
Il 5 febbraio 2006 don Andrea Santoro era raccolto in preghiera nella sua chiesa a Trabzon, in Turchia, quando un uomo, alle spalle, gli puntò una pistola sparandogli due colpi. Come era finito in quel luogo uno stimato parroco romano? Cosa aveva spinto un sacerdote preparato e amato dalla sua gente a trasferirsi in Anatolia per svolgere un ministero di frontiera? Quale messaggio voleva dare o cosa intendeva costruire? A tutte queste e ad altre domande risponde il presente volume, che racconta la storia di don Andrea avvalendosi per la prima volta del carteggio personale, delle fonti pastorali, del diario privato, della preziosa testimonianza dei familiari e di coloro che gli sono stati vicino. Per tanti aspetti, come ben evidenzia l'autore, quella di don Andrea è la storia di un uomo e di un sacerdote alle prese con una personalità ricca, ma a tratti insoddisfatta, che dopo un lungo itinerario, geografico e interiore, incontra il Dio inerme, quel Dio che, come Gesù a Nazareth, vive accanto a ciascuno degli uomini prima di svelare la sua presenza. Di questo Dio don Andrea ha voluto essere testimone fino al dono della sua vita.
La religiosità di Ezra Pound (1885-1972) rimane un mistero fitto e largamente inesplorato.
I pochi studiosi che si sono cimentati nella ricerca hanno sottolineato gli elementi esoterici e neopagani presenti nell’infinito cantiere dei Cantos e nella saggistica del poeta statunitense.
Il pionieristico saggio di Andrea Colombo indaga, invece, il vivissimo interesse di Pound anche per il cattolicesimo e illustra i risvolti della sua estetica e del suo pensiero economico, spesso ispirati dalla dottrina sociale della Chiesa, dalla filosofia neoplatonica di Riccardo di San Vittore, di Scoto Eriugena e di Roberto Grossatesta, come da altri pensatori di età patristica e medioevale ingiustamente trascurati. In appendice vengono pubblicati per la prima volta alcuni testi poundiani, fra cui le lettere al diplomatico vaticano monsignor Pietro Pisani e al sacerdote di «Crociata Italica» don Tullio Calcagno.
«Il presente lavoro di Andrea Colombo completa coraggiosamente il mosaico con l’approfondita lettura di testi difficilmente accessibili» (dall’Introduzione di Mary de Rachewiltz).
L'AUTORE
Andrea Colombo vive a Milano, dove lavora come giornalista di Libero. Ha tradotto e curato varie opere di Ezra Pound e di G.K. Chesterton. È autore del saggio Curare l’anima. Itinerari dello spirito (Leonardo Mondadori).
Una biografia dalla lettura agevole, che ripercorre in maniera esaustiva e suggestiva la breve ma articolata avventura umana e spirituale di uno straordinario testimone del laicato cattolico italiano della prima metà del secolo scorso: Teresio Olivelli. "Iscritto all'Azione Cattolica e alla Fuci, non volle separare la sua fede dalla vita pubblica, per questo non esitò ad inserirsi dentro tutte le realtà umane, anche nel fascismo e nella resistenza, per essere testimone di un agire evangelicamente fecondo e portare il suo contributo di credente nella costruzione della città dell'uomo. Nel corso della sua vita di studente, docente, alpino, resistente e deportato, visse i momenti difficili e dolorosi guidato dall'amore assoluto per Dio; per questo non esitò a condividere la sofferenza e la disperazione altrui nei campi di concentramento nazifascisti, fino all'olocausto di sé, in nome della carità e delle virtù cristiane." (dalla Prefazione di Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano)
Questo è il Diario della “Segretaria” della Devozione a Gesù Re di Tutte le Nazioni. La Devozione deriva dalla Sacra Scrittura e dalle rivelazioni ricevute da due donne americane dal 1988 al 1992.
La Devozione è in armonia con la Scrittura, la Tradizione e il Magistero della Chiesa. Le è stato concesso il Nihil Obstat che è una dichiarazione, da parte della Chiesa, secondo cui la Devozione è priva di qualsiasi errore dottrinale o morale.
“Riconosco la necessità di incoraggiare una maggior devozione a Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, Vero Re di Tutte le Nazioni. Ai promotori della Devozione a Gesù Re di Tutte le Nazioni auguro il miglior successo nei loro sforzi atti a diffondere il messaggio di Cristo a tutti coloro che lo invocano con questo titolo”
(Vescovo Enrique Hernandez Rivera, D.D.).
La nuova edizione con la vita, il miracolo di guarigione, la preghiera di intercessione. Il 24 ottobre 2021 verrà proclamata beata Sandra Sabattini. Per l'occasione esce questa terza edizione de Il Diario di Sandra, il libro con la raccolta dei suoi scritti, voluto da don Oreste Benzi, che ha permesso di scoprire lo straordinario cammino spirituale di questa giovane riminese morta a soli 22 anni, travolta da un'auto. Il Diario racconta un cammino semplice di crescita interiore particolarmente adatto ai giovani. Questa nuova edizione contiene: La storia di Sandra. La testimonianza di Stefano Vitali, protagonista del miracolo di guarigione riconosciuto dalla Chiesa. La preghiera approvata dalla Chiesa per chiedere l'intercessione della Beata Sandra Sabattini.
È il 2 maggio del 1984 quando Sandra lascia questo mondo. Qualche giorno prima un'auto l'aveva investita mentre si recava ad un incontro di preghiera con il suo fidanzato. Una vita breve. Solo 23 anni. "Poco dopo la sua morte - scrive don Oreste Benzi, allora responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII di cui Sandra faceva parte - ho avuto l'occasione di leggere ciò che lei aveva lasciato scritto in alcuni fogli, in pezzetti di carta, in un'agenda, in diari scolastici". Nasce così la prima versione del "Diario", da tempo esaurita, che ha fatto scoprire il mondo interiore di questa ragazza semplice che ha vissuto una vita straordinaria, di cui nel 2006 è iniziata la causa di beatificazione. Così Sandra, ancora oggi attraverso questo Diario ampliato ed arricchito, continua a trasmettere ai giovani e a quanti la conoscono il fascino per una vita di fede vissuta in pienezza.
Il 4 maggio ricorre la memoria liturgica di Sandra Sabattini, beatificata il 24 ottobre 2021, la prima beata fidanzata. Gli scritti raccolti nel diario hanno permesso di scoprire lo straordinario cammino spirituale di questa giovane, studentessa di medicina, morta a soli 22 anni travolta da un'auto. Il diario, pubblicato grazie alla volontà di don Oreste Benzi, racconta un cammino semplice di crescita interiore particolarmente adatto ai giovani.
Caro Diario, come Bridget Jones, sono a metà strada tra i trenta e i quaranta, zitellissima anche se fa più chic dire single. Come lei, non sono né bella né brutta. Ma a differenza di Bridget sono cattolica, felice di esserlo e appassionata per la fede e per la Chiesa. Ho pensato di scriverti un po’ della mia esperienza di single cattolica; cercherò di farlo con un pizzico di ironia, ma anche parlando delle difficoltà che incontro, a livello personale ed ecclesiale. Ti racconterò le mie speranze, i miei sogni, le mie difficoltà; i momenti in cui mi viene qualche lacrimone e quelli in cui rido di gusto per le mie disavventure sentimentali; le mie paure per il futuro e le situazioni improbabili che mi trovo a vivere; ti confiderò qualche preghiera, qualche domanda che rivolgo al buon Dio, qualche pensiero e qualche episodio divertente. Sei pronto?
Autore
“Brigidina Jones” è lo pseudonimo adottato da una single cattolica italiana, impegnata nel mondo della cultura e del volontariato, che ha pensato di raccontare un anno della sua “zitellaggine” con la speranza di far nascere qualche sorriso e un po’ di speranza in chi vive, nella fede, una situazione simile.
Madou ha tenuto come in uno scrigno, come un tesoro, l'esperienza incredibile ma vera di una vita sbocciata in piena guerra dei diamanti: «Ero molto piccola, ma ricordo bene di aver visto, verso sera, i ribelli entrare con dei grandi fucili nella nostra casa e sparare a tutta la mia famiglia. Solo io sono rimasta viva sotto il corpo di mia mamma». Si trascina nella foresta dove vive con le scimmie per un tempo imprecisato, finché non viene trovata da un missionario.
L'esperienza della Chiesa d'Algeria negli ultimi cinquant'anni - ovvero dopo l'indipendenza del paese - ha molto da dire, nella sua singolarità, a chiunque si interroghi sulla testimonianza del Vangelo nel mondo contemporaneo, in particolare dove i cristiani si trovano in forte minoranza. La diocesi di Laghouat-Ghardaïa, nel Sahara, misura 2,5 milioni di kmq, ma conta poche decine di cattolici. Abitato come fosse una cattedrale, il deserto, al centro del racconto autobiografico di mons. Rault, diviene luogo santo di preghiera e di incontro spirituale con il fratello musulmano. Era lo stile dei monaci martiri di Tibhirine e del loro priore Christian de Chergé, al quale mons. Rault è stato legato da lunga e intensa amicizia e con il quale ha condiviso dalle origini il progetto della Ribât Essalâm, il "Legame della pace".
Il Decalogo dei folli riprende le parole proposte da don Mazzi in oltre venticinque anni di Exodus, parole che rappresentano la sua filosofia del cammino, la teoria che diventa prassi. Un libro da leggere come la storia, per azioni e fatti, del sogno dei “folli di Exodus”. Un sogno che può essere condiviso da tutti coloro che non si accontentano, che vogliono migliorare se stessi e contribuire a migliorare il mondo.
Esistono molti tipi di follia, ma non tutti devono essere considerati un male. Da sempre ci sono persone che indossano volontariamente il vestito dei folli e non sul palco di un teatro, ma per strada, nella vita di tutti i giorni.Tra questi ci sono i folli con intenti demolitori e quelli che invece vogliono costruire, i folli positivi, come don Antonio Mazzi e gli educatori di Exodus.
L’andare contro la morale corrente, insieme, per cercare nuove soluzioni: la vita in comunità, l’esodo, gli incontri, la Parola, ecco cos’è Exodus, che nella dimensione del cammino trova la sua prima e massima espressione. Il Decalogo dei folli è tutto questo, è la rassegna delle dieci parole più importanti delle carovane di Exodus, dove educatori, volontari, tossici ed ex-terroristi vivono fianco a fianco, una comunità che, nelle parole di don Mazzi, si fonda su quattro “ruote”: sport, musica, teatro e lavoro/volontariato e poi l’amicizia, l’accoglienza, la fraternità... sempre sperimentati concretamente, sulla strada, verso un nuovo modo, più autentico di stare al mondo.
Destinatari
Un ampio pubblico, in particolare educatori, formatori, genitori e sacerdoti.
Autore
Franco Taverna, 52 anni, laureato in Filosofia, dal 1979 lavora a fianco di Don Antonio Mazzi. Fino al 1985 coordinatore del Centro Disabili Don Calabria di Milano, da allora è il responsabile di Exodus. Coordinatore e responsabile scientifico di numerosi progetti di prevenzione e trattamento delle varie forme di devianza sociale, non solo in Italia. Membro di diverse commissioni e gruppi di lavoro regionali e nazionali, relatore in seminari e convegni sull’educazione e la tossicodipendenza. Sposato, ha quattro figli e vive nella comunità di famiglie Sichem. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Avamposti (2005) e Come gira il fumo (2007).
L'opera del card. T. Spidlík rappresenta una visione teologica organica sentita come propria sia dall'Oriente che dall'Occidente cristiano, un vero unicum nella riflessione teologica della seconda metà del ventesimo secolo. Egli è stato riconosciuto infatti uno dei massimi conoscitori della spiritualità dell'Oriente cristiano; ha formulato un pensiero antropologico attuale per la Chiesa, dove al centro è posta la "teologia del cuore", rivalutando la "preghiera del cuore", trattata con un metodo originale, valido per la società odierna. Il tratto peculiare dell'essere persona secondo Spidlík è la capacità di relazioni che favorisce nell'uomo spirituale la propensione al dialogo tra le Chiese e le religioni, e la capacità di "cogliere" i significati spirituali che la divina provvidenza ci lascia in ogni tempo, all'interno delle diverse manifestazioni culturali.

