu-mo-re. È un dolore cupo, profondo. È nascosto, in un punto dove i miei occhi non possono arrivare". Un linfoma maligno, molto aggressivo. Giacomo comincia in quel momento la sua lotta: per la vita, ma anche per rimanere se stesso e non farsi rubare tutto (la serenità, i sogni) dalla malattia. La combatte con gli strumenti che gli ha dato lo sport: la capacità di fare squadra con i medici e con la famiglia e una forza e una determinazione incrollabili. Dopo un durissimo ciclo di cure e un'infezione che gli fa rischiare la vita, riesce a guarire. A lui, però, non basta: vuole tornare a giocare. "Sono circondato da amore, ma è dura. Nessuno ti dice che Lazzaro per alzarsi e camminare ci ha messo settimane, se non mesi." Con i capelli ormai quasi ricresciuti, Giacomo rientra a far parte di una delle squadre più forti al mondo, il Trentino Volley. Come nel più incredibile dei film, poco prima della finale Scudetto il palleggiatore titolare si infortuna. Tocca a Jack entrare in campo...
La vita di madre Elisa Andreoli (1861-1935) è stata un lungo e avventuroso esodo da un luogo all'altro, da una scelta all'altra, sino alla fondazione della Congregazione delle Serve di Maria Riparatrice. Vissuta nel Veneto tra fine Ottocento e metà Novecento, ha segnato profondamente con la propria opera la storia dei quei luoghi. Nata a Lonigo, educata a Vicenza, Este e a Venezia, passerà poi molti anni a Firenze e a Roma. Fonderà la Congregazione a Vidor (TV) per poi passare ad Adria (RO) dove oggi riposa il suo corpo.
Biografia dei coniugi Angelina e Ignazio Paternò, Carmelitana e Barnabita.
Ciò che colpisce, nella breve ma intensa vicenda umana di Floris Pambianco, è la straordinaria intensità con la quale egli ha vissuto la vita di ogni giorno. La sua biografia non riporta alcun altro eroismo se non quello - assai poco appariscente - della costante fedeltà ai propri ideali e dell'adempimento convinto dei propri doveri; alcun'altra impresa se non quella di aver accolto con serenità e vissuto con gioia la concretezza della propria vita. In ogni ambiente frequentato - famiglia, scuola, parrocchia, paese, lavoro... - Floris ha lasciato un ricordo incancellabile grazie alla qualità della sua presenza e della sua azione: una persona autentica, buona, vicina.