
Le settantadue ore di un viaggio a Roma in occasione del Giubileo dell’ammalato e delle persone disabili dello scorso giugno 2016.
Capita poche volte nella nostra vita che un viaggio ci rimanga talmente impresso nella mente e nel cuore da continuare a riviverlo dentro di noi per lungo tempo, di provare quella specie di “mal d’Africa” che non è solo nostalgia e ricordi ma è incapacità di staccarsi da quanto si è vissuto, di tornare ad essere quelli di prima.
Il contenuto di questo viaggio sono state le settantadue ore trascorse a Roma insieme a diecimila disabili ed ai loro accompagnatori con papa Francesco in occasione del Giubileo dell’ammalato e degli ammalati e delle persone disabili dello scorso giugno 2016.
Più che una cronaca è un percorso per episodi, immagini ed emozioni lungo quei tre giorni che hanno raccolto uomini e donne forse deboli ed imperfetti nel fisico o nella mente, ma carichi di gioia e di speranza.
In queste pagine c’è il racconto di un viaggio attraverso i loro occhi: non troverete dolore o rassegnazione ma vedrete invece rappresentate una forza ed una bellezza diverse.
Una testimonianza da una periferia del nostro mondo dove regna dolore e disperazione ma insieme amore e gratuità di chi si fa vicino e sostegno discreto.
Si tratta della storia vera di una donna che per dodici anni ha subito la violenza fisica e psicologica del marito, uomo dispotico e manipolatore, che l'ha perseguitata in ogni modo e con ogni mezzo, cercando di annullarne la personalità. I fatti, i ricordi, le sensazioni e i sentimenti sono descritti in prima persona da Mariana in forma di mémoire, una sorta di diario, cui si alterna la voce narrante dell'autrice. Mariana chiama il marito "il Nazista" o anche "il Non-amabile". In effetti, lui la sottopone a ogni sorta di violenza e umiliazione. Alcolizzato, la prende a calci e pugni, la insulta, la tradisce, si copre di debiti di gioco. Quando lei tenta di ribellarsi, lui la minaccia con frasi come: "Appena ti addormenti ti soffoco col cuscino" oppure: "Ti prendo e ti sbatto giù dalla finestra". Lei cambia più volte casa, ma lui riesce sempre a trovarla, mettendo in atto una vera e propria persecuzione con pedinamenti, telefonate, lettere. Mariana si sente costantemente controllata e vive nel terrore. Alla fine, grazie anche all'appoggio delle forze dell'ordine, riesce a lasciarlo e a ottenere la separazione, ma la sua vita è segnata da questa esperienza traumatica, che desidera solo affidare ad Altre Mani. Alle spalle di entrambi, un'adolescenza difficile e un rapporto conflittuale con le rispettive famiglie d'origine.
Dopo il racconto del proprio vissuto - un figlio disabile, Lorenzo - Aceti descrive il percorso che l'Organizzazione mondiale della sanità ha intrapreso per giungere alla recente classificazione delle disabilità. Quindi lo sguardo si posa sul mistero della sofferenza attraverso una testimonianza, a più voci, di quanti si trovano alle prese con la disabilità. L'ultimo capitolo, dedicato agli strumenti, offre informazioni e punti di riferimento pratici per la cura e la gestione delle persone diversamente abili.