
E' possibile predicare se prima non si è saputo ascoltare? Se non si conosce se stessi e la fragilità della propria condizione umana? Vi è una certezza che autorizza il predicatore a parlare nel nome di Dio? Mentre in Germania trionfa il nazionalsocialismo e la chiesa ufficiale si piega al volere di Hitler, Bonhoeffer tiene corsi di teologia pastorale, tra cui uno di omiletica, presso il seminario clandestino di Finkenwalde, dove la chiesa confessante tedesca prepara alla resistenza i suoi pastori. In questo corso, Bonhoeffer riprende gli elementi costitutivi dell'omiletica, che è direttamente legata alla Parola spiegata e annunciata, alla viva vox dellÕevangelo che si fa strada in mezzo alle parole umane, costituendo il centro del culto. Se questa disciplina avvia il predicatore allÕarte del discorso e della parola, Bonhoeffer ci ricorda tuttavia che la sua sorgente è in Dio e non nelle doti umane.
Nella primavera del 1924, il giovane Dietrich Bonhoeffer, in compagnia del fratello Klaus, si reca in Italia, fermandosi in particolare nella capitale e in Sicilia. Da qui i due fratelli intraprendono un avventuroso viaggio in Libia, terminato anzitempo con la loro mai chiarita espulsione.
Nel volume, le parole del futuro teologo si accompagnano a immagini dei luoghi visitati, a fotografie inedite, scattate dai due fratelli, nonch´ a lettere, molte in prima traduzione italiana, che essi scambiarono con amici e parenti.
Dalle pagine di Dietrich emerge l'acuta osservazione del nostro Paese e del comportamento degli italiani nella colonia libica. Possiamo così seguirne l'emozionante incontro con la Roma antica e, soprattutto, la scoperta del cattolicesimo romano: un'esperienza, questa, che influenzerà significativamente la riflessione del teologo maturo.
Dietrich Bonhoeffer interpreta la sapienza nascosta, segreta di Dio, Gesù Cristo, come amore di Dio per gli uomini, come certezza che all'uomo è lecito amare Dio. I brani di questo libro, con le immagini che li accompagnano, invitano a riflettere sulla domanda rivolta a noi stessi: ma tu chi sei?
Da forze buone, miracolosamente accolti qualunque cosa accada, attendiamo confidenti. Dio è con noi alla sera e al mattino e ... in ogni nuovo giorno.
Dietrich Bonhoeffer (1906-1945), pastore e teologo luterano impic=cato per aver partecipato alla congiura contro Hitler, è considerato uno dei pensatori più fecondi del nostro secolo per la sua ricerca del senso della fede cristiana e per l’autenticità della testimonianza resa a Cristo in mezzo ai fratelli.
Gesù Cristo, Parola di Dio, ci insegna a pregare. Se vogliamo pregare con certezza e gioia, la parola della Scrittura dovrà essere la solida base della nostra preghiera. I salmi sono stati per eccellenza il libro di preghiera di Gesù: egli ha portato di fronte a Dio ogni miseria, ogni gioia, ogni ringraziamento e ogni speranza degli uomini. Sulla sua bocca la parola umana diventa parola di Dio.
Memoria dell'agire di Dio nella storia e fedeltà alla terra nell'attesa della venuta del Signore: con questa duplice tensione, così cara a Dietrich Bonhoeffer - il teologo e pastore della Chiesa confessante tedesca impiccato su ordine di Hitler - sono qui raccolti alcuni testi inediti in italiano. Un'antologia ad uso quotidiano che proprio nella sua frammentarietà consente cammini impensabili a opere più organiche.
Dobbiamo imparare a valutare gli uomini più per quello che soffrono che per quello che fanno o non fanno. Un volume della serie Setteminuti per lo spirito, agili libretti pensati per coniugare il nostro bisogno di spiritualità con i tempi della vita moderna.
Tra le voci più alte della letteratura del XX secolo e della resistenza alla folle dittatura hitleriana, Dietrich Bonhoeffer ha portato la riflessione sulla fede a una dimensione completamente nuova che, ancora oggi, andrebbe approfondita. Da un lato, nel suo pensiero emerge un rigore assoluto che indica la fedeltà alla parola di Dio come unica possibile chance per l'umano; dall'altro, man mano che egli avanza verso i giorni del sacrificio che culminerà nel suo assassinio, si fa strada in lui la consapevolezza che quella fedeltà, quel rigore vanno predicati necessariamente in un mondo "senza Dio". Questo paradosso, del dire Dio in un mondo in cui Dio non è più contemplato, segna le pagine antologiche che qui ripresentiamo al lettore. Chi conosce il pensiero bonhoefferiano troverà in questo libro un fedele compagno di memorie; chi non lo ha mai affrontato, avrà l'occasione di potersene abbeverare lentamente, come goccia a goccia, in un tempo, quale è il nostro, in cui - se pure viene meno la sete di un Dio troppo spesso confuso con gli idoli - non manca la necessità di ritrovare oasi d'ombra e acqua dove poter sostare per proseguire rinvigoriti nel cammino.

