
Uomo di fede profonda ed essenziale, prete di straordinaria preparazione, vescovo di acutissima intelligenza pastorale, da prete e da vescovo Cataldo Naro intuì l’importanza della dimensione culturale della fede, l’imprescindibile rapporto tra studio e spiritualità, la necessaria ricerca per una pastorale efficace.
La sua attività di studioso, di storico, si ancorò fortemente alla vita della sua Chiesa locale di Caltanissetta, ne studiò i fondamenti, gli eventi, i linguaggi, il cammino, i problemi. E gradualmente il suo orizzonte ecclesiale si ampliò, si arricchì. La sua ecclesiologia diventerà passione, lirismo, donazione senza limiti. Ebbe chiarissimo che lo specifico del cristiano e della Chiesa è la santità coniugata con tutti gli stati di vita, le età, le estrazioni sociali, tutti i tempi. Studioso, docente, preside di Facoltà, vescovo, impegnato nell’educare al pensare e al pensare insieme, coniugando fede e ragione, scienze umane e scienze teologiche. Attento osservatore dei mutamenti della società e della Chiesa, vigile sentinella dell’autenticità del messaggio, esigente con se stesso e con gli altri, austero e sobrio, contemplativo e operoso.
L'autore
Vincenzo Sorce è Fondatore e Presidente dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta, dell’Associazione Terra Promessa, della Fondazione Alessia - Istituto Euromediterraneo di Caltanissetta. È stato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e dell’Istituto di Scienze Religiose. Ha insegnato nella Facoltà Teologica di Sicilia e, attualmente, è docente nell’Istituto Teologico di Caltanissetta. È membro del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali dei Cattolici
e membro del Consiglio Nazionale dell’A.R.I.S. È direttore della rivista scientifica Solidarietà. Tra le sue pubblicazioni: Il coraggio di osare, Inculturazione e fede, Oltre la disabilità, Guarire le ferite, Prete per sempre.
Autore:
Bosio Roberto
Laureato in Economia con una tesi di geografia sul Sud del mondo, è insegnante di sostegno a Torino.
Target:
Per tutti.
Contenuti:
"La tromba dello Spirito Santo in terra mantovana": così Giovanni XXIII salutava don Primo Mazzolari (1890-1959), un curato di campagna il cui sguardo si spingeva ben al di là della sua parrocchia nella Bassa.
Don Mazzolari fu un predicatore senza peli sulla lingua e fondò un coraggioso giornale, "Adesso"; dopo la bomba di Hiroshima si schierò senza se e senza ma per il "non uccidere".
Causa delle sue sofferenze con la chiesa, fino al Concilio ossessionata dal modernismo, fu il suo essere sempre avanti, "con un passo troppo lungo - ammetterà Paolo VI - e spesso noi non gli si poteva tener dietro!".
«Non ci guadagna niente: anzi, ci perde tutto, il profeta. In casa è guardato male: fuori, benché a volte lo citino, è temuto più degli altri. E come gli costa ogni parola!»
Suor Apolline Andriveau, suora dell’ordine delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, fu oggetto di apparizioni di Nostro Signore che le ispirarono la devozione dello Scapolare della Passione e dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Maria Luisa Spaziani è considerata una delle più grandi poetesse italiane viventi. In questo breve saggio dedicato alle sue poesie, Pietro Zovatto mette in luce la religiosità presente nei suoi versi e il concetto di Dio che ne emerge, questo nonostante la Spaziani ponga se stessa nella “stanza del dubbio”. Quest’analisi che tiene ben saldi tra loro sia l’aspetto metrico che simbolico del testo, fa risaltare con grande chiarezza come i riferimenti mistico-sapienziali siano tutt’altro che casuali, al di là di ogni comprensibile dubbio.
Un libro da leggere perché - come sosteneva il critico Luigi Balducci -accostarsi alla poesia di Maria Luisa Spaziani significa compiere un’esperienza che permette di ascoltare riflessioni private, brucianti e quotidiane, ma proiettate su un cielo lontano.
"Un un breve saggio che mette in luce la religiosità e il concetto di Dio della poesia di Maria Luisa Spaziani".
L’Autore
Pietro Zovatto, portogruarese d’origine, vive dalla giovinezza a Trieste dove si laurea con i professori Valerio Verra ed Augusto del Noce. La sua tesi costituisce il suo primo libro: Fénelon e il Quietismo (1968). La sua produzione scientifica riguarda il quietismo, il giansenismo e la storia religiosa dell’Istria e del Friuli. Su questo particolare aspetto ha mostrato una attenzione speciale per le ricerche su Manzoni, Rosmini, G. De Luca, H. Bremond, F. Tomizza, Quasimodo, Biagio Marin, G. Stuparich, V. Sabia. Si possono trovare questi scritti nelle opere: Pia Rimini (1978); Trieste tra umanesimo e religiosità (1986); Ugo Mioni scrittore popolare (1988); Giordana Stuparich (1999); Cultura cattolica rosminiana tra '800 e '900 (1999); Storia della spiritualità italiana (2002); Il fenomeno Turoldo (2004); Cattolicesimo e cultura a Trieste, in Istria e Friuli (2006); Il percorso spirituale di Ada Negri (2009). Ha curato due dei Diari del mistico di Settignano, Divo Barsotti: L’Attesa (1995) e Fissi gli occhi al sole (1997). Delle sillogi poetiche di Pietro Zovatto si ricordano: Amo Trieste (1995); Trieste città del Canzoniere (1996); Carso sublime (1998); La contemplazione del silenzio (2007). Su di lui è stato scritto: Trieste e un poeta: Pietro Zovatto (2002), e Pietro Zovatto tra storia e poesia a cura di G. Cavallini (2005).
Memorie autobiografiche di Mons. Bugnini nelle quali lo stesso ribadisce di essere stato umile e fedele servitore" della Chiesa, del Papa, del Concilio e dei poveri. "
Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: "è stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio" si legge nelle prime pagine di questo libro. E se Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato "che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale". La vita di Eduard Limonov, però, è innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante - a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il "duro metallo di cui è fatta la sua anima", Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo...
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<tr><td align="right" valign="top">Message:</td><td><b>WARNING:</b> No link_id found. Likely not be connected to database.<br />Could not open database: <b>orders_db</b>.</td></tr>
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Un testo meraviglioso, alla fine del quale si rimane con il cuore pieno di una straordinaria letizia e consapevolezza di come anche una bambina affetta da una malattia grave, abbia il diritto di vivere a pieno la sua esistenza. Qual'e' il potere delle parole? Quando nel 1978, ad Anversa, un padre e una madre assistono alla nascita della loro prima figlia, la societa' e l'ambiente medico li assalgono con lo stesso messaggio: Non vivra'. Fareste meglio a pensare ad un altro figlio". Lies e' nata con una "schiena aperta". Spina bifida, dicono i medici. Le parole non sono solo parole: sono armi. Possono di volta in volta deformare, negare, rifiutare, condannare. Ma Lies sopravvive e questo e' il racconto di una lotta: la sua e quella dei suoi genitori, una lotta per il diritto alla vita e alla differenza. Questo libro impegnato da' voce al formidabile rifiuto di arrendersi di Lies: contro tutti e tutto, e' diventata una bambina felice, piena di amore e di umorismo. "
"In questa casa di Nazareth stava in pieno vigore il Regno della Divina Volontà. Ogni piccolo nostro atto, cioè il lavoro, l'accendere il fuoco, il preparare il cibo, erano tutti animati dal Volere Supremo e formati sulla sodezza della santità del puro Amore. Quindi dal più piccolo al più grande atto nostro scaturivano gioie, felicità, beatitudini immense; e noi restavamo talmente inondati, da sentirci come sotto d'una pioggia dirotta di nuove gioie e contenti indescrivibili."
Questo libro presenta sinteticamente la figura e la vita della Serva di Dio Luisa Piccarreta, anima prescelta dal Signore, vissuta e deceduta in fama di straordinaria virtù.
“Guarda questo mio Cuore: quante ferite, quanti dolori, quante pene nasconde! Esso è il rifugio di tutte le pene; non vi è dolore, né spasimo, né offesa che non si riversi in questo mio Cuore. Son tante le mie pene che, non potendo[ne] sostenere l’acerbità, vado trovando chi vuole accettare qualche piccola particella di queste pene per avere un respiro di sollievo e, quando la trovo, me la tengo tanto cara che non so lasciarla mai più; né mi sento più solo, [perché] ho a chi far comprendere le mie pene, a chi confidare i miei segreti, ed a chi versare le mie fiamme d’amore che mi consumano. Perciò spesso ti chiedo che accetti parte delle mie pene, perché sono assai; e se non vado ai figli miei a chiedere sollievo, a chi devo andare? Resterei come un padre senza figli che, o non ha prole, oppure i figli ingrati lo hanno abbandonato”.
Il Libro di Cielo 1 in versione integrale: quaderno di “memorie d’infanzia” della Serva di Dio Luisa Piccarreta e primo volume del Diario.