
Si tratta di una ricca antologia che attraversa tutta la poesia italiana contemporanea, per rintracciare e raccogliere i segni di quella ricerca di Dio che ha segnato, nonostante le contraddizioni e le asprezze di un secolo che ha visto nascere ideologie atee e profeti della “morte di Dio”, anche il Novecento. Una selezione di oltre 70 poeti, che ripropone i nomi più famosi, ma offre anche ricchezze inaspettate tra i “minori”, spesso sconosciuti al grande pubblico.
Nato a Navacchio [Pisa] nel 1914. Professore di letteratura moderna e contemporanea nell'Università di Firenze, ha pubblicato numerosi saggi critici, tra cui: Il senso della lirica italiana (1952), Leopardi (1962), Poesia italiana del Novecento (1965), La poesia come funzione simbolica del linguaggio (1972). E' stato un poeta, maturato nel clima dell'ermetismo fiorentino: La figlia di Babilonia (1942), Il corvo bianco (1955), Torre di Arnolfo (1964), Stato di cose (1968), Antimateria (1972).
Raccolta di ispirazione patriottica dedicata al compito di ridare dignità, attraverso il mito del ritorno del giovane re Sebastiano, a un Portogallo oramai sconvolto e imbarbarito dai fascismi, portoghesi e no, che si stanno propagando in tutta Europa. "Messaggio", composto in un arco di tempo di oltre vent'anni, è l'unica opera in portoghese pubblicata in vita da Fernando Pessoa con il suo proprio nome. Ma è al tempo stesso opera fondamentale per "decodificare" Pessoa: l'uomo sradicato che si è rifugiato "nel tono minore di una condizione impiegatizia assunta a metronomo di una vita angosciosamente sola, senza famiglia, senza donna, senza Dio".
Un poeta appartato - vive ad Aci Bonaccorsi tra gli aranci, ha pubblicato finora un solo libro di versi - lavora in una vivace biblioteca ed è aggiornato su quanto si pubblica nel mondo. La sua poesia recupera il rapporto tra uomo, natura, mare, cielo, destino ed è oltre la convenzione lirica contemporanea.
L'"Elegia a Bartolomeo Fonzio" e l'"Epicedio di Albiera degli Albizi", composti verso la fine del 1473, sono le prime grandi prove poetiche di Angelo Poliziano, e si collocano tra i prodotti più significativi della letteratura umanistica del secondo Quattrocento. I due testi rivelano anche il ruolo politico svolto da Poliziano a sostegno della Firenze medicea. L'Elegia e l'Epicedio non avevano fino ad oggi ricevuto adeguate cure filologiche ed esegetiche. Questa edizione critica dei due componimenti è corredata di versione semiritmica e di un commentario erudito; completano il volume un'ampia Introduzione e una dettagliata Nota ai testi. L'edizione dei due componimenti è limitata a 999 esemplari singolarmente numerati.
Questa antologia di poesie del grande poeta indiano Tagore, raccoglie il meglio delle sue opere più celebri, comprese alcune di quelle che gli meritarono il Nobel per la letteratura. L'anima mistica del grande poeta si esprime in queste liriche intense, che per la loro forza parlano al cuore di chiunque senta il bisogno di ricerca e di ascolto interiori, non importa a quale cultura o religione appartenga. Tutte le poesie di questa raccolta sono tradotte direttamente dal bengoli. Volume curato da L. Santoro Ragaini.
I quattro giovani poeti riuniti in questa antologia non costituiscono un ennesimo gruppo o movimento: ciascuno si presenta con la propria spiccata individualità , avallata da quattro illustri prefatori: Luigi Surdich presenta Paolo Donadoni; Giuliano Ladolfi introduce Riccardo Ielmini; Roberto Mussapi è garante di Alessandro Rivali; Alberto Bertoni cauziona Matteo Veronesi. Quattro poeti, quattro voci fuori dal coro che si affacciano alla ribalta con la perentorietà di un messaggio da comunicare anche a chi tuttora non sospetta la necessità della Poesia (pp. 88).