
DESCRIZIONE: Dopo la proclamazione dell'infallibilità papale nel Concilio Vaticano I, prima e durante il Vaticano II si è sviluppata più intensamente la riflessione teologica sul ministero episcopale nella Chiesa e sul rapporto tra Vescovo e Papa, tra episcopato e primato.
Nel primo contributo, Episcopato e primato, K. Rahner illumina il problema partendo dall'essenza della Chiesa e dal rapporto in essa vigente tra Chiesa totale e Chiesa locale, che è fondata sulla comunità eucaristica e non è una pura circoscrizione amministrativa. Il secondo contributo, di Joseph Ratzinger (Primato, episcopato e «successio apostolica»), amplia e completa tale visione cercando di intendere la correlazione tra primato ed episcopato in funzione della predicazione della Parola, presente e viva nella successione apostolica. Nella terza parte (Sullo «ius divinum» dell'episcopato), Karl Rahner affronta ancora il problema del rapporto tra il singolo vescovo e l'episcopato universale, fondandosi sulla relazione di quest'ultimo col collegio apostolico; ne trae poi importanti conseguenze per l'attuazione concreta della collegialità. Infine Joseph Ratzinger (La collegialità episcopale dal punto di vista teologico) esamina e commenta con precisione di pensiero e ricca erudizione storica la posizione del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla collegialità, quale risulta dalla Lumen gentium e dalla Nota praevia.
COMMENTO: Le riflessioni di Rahner e del teologo Ratzinger su un tema oggi quanto mai attuale.
KARL RAHNER (1904-1984) è stato uno dei teologi più significativi e letterariamente fecondi. Presso la Morcelliana ricordiamo: Chiesa e Sacramenti; Il problema dell'ominizzazione; L'elemento dinamico della Chiesa; Sulla teologia della morte; Sull'ispirazione della Sacra Scrittura, e con J. Ratzinger, Rivelazione e Tradizione.
JOSEPH RATZINGER - ora papa Benedetto XVI - presso la Morcelliana ha pubblicato: Rivelazione e Tradizione (con K. Rahner, 20062); L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa (1973); Elementi di teologia fondamentale (20052); Etica, religione e Stato liberale (con J. Habermas, 2005).
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Negli ultimi anni abbiamo sperimentato e vissuto la vicenda sconcertante in cui Dio è stato messo di nuovo in questione anche nell'ambito della teologia. In questo volume curato da Joseph Ratzinger nel 1971, e per il suo carattere pioneristico divenuto un classico, otto eminenti teologi tedeschi si esprimono discutendo questo problema che riveste una importanza di vita o di morte per la teologia e il cristianesimo.Il tema viene dapprima sviluppato come questione filosofica, nel confronto col positivismo contemporaneo e le sue pregiudiziali antimetafisiche, viene indagato in rapporto agli impulsi centrali da cui deriva l'ateismo dei nostri giorni, e nelle sue motivazioni entro la stessa aporetica teologica; di contro, però, viene presentato criticamente anche il punto d'avvio del discorso cristiano su Dio, sulla base dell'esperienza di Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento. Solo allora viene affrontato il concreto problema teologico: quello di comunicare il concetto di Dio della tradizione ecclesiale in modo che le esigenze della Sacra Scrittura, gli interrogativi della filosofia odierna e il patrimonio di cognizioni accumulato dalla tradizione filosofico-teologica trovino una complementarietà e convergenza intrinseche e oggettivamente fondate. I due ultimi contributi trattano del come svolgere la predicazione, l'annuncio su Dio, quale questione della teologia sistematica e di quella pratica.
C'è già tutto Ratzinger in questo libro, tanto prezioso quanto poco conosciuto, che risale alla sua stagione giovanile. Al centro vi è il problema della politica, affrontato con il metodo che caratterizza l'autore sin dalla formazione, e cioè con uno sguardo storico e teologico rivolto con attenzione alla tradizione cristiana, ripensata con intelligenza filologica e creatività. L'interesse è qui rivolto esclusivamente al mondo antico e ai Padri della Chiesa, rappresentati da due nomi significativi: Origene e Agostino. Attraverso lo studio della patristica viene così impostata in modo originale l'indagine su un tema che, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, diventa di attualità con la teologia politica. Per Ratzinger seguendo Agostino, che insiste sulla presenza permanente nella Chiesa dell'unità delle nazioni preannunciata a Pentecoste - l'aspirazione è quella di "rendere presente la nuova forza della fede" in questo mondo provvisorio. Dove il cristianesimo relativizza tutte le realtà, compresa quella politica, perché guarda all'unico assoluto.(Giovanni Maria Vian)
Il primo fra i maestri del Ratzinger teologo è senza dubbio il pensatore italo-tedesco Romano Guardini, a cui torna spesso in quasi tutti i suoi scritti. Sono qui pubblicati - e introdotti da Silvano Zucal, curatore dell'Opera Omnia di Guardini - i due testi a lui interamente dedicati. Quella di Guardini è sempre stata per Ratzinger una voce ancora attuale che va resa nuovamente udibile: senza alcuna esitazione scommetteva che la diversità che lo caratterizza, per il diverso destino epocale in cui Guardini ha vissuto, avesse in sé quella "forza dell'incontro" che può ricondurci davanti a noi e in noi stessi.
La trattazione spazia dalle questioni teologiche fondamentali relative all’origine, essenza, struttura e missione nella Chiesa fino ai problemi concreti del rinnovamento ecclesiastico e del rapporto tra Cristo e la Chiesa.
Dalla quarta di copertina:
Il volume riunisce in una complessa sintesi ecclesiologia gli articoli che l'Autore è andato scrivendo in anni di intensa attività teologica. La trattazione spazia dalle questioni teologiche fondamentali relative all'origine, essenza, struttura e missione della Chiesa fino ai problemi concreti del rinnovamento ecclesiastico e del rapporto fra Cristo e la Chiesa. I saggi qui riuniti sono da collocare, secondo la critica, tra i contributi più vigorosi dell'ecclesiologia contemporanea.
L'opera si articola in quattro parti:
I. Dalla storia dell'ecclesiologia;
II. La Chiesa e i suoi uffici;
III. Chiesa e riforma della Chiesa;
IV. La Chiesa e il mondo non cristiano.
Capita abbastanza spesso che i teologi, spiegando il dogma, abbandonino i pastori alla loro sorte, perché dimenticano di offrire loro opportune mediazioni. Capita anche che alcuni predicatori – rimasti soli nell’impresa – si costruiscano un loro modello di annuncio, che salta a pie’ pari il dogma. Onde superare questo scollamento, il presente volume si propone di contribuire alla elaborazione di una kerigmatica concreta.
Dalla quarta di copertina:
La via che conduce dal dogma alla predicazione si è fatta molto faticosa e spesso il teologo abbandona il predicatore alla sua sorte, senza offrirgli il sussidio di opportune mediazioni, dimenticando che il pensiero si conferma solo nella 'dicibilità'.
Alcuni predicatori si sono costruiti così un loro modello di predicazione, che disattende il dogma, cadendo in una sorta di neo-liberalismo. E però l'intima tensione della predicazione dipende dall'oggettiva tensione dell'arco dogma-Scrittura-chiesa-oggi.
Il presente volume si propone di contribuire alla elaborazione di una kerigmatica concreta.
L'opera si divide in tre parti: nella prima si tracciano le linee di una teoria della predicazione; nella seconda sono trattati alcuni temi basilari della predicazione cristiana; la terza parte infine offre modelli di prediche e meditazioni, la cui struttura portante sia appunto l'arco kerygmatico: dogma-Scrittura-chiesa-oggi.
Introduzione e commento alla Lettera apostolica Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II.
Da questo studio, nel suo insieme di analisi e di sintesi, emerge con chiarezza il vero significato dell'universalismo cristiano e della fraternita nuova che si instaura fra i cristiani.
Fino a che punto la democrazia e possibile e necessaria nella Chiesa cattolica? Nel 1970 usci questo saggio di Ratzinger e Maier su questo tema cosi dibattuto. Nel 2000 il testo originale e stato rivisto dai due Autori ed esce ora in edizione italiana. Dal Concilio Vaticano II in poi si discute vivacemente e seriamente una questione: fino a che punto democrazia e strutture democratiche sono possibili e necessarie nella Chiesa cattolica? Nel 1970 l'allora docente di dogmatica all'universita di Ratisbona, Joseph Ratzinger, e il docente di scienze politiche all'universita di Monaco di Baviera, Hans Maier, pubblicarono uno studio congiunto sul tema, che ebbe una risonanza internazionale. A trent'anni di distanza, nel 2000, i due autori hanno ripreso e riletto il testo, commentandolo e integrandolo con opportuni aggiornamenti. Il libro cosi rivisto e destinato a riaccendere la discussione su questo tema.
Questo volume offre la documentazione dell'incontro tenuto a Vestfalia qualche anno fa tra il card. Ratzinger (ora Benedetto XVI) e Johann Baptist Metz, sul discorso su Dio.
In un luogo come questo vengono meno le parole, in fondo puo restare soltanto uno sbigottito silenzio - un silenzio che e un interiore grido verso Dio: Perche, Signore, hai taciuto? Perche hai potuto tollerare tutto questo?" "