
Questa "biografia" di Gesù è condotta camminando sul crinale tra fede e storia. Dopo una cornice preliminare che isola le coordinate storicoculturali e geopolitiche entro cui fiorisce la tetrade dei Vangeli, si inizia il viaggio all'interno delle loro pagine, che non ricostruisce accademicamente un personaggio e la sua vicenda ma ne ricompone ritratti da angolature diverse. Gianfranco Ravasi elabora il profilo di Gesù seguendo alcuni lineamenti fondamentali. Innanzitutto la sua vita pubblica nel villaggio di Nazaret, le sue parole che si raggruppano spesso in narrazioni paraboliche, le sue mani che operano gesti sorprendenti, catalogati sotto la categoria "miracoli". Poi l'atto supremo, quello della sua morte per esecuzione capitale avallata dal potere romano. Ma è proprio quando è calato il sipario sulla vicenda terrena di Gesù che si apre un'altra faccia della sua vita, una discriminante inedita, definita come "risurrezione". Per attingerla è necessario un altro canale descrittivo, affidato sostanzialmente a una conoscenza trascendente, quella che è denominata come "la fede pasquale".
Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, Paolo fu "afferrato, ghermito, conquistato, impugnato" da Cristo. È questa la linea di demarcazione tra il prima e il poi, tra il persecutore e l'apostolo del cristianesimo. Da quel giorno, a poca distanza dalla morte di Cristo, Paolo diventa il più appassionato missionario cristiano. L'evangelo che egli annuncia però non è solo una teoria, è anche un modo di esistere: le sue Lettere sono questo intreccio tra parole e vita. Per scoprire il contenuto del messaggio di Paolo e la stessa trama della sua esistenza è dunque necessario rifarsi al suo epistolario. Si tratta di lettere genuine e non solo rivestite fittiziamente del carattere epistolare: la trattazione teologica è sempre aperta alla proposta etica, pastorale, esistenziale. Questo itinerario nel mondo personale e ideale dell' "Apostolo per eccellenza" è un invito a staccare Paolo dalle pagine agiografiche per farlo scendere nel nostro mondo secolarizzato.
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all'inizio della Bibbia - "Dove sei?" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell'umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell'acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l'atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel "grande codice" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest'epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. "Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."
«Generare è uno degli atti capitali non solo della creatura umana ma anche di ogni vivente. È, quindi, comprensibile che attorno ad esso si muova una galassia di componenti e di derivati non solo fisiologici, ma anche simbolici», così scrive il Cardinale Gianfranco Ravasi aprendo queste pagine affidate a una sorta di dittico. Nella prima tavola prevale una riflessione teologica e culturale sulla categoria "generazione" (il cui valore è palese sin dai primi capitoli della Genesi e dall'apertura dei Vangeli); nella seconda, costruita su un lessico biblico essenziale, si analizzano i termini disposti quasi a costellazione attorno all'asse fondamentale della generazione. Più che un saggio teologico una libera trattazione nel segno di un percorso tematico per «tenere insieme i fili di una rete simbolica che regge l'esistenza, l'esperienza e la conoscenza umana, vitale e spirituale.
Scenografia, simboli e rivelazioni dell'Apocalisse hanno da sempre incuriosito credenti e non credenti e messo a dura prova l'interpretazione degli studiosi. L'ultimo libro della Bibbia è una parabola di dolore e di speranza, di grandiosità e di mistero che non ha mai smesso di sollecitare l'immaginario di artisti, poeti, scrittori di ogni tempo e di ogni cultura. Ravasi penetra nel linguaggio oscuro della profezia biblica e legge in filigrana le inquietudini esistenziali dell'uomo di ieri e di oggi, evidenziando il bisogno di un senso per lo scorrere dei giorni e l'attesa di una risposta alle domande che la realtà impone. In questa lettura, ancor oggi a distanza di 2.000 anni, il testo di San Giovanni ci sorprende per la sua straordinaria universalità.
"Tutto si trasfigura quando l'amore fiorisce nel cuore della creatura. Un amore che è riversato in noi da Dio stesso e che attende di germogliare nel nostro cuore divenendo luce, bontà, giustizia e verità". (Gianfranco Ravasi)

