
Pazienza, Attenzione, Meditazione, Ascolto, Ascesi, Silenzio, Povertà, Perdono, Amore del nemico, Morte e fede, Vecchiaia e molte altre voci. Con un epilogo: la Gioia. Un percorso non lineare, ricco di rimandi e di punti di vista differenti, alla ricerca di un' "irraggiungibile globalità di comprensione", per consegnare a credenti e non la speranza e la possibilità di un'autentica vita spirituale attraverso un nuovo battesimo di parole.
Questa edizione comprende tre nuove voci: Idolatria, Ricerca di Dio e Memoria. Un lessico della vita interiore alla ricerca di una parola per la vita che, tratta dal vissuto quotidiano, possa fornirlo di un senso; una parola proveniente dall'esterno ma capace di scendere nelle profondità dell'essere.
"Perchè la Chiesa" conclude la trilogia del PerCorso di don Giussani. Dopo aver affrontato il tema del senso religioso e quello della grande rivelazione di Gesù Cristo nel mondo, il terzo volume introduce all'avvenimento della Chiesa. La parola "Chiesa" indica il fenomeno storico il cui unico significato consiste nell'essere per l'uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo. Cristo, la verità diventata carne, dopo duemila anni raggiunge ancora l'uomo attraverso una realtà che si vede, si sente, si tocca: la compagnia dei credenti in Lui. In un percorso stringente, l'autore propone dunque alla libertà e alla ragione dei lettori i fattori fondamentali e i criteri di una verifica di questa realtà.
Dietro alla parola io" c'è oggi una grande confusione, eppure la comprensione di cosa è il mio soggetto è il primo interesse... "
Vengono qui proposti due testi, sconosciuti al grande pubblico, ma attualissimi e di facile lettura. Usciti nel 1957, gli scritti di Giovanni Battista Montini (arcivescovo di Milano e futuro Paolo VI; 1897-1978) e di Luigi Giussani (fondatore di Comunione e Liberazione; 1922-2005), ruotano attorno a un nucleo tematico comune : il senso religioso, inteso come "sintesi dello spirito" (Montini), "capacità della nostra natura" di domandarsi il significato esauriente dell'esistenza e della realtà, suprema categoria della ragione (Giussani). L'articolata introduzione di Massimo Borghesi situa i due scritti nel contesto culturale, ecclesiale e teologico della seconda metà degli anni Cinquanta, segnato da un crescente processo di secolarizzazione, nel quale si imponeva una rinnovata riflessione sul tema del senso religioso come condizione per poter incontrare l'uomo nelle sue esigenze fondamentali. Superando le strettoie del razionalismo e del fideismo, il cattolicesimo trovava nel senso religioso - riconosciuto come esperienza elementare propria di ogni uomo - la strada per dialogare con l'orizzonte contemporaneo.
In queste pagine Enzo Bianchi cerca di rispondere a una domanda fondamentale che l’uomo si pone fin dalla Creazione: “Dio, dove sei?”. Un interrogativo che Dio stesso solleva in noi, suscitando la ricerca e il desiderio dell’uomo. Ma in questo cammino non siamo soli: il nostro Dio è il Dio dei nostri padri e nell’analisi lucida ed esaustiva del priore di Bose ritroviamo quindi gli incontri fra il Signore e alcuni dei più significativi personaggi dell’Antico Testamento, da Abramo a Giacobbe, da Mosè a Elia. Dio infatti non può essere incontrato che nella storia e nella carne umana, in particolare dopo la vita terrena di Gesù Cristo: in lui, parola fatta carne, ha rivelato la sua Presenza agli uomini e ha trovato la sua dimora ultima. Proprio qui si situa lo specifico del cristianesimo, “il grande mistero dell’incarnazione, dell’umanizzazione di Dio”: in Gesù il Signore si è manifestato, abita in mezzo al suo popolo, incontra l’uomo e l’uomo incontra Dio, e l’umanità del figlio unigenito è la tenda innalzata da Dio in mezzo a noi.
“Cosa provano una madre o un padre
di fronte a una figlia distesa su un letto,
immobile, nell’impotenza di svegliarla, non
si può dire. L’angoscia e la paura di quello
che potrebbe essere non hanno limiti e
bisogna subito rifugiarsi nel presente e
nell’implorazione alla nostra buona Madre,
che può tutto e che ci ama.”
Settembre 2009, Caterina, ventiquattro anni, la figlia maggiore di Antonio Socci, è in coma dopo un arresto cardiaco. Attorno a lei e alla sua famiglia si crea una straordinaria catena di solidarietà e di preghiera, uno spettacolo di fede e amore offerto non solo dagli amici, ma anche dai numerosi lettori del blog di suo padre. Fra di loro molti sono atei e agnostici, eppure l’esperienza di Caterina spinge queste persone a riscoprire il significato e il valore della preghiera, a ritrovare il senso di una fede perduta o lasciata in disparte. È un piccolo grande miracolo, che questa ragazza compie inconsapevolmente dal suo letto d’ospedale: la sua sofferenza si traduce in un messaggio di luce per la vita dei tanti che — nei fatti o con il pensiero — le sono vicini. Ma sono soprattutto i suoi genitori e gli amici più cari che, giorno dopo giorno, malgrado la durezza della prova a cui sono sottoposti, si affidano con ancora maggior certezza a Gesù Cristo. Il loro è un atto di fede che ottiene presto segni di speranza: il cuore di Caterina riprende a battere da solo e il suo respiro non ha più bisogno di macchine. Di lì a poco, in una sera del gennaio 2010, mentre sua madre le sta leggendo un divertente passo del Giovane Holden, Caterina si lascia andare a una bellissima e contagiosa risata. Da quel giorno, un po’ alla volta, riprende conoscenza e intraprende un faticoso cammino di riabilitazione, sia pure pieno di incognite. In questo suo coinvolgente diario, Socci ci mostra che con la fede (nella presenza viva di Gesù fra noi) e la preghiera possiamo trovare un aiuto straordinario per superare i momenti più drammatici della vita.
Antonio Socci, senese, giornalista Rai, è attualmente direttore della Scuola di Giornalismo di Perugia e collabora con “Libero”. Per Rizzoli ha pubblicato Il quarto mistero di Fatima (2006), Il segreto di Padre Pio (2007), Indagine su Gesù (2008) e I segreti di Karol Wojtyla (2009), tutti disponibili in BUR. Il suo ultimo titolo è La guerra contro Gesù (Rizzoli 2011).
Figura di spicco della cultura europea dell'Ottocento, John Henry Newman è oggetto di nuovo e crescente interesse, favorito dalla sua beatificazione da parte di Benedetto XVI nel settembre 2010 e per l'attualità del suo pensiero in campo filosofico, teologico, letterario e educativo. Fece scandalo nell'Inghilterra vittoriana la sua conversione dall'anglicanesimo al cattolicesimo: questo atto coraggioso e drammatico fu un profetico segnale per molti uomini e donne del suo tempo e continua a essere un monito per gli uomini e le donne del nostro tempo. Appassionato interprete dell'esperienza umana, Newman elaborò, all'interno della tradizione analitico-empirista, un'originale dottrina dell'assenso e della certezza, che rivalutando l'esistenza concreta superò ogni forma di scetticismo. Fu, in tutta la sua lunga vita, affascinato dal Mistero cristiano. Teologo innovatore e studioso scrupoloso, riconobbe nella Chiesa di Roma la vera continuazione delle prime comunità cristiane. Questa raccolta di brani, tratti dalle sue più importanti opere, vuole delineare, in modo semplice e accessibile a tutti, un profilo del pensiero e della figura di Newman, con l'auspicio che, anche in Italia, un numero sempre maggiore di lettori si accosti agli scritti di questo autore
"Il mio motto episcopale suona così: per il servizio della verità essere pronto ad amare le avversità." Inizia con queste parole il dialogo del cardinale Carlo Maria Martini con i lettori del "Corriere della Sera", uno spazio in cui tocca con grande semplicità le questioni cruciali alla base del nostro vivere quotidiano. Perché crediamo? Perché perdiamo la fede? Che senso ha la sofferenza, la morte, il dolore degli innocenti? Qual è il rapporto tra scienza e fede? Nelle sue risposte il cardinale Martini, attento e partecipe osservatore delle tensioni e inquietudini del tempo presente, affronta anche i temi più scomodi dell'attualità, come lo scandalo della pedofilia o il dibattito sul celibato dei sacerdoti, sul confronto con l'Islam e sulla nuova sfida dell'integrazione con gli immigrati, rivelando il suo ruolo di pastore e guida per i cristiani, e al contempo di figura di riferimento per i non credenti. Con uno stile colloquiale e con un ragionamento pacato e apparentemente semplice, le parole di Martini toccano le corde più profonde del cuore di ogni persona, stimolando interrogativi, senso critico e riflessioni. Pagina dopo pagina emerge la profonda fede del cardinale, ma anche la sua straordinaria conoscenza biblica che, attraverso il conforto delle Scritture, ci incoraggia a disporci con autenticità al cammino di ricerca che ciascuno di noi deve compiere, nel mondo e dentro di sé. Prefazione di Ferruccio De Bortoli.
Nel ventennale della scomparsa di Testori, BUR ripropone il fondamentale confronto dello scrittore con il fondatore di CL.
In un appassionato dialogo ormai divenuto una pietra miliare e ancora oggi di sconcertante attualità, due figure centrali della storia religiosa e letteraria del nostro Paese si confrontano sul mistero del venire al mondo come incontro con Dio: Giovanni Testori – intimamente coinvolto nella rifondazione dei temi cristiani – e don Giussani – il fondatore di Comunione e Liberazione capace di indicare a migliaia di persone un coraggioso percorso di fede – risalgono ai significati fisici e spirituali del nascere e mostrano la potenza della speranza cristiana nel capovolgere il nichilismo della società moderna. Nella sua passione autentica e generosa, Il senso della nascita affronta senza timore le ferite della contemporaneità e invita con forza il lettore a immergersi nella concretezza del vivere per riscoprire l’immensità che ogni uomo rappresenta.
In questo secondo volume del suo PerCorso, don Giussani mostra il passaggio dal senso religioso in generale all'avvenimento di Gesù Cristo, cioè all'esperienza religiosa cristiana. Dopo un'introduzione in cui si riepilogano gli aspetti salienti della riflessione sul senso religioso, l'autore aiuta a rendersi conto di come l'uomo in tutti i tempi, fin dalle sue origini remote, abbia sentito la necessità di mettersi in rapporto con il mistero ultimo, mediante tentativi che hanno fatto nascere le varie religioni. L'impossibilità a raggiungere chiarezza e sicurezza ha fatto sentire all'uomo l'urgenza o la necessità di un aiuto offerto dallo stesso mistero, cioè di una rivelazione. Ma tutte le affermazioni in tal senso nelle diverse storie spirituali dei popoli sono state come "superate" da un fatto eccezionale: in un certo momento storico un uomo, Gesù di Nazareth, non solo ha rivelato il mistero di Dio, ma ha identificato se stesso con il divino. Come questo avvenimento abbia iniziato a imporsi all'attenzione degli uomini; come abbia creato una chiara convinzione; in che modo abbia comunicato il mistero della sua persona; come abbia confermato il suo svelarsi con una concezione nuova e perfetta della vita umana; tutto ciò è il contenuto di questo volume.
Con il suo emozionante percorso di fede, Carlo Maria Martini è stato uno dei più coraggiosi interpreti del ruolo della Chiesa nella modernità, capace di parlare in ugual modo ai credenti e ai non credenti. In questo volume, che raccoglie le ultime riflessioni del cardinale sull’attualità e le grandi questioni che interrogano l’animo umano – dalla morte all’esistenza di Dio, dal dolore al significato del vivere – Carlo Maria Martini ascolta e interpreta le incertezze e le paure di ognuno di noi davanti alle trasformazioni del mondo contemporaneo, fornendo parole di speranza e possibili risposte con il sostegno delle Sacre Scritture. Ne scaturisce un dialogo con il lettore intimo e intenso che, condotto con la consueta semplicità e immediatezza a cui il cardinale ci ha abituati nella sua lunga attività pastorale, indica la via di un cammino condiviso, un percorso comune in cui la fede abbraccia e sostiene la realtà del quotidiano.
In edizione Vintage un bestseller da 100.000 copie. La voce unica del Papa ci esorta a cogliere il reale significato della parola di Dio con l'intelligenza, col cuore e con le nostre opere". "

