
«Io non ho paura». Lo ha detto chiaro, Francesca. Quasi ad alta voce, mentre tirava su la testa. «Raccogliendo le ultime forze», si dice in questi casi con una frase fatta. Invece è vero il contrario. Le forze, per lei, venivano tutte da quella certezza, ripetuta al marito poche ore prima di morire.
«Io non ho paura». Le stesse parole affidate ad un’amica, il giorno prima: «Ogni giorno è servito, perché in ogni giorno ho affidato alla Madonna tutti i miei cari... Il tempo è prezioso. Non ho paura, sono contenta». La stessa certezza che ha plasmato la vita e la morte, la gioia e il dolore, la salute e la malattia. La certezza di Cristo. La fede. La vicenda commovente e al tempo stesso piena di speranza di Francesca Pedrazzini, colpita da una malattia incurabile ma capace di trovare nella fede la risorsa per vivere anche questa prova nella serenità e nell’amore. Accompagnata dalla famiglia, il marito Vincenzo, i figli Cecilia, Carlo, Sofia, e dai molti amici di Comunione e Liberazione, Francesca affronta l’ultimo viaggio come la preparazione a una grande festa. La sua vita e la sua morte diventano così una fortissima testimonianza di fede.
La protagonista è una figura molto significativa per il movimento di Comunione e Liberazione che ne ha accompagnato il cammino di fede e la sua storia è un esempio per chi si trova ad affrontare la malattia propria o altrui.
L'AUTORE
Davide Perillo è il direttore di Tracce, mensile internazionale di Comunione e Liberazione. Nato a Roma quarantasei anni fa, Perillo si è laureato in filosofia alla Cattolica di Milano. Il suo percorso professionale inizia con un master vinto alla scuola di giornalismo della Rizzoli, che lo porta prima alla Gazzetta dello Sport e dopo all’Europeo. Nel ‘95 passa a Sette, settimanale del Corriere della Sera poi trasformato in Magazine, dove successivamente diventa vice caporedattore. Comincia a lavorare a Tracce nel settembre 2007 e ne assume la direzione sei mesi dopo. Ha curato la raccolta di scritti Caro don Giussani: dieci anni di lettere a un padre (Piemme 2006) ed è autore del volume La fede spiegata a mio figlio (Piemme 2007).
Quando ha capito di essere alla fine, ha detto al marito di non preoccuparsi "perché io sono in pace, sono certa di Gesù e curiosa di vedere quello che mi aspetta". Ha salutato i fratelli, i genitori e gli amici più cari uno ad uno, dicendo: "Sono tranquilla, perché il tempo è servito ad affidarmi". Ha baciato i suoi bambini, accarezzandoli: "Vado in un posto bellissimo, da Gesù. E quando sarò lì, dovete fare una festa". Ed è morta dicendo: "Io non ho paura". Contenta. Curiosa. Certa. In una parola, radiosa. Perché? Che cosa ha permesso a Francesca Pedrazzini, 38 anni, tre figli piccoli e il carattere forte e allegro di chi ama la vita, di morire così? Cosa ha fatto sì che il suo "quotidiano" diventasse un po' alla volta "eroico", per usare una celebre espressione di Giovanni Paolo II? Sono domande decisive. Per tutti. Perché se si può stare davanti alla morte così, vuol dire che si può affrontare qualsiasi circostanza della vita nello stesso modo. Senza paura.
Una biografia di Chiara Badano, in occasione della chiusura del processo di beatificazione . I diciott'anni di un'esisten za che continua a essere ricordata e imitata.
Descrizione dell'opera
La vita di Lorena d’Alessandro (1964-1981) si è spesa quasi interamente tra le anonime strade della Rustica, alla periferia est di Roma. La sua breve e semplice vicenda, vissuta in famiglia, a scuola e in parrocchia come continua testimonianza del Signore risorto, ha spinto i suoi amici a presentare al Vicariato di Roma la richiesta di apertura di un processo canonico di beatificazione.
A distanza di pochi anni, conclusasi la fase diocesana del processo, la ragazza dei nostri giorni travagliata dalla malattia dall’età di 10 anni non appartiene più solo al suo quartiere, poiché è stata riconosciuta serva di Dio ed è in attesa di diventare beata. Nel proporre la figura di Lorena soprattutto ai giovani, gli autori si fanno testimoni di una grandezza quotidiana che non ha avuto bisogno di speciali palcoscenici e di cui si sente oggi particolare necessità.
Sommario
Presentazione (don Felice Poli osb, postulatore). Un sorriso sul calvario. Una vita breve vissuta a colpi d’amore. Una personalità del dentro e del fuori. I documenti. Le virtù eroiche, la fortezza come fermezza. Lorena, profetessa del risveglio cristiano. Fede, speranza e carità eroicamente vissute. Una vita non omologabile. Appendice.
Note sull'autrice
Patrizia Caprio è insegnante, sposata con Massimo Tarantino, giornalista. Con Lorena D’Alessandro era impegnata nella catechesi presso la parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa a Roma.
Nel 1963, un bambino di circa 5 anni di età si allontanò all’improvviso dal sicuro e tranquillo rifugio della sua casa, una piccola, modesta abitazione situata nella frazione Croce Malloni del comune di Nocera Superiore, vicino Salerno, e si avventurò da solo sulla strada di sampietrini che conduceva verso l’incrocio tra le vie San Clemente e Croce Malloni. Un richiamo forte e potente sembrava aver catturato la sua mente e la sua volontà, il corpo avanzava lesto e deciso, come se una forza misteriosa lo spingesse e guidasse in quel solitario e periglioso cammino. Era certo che, al termine del suo breve viaggio, avrebbe incontrato qualcuno. Così fu, in effetti. Quando si ritrovò all’altezza dell’incrocio, lo vide subito: un uomo con il corpo quasi nudo, addossato alle pareti di un edificio, le braccia spalancate, i piedi incrociati, lo sguardo segnato dalla tragedia della sofferenza e dell’abbandono. Lo osservò per lunghi, interminabili istanti, incerto sul da farsi, poi, quando incrociò i suoi occhi, fuggì via in preda al terrore, e ritornò a nascondersi nel tranquillo mondo della sua infanzia. Rimase nascosto per più di cinquanta anni, incolpevole e ignaro, finché un ciclone non si abbatté sulla sua vita, e lo fece precipitare nell’abisso delle tenebre e della disperazione. Sarà l’Amore della donna, che lo condurrà lentamente, un passo dopo l’altro, attraverso un sofferto travaglio interiore durato sei lunghissimi anni, a comprendere cosa realmente accadde quel remoto giorno della sua vita, quale fosse il destino che lo attendeva, e la missione che la vita gli aveva assegnato.
Questo saggio è nato sulla scorta delle riflessioni provocate dalla lettura del saggio di William James "le varie forme della coscienza". Le pagine di questo saggio, pertanto, riflettono un'analisi parziale e circoscritta rispetto alla vasta produzione Jamesiana. Questo studio su un presupposto generale: la centralità strategica che la tematica religiosa riveste all'interno dell'intero impianto scientifico di James e la conseguente influenza che la speculazione, nonché la tensione personale, per il dato religioso hanno esercitato nella sua esperienza umana
In una personalissima autobiografia", don Luigi Verze' intreccia qui la sua storia, la nascita e le motivazioni dell'Opera S. Raffaele, con la storia di Cristo, o piuttosto, del suo rapporto con Cristo. "
Carlo Acutis è un ragazzo della porta accanto con tante passioni. Cosa succederebbe se un preadolescente oggi incontrasse online il giovane beato? Un incontro inaspettato, quasi uno scontro all'inizio, si trasforma in un'amicizia virtuale e virtuosa tra adolescenti che, tra le normali crisi dell'età piena di incertezze e allo stesso tempo di desideri, vivono questo tempo della vita. Tra le pagine si intrecciano le due giovani storie, quella di Carlo e di una ragazza, che dialogano di ciò che conta davvero: i sogni, l'amore, lo studio, il futuro, Dio, internet. Alcune pagine aiuteranno i lettori a fermarsi e gestire le «impostazioni» della loro vita, come sul cellulare. Età di lettura: da 10 anni.
È possibile vivere nella gioia e nella gratitudine, nonostante la scoperta di una difficile malattia? È possibile continuare a credere e ad avere speranza? Samuele Bonetti, che a 19 ha conosciuto il mistero del dolore, ci testimonia una speranza che va al di là della morte. E dona anche a noi attimi di eternità. Attimi che annunciano come sia sufficiente un istante - se pieno perché Dio abiti la storia e il tempo. E valga la pena vivere.
Ventisei dischi d'oro, otto di platino e un record imbattuto: nel 1982, quattro canzoni nello stesso mese nella hit parade italiana. Una carriera artistica, quella di Al Bano, costellata di premi e riconoscimenti internazionali. La passione per la musica nasce da bambino, suonando la chitarra all'ombra degli alberi della campagna pugliese nella tenuta del padre contadino. E proprio in terra di Puglia troverà radici anche quella fede religiosa che non lo abbandonerà mai. A 16 anni emigra da Cellino San Marco a Milano. Gli inizi sono tutti in salita: frequenta quella che lui stesso chiama "l'Università della vita", facendo i lavori più umili per non rinunciare alle proprie ambizioni. Dopo i primi passi nel Clan Celentano arrivano gli album che lo impongono al grande pubblico. La carriera si consolida poi nel sodalizio affettivo e artistico con la moglie Romina Power, dalla quale avrà quattro figli. Tutto sembra sorridere al cantante, acclamato da milioni di fans, ma poi la vita lo mette alla prova. Nel 1994 scompare in circostanze misteriose la figlia Ylenia, all'epoca ventiquattrenne. Un dolore che incrinerà l'armonia di coppia fino alla separazione del 1999. Sono anni in cui Al Bano rivede la propria vita alla luce della fede; i giorni ritrovano luce anche grazie al sostegno di una nuova compagna, Loredana Lecciso, da cui avrà due bambini. Al Bano si racconta rivelando come il suo credo sia stato puntellato da incontri importanti: Padre Pio, Madre Teresa, Giovanni Paolo II
Questa è una storia straordinaria. Dal buio alla luce. La storia sincera di una giovane donna e della sua trasformazione. Il racconto commovente di una conversione. Il talento e la passione per il ballo. E se sei una donna giovane e bella e passi le notti della tua giovinezza nei locali notturni di Milano, ballando come un'indemoniata sui cubi tra alcol, trasgressioni e sesso facile, e poi diventi una suora operaia dal vestito color cielo della Santa casa di Nazareth, allora è vero che hai una grande storia da raccontare. E questo è quanto fa Suor Anna Nobili in questo memoir veritiero e senza sconti. La confessione della religiosa trafitta da una "folgorazione sulla via della danza", quasi come una novella figlia di San Paolo. Da ballerina cubista a "ballerina di Dio", ideatrice di una nuova forma di danza, la holy dance, danza sacra, che ora insegna a gruppi di giovani ballerini, anche bambini. Suor Anna prega con la danza. Pregare col corpo è il suo modo di entrare in sintonia con la Parola di Dio. Un corpo fluido, snodabile, per una vera e misteriosa acrobazia del cuore e dell'anima.
Il volume ricostruisce la genesi dell'"uomo planetario" (secondo la denominazione usata dal padre scolopio Ernesto Balducci, 1922-1992) mettendo a fuoco la sua riflessione antropologica, sociologica, politica e religiosa negli anni '70. L'uomo planetario nasce dal confronto tra la fede e la modernità: un confronto che emergeva come necessità di fede ed era infatti quest'ultima che lo spingeva a comprendere sempre più liberamente e autenticamente l'uomo, la società e la storia: la fede in un Dio che si è fatto uomo perché l'uomo si facesse sempre più uomo. Queste pagine sono una cronaca dell'itinerario di una coscienza cristiana che è passata dalla giustificazione della guerra giusta alla testimonianza dell'inevitabilità della pace, per l'amore nel Cristo e nella ragione, pena la fine dell'umanità. Presentazione del card. Giuseppe Betori.