
Il più ortodosso degli scrittori e il più eterodosso degli artisti, ovvero il cattolico Gilbert Keith Chesterton e il visionario William Blake: un incontro apparentemente impossibile e che invece prende corpo in questo piccolo capolavoro dimenticato. Apparsa originariamente nel 1910 e finora mai tradotta in italiano, la rapida biografia che Chesterton dedica all'autore dei "Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza" è molto più che una semplice ricognizione nella vita di un personaggio eccentrico, inclassificabile e geniale. Pittore mancato e occasionale frequentatore dello spiritismo in gioventù, Chesterton riconosce in Blake gli elementi di un'intesa profonda, fondata anzitutto sulla virtù - universale, eppure tipicamente inglese - dell'immaginazione, da intendersi non come costruzione fantastica ma come capacità di cogliere con un colpo d'occhio la reale sostanza delle cose. Il risultato è un pamphlet paradossale e pungente, nel quale le considerazioni di natura artistica si mescolano a fulminanti notazioni di politica e di costume (una fra tutte: l'Inghilterra del passato grandioso come nazione di bottegai e dunque di poeti, contrapposta al presente nel quale prosperano solo i "proprietari di negozi"). Paradossale e ispirato, Chesterton scorge nell'isolamento di Blake rispetto al suo secolo, il Settecento, un'anticipazione della propria irriducibilità alle categorie novecentesche...
Il candore di padre Brown è l'antologia che raccoglie i primi 12 racconti delle avventure dell'umile e goffo prete cattolico della contea inglese dell'Essex. Apparentemente innocuo, padre Brown, che appare per la prima volta sulla scena del giallo poliziesco nel 1910, è dotato invece di uno straordinario acume e di rara intelligenza. Il piccolo prete non sembra, a un primo sguardo, avere la stoffa del grande investigatore. Si presenta infatti vestito di nero, con un cappello a larghe falde, con un ombrello che perde continuamente, "con il viso tondo e inespressivo e gli occhi slavati come il mare del Nord". Conoscendo però, per sua attitudine 'professionale' e per inclinazione personale, i drammi della vita e il genere di uomini pronti a farsi attrarre dal Male, riesce a svelare con la forza della Fede e della Speranza i più oscuri e arditi crimini. Questo personaggio letterario, che fu ispirato allo scrittore da un vero prete, l'irlandese padre O' Connor, con umiltà e raziocinio osserva ogni dettaglio utile a incastrare il colpevole, spesso spingendolo a consegnarsi alla giustizia. Tra le sue più famose conversioni, la più clamorosa è quella del ladro gentiluomo Flambeau, il quale, abbandonata l'arte del furto per indossare i panni più tranquilli dell'investigatore, diventa grande amico di padre Brown, accompagnandolo in molte delle sue straordinarie avventure.
I racconti gialli di padre Brown sono tra i più conosciuti e apprezzati dagli appassionati del genere poliziesco, per la loro intelligenza e carica di umanità. Nuova traduzione.
Uomovivo è uno dei più complessi e affascinanti romanzi della letteratura inglese. Scritto da Gilbert Keith Chesterton nel 1912, narra la storia del fantastico Innocent Smith, il debordante e incredibile protagonista che in un caldo pomeriggio estivo irrompe nel giardino di casa Beacon, sospinto da un vento turbinoso. Annunciato da un panama bianco e da un ombrello verde sospinti con le foglie nel giardino della pensione della taciturna signora Duke, Innocent plana col suo vestito verde da vacanziere al cospetto di tre giovani uomini, il dr. Warner, l'irlandese Michael Moon e Artur Inglewood, impegnati in una discussione su un bizzarro e delirante telegramma. L'omone esordisce e persevera in comportamenti inconsueti, irrazionali e incomprensibili, che lo trasformano agli occhi dei villeggianti in un pericoloso individuo. Subirà quindi un bizzarro "processo casalingo-, dove le orribili accuse che gli verranno pregiudizialmente mosse, sono quelle di tentato omicidio, omicidio, furto con scasso e bigamia. Nelle vesti di mite imputato, Innocent si lascia docilmente processare. Alla fine, l'avvocato difensore smonterà tutte le accuse, svelando ai presenti il senso stesso del nome del suo straordinario cliente: Uomovivo.
L’incredulità di padre Brown è la terza antologia dedicata alle avventure di padre Brown. Il libro esce nel 1926, a quindici anni di distanza da Il candore di padre Brown. L’aspetto esteriore del pretino, in questi otto nuovi racconti, è lo stesso. Cappello rotondo e ombrello non mancano mai, ma lui si è però fatto meno impacciato, meno goffo. È diventato anche più impaziente e nei suoi discorsi va subito al sodo, senza troppe reticenze. Questo non perché il personaggio sia invecchiato, ma semplicemente perché di mezzo tra questi due libri c’è stata la catastrofica Prima Guerra Mondiale, che ha profondamente cambiato lo scenario in cui si muove il nostro eroe. La gente intorno a lui è confusa, ansiosa e profondamente ferita. Ad avanzare sul mondo è un nuovo mostro, il neopaganesimo, e il colpevole di tutto ciò, per Chesterton, è soprattutto uno: l’America.
Gli otto racconti presenti nell’antologia sono: La resurrezione di padre Brown, La freccia del cielo, L’oracolo del cane, Il miracolo della mezzaluna, La maledizione della croce d’oro, Il pugnale alato, Il destino dei Darnaways e Lo spettro di Gideon Wise.
La sfera e la croce è un romanzo stupefacente, che affronta con ironia l'eterna dialettica tra fede e razionalismo. Straordinari i protagonisti, a iniziare dal professor Lucifero, che solca veloce i cieli sul suo veliero d'argento, accompagnato dall'eremita Michele, che gli ricorda, con dolore per le sue demoniache orecchie, quanto sia necessario all'uomo il libero arbìtrio. Sulla terra, invece, il duello tra il misticismo e il razionalismo ateo è nelle mani dell'Highlander Evan Mac Jan e del giornalista James Turnbull, che si sfidano tra le pagine del libro a un duello senza fine. Invano i vari personaggi, incontrati nel corso della loro fuga dal potere, tentano di dissuaderli dal portare a compimento lo scontro. Allo stesso scopo Lucifero offrirà loro la vittoria, ma vistosi rifiutare l'offerta li farà rinchiudere in un manicomio insieme a Michele, emblema dell'uomo toccato dalla grazia di Dio. Sarà proprio lui, superando le infernali fiamme di un incendio, a rivelare a Mac Jan e Turnbull il senso stesso del loro duellare, conducendoli ad abbandonare il reciproco fanatismo. Lo scrittore trasforma il romanzo in una lezione di vita, che suggerisce all'uomo di accettare la fede (la croce) al pari della logica (la sfera), perché entrambe consentono di trovare la risposta che rivela la presenza di Dio.
Ne "Il ritorno di don Chisciotte", Chesterton trasforma un bibliotecario nella riedizione del don Chisciotte di cervantesiana memoria, regalando, a questo nuovo paladino dell'idealismo e dell'altruismo, una simpatia che il personaggio di Cervantes non ebbe. Lo seguirà nel suo peregrinare la personificazione dell'uomo altruista, Douglas Murrel, novello Sancho Panza e straordinario personaggio letterario. Michael Herne è il bibliotecario di Seawood Abbey, dimora da lord Seawood. Quando Olive Ashley decide di mettere in scena la commedia Blondel il Trovatore, il timido bibliotecario è coinvolto nella piece teatrale. Inizialmente l'insicuro bibliotecario si dimostra refrattario al gioco delle parti, ma rimane poi vittima delle suggestioni della commedia. Capisce quindi d'aver trovato nel ruolo recitato il suo vero io. Rifiuta così di togliere il costume di scena, muovendosi e pensando come un uomo medioevale.
Il volume raccoglie per la prima volta le prose che Chesterton ha pubblicato su riviste italiane fra il 1919 e il 1938. Tredici testi comparsi rispettivamente su La Ronda, L'Italia letteraria, Il Frontespizio e L'Illustrazione Toscana. Scritti in anni decisivi per la sua formazione, essi non possiedono solo un valore documentario o storico, ma assolvono anche a quella funzione eminentemente educativa che egli ha sempre riconosciuto alla letteratura.
Della cospicua produzione letteraria che il pubblicista e romanziere britannico ha dedicato al Natale, questo volume offre al lettore una selezione di testi in prosa e alcune poesie che spaziano dagli esordi letterari alla maturità. In queste pagine si ritrova la stessa verve ironica delle opere maggiori che ha fatto di Chesterton il "principe del paradosso". Le sue considerazioni sull'Incarnazione e sulla nascita di Gesù non risparmiano umoristiche stoccate al "politicamente corretto" della modernità: il materialismo scientista; il darwinismo sociale; il socialismo pseudo-umanitario; il vegetarismo. Per l'autore il carattere intimamente familiare della festività del Natale è un'occasione per esplorare "i significati nascosti nell'immagine della luce del mondo" che, comparendo nel nascondimento di una grotta, "si fa sole sotterraneo".
Un piccolo prete miope, schivo al limite dell'ottusità, con un vecchio ombrello che gli cade di mano di continuo: ecco la figuretta che si affaccia con discrezione sulla scena del delitto in tanti racconti di Chesterton. Ma dietro l'aspetto anonimo si nasconde una delle menti più acute che abbia mai attraversato la letteratura poliziesca: quella di Padre Brown, sacerdote cattolico che per anni, nel segreto del confessionale, ha ascoltato con pazienza gli errori e gli orrori dei criminali più incalliti del suo tempo. E chi conosce i peccati degli uomini sa districarsi anche tra i mali del mondo. Bonario e arguto, l'improbabile detective di Chesterton è dotato di un intuito infallibile che lo porta a decifrare misteri in apparenza inspiegabili. Questo volume ne raccoglie i casi più celebri e più amati dai lettori di ieri e di oggi.
Dai primi riferimenti a Thomas More e ai martiri inglesi del periodo precedente la conversione al cattolicesimo fino agli ultimi anni coincidenti con la canonizzazione dello statista martire, ogni qualvolta che Chesterton chiamerà in causa il suo eroe lo farà per sottolineare - attualizzando le parole di More - quanto l'Europa sia legata a Cristo non meno di un figlio al proprio padre naturale. Indubbiamente la difesa e la promozione delle comuni radici cristiane fu la più profonda passione di Chesterton. Era impensabile nella sua visione spirituale della società che l'Europa e l'Inghilterra potessero assumere una forma diversa da quella civiltà mediterranea e cultura latina che ha permeato la Britannia fin dalle origini. "Se questa verità venisse taciuta - scrive - le pietre stesse la griderebbero, non soltanto le rovine, le pietre lungo le vie romane".