
Nessuna autobiografia è uguale a un'altra, come è naturale, ma molte si caratterizzano per la ricchezza e l'originalità delle esperienze, per la genuina capacità di guardare non solo ai passato ma anche al futuro, per il desiderio di rendere ii racconto della propria esistenza non solo memoria ma anche dialogo con il lettore.
Tali sono queste pagine di fra Alessandro Giacomo. che ci accompagnano dentro una storia umana, di doni ricevuti, di vocazione, di resistenze e di risposte, di conquista e restituzione di un sorriso.
Fra Alessandro, tenore, è conosciuto soprattutto per essere stato il primo francescano ad aver pubblicato un disco per un'etichetta internazionale. con un successo che è andato ben oltre i confini italiani: ma la sua popolarità è solo una parte della sua avventura religiosa e musicale: lo scorso anno ha avuto una svolta jazz, interpretando con musicisti umbri canzoni popolari per un pubblico "meno colto" ma più attento alle tematiche che sono care a quello che è stato soprannominato il tenore di Dio.
In questo libro, per la prima volta, si racconta a cuore aperto, svelando anche un talento di scrittore, oltre a quello di cantante.
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Arches in Francia e un anno dopo il ricevimento del premio "Pacem in Terris" da parte del loro fondatore, ecco un libro unico e definitivo sulla vita e l'opera di Jean Vanier nel mondo: una biografia che lui stesso ha curato raccogliendo e ordinando le lettere spedite dal 1964 a oggi agli amici e alle comunità del mondo. Un libro che attraversa mezzo secolo e che offre uno sguardo "dal basso", dal mondo di quei poveri tanto amati da papa Francesco. Tutti i grandi temi di Vanier sono qui presenti: l'amore per i disadattati, la scelta di convivere con loro, la quotidianità della vita delle Arches, l'attenzione alle famiglie attraverso la fondazione di Foi et Lumiere (in Italia presente con molti gruppi: Fede e Luce). L'occasione per far conoscere uno dei profeti dell'ultimità, una figura che ha la grandezza dei santi già da vivo.
Santa Maria Goretti, la santa bambina che tutti conosciamo, uccisa da Alessandro Serenelli per non essersi piegata al suo desiderio. In questo volume vengono approfondite le personalità di Assunta Goretti, mamma della piccola santa e di Alessandro Serenelli, il suo assassino. È un vero e proprio documento storico inedito. Contiene la trascrizione della registrazione delle interviste a mamma Assunta e Alessandro Serenelli. - Colloquio tra il rettore del Santuario di S. Maria Goretti d. Carlo Fornaciari e Mamma Assunta tenutosi nel 1952 nel quale la mamma della piccola santa racconta episodi inediti. - Colloquio del 23 marzo 1954 tra p. Bernardo d’Offida (padri cappuccini) e Alessandro Serenelli alla presenza di d. Carlo Fornaciari (rettore del Santuario di Corinaldo) nel quale l’uccisore racconta quel terribile evento.
Autunno 1961. Il vescovo Iuliu Hossu è in carcere da 13 anni. È per lui un periodo di totale isolamento e solo il fratello Traian ha il permesso di fargli visita. Gli porta tre quaderni e una boccetta di inchiostro. Hossu – con il timore di essere scoperto dalla Securitate, la feroce polizia segreta della Romania comunista – scrive una lunga e appassionata lettera ai fedeli della sua diocesi e al suo successore. Si augura che quel testo possa vedere la luce quando la Chiesa uscirà dalle catacombe. Traian custodirà i preziosi quaderni fino alla caduta del regime di Nicolae Ceaușescu.
Questo straordinario documento storico, pubblicato per la prima volta in Italia, testimonia l’appassionato amore della Chiesa romena di rito bizantino per Dio e per la Chiesa.
Sommario Prefazione (F. Crihălmeanu). Notizie sull’autore. Nota all’edizione italiana (M. DallaTorre - G. Munarini - C.F. Sabău). I. Quaderno primo. Resta con noi, Signore, il giorno già volge al declino. Memorie degli anni 1947-1950. II. Quaderno secondo. La casa del dolore e della sofferenza. Memorie degli anni 1950-1955. III. Quaderno terzo. L’esilio nella nostra cara patria. Memorie degli anni 1956-1961. Appendici. Il cardinale dal pastrano di pelle di pecora (S.A. Prunduş). Cenni biografici dei principali personaggi ricordati nell’opera (G. Munarini).
Note sull'autore Iuliu Hossu (1885-1970), eparca di Cluj-Gherla in Transilvania per 52 anni, è stato incarcerato dal regime comunista nell’ottobre 1948. Ha trascorso cinque terribili anni nel carcere di sterminio di Sighet ed è morto in prigionia nel 1970, all’età di 85 anni. È stato il primo cardinale della Chiesa greco-cattolica rumena, anche se – per questioni di opportunità – Paolo VI lo nominò in pectore, rivelandone il nome solo tre anni dopo la morte. È attualmente in corso la causa di beatificazione.
Con "La muffa e le castagne. Biografia di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, detta Madre Teresa di Calcutta", Michele Caccamo inaugura una nuova serie di ritratti di personaggi storici scritti nello stile della prosa poetica. Sarà un percorso immaginifico, tra finzione e biografia, tracciato nel tentativo di pensare il vissuto intimo, l'interiorità raramente colta dalle scritture ufficiali. In quest'opera, Madre Teresa viene narrata nel suo essere quotidiano, nelle sue titubanze, nelle sue paure. Un lavoro, quello intrapreso da Caccamo, che supera la struttura narrativa e si allinea a quella poetica, come già ha avuto modo di sperimentare nei volumi dedicati ad Anna Coleman Ladd e Alda Merini.
Charles de Foucauld è santo. E così si accendono i riflettori sulla sua biografia e sulla sua spiritualità, si cercano testimonianze e scritti, magari inediti. E, talvolta, viene da sorridere pensando che, in realtà, la maggioranza dei nuovi santi ha privilegiato il silenzio e il nascondimento. Non fa eccezione Charles di Gesù, l'eremita del deserto, che ha declinato il suo anelito alla "fraternità universale" nelle relazioni quotidiane, senza clamore, stando a fianco dei più piccoli e degli emarginati della terra. Abitando frontiere dimenticate, egli ha scoperto l'imitazione di Gesù a Nàzaret e ne ha fatto una via di santità accessibile a tutti. Di questo orizzonte esistenziale la Chiesa ha più che mai bisogno. Un volume che tratteggia la biografia di san Charles de Foucauld, evidenziando gli snodi più significativi della sua umanità e spiritualità, con grande attenzione ai testi, citati con abbondanza e offerti anche in vista di due momenti di preghiera comunitari.
La riflessione sull'educazione negli scritti di Giovanni Battista Montini: gli anni dell'attività come assistente della FUCI, l'episcopato milanese, il pontificato di Paolo VI. I temi sono quelli dello studio e dell'insegnamento, della formazione cristiana dei giovani, dell'evangelizzazione intesa come educazione alla fede. «La gioventù avrebbe bisogno di sperare nella giustizia; forse ha un senso eccessivo dell'ingiustizia che ancora è diffusa nel mondo; noi non dobbiamo deludere la sua speranza che l'ingiustizia possa essere se non debellata, almeno gradualmente rimossa. La gioventù ha forse un eccessivo desiderio di dinamismo: non dobbiamo così frenare questo dinamismo da togliergli la spinta verso una perfezione maggiore di quella presente».
Ogni domenica nelle nostre chiese si avvicendano organisti, chitarristi, tastieristi, solisti e cori per svolgere il loro servizio ministeriale.
Proviamo a chiederci; con quale preparazione svolgono questo servizio? E' sufficiente avere buona volontà? E' indispensabile la preparazione? Esistono scuole o corsi per intraprendere un percorso formativo di musica liturgica? Ma quale consapevolezza ha davvero la Chiesa in proposito?
Queste pagine illustrano cosa sia la ministeriali attraverso la voce narrante di un protagonista che racconta la sua esperienza di organista e musicista a servizio della Chiesa.
Paolino Iorio, giovane educatore della diocesi di Nola, racconta la propria fede attraverso l'esperienza della croce.
Questo libro, originale e sorprendente, rievoca con toni confidenziali il cammino di una vita dedicata allo studio della teologia e al servizio della Chiesa. A partire dalle radici in una famiglia cattolica, nel racconto autobiografico il cardinal Kasper esplora le tappe del proprio itinerario spirituale e intellettuale - un percorso di prima grandezza. Svela l'influenza esercitata da Romano Guardini nella comprensione della cristologia e della liturgia, ripercorre il periodo degli studi e dell'insegnamento universitario, che al giovane teologo hanno consentito di approfondire intellettualmente le radici filosofiche e teologiche della fede, in dialogo con il pensiero moderno e con i dibattiti della seconda metà del Novecento. Non da ultimo, il libro testimonia l'altro versante dell'impegno di Kasper nel servizio pastorale: il prete, il vescovo, il prelato giunto ai vertici della Curia vaticana. Ecco allora emergere, potenti, le esperienze missionarie, la passione per l'ecumenismo, senza dimenticare la dedizione al dialogo con le religioni e in special modo con l'ebraismo. Un'opera che testimonia una vita spesa per il vangelo e invita i lettori a riscoprire la misericordi e la gioia della fede in Cristo.
Biagio Conte non è come gli altri. È la parte buona di ciascuno di noi. La tentazione di vivere in un altro modo. Che certe volte uno pensa: «Basta, mollo tutto e ricomincio daccapo». Ecco, Biagio è stato questo punto. Un medievale folle di Dio. Ha lasciato la famiglia, rinunciando a un futuro da imprenditore, per seguire il suo istinto sacro. Da eremita ha vissuto fra le montagne siciliane, ha viaggiato a piedi fino ad Assisi. Poi è tornato a Palermo e ha diviso la strada coi barboni. Le sue Città della gioia ora sono tre: la Cittadella del Povero, la Missione di Speranza e Carità, l'Accoglienza femminile. Ogni giorno oltre seicento persone grazie a lui hanno un tetto e tre volte al giorno un pasto caldo. Un racconto religioso che costringe a guardare l'altra faccia delle nostre città. Una rivoluzione. Intensa come la verità. Dolce come la carità. Musulmani, indù, cristiani, perseguitati dalle dittature, dalle guerre. Uomini soli. Tutti insieme, pronti a ripartire. Ed è bello sapere che c'è un posto così.
Che cosa significa ritrovarsi a poter camminare, correre, stare con gli altri senza più dolori sedati dalla quotidiana morfina, da un giorno all'altro? Che cosa si prova a essere esaminata dai medici più ancora di quando si era malate? Come tacere quando si è protagonisti di una trasformazione della propria vita radicale e incomprensibile ai più? Come annunciare la speranza a chi è ancora nel dolore, quando dal dolore si è stati liberati per grazia? Tutte queste e molte altre domande attraversano il racconto della guarigione di suor Bernadette Moriau: il miracolo che l'ha vista protagonista non si risolve, infatti, per lei in un prodigio isolato, ma in una profonda rilettura della propria vita e in un'interpretazione originale della fede e della vita di Chiesa. Il miracolo, infatti, non è solo un dono per chi lo riceve, ma un'offerta di amore e di speranza per tutti coloro che lo vedono accadere.