
Con questo libro l'Autore ci aiuta a capire il pensiero e l'opera di due grandi filosofi come Hans Jonas e Jurgen Habermas, rendendoli accessibili ad un vasto pubblico di lettori.
La transessualità è un fenomeno in crescente espansione. L'Autore indaga sul disturbo dell'identità di genere e offre indicazioni per fronteggiarlo.
A vent'anni dalla Convenzione delle Nazioni Unite (20 novembre 1989) sui diritti del fanciullo è più che mai urgente ed attuale una riflessione attenta e puntuale sulle questioni che riguardano l'infanzia. Mettere l'accento sul rispetto dell'inviolabilità della dignità e dei diritti dei bambini, sul riconoscimento della famiglia come "culla" dell'infanzia, sull'emergenza infanzia in psicologia, ecc., sembra, allora, utile per impegnarsi a scongiurare la crisi che inevitabilmente colpisce per primi i più vulnerabili: i bambini.
Descrizione:
Soggetto attivo d'azione, protagonista del pellegrinaggio della fede e della speranza, testimone dei prodigi dell'amore e della gioia pasquale, il malato provoca una particolare alleanza di complicità evangelica con i sacerdoti.
Il malato è per molti motivi oggetto della carità e dell’attenzione della Chiesa e della società, ma prima di tutto e soprattutto è un soggetto di azione e di apostolato.
Il mandato che la Chiesa, nella persona del Suo Pastore, consegna agli ammalati è molto impegnativo. Occorre un accompagnamento e una formazione spirituale per trasformare la sofferenza in offerta.
Saper vivere accanto ai sofferenti, facendo nostri i loro dolori, unendoci al loro calvario per beneficiare del tesoro della croce, per essere partecipi del grande beneficio della Redenzione.
Remigio Fusi:
Sacerdote dei Silenziosi Operai della Croce, primo sacerdote seguace di Mons. Luigi Novarese.
Descrizione dell'opera
Donazione d'organi, morte assistita, ricerca sulle cellule staminali, biopolitica: di questi importanti temi Antonio Autiero conversa con cinque autorevoli esponenti della politica e della scienza (due medici, un biologo molecolare, un filosofo) di area tedesca.
Note sui curatori
Stephan Goertz (1964) è teologo. Ha studiato teologia cattolica a Münster e Bochum, si è laureato e ha conseguito l'abilitazione all'Università di Münster presso la cattedra di teologia morale. Dal 2004 è titolare della cattedra di etica sociale e teologia pratica presso l'Istituto per la teologia cattolica dell'Università del Saarland.
Katharina Klöcker (1972) è teologa e giornalista. Ha studiato teologia cattolica a Tubinga, Parigi e Münster. Dopo la laurea ha lavorato presso l'Agenzia Stampa Cattolica a Bonn e a Bruxelles, si è perfezionata presso l'Istituto di formazione in giornalismo, quindi è diventata redattrice presso l'Agenzia Stampa Cattolica. Dal 2004 collabora con la cattedra di teologia morale di Münster.
Antonio Autiero (Napoli 1948) insegna teologia morale alla Facoltà di teologia cattolica dell'Università di Münster e dal 1997 dirige il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Le sue ricerche spaziano dalle questioni di morale fondamentale ai problemi di bioetica e di etica ambientale. Si è occupato del pensiero rosminiano soprattutto sotto il profilo etico-teologico.
Pagine senza prendere fiato, queste di Sabino Acquaviva. Pagine di rivolta, capaci di rivoltare gli schemi, che ci aiutano a non subire il rischio di una damnatio memoriae esistenziale ed etica, nella misura in cui quotidianamente continuiamo a chiederci, come antidoto alla cronica impercezione nei confronti dell'altro, per che cosa desideriamo essere ricordati. Non siamo di fronte a un libro di etica. Non vi è la preoccupazione di offrire indicazioni etiche su eutanasia, direttive di fine vita, obbligo di rianimare/idratare/nutrire... Eppure questo testo è "etico", in quanto richiama tutti al Senso di una direzione, che spesso scordiamo di cercare e di perseguire. Se si vuole, è un libro sull'Eterno che - dalla finestra assente di una stanza d'ospedale - fa capolino nel nostro Tempo determinato, chiuso, delimitato, scadente perché già apparentemente pre-fissato. Un tempo desideroso di giustizia, di riscatto, di parola finalmente ascoltata. E allora, la parola finale, non detta ma evocata, non è solo 'eternità' verso cui si tende, e nemmeno 'giudizio' verso il passato da cui si fugge. La parola non detta, capace di riconciliare i tempi con l'eterno, il singolo con gli altri, è finalmente un'altra: gratitudine. (Dalla Postfazione, di Giovanni Pernigotto)
Le implicazioni delle problematiche in ambito bioetico, oltre a necessitare un'ampia prospettiva (la bioetica è interdisciplinare) non possono essere concentrate solo sul soggetto in quanto singolo, ma poiché rappresentano anche delle problematiche sociali, devono essere necessariamente affrontate anche dal punto di vista della società, di cui certamente l'individuo è parte. In questo dispiegarsi di relazioni, il diritto svolge un ruolo singolare rappresentando lo strumento di tutela per la realizzazione di ciascuno nella società. La legge positiva promuovendo l'interesse del singolo, favorisce allo stesso tempo la concretizzazione del bene comune.
A oltre sessant’anni dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, trenta dalla Legge 194, cinque dall’entrata in vigore della Legge 40, e viste le recenti e scottanti discussioni sull’eutanasia e sul testamento biologico, la coscienza di ciascuno di noi si trova, di fatto, violentemente interpellata e «obbligata» a una riflessione meno distratta sul tema fondamentale della vita. In tre sole decadi oltre cinque milioni di concepiti sono stati soppressi legalmente con l’IGV e ora ci si chiede quanti anziani e malati gravi potranno essere soppressi, a breve, altrettanto legalmente con procedure eutanasiche...
«Non bastano le cifre dei sociologi, nude, crude e fredde», puntualizza in queste pagine mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, «è la realtà che ci interpella... Domandiamoci: quanto tutto questo è conforme alla realtà vera, quella che Dio ha pensato e che Cristo ha voluto?».
A questa emergenza educativa, l’Associazione Difendere la Vita con Maria, che nel 2009 ha festeggiato il decennale, risponde tramite iniziative pubbliche e la realizzazione di volumi come questo, chiamando a confronto teologi, politici e legislatori, medici, sociologi e psicologi, esperti di diverse discipline e persone comuni, per una nuova coscienza personale e collettiva, nella convinzione che la rinascita dell’Occidente possa partire solo da un ritrovato amore verso sé stessi e verso la vita.
Il volume propone un percorso che apre alla comprensione di una bioetica integrale, nell’interrogazione aperta sulle origini e il senso di tale disciplina, senza nascondere l’insoddisfazione per gli esiti attuali del dibattito. La parte prima – Mappature – esprime le basi epistemologiche e storiche su cui la bioetica si fonda. La parte seconda – Sentieri – rende conto del tentativo di dire la bioetica in chiave teologica. La parte terza – Incursioni – indaga alcune delle possibili ricadute di una prospettiva globale in campo economico, ambientale e politico.
In Parlamento giace un testo di legge che riguarda eventi cruciali dell'esistenza umana: la morte e il morire. Un documento in stallo che ha visto confrontarsi, su posizioni talvolta trasversali agli stessi schieramenti, destra e sinistra, laici e cattolici. Ma è possibile delimitare una zona neutra che diventi terreno per un testo condiviso? Queste pagine riportano la questione all'interno della riflessione filosofica e della ricerca scientifica senza mai tralasciare il ruolo del medico, la figura che è maggiormente coinvolta nell'esperienza del morire altrui. E nell'affrontare il nodo fondamentale del testamento biologico toccano alcuni temi rilevanti: le conquiste delle tecnologie biomediche - dal polmone d'acciaio alle cure palliative - che giovano alla quantità e alla qualità della sopravvivenza, ma generano problemi di "etica della vita"; le recenti tecniche di sostegno artificiale e le neuroimmagini esploratrici della vita e della morte del cervello, nonché i diversi e complessi aspetti deontologici e legali correlati. Sullo sfondo, un interrogativo ineludibile: su quali strumenti potrà contare il cittadino che intende lasciare a chi resta la tutela del proprio patrimonio ideale e morale, e il rispetto della propria identità?
Giorgio Cosmacini, medico, storico e filosofo della medicina, insegna Storia del pensiero medico nell'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. Fra le sue più recenti pubblicazioni "La religiosità della medicina" (Laterza, 2007), "Prima lezione di medicina" (Laterza, 2009) e "Il medico e il cardinale" (Editrice San Raffaele, 2009).
Due femministe, quattro suore, due ginecologi e una psichiatra: un esplosivo mix che ci trascina con forza nell'universo femminile infrangendo tabu' e pregiudizi. Dalla diagnosi prenatale alle bambole, dall'aborto all'amore per il corpo: chi sa quante sorprese riserva il mondo femminile quando si guarda con gli occhiali giuristi?