
Stevenson era arrivato sull'isola hawaiana di Molokai nel 1889, qualche mese dopo la morte di Damiano de Veuster, il sacerdote cattolico, di origine belga, "apostolo dei lebbrosi", fatto santo nel 2009. A spingere l'autore dell'Isola del tesoro a scrivere questa "lettera aperta" per difendere l'onore di padre Damiano fu l'indignazione per la lettera che il reverendo Hyde aveva pubblicato su un giornale di Sydney con l'intento di gettare un'ombra d'immoralità sul prete cattolico già venerato come santo ancora in vita. Arrivato nel 1873 a Molokai, padre Damiano visse fino in fondo, con la sua tempra e il suo carattere non sempre accomodante e buono, la condizione dei lebbrosi, morendo anch'egli di quel morbo. Stevenson non nega i limiti dell'uomo, ma il suo cuore puro sa intuire la verità di quella testimonianza, difendendola dalla calunnia in una polemica che mette a rischio la sua stessa immagine. Una storia esemplare. Introduzione di Roberto Beretta.
Francesco Asti, sacerdote dell’Arcidiocesi di Napoli dal 1992, è Decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sez. San Tommaso D’Aquino. Ha studiato presso la stessa facoltà, la Pontificia Università Gregoriana e l’Università degli Studi di Salerno. Il suo lavoro di ricerca esplora, con particolare attenzione, lo statuto epistemologico della teologia spirituale attraverso l’analisi del vissuto mistico. È Ordinario della Cattedra di Teologia Spirituale, Consultore Teologo presso la Congregazione per le cause dei Santi e Parroco del SS. Redentore a Napoli.
In questo libro l'autore narra la sua esperienza di vita, di cristiano impegnato nella lotta politica, nel sociale e nel volontariato, in cui si innestano inoltre lotte e scontri con i Servizi Segreti e straordinari contatti con il mistero.
Gaetano Pollio, arcivescovo di Keifeng, nella Cina centrale, viene arrestato perché "controrivoluzionario". Accadrà lo stesso, negli anni successivi, agli altri tre protagonisti di questo libro: un documento eccezionale sul maoismo, scritto da testimoni diretti che hanno subìto lunghi anni di prigionia nei laogai. Considerati pericolosi "nemici del popolo" solo perché cristiani. La violenza del comunismo maoista contro il cristianesimo è una pagina di storia troppo a lungo dimenticata. Queste voci costituiscono una testimonianza di fede preziosa ancor oggi.
L'istituto francescano di spiritualità della Pontificia università Antonianum intende onorare la memoria di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca, barbaramente ucciso il 3 giugno 2010, con un volume che porta come titolo il suo motto episcopale. "Proprio a un anno dalla sua morte, questa iniziativa editoriale intende esprimere da parte di tutta la nostra realtà accademica grande affetto e profonda stima per questo figlio di san Francesco d'Assisi che ha dato la sua vita nella terra dell'apostolo Paolo". I contributi pervenuti da parte di tante autorità ecclesiastiche, di ricercatori e docenti, si connettono tutti, implicitamente o esplicitamente, all'attività di professore o pastorale di Luigi Padovese e pertanto ne rappresentano, in un certo senso, un'eco e un approfondimento. Il testo infatti propone anzitutto gli atti del Simposio di antichità cristiane già programmato dallo stesso mons. Padovese in Turchia per il 23-29 giugno 2010. A ciò si aggiungono contributi di molti suoi estimatori, sulle materie a lui care, quali gli studi biblici, patristici, francescani, la teologia e l'attualità. E messaggi e ricordi di personalità di spicco che lo hanno conosciuto.
Gli scritti e i discorsi riportati in questo volume permettono di seguire l'evoluzione del pensiero di don Primo Mazzolari, fino alle sue posizioni profetiche, sui temi della pace, della giustizia sociale, dell'impegno politico, dei lontani, del rinnovamento della Chiesa, della necessità di un laicato più autonomo, maturo e responsabile.
Gli interventi proposti, alcuni dei quali inediti, ci aiutano a riconoscere il grande amore per la Chiesa che ha sempre animato Mazzolari, la sua incessante ansia pastorale, il suo desiderio di coniugare fede e vita, Vangelo e storia. Ci troviamo di fronte a un parroco in cammino sulle strade degli uomini per portare loro un messaggio di giustizia e di pace.
Il libro ruota intorno alla figura di monsignor Alvaro Ramazzini, attualmente vescovo di Huehuetenango in Guatemala. Le parole e l’azione di monsignor Ramazzini offrono agli autori l’occasione per parlare di temi concreti che affliggono questo paese dell’America Latina: le sofferenze dei migranti; dei contadini senza terra; dei bambini che patiscono la fame, sono costretti a lavorare nei campi e non hanno libero accesso all’istruzione; dell’inquinamento dei fiumi da parte delle grandi compagnie e della violenza nei confronti della «madre Terra».
Monsignor Ramazzini ribadisce che un vescovo, per svolgere al meglio la sua funzione, non deve restare al chiuso nella sua diocesi, ma deve stare in mezzo alla gente per poterne comprendere i problemi ed essere d’aiuto e, anzi, ha il dovere di sfruttare la sua posizione per portare avanti le cause dei più deboli davanti ai potenti. Sempre tenendo presente il Vangelo e animato da una incrollabile speranza.
Solo così può essere la voce dei più poveri e dei senza terra del Guatemala e diventare un modello in tutto il mondo.
GLI AUTORI
Daniela Sangalli, dopo l’esperienza di volontariato internazionale in Ecuador con i Salesiani del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), ha collaborato per due anni con il Centro Unitario Missionario di Verona nell’equipe organizzatrice (sezione America Latina) dei corsi di formazione per missionari e laici. Dal 2000 scrive per il mensile del CUM per gli approfondimenti sull’America Latina. Nel 2008 ha pubblicato il libro Un popolo di martiri. Testimoni della fede in Guatemala e curato la traduzione in italiano del video La Biblia Enterrada, prodotto dalla Conferenza Episcopale del Guatemala.
aldo Corradi, per molti anni è stato membro del Consiglio Pastorale parrocchiale della Parrocchia di San Zeno in Colognola ai Colli (Verona), impegnandosi soprattutto nella Commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato. Ha effettuato viaggi in Guatemala, incontrando realtà e persone che promuovono progetti di sviluppo sociale, tra i quali monsignor Alvaro Ramazzini. Per conto della sua comunità parrocchiale cura i rapporti
di amicizia e solidarietà con il Guatemala e gli altri gruppi italiani che operano in quel Paese. Nel 2006 assieme a Daniela Sangalli ha curato la versione italiana del video La Biblia Enterrada. Nel 2008 ha collaborato alla realizzazione del libro Un popolo di martiri. Testimoni della fede in Guatemala, edito dalla casa editrice EMI.
Il libro è la storia di una intensa sofferenza che ha provocato miracolosamente la più profonda delle conversioni spirituali insieme ad una vera gioia.
L’autrice, una donna cattolica madre di tre figli maschi, è spinta dalla lettura di un libro su Medjugorje a dedicare più tempo alla preghiera. La nascita di due figlie con gravi disordini neuromuscolari che le porteranno alla morte la spinge anche ad andare in pellegrinaggio a Medjugorje e ad attendere un miracolo che però non accade. Dopo una fase di disperazione e ribellione la riflessione e la preghiera la portano ad approfondire il suo rapporto con Dio. Pur non avendo ottenuto il miracolo l’autrice si innamora di Medjugorje, diventa guida di pellegrinaggi organizzati dalla California. Il tema centrale del libro è la misteriosa volontà di Dio, che è sempre provvidenziale anche quando ci fa passare attraverso la croce.
Autore: Cyndi Peterson è medico, un’oratrice e una madre di cinque figli. Ha lavorato per la Marina degli Stati Uniti, poi dopo nove anni come libero professionista specializzato in dermatologia. Dopo aver perso le sue due figlie è diventata una nota oratrice sui temi di Medjugorje e della vita e della famiglia e guida dei pellegrinaggi dalla California a Medjugorje.
In ascolto di Dio e del popolo» è il titolo del volume dedicato alla missione pastorale di Enrique Ángel Angelelli, vescovo di La Rioja in Argentina. Il presule, martire, ucciso per opera di oppositori politici, è stato dichiarato nel 2019 beato da papa Francesco che lo conobbe personalmente e che firma la Prefazione dell'opera editoriale. Attraverso le pagine si offrono al lettore, in un'ampia e unica raccolta, le omelie pronunciate da Angelelli dal 1968 al 1976, durante il servizio ecclesiale e comunitario svolto costantemente accanto agli ultimi e secondo lo stile del Concilio Vaticano II, ma dolorosamente minacciato dal cupo clima di tensione sociale e di violenza vissuto dal Paese latinoamericano in quel periodo storico. Prefazione di papa Francesco.

