
Vane è uno di quegli uomini che non credono a nulla, specie se si tratta di superstizioni popolari. E per dimostrare l'infondatezza delle irrazionali paure suscitate dai suoi tre alberi esotici, decide di trascorrere un'intera notte sotto le loro fronde. Il mattino dopo è scomparso. Intorno a una misteriosa leggenda inventata, Chesterton sviluppa uno dei suoi racconti più imprevedibili e geniali. Ambientato in un paesaggio molto inglese, tra cottages e scogliere a picco sul mare, questo romanzo breve è stato incluso da Borges nella sua "Antologia" della letteratura fantastica.
Una vicenda umana, spirituale, ecclesiale, teologica unica; l'avventura di un incontro, non casuale, a Basilea in Svizzera, tra un gesuita, Hans Urs von Balthasar e la mistica di Adrienne von Speyr.
Alle soglie del giubileo sacerdotale indetto da Benedetto XVI, il volume propone i principali scritti di don Tonino Bello sulle caratteristiche umane, ministeriali e profetiche del presbitero oggi. Non si tratta di una trattazione teorica ma di parole incarnate nell'esistenza e nell'impegno ecclesiale dello stesso don Tonino Bello, un testimone giunto dall'avvenire. Gli scritti, disposti in cinque sezioni, tratteggiano la figura sacerdotale nel mondo contemporaneo (Essere sacerdote oggi), propongono indicazioni di ruolo pastorale (Profili), offrono incoraggiamenti biblicamente fondati (Esortazioni), suggeriscono criteri interrogativi per l'esame di coscienza (Spine nel fianco), a prono alla contemplazione (Preghiere). Pagine quanto mai preziose, che rinviano ad altre pagine: in ogni riga è infatti leggibile la necessità, per il presbitero, di ridefinire la propria identità ritornando a Dio,alla sua Parola, al rapporto intimo con Cristo Signore nella preghiera.
L'autore individua i temi dell'umanità nel magistero di don Tonino Bello: nel ministero, nelle relazioni, nella solitudine, nella malattia, nell'amicizia, nei sentimenti del Natale. Protagonisti sono i fatti, le piccole storie, a partire dalla grande storia di un uomo che credeva davvero in Dio, nella chiesa, nell'umanità. Emerge il testimone dal volto umano, vicino alla gente, innamorato del Signore e desideroso di comunicare al mondo il suo inestimabile patrimonio di fede e di speranza. Prefazione del card. Dionigi Tettamanzi.
Di radice francescana. Innamorato di Maria. Testimone di carità. Esperto in umanità. Valorizzatore del laicato. Attento ai giovani. Suscitatore di vocazioni. Educatore del clero. Operatore di pace. Comunicatore. Alcuni compagni di strada della Chiesa ugentina e molfettese, rendono testimonianza al Servo di Dio Tonino Bello, facendo luce sulle principali dimensioni della sua spiritualità e dell'impegno pastorale. Pagine dense, ricche di informazioni inedite e di approfondimenti esperienziali.
Il titolo è un ossimoro: lo stesso vissuto da don Tonino Bello tra appartenenza istituzionale alla Chiesa cattolica e desiderio di rinnovarla profondamente con slancio giovanile. Perché di questo si tratta: nominato monsignore a soli ventotto anni per aver partecipato al Concilio Vaticano II come consultore teologo del vescovo di Ugento, non si è mai adagiato sul titolo attribuitogli, né l'ha mai speso nella sua intensa missione, pago di servire "la gente, i poveri e Gesù Cristo" in letizia e semplicità. Secondo la Parola "sine glossa". Con freschezza sorgiva tipica di un ragazzino. Testimoniando una fede adamantina, ardimentosa, immersa nella storia. Il libro segue questa traccia: presenta il volto speranzoso ed esigente del "vescovo della strada", attingendo a pagine dal diario di un suo stretto collaboratore, e riflette sulla contiguità spirituale e pastorale con papa Francesco. Il Pontefice l'ha ribadita recandosi pellegrino nel luogo natale e d'impegno ministeriale del "vescovo ragazzino", per rileggere in chiave di attualità ecclesiale un portentoso evento dello Spirito nel contemporaneo.
Ogni capitolo comprende una riflessione biblica e teologica su Maria e un'applicazione pratica alla Chiesa e a ogni anima credente. Oltre che per la lettura e l'edificazione personale, il libro può servire come traccia per ritiri ed esercizi spirituali e come sussidio per un rinnovamento della predicazione sulla Madonna.
«Ci sono libri di prima e di seconda mano», scriveva Kierkegaard. Il testo che offriamo al lettore ha tutta la freschezza di un libro di prima mano, anche se esce in italiano circa cinquant’anni dopo la prima edizione francese. Gli autori, che hanno conosciuto e frequentato Simone, la ricordano e ne raccontano la vicenda umana e intellettuale attingendo all’esperienza di un cammino condiviso, a una comune passione di ricerca, a momenti di intesa a volte profonda a volte faticosa. Queste pagine ci restituiscono viva la figura di una donna che porta in sé le inquietudini del nostro secolo.
Molti libri di seconda mano sulla Weil sono più documentati, più ricchi e forse più profondi; certamente nessuno ci presenta una Simone così viva e così intensa: perché «solo i libri di prima mano hanno la fragranza del pane appena sfornato», conclude Kierkegaard.
“Conversare indica un discorrere piano, facile, semplice; la conversazione è quasi riposante, proprio perché non è strutturata” (card. Martini).
Le riflessioni spirituali e pastorali che vengono riproposte in questo libro sono nate in contesti di conversazione familiare con i giovani preti della diocesi di Milano, in occasione del loro peregrinare in comunione con il Vescovo. Parole discrete, dette quasi sulla soglia, diventano luce che illumina la strada e indicazioni per continuare con gioia il servizio pastorale.
Uno dei massimi teologi del XX secolo esamina la profonda esperienza spirituale d’una giovane suora carmelitana (1880 – 1906) e i riflessi che il suo pensiero ebbe sulla fede cattolica.
Pur essendo meno conosciuta di Teresa di Lisieux, Elisabetta della SS.Trinità è stata definita «la Maestra del raccoglimento e della contemplazione».