
Scenografia, simboli e rivelazioni dell'Apocalisse hanno da sempre incuriosito credenti e non credenti e messo a dura prova l'interpretazione degli studiosi. L'ultimo libro della Bibbia è una parabola di dolore e di speranza, di grandiosità e di mistero che non ha mai smesso di sollecitare l'immaginario di artisti, poeti, scrittori di ogni tempo e di ogni cultura. Ravasi penetra nel linguaggio oscuro della profezia biblica e legge in filigrana le inquietudini esistenziali dell'uomo di ieri e di oggi, evidenziando il bisogno di un senso per lo scorrere dei giorni e l'attesa di una risposta alle domande che la realtà impone. In questa lettura, ancor oggi a distanza di 2.000 anni, il testo di San Giovanni ci sorprende per la sua straordinaria universalità.
"Tutto si trasfigura quando l'amore fiorisce nel cuore della creatura. Un amore che è riversato in noi da Dio stesso e che attende di germogliare nel nostro cuore divenendo luce, bontà, giustizia e verità". (Gianfranco Ravasi)
Sono sette frasi brevissime, simili a un soffio che esce dalle labbra aride di Gesù morente, attanagliato dall'asfissia provocata dalla crocifissione. Eppure, la loro densità è tale da aver sollecitato nei secoli un'imponente riflessione teologica e spirituale e da aver conquistato anche la cultura occidentale che in esse ha condensato il mistero universale dell'esistere, del soffrire, del morire e dello sperare. Attraverso una lettura esegetica, accompagnata da percorsi meditativi, questo ideale ed estremo testamento di Gesù è di nuovo offerto in tutte le sue iridescenze umane e teologiche. Ma è anche incastonato all'interno della grande cornice della precedente passione e della successiva morte, risurrezione e glorificazione di Cristo. Lo sguardo si allarga, infine, anche alla tradizione spirituale e artistica che ininterrottamente ha cantato, rappresentato, meditato quelle ultime sette parole dell'uomo-Dio crocifisso.
L’itinerario qui proposto percorre sostanzialmente due traiettorie.
Dopo aver offerto la chiave simbolica per entrare nell’orizzonte spirituale delle sacre Scritture, ricco di iridescenze tematiche, Ravasi procede innanzitutto a uno spoglio integrale dei due Testamenti nel loro ordine cronico. Qui si rendono necessarie alcune soste specifiche affrontando testi capitali come i profeti, i salmi, Giobbe, il Cantico, le beatitudini – veri e propri sentieri d’altura della spiritualità biblica.
L’altro percorso seguito è più panoramico: Ravasi delinea una mappa sintetica della spiritualità delle Scritture, così da comporre un messaggio teologico unitario, basato sulla categoria di “conoscenza” nella sua vasta molteplicità semantica biblica.
Questi due movimenti, accompagnati da una costellazione di temi aggregati – come lo Spirito santo, la povertà, la lectio divina o la spiritualità della sofferenza – delineano alla fine non solo una guida alla mistica, ma anche un’essenziale sintesi della teologia biblica. Lì fin dall’origine lo spirituale è esperienza affettiva ma non irrazionale, interiore ma non astratta; è esperienza incorporea ma anche “carnale”, è mistero ma anche epifania; è silenzio ma non afasia.
I sentimenti sono davvero universali? Oppure mutano secondo i tempi e le latitudini? Dove sta il confine tra l’amore e la lussuria, l’odio e lo sdegno, l’invidia e la gelosia, la tristezza e la malinconia? Questo Piccolo dizionario dei sentimenti offre al lettore una guida ai sentimenti in forma immediata, guardando indietro nel tempo, alle radici del nostro modo di esprimerci e di dire quello che da sempre si agita dentro di noi, e invitandoci a fare chiarezza su ciò che proviamo verso gli altri e a cui non sappiamo dare un nome.
Troviamo così parole che riescono a mettere insieme l’amore, l’alleanza e la fedeltà: a nominare l’emozione viscerale che si sente di fronte al dolore del prossimo o al travolgimento incontenibile per la persona che amiamo.
Il cardinale ci conduce nel cuore delle nostre emozioni con un vademecum utile a interrogare la nostra vita quotidiana; ci aiuta a dare un nome e gettare luce sul nostro caos emotivo e a vivere pienamente la bellezza di tutto quello che proviamo.
"Breve storia dell'anima" è il racconto di come, nel corso dei secoli, ogni civiltà abbia utilizzato questo concetto per esplorare quelli di coscienza, spiritualità, vita oltre la morte e più in generale il rapporto dell'uomo con Dio e con i suoi simili. All'origine di tutte le parole che indicano l'anima c'è il respiro, il fiato, il vento: «anima», dal greco anemos, «vento», che a sua volta discende dal sanscrito aniti, «egli soffia». Per denotarla Platone usava un'altra parola, psyché, a sua volta figlia del verbo psycho, «soffiare». L'ebraico nefesh la rappresenta con il pittogramma di trachea e polmoni stilizzati. Attorno a ognuno di questi termini sono nate riflessioni inesauribili, che hanno coinvolto la religione e la filosofia, la morale e l'etica. Gianfranco Ravasi attraversa le epoche inseguendo questo alito vitale con cui gli uomini hanno cercato di definire loro stessi: da Aristotele a san Tommaso, da Hegel a Leopardi, toccando rimandi biblici e letterari, quello di Ravasi è un viaggio nelle parole e nel pensiero ricco di incontri con scrittori e mistici. Un viaggio che si muove tra terre antiche e nuove, tra la Mesopotamia, l'Egitto e la Grecia, tra il mito e le neuroscienze, inseguendo un orizzonte nitido: «Risvegliare, purificare, ravvivare l'anima genuina che è spirito, coscienza, intelligenza e amore».
Si tratta di una testo di esegesi biblica sul libro del profeta Isaia.
Le pagine più note del profeta vengono affrontate da Ravasi con la lectio (analisi letterale) e con la meditatio (ascolto interiore) di quanto il testo vuole suggerire.
Il volume scorre come un pellegrinaggio ideale in un tempio e la simbologia serve all'autore per descrivere l'itinerario spirituale del libro profetico.
Isaia che parla in nome di Dio e ne è portavoce presso gli uomini, diventa uomo del presente, coinvolto nella storia, in grado di giudicare i fatti della storia alla luce del messaggio che riceve dal Signore.
Il fascino che i profeti esercitano è indiscutibile: la loro libertà di fronte alle strutture socio-politiche ed "ecclesiastiche", la loro vivissima capacità di intuizione, la tormentata esperienza della loro vocazione e missione, il bagliore della loro parola e del loro carisma li rendono cittadini del nostro mondo e contemporanei della nostra storia.
In questo libro ormai diventato un classico, l'Autore, con la competenza che lo contraddistingue, ci presenta la figura dei profeti, e attraverso l'analisi dei loro testi ci fa conoscere il loro messaggio, così antico e così attuale.
I vangeli dell’infanzia sono un ritratto luminoso del Cristo, tracciato già con i colori della Pasqua. Monsignor Ravasi
li rilegge, con un linguaggio semplice e affascinante, in quattordici meditazioni ricche di teologia e di spiritualità.
Una piccola mappa – resa ancora più preziosa da raffinate riproduzioni d’arte – per raggiungere il cuore del mistero dell’Incarnazione.
«Queste note esegetico-pastorali al lezionario liturgico domenicale vogliono essere uno stimolo e un aiuto per rendere più trasparente e più incarnata questa Parola che risuona nella nostra assemblea. Ogni annunciatore deve, infatti, con timore e con amore, approfondire e proclamare la Parola di cui è “ambasciatore come se Dio esortasse per mezzo nostro” (2 Cor 5, 20), deve renderla seme nel terreno della storia e fermento nel groviglio delle vicende umane. Senza sostituire il lavoro di attualizzazione proprio di ogni pastore nei confronti della sua specifica comunità e di ogni credente nei confronti della sua esistenza, queste pagine vogliono solo far balenare l’inesauribile ricchezza della Parola proclamata» (dalla Presentazione del cardinale Martini).
"Psalterium meum, gaudium meum!" Questa esclamazione di sant'Agostino esprime tutto l'amore con cui la tradizione cristiana ha accolto la collezione dei 150 Salmi biblici. Il Salterio è, però, simile a una cittadella con molte strade, con palazzi monumentali e case modeste, con templi solenni e piazze rumorose: nei Salmi, infatti, si concentra tutta la vita dell'uomo credente, il suo riso e le sue lacrime, le sue speranze e le sue paure, la lode e la supplica. Questo volume vuole essere come una mappa di quella cittadella. Attraverso sette itinerari diversi, corrispondenti ai «generi letterari» salmici, si indica la planimetria poetica e spirituale del Salterio. Ma non si tratta di una guida generica: infatti le sette traiettorie sono illustrate attraverso trentadue Salmi emblematici, attentamente studiati e resi preghiera del nostro oggi.