
Circa il 15% delle coppie italiane non riesce ad avere figli; a questa percentuale si aggiunge un altro 5% dovuto a sterilità secondarie, insorte cioè dopo una gravidanza. Quali risposte può fornire la scienza medica a queste persone? Uno tra i maggiori esperti di fisiopatologia della produzione umana traccia una sintesi aggiornata delle tecniche di fecondazione assistita e dei protocolli più avanzati - oggi meno aggressivi che in passato e con meno rischi di complicazioni - nonché delle diverse concezioni etiche e giuridiche in materia, fino alle limitazioni imposte dalla legge 40 del 2004.
Carlo Flamigni ha diretto l'Istituto di clinica ostetrica e ginecologia dell'Università di Bologna e fa parte del Comitato Nazionale di Bioetica. Tra le sue numerose pubblicazioni: con Mondadori "Il libro della procreazione" (II ed. 2003); con Utet "Il controllo della fertilità" (2006) e con Dalai editore "La questione dell'embrione" (2010).
Nella prima parte del testo si affrontano i problemi socioculturali, socio-istituzionali e legislativi della cura. Nella seconda le tematiche relative alla famiglia, alla condizione giovanile e anziana, alla disabilità, alla sofferenza psichica, alla malattia mentale, alla cronicità e alla malattia terminale, alle dipendenze, all’immigrazione, al carcere, alla “tratta” e alla prostituzione, alle povertà estreme e a quelle immateriali.
Fecondazione artificiale e maternità surrogata, assistenza sanitaria, vendita e/o donazione di organi, sperimentazione sugli umani, eutanasia, Engelhardt propone, in questo volume, possibili linee di soluzione per i temi caldi della bioetica. Veniamo da un passato in cui ogni istituzione politico-religiosa cercava di imporre un'ortodossia che avesse gli stessi confini del suo potere. Dal fallimento di questa impresa è nato il progetto filosofico moderno di guidare l'umanità a superare la cacofonia di narrazioni morali contrastanti per conseguire l'unità grazie all'opera di persuasione di filosofi e leader religiosi o ideologici. Ma l'impegno di generazioni di pensatori ha dovuto arrendersi all'evidenza di un mondo pluralistico in cui il miraggio dell'unità sfumava nella disperazione del fallimento. Così, secondo Engelhardt, il disegno dell'Occidente ha perso credibilità, fascino e potere motivante. La nostra incapacità di individuare un'unica morale capace di vincolare tutti ci impone di vivere entro formazioni politiche divise al loro interno in comunità che parlano lingue morali differenti.
Convinto di riproporre una novità antichissima, l'autore esplora nella Parola di Dio e nell'esperienza umana le radici di una complementarietà tra santità e sessualità che apre nuove prospettive alla realizzazione dell'eterno progetto di Dio sull'uomo e sulla donna.
Di bioetica si discute anche in un medical drama. È quanto si può vedere chiaramente in una serie dallo straordinario successo qual è Dr. House M.D. Questa osservazione dimostra come le questioni bioetiche, narrate mediante il linguaggio della fiction, siano profondamente radicate nella cultura del nostro tempo. Ma dimostra anche che tra coloro che ne parlano attraverso i media, oltre a giornalisti, medici, bioeticisti, politici, opinionisti e quant'altri, bisogna includere i personaggi di fantasia. Come Gregory House; che, in forza di un elevatissimo gradimento e di un'enorme popolarità, propaganda una visione della vita umana priva della sua sacralità e mostra una concezione della relazione medico-paziente tutta sua. In che modo? Perché? A questi e ad altri interrogativi risponde questo libro.
Da più parti sono stati sollevati dubbi per ciò che concerne la qualità e la completezza dell'informazione scientifica offerta dai mezzi di comunicazione di massa, fonte privilegiata della formazione dell'opinione pubblica. La corretta informazione rappresenta, però, il presupposto per un serio dibattito pubblico in merito alle valutazioni morali e sociali delle novità che la ricerca scientifica propone, specialmente per quanto attiene al campo delle questioni cosiddette "bioetiche". Discutere relativamente all'adeguatezza dell'offerta informativa pare quindi, oggi più che mai, importante e necessario.
Il Genoma Umano è costituito da 3,2 miliardi di lettere ovvero da alcune decine di miliardi di atomi di carbonio (oltre che di idrogeno, di ossigeno e di azoto) disposti in una sequenza tridimensionale dotata di “senso”, lunga circa due metri e compressa all’interno del nucleo della cellula che misura 5-10 millesimi di millimetro di diametro. E’ il DNA: un prodotto “high tech”, di nanotecnologia avanzata, si direbbe se fosse fabbricato oggi. “E’ il manuale di istruzioni della vita” (Francis Collins, Direttore del Progetto Genoma Umano). Un codice, quello genetico, universale e gratuito, consente alla cellula di leggere e di capire il significato di ogni paragrafo, necessario per costruire l’embrione o indispensabile per far funzionare tutta quanta la sua rete metabolica. Si trasmette inalterato di generazione in generazione, per garantire la continuità della specie. Come ha potuto autogenerarsi una materia dotata di senso? Come si è creato il flusso di informazioni all’interno della cellula? E’ la complessità irriducibile, genetica e biochimica, assolutamente ignota ai tempi di Darwin, la moderna sfida della scienza alla teoria dell’evoluzione graduale della vita, quella che, notoriamente, procede senza senso e senza finalità, solo per mutazione, per selezione naturale e per deriva casuale.
Umberto Fasol laureato in Scienze Biologiche a Padova, docente di Scienze Naturali nel Liceo Alle Stimate di Verona, di cui è Preside, si è sempre interessato alle problematiche relative all’evoluzione, alla morfogenesi e alla cosmologia, ritenute fondamentali nella formazione della “visione del mondo” dello studente. Esperto di bioetica, promuove dibattiti sulla fecondazione assistita, sull’identità dell’embrione umano, sull’aborto, sulla famiglia e sulla sessualità. Ha pubblicato sulla rivista internazionale di Biologia: Meccanismi epigenetici nella morfogenesi dei vertebrati (1984) e Fede e scienza: pensare l'uomo in 2000 anni di Cristianesimo, ed. Stimatine (2000). Per Fede & Cultura ha pubblicato La creazione della vita (2008), andato subito esaurito.
In occasione della pubblicazione dell'Enciclica di Benedetto XVI "Caritas in veritate", vengono riproposti in questo quinto "Quaderno" alcuni aspetti importanti, e per molti versi innovativi, di questo documento per quanto riguarda le problematiche bioetiche.
L'epopea della difesa della Vita in Italia. Vittorie e sconfitte, amici e nemici. Verso la metà deli anni '70 in Italia i radicali e le sinistre lanciano una forte offensiva contro la famiglia e la vita. Piano piano persone di ogni ceto e provenienza si organizzano per contrastare la nuova cultura imperante: sono i pro life. Sono per lo più cattolici ma non solo. Hanno entusiasmo, volontà, idee nuove, ma sono economicamente deboli, politicamente piuttosto soli e divisi tra loro...
La ricerca e le questioni teologiche, antropologiche, etiche ed economico-sociali collegate
Il conflitto tra valori talvolta ugualmente difendibili
Libertà di ricerca, tutela della salute, salvaguardia dell'embrione…
La ricerca sulle cellule staminali solleva grandi speranze per le possibilità terapeutiche che potrebbe dischiudere, ossia per combattere patologie al momento giudicate incurabili.
La medesima ricerca solleva tuttavia quesiti teologici, antropologici, etici ed economico-sociali di grande complessità: libertà di ricerca, tutela della salute, equità nell'assegnazione delle risorse, salvaguardia dell'embrione sono infatti valori egualmente difendibili che entrano in aperto conflitto.
A partire dal documento sulle staminali della "Commissione bioetica" della Chiesa valdese, e in continuità con larga parte delle riflessioni etiche e teologiche del protestantesimo storico europeo su temi quali la responsabilità individuale e la laicità dello Stato, il volume avvia un dialogo interdisciplinare con intellettuali laici e credenti, protestanti e cattolici.
Saggi di:
Alberto Bondolfi, Donald Bruce, Elena Cattaneo, Paolo Cattorini, Elvio Fassone, Giulio Giorello, Demetrio Neri, Anna Rollier, Amedeo Santosuosso, Luca Savarino, Paolo Vineis.